joker1372
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venerdì 3 luglio 2009
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mammamia!
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Mammamia non capisco tutte le spiegazioni poetiche che si possono provare a dare a un film del genere! Uno dei pochi film in cui è consigliabile leggere la trama prima di vederlo, per capirci qualcosa!!! Arrivare agli ultimi minuti per aver tutte le risposte e spiegazioni mi può anche star bene, però dopo un'oretta di film piacevole, non di questo minestrone...
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gus da mosca
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giovedì 18 giugno 2009
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matti da slegare
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Provo a dare una chiave di lettura "immediata" del film, senza rovinare la sorpresa a chi non l'ha ancora visto. 3 matti-da-legare vanno in giro, ognuno con le sue matte fissazioni. Uno dei matti pensa di vivere in un'altro mondo e ce l'ha con tutti, aggressivamente, ma soprattutto ce l'ha a morte con una persona. Un'altra matta pensa solo a suicidarsi, anche se non lo fa mai fino in fondo per poi poter ripetere il gesto "artistico". Un terzo matto timido e chiuso si crea fidanzate immaginarie con cui esce la sera, dopo che una donna vera l'ha mollato considerandolo matto. C'e' anche un padre che vaga in giro in cerca del figlio matto. Alla fine del film, per puro caso, i 3 matti si trovano nello stesso posto senza saperlo, ognuno sta facendo quello che ha sempre fatto da matto, ma quei 3 gesti da matti fanno convergere le 3 realta', apparentemente scollegate.
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Provo a dare una chiave di lettura "immediata" del film, senza rovinare la sorpresa a chi non l'ha ancora visto. 3 matti-da-legare vanno in giro, ognuno con le sue matte fissazioni. Uno dei matti pensa di vivere in un'altro mondo e ce l'ha con tutti, aggressivamente, ma soprattutto ce l'ha a morte con una persona. Un'altra matta pensa solo a suicidarsi, anche se non lo fa mai fino in fondo per poi poter ripetere il gesto "artistico". Un terzo matto timido e chiuso si crea fidanzate immaginarie con cui esce la sera, dopo che una donna vera l'ha mollato considerandolo matto. C'e' anche un padre che vaga in giro in cerca del figlio matto. Alla fine del film, per puro caso, i 3 matti si trovano nello stesso posto senza saperlo, ognuno sta facendo quello che ha sempre fatto da matto, ma quei 3 gesti da matti fanno convergere le 3 realta', apparentemente scollegate. In sintesi, alla lettera: "Dio li fa e poi li accoppia". La storia dei 3 matti e' solo una scusa per affrontare in modo elegante e codificato argomenti piuttosto difficili. Li elenco soltanto: il concetto di Fede, quando da credenza diventa ragione di vita (come per Preest) e poi il perche' dell'Esistenza, che puo' trovare giustificazione in una Fede oltre l'individuo (la donna eterna suicida), oppure nella una Fede verso un individuo (Milo). Infine, ma andiamo molto lontano, l'Esistenza del Libero Arbitrio, cioe' della possibilita' di decidere da soli, accorgendosi che la propria decisione e' tutta determinata dalle scelte di altri e forse non e' per niente libera. Ho visto e rivisto questo film e piu' lo vedo, piu' mi piace, nonostante il deludente finale troppo semplicistico ed in sospeso. Aggiungo una stella al mio precedebte giudizio.
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(di nagaman)
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teo88_bambu
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mercoledì 3 giugno 2009
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......film????..se lo si può devinire così..
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"Film" nel complesso davvero orribile!fino a metà film sembrano 2 film in uno puoi c'è un intreccio e si capisce che sono correlati!troppa differenza tra il mondo illusorio e quello reale..IN SOSTANZA HO PERSO UN'ORA E 27!!
SCONSIGLIATISSIMO!!
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(di kerrfal)
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teo88_bambu
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mercoledì 3 giugno 2009
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...film????..se sei può chiamare così..
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"Film" nel complesso davvero orribile!fino a metà film sembrano 2 film in uno puoi c'è un intreccio e si capisce che sono correlati!troppa differenza tra il mondo illusorio e quello reale..IN SOSTANZA HO PERSO UN'ORA E 27!!
SCONSIGLIATISSIMO!!
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gus da mosca
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sabato 30 maggio 2009
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senza una fede qualsiasi luogo sembra una prigione
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E' un film ch si presta a diverse letture. Ci si puo' fermare all'intreccio narrativo e scoprire un'ennesimo, originale soggetto frammentato, raccontato in ordine sparso, sottoponendo lo spettatore ad una dura prova di connessione ed immedesimazione col film. Considero questo meccanismo narrativo la parte piu' logora di questo film: troppi ormai i soggetti cinematografici basati sul ribaltamento e sulla riconnessione della storia negli ultimi 15 minuti. Ma si puo' leggere il film in modo meno epidermico, accorgendosi che l'eleganza della prima lettura e' in gran parte dovuta al modo con cui sono proposti i 3 caratteri principali, affetti da un comune disagio psichico. Il film non osserva queste 3 menti dall'esterno, in termini patologici, ma dall'interno di esse stesse.
