neanide
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domenica 19 aprile 2009
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ai posteri l'ardua sentenza
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L'incedere apparentemente incomprensibile crea disagio e disappunto in chi lo guarda:nella sala ho visto gente che alzandosi bofonchiava qualche improperio(mai arrendersi prima della fine!).Improvvisamente qualche indizio svela un progetto non ancora comprensibile...man mano la rete degli eventi cominciano ad assumere una forma più ordinata,cominci a pensare che forse un senso c'è,si cominciano a vedere delle forme via via più nitide,come in un dipinto di j. Pollock ,che visto da vicino sembra un insieme macchie casuali....ti allontani e smetti di sperare di poter comprendere....ma poi,da lontano,ti volti nuovamente a guardarlo ed eccole lì,le stesse macchie mostrano un ordine geometrico ossessivamente preciso ed organizzato a dare forme prima incomprensibili ed ora banalmente riconoscibili.
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L'incedere apparentemente incomprensibile crea disagio e disappunto in chi lo guarda:nella sala ho visto gente che alzandosi bofonchiava qualche improperio(mai arrendersi prima della fine!).Improvvisamente qualche indizio svela un progetto non ancora comprensibile...man mano la rete degli eventi cominciano ad assumere una forma più ordinata,cominci a pensare che forse un senso c'è,si cominciano a vedere delle forme via via più nitide,come in un dipinto di j. Pollock ,che visto da vicino sembra un insieme macchie casuali....ti allontani e smetti di sperare di poter comprendere....ma poi,da lontano,ti volti nuovamente a guardarlo ed eccole lì,le stesse macchie mostrano un ordine geometrico ossessivamente preciso ed organizzato a dare forme prima incomprensibili ed ora banalmente riconoscibili.Il film è questo:nulla è casuale,neppure il mio scrivere in questo forum.
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grendel
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domenica 19 aprile 2009
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non si tratta di eroe.
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Viene presentato come l'ennesimo movie comic,una spece di V per vendetta ma,la gente ,seduta sulle poltrone, ben presto si accorge che non è così.Il mormorio diventa sempre più insistente e ,la frase" e adesso cosa ci aspetta?" ,rimbalza per la sala.Il regista forse usa solo il suo retaggio cinematografico per raccontare a modo suo questa storia.
Tutti i personaggi colegati fra loro, ognuno da una propria e personale versione di se stesso.Ogni momento che stanno attraversando ,è una prospettiva unica;fantasiosa,ansiosa,schizzofrenica,artistica.Tutti questi specchi si romperanno sul finale, riportando i quattro protagonisti alla realtà,facendo così svanire anche l'enigmatico inserviente che prende appunti, apparentemente, unico spettatore consapevole dell'avvicendarsi della storia.
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Viene presentato come l'ennesimo movie comic,una spece di V per vendetta ma,la gente ,seduta sulle poltrone, ben presto si accorge che non è così.Il mormorio diventa sempre più insistente e ,la frase" e adesso cosa ci aspetta?" ,rimbalza per la sala.Il regista forse usa solo il suo retaggio cinematografico per raccontare a modo suo questa storia.
Tutti i personaggi colegati fra loro, ognuno da una propria e personale versione di se stesso.Ogni momento che stanno attraversando ,è una prospettiva unica;fantasiosa,ansiosa,schizzofrenica,artistica.Tutti questi specchi si romperanno sul finale, riportando i quattro protagonisti alla realtà,facendo così svanire anche l'enigmatico inserviente che prende appunti, apparentemente, unico spettatore consapevole dell'avvicendarsi della storia.L'idea è decisamente fantastica ma,aveva bisogno forse, di un comandante al timone con più esperienza.Il film scorre in modo anche fin troppo lineare,forse per paura di risultare al pubblico troppo incomprensibile.Un po piu di coraggio e personalità avrebbero innalzato decisamente la qualità della pellicola.
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andreyit
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venerdì 24 aprile 2009
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niente super eroi
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dal trailer poteva sembrare un film tipo wachmen ma non è cosi', la tematica mi è sembrata abbastanza innovativa si parla di demenza, mondi paralleli, a tratti guardando la pellicola ho rievocato le immagini di un altro film "donnie darko" dove quello che vedi comincia a darti l'impressione che non è tutto come sembra. il ritmo tranne qualche scena un pò più movimentata di combattimento (che non ho disprezzato) sembra scorrere lento come il cercare di uscire da un sogno poco piacevole.a parte qualche immagine cruda la visione necessita secondo il mio parere di una buona attenzione,anche se alla fine questo puzzle composto dai personaggi ben caratterizzati ognuno dai propri problemi, sembra comporsi negli ultimi minuti ti lascia il dubbio su tutto ciò che hai visto nelle scene precedenti.
