iuriv
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martedì 2 dicembre 2014
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lady spencer. ma non diana.
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La Duchessa è un film che parla di una donna dalle idee liberali, intrappolata in un periodo storico in cui certe caratteristiche non erano ben accette dalla società. Keira, come sempre in costume, interpreta Lady Georgiana Spencer, giovane rampolla destinata in sposa al duca del Devonshire. La speranza dell'altero Fiennes è quella che la sua nuova moglie possa generare un figlio maschio.
Forse è vero che la sceneggiatura di questa pellicola tenta di rivoluzionare la figura femminile settecentesca, ma, a un primo sguardo, non si nota nulla di sorprendente nello schermo.
La messa in scena di Dibb è sfarzosa come le sue ambientazioni, ricca com'è di carrelli, panoramiche, inquadrature intense, eccetera.
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La Duchessa è un film che parla di una donna dalle idee liberali, intrappolata in un periodo storico in cui certe caratteristiche non erano ben accette dalla società. Keira, come sempre in costume, interpreta Lady Georgiana Spencer, giovane rampolla destinata in sposa al duca del Devonshire. La speranza dell'altero Fiennes è quella che la sua nuova moglie possa generare un figlio maschio.
Forse è vero che la sceneggiatura di questa pellicola tenta di rivoluzionare la figura femminile settecentesca, ma, a un primo sguardo, non si nota nulla di sorprendente nello schermo.
La messa in scena di Dibb è sfarzosa come le sue ambientazioni, ricca com'è di carrelli, panoramiche, inquadrature intense, eccetera. L'effetto che ottiene è una pesantezza tangibile, per altro tipica del genere. E diventa difficile scindere le immagini dalla storia, anche solo per provare a capire cosa sia a trasmettere la lentezza che avvolge tutto il lavoro.
In realtà il film vive anche di momenti interessanti, per lo più incentrati sulle svolte narrative che duca e duchessa si trovano di fronte. A volte l'uno, a volte l'altra, riescono ad emergere con la struttura dei loro personaggi, mettendo in atto qualche spunto interessante.
Ciò non toglie che la vicenda narri del classico triangolo amoroso di corte, con la protagonista orgogliosa vittima della prepotenza maschile e la concubina che si approfitta della situazione per trarne un vantaggio personale. E' forse il tipo più classico di narrativa al quale si può andare incontro.
A tentare di cambiare le sorti del lavoro c'è la parte finale, in cui orgoglio e sentimento contrastano e ne viene fuori il lato migliore del film, dove le decisioni divergono un po' dal dramma tipico e restituiscono un'immagine un filino più cruda di tutti i personaggi in gioco. Unica nota stonata, la scelta di chiudere la storia prima della sua conclusione naturale, lasciando al testo scritto il compito di spiegare come si sono svolti i fatti da li in poi. Espediente che io personalmente detesto e che qui ha anche l'aggravante di non restituire nemmeno il sapore di una figura drammatica, come pare sia stata la vera Georgiana Spencer.
Ad esclusione del duro Fiennes, sullo schermo si vede quasi solo il corpicino esile di Keira, che, come al solito, è capace di farsi odiare grazie al suo ristretto campionario espressivo e a uno stile recitativo sempre uguale a se stesso. E' vero però che la sua bellezza particolare, diciamo così, è molto adatta ai filmoni in costume. E difatti non ne manca nemmeno uno.
In definitiva una pellicola un po' così, che alterna grandi fasi da sbadiglio ad altre interessanti, senza che riesca mai a fare davvero breccia. Gli amanti del genere, però, potrebbero persino amarlo.
Nella vita tutto può essere.
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mardou_
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venerdì 28 novembre 2014
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l'eleganza non basta...
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Sull’onda lunga del taglio (troppo)moderno usato da Sofia Coppola per il suo “Maria Antoniette” (2006) e con una strizzata d’occhio alle varie trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Jane Austen,il semi sconosciuto regista Saul Dibb ha preso l’attrice inglese del momento per farle indossare i sofisticati abiti di Georgiana Spencer…Tra adulteri reciproci,soggiorni a Bath ,balli di corte e persino una scena dal vago sapore saffico,Keira Knightley,magrissima e forse troppo giovane per questo ruolo,disegna i tratti di una Lady D...pardon ,Lady G , affascinante e ribelle,politicamente appassionata,sensibile e fragile ma che sa scoprirsi determinata quando rinuncia all’amore per il futuro Primo Ministro Gray per non perdere i suoi figli.