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E' un film ch si presta a diverse letture. Ci si puo' fermare all'intreccio narrativo e scoprire un'ennesimo, originale soggetto frammentato, raccontato in ordine sparso, sottoponendo lo spettatore ad una dura prova di connessione ed immedesimazione col film. Considero questo meccanismo narrativo la parte piu' logora di questo film: troppi ormai i soggetti cinematografici basati sul ribaltamento e sulla riconnessione della storia negli ultimi 15 minuti. Ma si puo' leggere il film in modo meno epidermico, accorgendosi che l'eleganza della prima lettura e' in gran parte dovuta al modo con cui sono proposti i 3 caratteri principali, affetti da un comune disagio psichico. Il film non osserva queste 3 menti dall'esterno, in termini patologici, ma dall'interno di esse stesse. Ognuno dei 3 personaggi racconta il proprio disagio in prima persona, usando linguaggi diversi. Le parole in soggettiva di Preest, i silenziosi "gesti artistici" di Emilia, i dialoghi di Milo con le persone reali ed immaginarie. Si scivola dal piano psichico a quello esistenziale, che trova una provvisoria giustificazione nel finale del film. La ricomposiizione meccanica del puzzle narrativo non risolve, ne' fornisce indicazioni agli aspetti esistenziali, su cui si era snodato l'intero film. Lo spettatore che si era avventurato in una lettura piu' profonda del film rimane con ipotesi in sospeso e non gli basta la soddisfazione di essere riuscito a capire l'incastro finale della storia. Scenografie e costumi sofisticati quanto le musiche contribuiscono nel dare uno stile uniforme ad un'opera sospesa tra la triste fiaba fantastica e l'incubo, scivolato in un sogno, interrotto da un'esplosione. Non voglio porre questo film sul piano del meccanicismo "ideal-scientifico" di Donnie Darko, anche se ammetto che il deludente finale di Franklyn e' un brusco scivolone verso una troppo facile e meccanica "spiegazione" della storia e basta.
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emmekappa
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sabato 30 maggio 2009
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dubbioso
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non mi lascia molto positivo questo film.
apprezzabile il tentativo del regista di creare questi due mondi paralleli ma mi è sembrato "confezionato" male.
l'idea era buona ma si doveva far meglio...anche il finale è un po pasticciato.
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dr.beaker
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domenica 17 maggio 2009
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bel film che non ha avuto il giusto successo.
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Se in futuro volessimo parlare di film con un trailer assolutamente fuorviante potremo benissimo fare l'esempio di Franklyn.
Franklyn si presenta(almeno dal trailer) come un film di supereroi dove in questo caso il nemico da combattere è la chiesa.No!Assolutamente no,il film non parla di questo o almeno ne parla solo in superficie,quando invece la storia è tutt'altro.
L'unica pecca a mio parere è la lentezza iniziale ma che si rifà alla fine.
Il mio giudizio su questo film è ottimo,sopratutto per essere il film d'esordio di Gerald McMorrow non mi aspettavo di meglio!
Un film rovinato dal pessimo trailer.
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houssy
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mercoledì 13 maggio 2009
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franklyn: bello
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Franklyn è un viaggio, anzi un sogno. Una rara occasione di cavalcare liberamente là dove il tempo. la materia e lo spazio cessano di essere quello che sono e si mescolano a formare qualcosa di diverso. Franklyn è un labirinto, un giro sulle montagne russe della mente umana, parla di amore, di odio, di fede, di morte, di ricerca, di fantasia e ancora di amore. Difficile da raccontare ed impossibile da spiegare, senza rivelare dettagli preziosi all'interpretazione finale, agisce come un'antica tela da restaurare, in cui i colori emergono piano piano, uno ad uno. Lento ma mai noioso, onirico ma non confuso, stratificato ma non complicato, giunge alla giusta e dolorosamente liberatoria conclusione, compiendo una necessaria analisi sulla realtà, sull'orrore, sulla vita e sull'umanità, così fragile eppure così forte.