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dal trailer poteva sembrare un film tipo wachmen ma non è cosi', la tematica mi è sembrata abbastanza innovativa si parla di demenza, mondi paralleli, a tratti guardando la pellicola ho rievocato le immagini di un altro film "donnie darko" dove quello che vedi comincia a darti l'impressione che non è tutto come sembra. il ritmo tranne qualche scena un pò più movimentata di combattimento (che non ho disprezzato) sembra scorrere lento come il cercare di uscire da un sogno poco piacevole.a parte qualche immagine cruda la visione necessita secondo il mio parere di una buona attenzione,anche se alla fine questo puzzle composto dai personaggi ben caratterizzati ognuno dai propri problemi, sembra comporsi negli ultimi minuti ti lascia il dubbio su tutto ciò che hai visto nelle scene precedenti.C'è un lieto fine se cosi' lo si può intendere ma non senza un sacrificio umano che porta tutti i protagonisti alla realtà.
(è la mia prima recensione spero che il mio parere non offenda nessuno grazie ai realizzatori del sito per l'opportunità data)
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(di mimmo_fuggetti)
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houssy
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mercoledì 13 maggio 2009
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franklyn: bello
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Franklyn è un viaggio, anzi un sogno. Una rara occasione di cavalcare liberamente là dove il tempo. la materia e lo spazio cessano di essere quello che sono e si mescolano a formare qualcosa di diverso. Franklyn è un labirinto, un giro sulle montagne russe della mente umana, parla di amore, di odio, di fede, di morte, di ricerca, di fantasia e ancora di amore. Difficile da raccontare ed impossibile da spiegare, senza rivelare dettagli preziosi all'interpretazione finale, agisce come un'antica tela da restaurare, in cui i colori emergono piano piano, uno ad uno. Lento ma mai noioso, onirico ma non confuso, stratificato ma non complicato, giunge alla giusta e dolorosamente liberatoria conclusione, compiendo una necessaria analisi sulla realtà, sull'orrore, sulla vita e sull'umanità, così fragile eppure così forte.
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Franklyn è un viaggio, anzi un sogno. Una rara occasione di cavalcare liberamente là dove il tempo. la materia e lo spazio cessano di essere quello che sono e si mescolano a formare qualcosa di diverso. Franklyn è un labirinto, un giro sulle montagne russe della mente umana, parla di amore, di odio, di fede, di morte, di ricerca, di fantasia e ancora di amore. Difficile da raccontare ed impossibile da spiegare, senza rivelare dettagli preziosi all'interpretazione finale, agisce come un'antica tela da restaurare, in cui i colori emergono piano piano, uno ad uno. Lento ma mai noioso, onirico ma non confuso, stratificato ma non complicato, giunge alla giusta e dolorosamente liberatoria conclusione, compiendo una necessaria analisi sulla realtà, sull'orrore, sulla vita e sull'umanità, così fragile eppure così forte. Franklyn è un accorato grido di speranza in un panorama di cinema asfittico ed autoreferenziale, una pellicola che sceglie di essere altro, anzi ha il coraggio di essere niente, mentre pellicole ben più referenziate sono indaffarate ad apparire epocali ed imperdibili. Un manipolo di protagonisti credibili e in parte fa il resto, mentre una sceneggiatura solida come la pietra compie il miracolo. In una parola bello.
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale... poetico.
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mattb85
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lunedì 20 aprile 2009
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interessante e particolare
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Un film semi-fantastico che gioca con la psichedelia. Questo è Franklyn che si presenta come un film molto diverso dal solito. Non è un capolavoro,e non pretende di esserlo,ed ha il pregio di saper narrare una storia fantastica senza rifarsi a "signori degli anelli" e altri prodotti di genere. Anzi quello che il film non ha è proprio un genere,visto che ne miscuglia diversi,sono due mondi che si scontrano. Sono le storie di quattro personaggi diversi,ognuno con i propri problemi,che in una fatidica notte si incontreranno fatalmente. Il regista è bravo nel suo lavoro e,anche se in alcuni punti è un pò lenta,ci narra bene gli eventi della storia. Il design e i costumi del mondo fantastico sono azzeccati come l'abbigliamento,e soprattuto,la maschera del protagonista,per mezzo del quale,vediamo e studiamo questo particolare mondo dove la fede è imposta per legge,non importa quale fede sia,bisogna solo averla e stare al proprio posto.