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Sull’onda lunga del taglio (troppo)moderno usato da Sofia Coppola per il suo “Maria Antoniette” (2006) e con una strizzata d’occhio alle varie trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Jane Austen,il semi sconosciuto regista Saul Dibb ha preso l’attrice inglese del momento per farle indossare i sofisticati abiti di Georgiana Spencer…Tra adulteri reciproci,soggiorni a Bath ,balli di corte e persino una scena dal vago sapore saffico,Keira Knightley,magrissima e forse troppo giovane per questo ruolo,disegna i tratti di una Lady D...pardon ,Lady G , affascinante e ribelle,politicamente appassionata,sensibile e fragile ma che sa scoprirsi determinata quando rinuncia all’amore per il futuro Primo Ministro Gray per non perdere i suoi figli..Una pellicola stilisticamente perfetta,grazie a costumi,fotografia e sceneggiatura,che riesce a commuovere e coinvolgere,ma che si perde a tratti in sequenze che sanno di soap opera e non può contare sulle interpretazioni maschili..Se infatti i vari personaggi secondari risultano semplicemente anonimi,la fissità e la compostezza non voluta di Joseph Fiennes sono quasi imbarazzanti..
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greyhound
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martedì 7 maggio 2013
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la solitudine di una donna
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La Duchessa è un film estremamente profondo e attuale nelle tematiche trattate, sebbene nelle campagne di marketing a suo sostegno si sia ampiamente cercato di accostare la figura di Giorgiana Spencer e del suo triste matrimonio a quello, altrettanto non riuscito, di Diana Spencer (meglio conosciuta come Lady Diana).
In realtà è una pellicola in grado di svelarci molto della società aristocratica (e non solo) della fine del 1700 e del rapporto esistente tra uomini e donne. Sin dai primi minuti del suo svolgimento i fatti sono esposti con chiarezza: il duca di Cavendish ha come unico obiettivo il perpetuarsi del suo casato e, di conseguenza, l'ottenimento di un erede potrà avvenire con qualsiasi donna.
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La Duchessa è un film estremamente profondo e attuale nelle tematiche trattate, sebbene nelle campagne di marketing a suo sostegno si sia ampiamente cercato di accostare la figura di Giorgiana Spencer e del suo triste matrimonio a quello, altrettanto non riuscito, di Diana Spencer (meglio conosciuta come Lady Diana).
In realtà è una pellicola in grado di svelarci molto della società aristocratica (e non solo) della fine del 1700 e del rapporto esistente tra uomini e donne. Sin dai primi minuti del suo svolgimento i fatti sono esposti con chiarezza: il duca di Cavendish ha come unico obiettivo il perpetuarsi del suo casato e, di conseguenza, l'ottenimento di un erede potrà avvenire con qualsiasi donna. L'ancora giovane ed ingenua Giorgiana sarà solamente il mezzo (ancorché attraente) e non a caso il matrimonio verrà combinato come se la ragazza fosse un mero oggetto a disposizione dell'acquirente.
Successivamente si assisterà al disvelamento del sempre più meschino carattere dell'uomo, desideroso di ottenere i favori di qualsivoglia esponente del genere femminile senza però concedere la stessa possibilità alla moglie, segretamente innamorata di un coetaneo ben più prodigo di attenzioni. Uno stupro tra le mura domestiche, infine, renderà manifesto il comportamento sprezzante e l'ideologia suprematista del duca nei confronti della moglie in particolare e del genere femminile in generale.
Un'ulteriore tematica in gioco attiene al punto fino il quale si è disposti a spingersi per amore dei figli; ciò è ben visibile sia nel personaggio di Giorgiana che in della sua amica. La prima accetterà ogni sopruso pur di non perdere la possibilità di vivere assieme ai suoi (ivi compreso l'abbandono dell'ultimogenita ancora in fasce ma figlia del tradimento), mentre la seconda si piegherà alla volontà del duca di farne la sua amante (ed in un certo qual modo anche la sua schiava sessuale) pur di riottenere la custodia dei figli avuti da un precedente matrimonio.
Ottima prova attoriale di Ralph Fiennes, in grado di rappresentare al meglio il lato oscuro del personaggio, e della sempre perfetta Kiera Knightley, che una volta di più dimostra di essere nata per ruoli del genere.