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Franklyn è un viaggio, anzi un sogno. Una rara occasione di cavalcare liberamente là dove il tempo. la materia e lo spazio cessano di essere quello che sono e si mescolano a formare qualcosa di diverso. Franklyn è un labirinto, un giro sulle montagne russe della mente umana, parla di amore, di odio, di fede, di morte, di ricerca, di fantasia e ancora di amore. Difficile da raccontare ed impossibile da spiegare, senza rivelare dettagli preziosi all'interpretazione finale, agisce come un'antica tela da restaurare, in cui i colori emergono piano piano, uno ad uno. Lento ma mai noioso, onirico ma non confuso, stratificato ma non complicato, giunge alla giusta e dolorosamente liberatoria conclusione, compiendo una necessaria analisi sulla realtà, sull'orrore, sulla vita e sull'umanità, così fragile eppure così forte. Franklyn è un accorato grido di speranza in un panorama di cinema asfittico ed autoreferenziale, una pellicola che sceglie di essere altro, anzi ha il coraggio di essere niente, mentre pellicole ben più referenziate sono indaffarate ad apparire epocali ed imperdibili. Un manipolo di protagonisti credibili e in parte fa il resto, mentre una sceneggiatura solida come la pietra compie il miracolo. In una parola bello.
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale... poetico.
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aigor91
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lunedì 11 maggio 2009
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altamente sconsigliato
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Pretenzioso, soddisfa i gusti solo di quelli che vogliono dire in giro di aver visto un film dai contenuti profondi ma che in verità non è altro che un polpettone che nei suoi pochi spunti originali sa di già visto e va avanti ad un ritmo decisamente soporifero...inoltre questo film ha la colpa non poco grave di spacciarsi per una tamarrata solo per attirare più spettatori; datemi pure dell'imbecille che non capisce la vera arte, ci sono abituato da quando ho detto in giro che 2001 odissea nello spazio è un film penoso
[+] sono d''accordo su 2001 odissea nello spazio
(di jeanclaude17)
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dario carta
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sabato 9 maggio 2009
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indagine nell'intimo di quattro persone
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La Fede,l'Amore,la Sofferenza,la Redenzione,l'eterno conflitto fra Bene e Male fanno di "Franklyn" una classica favola con pennellate di una magia che ammanta un contesto urbano di efficace potenzialità visiva.
"Franklyn" indaga nei recessi delle vicende di quattro persone molto diverse,guidate da un Fato che armonizza le loro vite in scenari lontani fra loro ma che si rincorrono,chiamandosi in continuazione in similitudini che trasfigurano città diverse e persone differenti in un'unica realtà che accomuna tutto,personaggi ed ambientazioni.
Ognuno dei personaggi si muove per una ragione ben precisa,ubbidisce alla propria complessità e cerca con ossessiva insistenza qualche cosa che possa dare una risposta alle proprie ansie.
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La Fede,l'Amore,la Sofferenza,la Redenzione,l'eterno conflitto fra Bene e Male fanno di "Franklyn" una classica favola con pennellate di una magia che ammanta un contesto urbano di efficace potenzialità visiva.
"Franklyn" indaga nei recessi delle vicende di quattro persone molto diverse,guidate da un Fato che armonizza le loro vite in scenari lontani fra loro ma che si rincorrono,chiamandosi in continuazione in similitudini che trasfigurano città diverse e persone differenti in un'unica realtà che accomuna tutto,personaggi ed ambientazioni.
Ognuno dei personaggi si muove per una ragione ben precisa,ubbidisce alla propria complessità e cerca con ossessiva insistenza qualche cosa che possa dare una risposta alle proprie ansie.
E' la storia di quattro anime perse nell'etere di un'esistenza senza quiete e disperata e che si muovono verso l'inevitabile linea di scontro fra i due mondi separati nei quali si agitano
"Franlyn" è un film che ossequia la più vivida fantasia,invitandola ad un incontro con la ragione.
Capire il film,può significare muoversi sull'onda della logica,che porta l'esistenza della surreale Città di Mezzo e le vite delle quattro anime ad una soluzione che legge nella coincidenza ogni aspetto di emozione e dolore.
Ma la lettura del film può anche comportare una interpretazione più fantastica sublimata in una dimensione ideologica e fanta-spiritualistica.
E' lecito supporre la condizione esistenziale di agenti all'opera (Sally),quintessenza di annunciatori o profeti di una Parola rivelatrice che,nella loro personificazione umana,racchiudono un potere più elevato che li porta a manifestarsi quando la linea tra i due mondi si confonde e le persone si perdono.
Una buona sceneggiatura ed una regia attenta concretizzano una pellicola che offre un qualche spiraglio alla novità,fatta eccezione,volendo,a certi accenni a "Sin City" ed a "V per Venetta"
Mentre lo spettatore intuisce gradatamente che la Città di Mezzo e Londra sono legate in qualche modo fra loro,McMorrow semina una serie di indizi per la soluzione di un mistero che procede pari passo al continuo alternarsi delle figure protagoniste sullo schermo.
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