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Un film semi-fantastico che gioca con la psichedelia. Questo è Franklyn che si presenta come un film molto diverso dal solito. Non è un capolavoro,e non pretende di esserlo,ed ha il pregio di saper narrare una storia fantastica senza rifarsi a "signori degli anelli" e altri prodotti di genere. Anzi quello che il film non ha è proprio un genere,visto che ne miscuglia diversi,sono due mondi che si scontrano. Sono le storie di quattro personaggi diversi,ognuno con i propri problemi,che in una fatidica notte si incontreranno fatalmente. Il regista è bravo nel suo lavoro e,anche se in alcuni punti è un pò lenta,ci narra bene gli eventi della storia. Il design e i costumi del mondo fantastico sono azzeccati come l'abbigliamento,e soprattuto,la maschera del protagonista,per mezzo del quale,vediamo e studiamo questo particolare mondo dove la fede è imposta per legge,non importa quale fede sia,bisogna solo averla e stare al proprio posto. Il film fa un'interessante riflessione sulla fede e su cosa significa reale,e lo fa con quattro personaggi ben ritagliati e originali nelle loro fissazioni e problematiche mentali:una ragazza che tenta il suicidio come forma artistica,un ragazzo che tenta di trovare la ragazza dei suoi sogni,un padre alla ricera del figlio scomparso e un vigilantes mascherato,che si ritrova ad essere l'unico ateo in un mondo un mondo dove la fede è legge,che deve uccidere un importante capo religioso. La storia di quest'ultimo è il motore principale del film,sopratutto nella prima parte:
la sceneggiatura,del resto,è realizzata in modo da non farsi capire molto per buona parte del film e ricostruisce tutto solo nei minuti finali,quando le tante verità nascoste vengono fuori. Franklyn è un film efficace e interessante,il suo unico problema è la lentezza,può anche scappare uno sbadiglio mentre lo si guarda,ma nella mezz'ora finale è ottimo. Purtroppo le tematiche che sviluppa non sono molto approfondite,forse per non rendere il film troppo pesante,ed è un vero peccato. A parer mio cercare di andare più a fondo,soprattutto sulla questione della fede,gli avrebbe dato quel qualcosa in più da stimolarne una seconda visione.
Comunque sia Franklyn resta un buon film,interessante e particolare.
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mipiaceilblu
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domenica 26 aprile 2009
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presuntuoso
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Ho visto con piacere Matrix, V per vendetta, e altri film fanta-gotici. Dalle recensioni del pubblico che ho letto mi aspettavo quasi altrattanto: sapienza nella costruzione, una critica sociale sui generis, una sorta di morale della storia. Invece, che palle! Per capirci qualcosa nell'ultimo quarto d'ora-dieci minuti lo spettatore deve sorbirsi una serie di lambiccati spot cuciti insieme solo da un filo di esasperato estetismo. Sarò tonta, ma non sono riuscita a trovare gli indizi che mi permettessero di mettere i tasselli progressivamente insieme. Forse va veduto una seconda volta. Ma una seconda volta merita di essere visto solo un film d'essai o comunque con un contenuto per quanto strano e distorto.
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Ho visto con piacere Matrix, V per vendetta, e altri film fanta-gotici. Dalle recensioni del pubblico che ho letto mi aspettavo quasi altrattanto: sapienza nella costruzione, una critica sociale sui generis, una sorta di morale della storia. Invece, che palle! Per capirci qualcosa nell'ultimo quarto d'ora-dieci minuti lo spettatore deve sorbirsi una serie di lambiccati spot cuciti insieme solo da un filo di esasperato estetismo. Sarò tonta, ma non sono riuscita a trovare gli indizi che mi permettessero di mettere i tasselli progressivamente insieme. Forse va veduto una seconda volta. Ma una seconda volta merita di essere visto solo un film d'essai o comunque con un contenuto per quanto strano e distorto. Franklyn ha abusato della mia pazienza senza meritarsela, perchè è un film che si compiace del suo manierismo e si chiude con un finale furbetto.