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valentinamì
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sabato 12 febbraio 2011
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georgiana la donna moderna
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Tristemente reale la condizione della donna del 700' riportata in questo buon film.
Keira Knightley mostra alla perfezione la sofferenza,stretta dentro un corpetto,di un'identità forte costretta a tacere per via del proprio sesso.
Si rimane basiti della mancanza di intelligenza che dilagava tra gli uomini del periodo.
Georgiana in tutto lo splendore dei suoi abiti ci appare come una donna che ha voglia di far ascoltare la propria voce,di emergere.
Buona la sceneggiatura e il doppiaggio che per fortuna non mortifica l'interpretazione perfetta dei personaggi.
Una lode meritano i costumi e la scenografia che ricostruiscono al meglio l'ambiente del periodo.
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Tristemente reale la condizione della donna del 700' riportata in questo buon film.
Keira Knightley mostra alla perfezione la sofferenza,stretta dentro un corpetto,di un'identità forte costretta a tacere per via del proprio sesso.
Si rimane basiti della mancanza di intelligenza che dilagava tra gli uomini del periodo.
Georgiana in tutto lo splendore dei suoi abiti ci appare come una donna che ha voglia di far ascoltare la propria voce,di emergere.
Buona la sceneggiatura e il doppiaggio che per fortuna non mortifica l'interpretazione perfetta dei personaggi.
Una lode meritano i costumi e la scenografia che ricostruiscono al meglio l'ambiente del periodo.
Da vedere.
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marcus76
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giovedì 12 agosto 2010
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l'amore filiale vince su ogni cosa
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Il film è una celebrazione dell'amore filiale di una madre verso i propri figli. Tra l'altro questa celebrazione viene conclamata per ben due volte. Saul Dibb infatti non si limita al trionfo di questo sentimento nella vicenda di Lady G. (positiva la prova della Knightley) che rinuncia alla propria libertà e felicità in virtù della riconquista dei propri figli ma viene esplicato in un secondo piano anche in Bess che tradisce l'amica e si concede contro la propria volontà al Duca pur di assicurarsi la possibilità di vivere a contatto della propria prole. Lo si capisce inoltre nel discorso di commiato di Lady G a Gray: quest'ultimo pur vedendo infranto il suo sogno d'amore ed il sogno politico di poter realizzare con lei un mondo migliore accetta le parole dell'amata e la sua impossibilità di lasciare il marito per i figli pur non trattandosi di figli di Gray.
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Il film è una celebrazione dell'amore filiale di una madre verso i propri figli. Tra l'altro questa celebrazione viene conclamata per ben due volte. Saul Dibb infatti non si limita al trionfo di questo sentimento nella vicenda di Lady G. (positiva la prova della Knightley) che rinuncia alla propria libertà e felicità in virtù della riconquista dei propri figli ma viene esplicato in un secondo piano anche in Bess che tradisce l'amica e si concede contro la propria volontà al Duca pur di assicurarsi la possibilità di vivere a contatto della propria prole. Lo si capisce inoltre nel discorso di commiato di Lady G a Gray: quest'ultimo pur vedendo infranto il suo sogno d'amore ed il sogno politico di poter realizzare con lei un mondo migliore accetta le parole dell'amata e la sua impossibilità di lasciare il marito per i figli pur non trattandosi di figli di Gray. Lo si afferma infine indirettamente nell'ultima scena quando Gray conferma a Lady G di aver chiamato la figlia avuta con lei con lo stesso nome attribuitole dalla madre a testimonianza ulteriore del fatto che non le serba rancora ma che anzi condivide sebbene per lui dolorosa la scelta di Giorgiana. Il film mette inmostra tra l'altro una grande cura per i costumi e la scenografia
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the lady on the hot tin roof
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domenica 24 gennaio 2010
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fredda eleganza
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Il film narra la vita della duchessa del Devonshire, Georgiana Spencer, vissuta nell'Inghilterra della seconda metà del '700, donna colta e raffinata che ebbe un ruolo di primo piano nella società e nella politica inglese del tempo e una vita privata molto infelice. Le premesse per questo genere di film non sono mai ottime : un cast d'eccezione unito ad una storia di ribellione alle convenzioni sociali in un momento della storia rispetto al quale è possibile erigere una struttura patinata e fredda, il cui maggior vanto sono i solitamente meravigliosi costumi. Questo film non è un'eccezione, ma ha una considerevole marcia in più, in quanto è irradiato da tre prove attoriali assolutamente strepitose che fanno palpitare la pellicola.