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(di rerum)
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[+] poca pazienza
(di pinkmoon1979)
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[+] bassora come indizio basta e avanza
(di mrs hide)
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edaal
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sabato 5 settembre 2009
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franklin
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Fin dai primi minuti il film si presenta come un composto di varie storie sovrapposte ed apparentemente distinte. A Menwhile City (Città di Mezzo nella versione italiana) John Priest deve farsi strada in un mondo oppresso dalle fedi e dal controllo del Potere, per vendicare una giovane bambina e uccidere il suo assassino: l'Individuo. A Londra Emilia è una giovane donna che cerca disperatamente di dare un senso alla porpria vita attraverso l'espressione artistica estrema; Peter è un padre religioso alla ricerca del figlio scomparso, mentre Milo è un uomo dalle storie d'amore travagliate e infelici. L'intreccio narrativo, decisamente confusionario e disorientante all'inizio, porterà, nella conclusione della vicenda, ad una progressiva comprensione di uno schema più ampio, in cui realtà ed immaginazione si confondono.
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Fin dai primi minuti il film si presenta come un composto di varie storie sovrapposte ed apparentemente distinte. A Menwhile City (Città di Mezzo nella versione italiana) John Priest deve farsi strada in un mondo oppresso dalle fedi e dal controllo del Potere, per vendicare una giovane bambina e uccidere il suo assassino: l'Individuo. A Londra Emilia è una giovane donna che cerca disperatamente di dare un senso alla porpria vita attraverso l'espressione artistica estrema; Peter è un padre religioso alla ricerca del figlio scomparso, mentre Milo è un uomo dalle storie d'amore travagliate e infelici. L'intreccio narrativo, decisamente confusionario e disorientante all'inizio, porterà, nella conclusione della vicenda, ad una progressiva comprensione di uno schema più ampio, in cui realtà ed immaginazione si confondono.
Proprio grazie a questa commistione dei due piani il regista riesce a toccare ed evidenziare tematiche decisamente complesse come schizofrenia, droghe, depressione, rapporti familiari conflittuali, le connessioni Dio-Male e Religione-Potere. Sebbene esse non possano essere approfondite (vista la brevità del film e la scarsità di fondi predisposti) costituiscono un'interessantissima fonte di spunti su cui il film e il regista chiedono allo spettatore di "lavorare".
Il cast è di tutto rispetto e le capacità recitative determinano molta della capacità espressiva dell'opera (splendida l'interpretazione di Eva Green).
Per quanto riguarda l'ambientazione, Meanwhile City si ricollega nel suo verticalismo oscuro e depresso alla Los Angeles di Blade Runner, e richiama la Londra grigia e oppressa dal partito Neoconservatore di V per Vendetta (degno di nota è anche il nesso "religioso" fra il Potere e il partito Neoconservatore, sebbene il secondo sia caratterizzato da un integralismo completamente assente nel sincretismo di Città di Mezzo).
Dal punto di vista dei contenuti, invece, ben poco ha da condividere con i due precitati film (forse solo qualche rassomiglianza V-John Priest nella lotta contro il potere vigente). Mostra connessioni decisamente più strette con il film cult Donnie Darko, a cui si accomuna per la divisione in realtà parallele, la stretta interconnessione tra realtà oggettiva e soggettiva e la figura stessa della persona diversa, talvolta emarginata, come portatrice di una realtà particolare non meno espressiva di quella reale.
Franklin si caratterizza per essere un film che richiede notevole partecipazione allo spettatore, fornendogli si un buon spettacolo, ma soprattutto ponendogli domande di spessore e lasciandolo libero di interpretare ciò che ha visto.
Buona la colonna sonora, mai sopra le righe, accompagna adeguatamente il film e in modo particolare il finale.
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dario carta
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sabato 9 maggio 2009
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indagine nell'intimo di quattro persone
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La Fede,l'Amore,la Sofferenza,la Redenzione,l'eterno conflitto fra Bene e Male fanno di "Franklyn" una classica favola con pennellate di una magia che ammanta un contesto urbano di efficace potenzialità visiva.
"Franklyn" indaga nei recessi delle vicende di quattro persone molto diverse,guidate da un Fato che armonizza le loro vite in scenari lontani fra loro ma che si rincorrono,chiamandosi in continuazione in similitudini che trasfigurano città diverse e persone differenti in un'unica realtà che accomuna tutto,personaggi ed ambientazioni.
Ognuno dei personaggi si muove per una ragione ben precisa,ubbidisce alla propria complessità e cerca con ossessiva insistenza qualche cosa che possa dare una risposta alle proprie ansie.
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La Fede,l'Amore,la Sofferenza,la Redenzione,l'eterno conflitto fra Bene e Male fanno di "Franklyn" una classica favola con pennellate di una magia che ammanta un contesto urbano di efficace potenzialità visiva.
"Franklyn" indaga nei recessi delle vicende di quattro persone molto diverse,guidate da un Fato che armonizza le loro vite in scenari lontani fra loro ma che si rincorrono,chiamandosi in continuazione in similitudini che trasfigurano città diverse e persone differenti in un'unica realtà che accomuna tutto,personaggi ed ambientazioni.
Ognuno dei personaggi si muove per una ragione ben precisa,ubbidisce alla propria complessità e cerca con ossessiva insistenza qualche cosa che possa dare una risposta alle proprie ansie.
E' la storia di quattro anime perse nell'etere di un'esistenza senza quiete e disperata e che si muovono verso l'inevitabile linea di scontro fra i due mondi separati nei quali si agitano
"Franlyn" è un film che ossequia la più vivida fantasia,invitandola ad un incontro con la ragione.
Capire il film,può significare muoversi sull'onda della logica,che porta l'esistenza della surreale Città di Mezzo e le vite delle quattro anime ad una soluzione che legge nella coincidenza ogni aspetto di emozione e dolore.
Ma la lettura del film può anche comportare una interpretazione più fantastica sublimata in una dimensione ideologica e fanta-spiritualistica.
E' lecito supporre la condizione esistenziale di agenti all'opera (Sally),quintessenza di annunciatori o profeti di una Parola rivelatrice che,nella loro personificazione umana,racchiudono un potere più elevato che li porta a manifestarsi quando la linea tra i due mondi si confonde e le persone si perdono.
Una buona sceneggiatura ed una regia attenta concretizzano una pellicola che offre un qualche spiraglio alla novità,fatta eccezione,volendo,a certi accenni a "Sin City" ed a "V per Venetta"
Mentre lo spettatore intuisce gradatamente che la Città di Mezzo e Londra sono legate in qualche modo fra loro,McMorrow semina una serie di indizi per la soluzione di un mistero che procede pari passo al continuo alternarsi delle figure protagoniste sullo schermo.
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benoit
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sabato 1 maggio 2010
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fuga dal dolore in una scheletro londra
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Guardi la locandina del film e pensi: <>!Guardi il primi 5 minuti e l'impressione iniziale permane; ma trascorsi questi ti rendi conto che il vigilante-scheletro Preest, che vaga nella visionaria "Città di Mezzo", agisce in un universo che recede. Un univero unico che coinvolge tutti gli altri personaggi del film: Emily, studentessa d'arte con tenedenze suicide e con un problematico rapporto con sua madre; Milo, con il cuore spezzato e all'inseguimento del mito del suo primo amore; Peter, alla ricerca di suo figlio scomparso. Disorenta questa opera prima di Gerald McMorrow e lo fa perchè dietro un'apparente veste commerciale, nasconde al suo interno una natura di cinema d'autore di solida scuola inglese.
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Guardi la locandina del film e pensi: <>!Guardi il primi 5 minuti e l'impressione iniziale permane; ma trascorsi questi ti rendi conto che il vigilante-scheletro Preest, che vaga nella visionaria "Città di Mezzo", agisce in un universo che recede. Un univero unico che coinvolge tutti gli altri personaggi del film: Emily, studentessa d'arte con tenedenze suicide e con un problematico rapporto con sua madre; Milo, con il cuore spezzato e all'inseguimento del mito del suo primo amore; Peter, alla ricerca di suo figlio scomparso. Disorenta questa opera prima di Gerald McMorrow e lo fa perchè dietro un'apparente veste commerciale, nasconde al suo interno una natura di cinema d'autore di solida scuola inglese. L'ambientazione iniziale alla Matrix, in questo caso, non è che un pretesto per mostrarci delle anime in fuga dal loro dolore, che si aggrappano ad una zattera ai margini della realtà che si sono creati. Alla fine a spazzare via tutto sarà un proiettile, che nella sua traettoria legherà questi destini apparentemente distanti, a sancire che la fuga dai propri mondi interiori è terminata e con essa lo scheletro temante che puntella le loro esistenze.
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cerry85
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martedì 21 aprile 2009
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mi aspettavo di meglio!
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Non è un brutto film, però non mi ha per niente entusiasmato! Mi aspettavo qualcosa di meglio, forse anche di diverso (il trailer è un pò fuorviante!), tipo universi paralleli o eroi mascherati stile V per Vendetta, invece non c'è niente di tutto questo. Infatti il genere attribuito al film non è fantascienza, thriller o azione, ma semplicemente drammatico! Nonostante tutto ritengo che sia un film guardabile, però più per la tv che per il cinema! La recitazione è buona, regia e sceneggiatura invece sono appena sufficienti. Voto: 6-
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