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Il film narra la vita della duchessa del Devonshire, Georgiana Spencer, vissuta nell'Inghilterra della seconda metà del '700, donna colta e raffinata che ebbe un ruolo di primo piano nella società e nella politica inglese del tempo e una vita privata molto infelice. Le premesse per questo genere di film non sono mai ottime : un cast d'eccezione unito ad una storia di ribellione alle convenzioni sociali in un momento della storia rispetto al quale è possibile erigere una struttura patinata e fredda, il cui maggior vanto sono i solitamente meravigliosi costumi. Questo film non è un'eccezione, ma ha una considerevole marcia in più, in quanto è irradiato da tre prove attoriali assolutamente strepitose che fanno palpitare la pellicola. Mi riferisco innanzitutto a Keira Knightley, inspiegabilmente ignorata nella cinquina dei Golden Globes, nel ruolo della protagonista, la duchessa del Devonshire Georgiana Spencer, una sorta di prototipo della principessa Diana, della quale è ascendente in linea retta, e al sottilmente sublime Ralph Fiennes nel ruolo del duca marito della prima. Charlotte Rampling è altrettanto meritevole di menzione e spiegherò perché. Fatta eccezione per suddette prove attoriali, il film non ha in sé niente di nuovo da offrire : la storia non è particolarmente originale e il regista non impone nessuna particolare visione, i costumi sono ovviamente meravigliosi e dettagliati, affidati al relativamente nuovo Michael O'Connor, e la bella musica ha la firma della sapiente mano di Rachel Portman ("Chocolat" , "Emma" , "Mona Lisa Smile", "La Leggenda di Bagger Vance"). Il riferimento alla illustre discendente di Georgiana non è mai immediatamente evidente e la duchessa può vivere di vita propria : solare, spontanea, fragile e istintiva, questa figura si pone in rilievo con una areosa dinamicità, di contro alla staticità delle eleganti scenografie e dei personaggi di contorno. Volutamente statico è invece il duca, ma non per questo il personaggio è contaminato dalla piattezza dello sfondo: il duca di Ralph Fiennes è una figura mediocre che tuttavia è potenzialmente pericolosa e l'attore rende in maniera sorprendente ed in momenti inaspettati tutte le sfumature della sua meschinità, dall'inettitudine e ottusità dell'uomo che non riesce a sperimentare altri piaceri oltre che quelli elementari alla violenta ossessività e subdola crudeltà dell'uomo privo di erede maschio. Contaminato dalla piattezza dello sfondo è invece Charles Grey,interpretato senza passione da Dominic Cooper, la cui storia d'amore con Georgiana non coinvolge e nemmeno interessa, finendo per diventare meramente una noiosa ricorrenza. Una speciale nota di menzione va a Charlotte Rampling nel ruolo della madre di Georgiana, donna ambiziosa a suo agio nelle convenzioni sociali e dotata di una razionalità ai limiti del dogmatismo, delineata con magistrale raffinatezza dall'attrice che in giovinezza era famosa per i suoi ruoli da ribelle.
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jeman74
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venerdì 25 dicembre 2009
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un bel film, da vedere
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belle ambientazioni, un buon cast, costumi e scenografie che contribuiscono a dare raffinatezza al film in ogni sua scena ... un film piacevole (seppure di certo non allegro, vista la storia) che vale la pena vedere
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jeman74
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venerdì 25 dicembre 2009
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un bel film, da vedere
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belle ambientazioni, un buon cast, costumi e scenografie che contribuiscono a dare raffinatezza al film in ogni sua scena ... un film piacevole (seppure di certo non allegro, vista la storia) che vale la pena vedere
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toffee79
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sabato 7 novembre 2009
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molto interessante
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Mi è piaciuto. Mi ha emozionata.
Non conoscevo la storia e questo film l'ha raccontata secondo me molto bene.
Da vedere.
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dony64
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venerdì 6 novembre 2009
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film....d'epoca
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Film settecentesco interpretato da attori gia' noti per il genere.La trama, anche se un po' lenta sorprende il pubblico in quanto tratto da una storia vera.Nel complesso adatto agli amanti del genere e piu' che discreto.Voto 6+
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