Franklyn |
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Un film di Gerald McMorrow.
Con Eva Green, Ryan Phillippe, Sam Riley, Bernard Hill, Jay Fuller.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- Francia, Gran Bretagna 2008.
- Mediafilm
uscita venerdì 17 aprile 2009.
MYMONETRO
Franklyn
valutazione media:
2,91
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Franklindi EdaalFeedback: 0 |
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sabato 5 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fin dai primi minuti il film si presenta come un composto di varie storie sovrapposte ed apparentemente distinte. A Menwhile City (Città di Mezzo nella versione italiana) John Priest deve farsi strada in un mondo oppresso dalle fedi e dal controllo del Potere, per vendicare una giovane bambina e uccidere il suo assassino: l'Individuo. A Londra Emilia è una giovane donna che cerca disperatamente di dare un senso alla porpria vita attraverso l'espressione artistica estrema; Peter è un padre religioso alla ricerca del figlio scomparso, mentre Milo è un uomo dalle storie d'amore travagliate e infelici. L'intreccio narrativo, decisamente confusionario e disorientante all'inizio, porterà, nella conclusione della vicenda, ad una progressiva comprensione di uno schema più ampio, in cui realtà ed immaginazione si confondono. Proprio grazie a questa commistione dei due piani il regista riesce a toccare ed evidenziare tematiche decisamente complesse come schizofrenia, droghe, depressione, rapporti familiari conflittuali, le connessioni Dio-Male e Religione-Potere. Sebbene esse non possano essere approfondite (vista la brevità del film e la scarsità di fondi predisposti) costituiscono un'interessantissima fonte di spunti su cui il film e il regista chiedono allo spettatore di "lavorare". Il cast è di tutto rispetto e le capacità recitative determinano molta della capacità espressiva dell'opera (splendida l'interpretazione di Eva Green). Per quanto riguarda l'ambientazione, Meanwhile City si ricollega nel suo verticalismo oscuro e depresso alla Los Angeles di Blade Runner, e richiama la Londra grigia e oppressa dal partito Neoconservatore di V per Vendetta (degno di nota è anche il nesso "religioso" fra il Potere e il partito Neoconservatore, sebbene il secondo sia caratterizzato da un integralismo completamente assente nel sincretismo di Città di Mezzo). Dal punto di vista dei contenuti, invece, ben poco ha da condividere con i due precitati film (forse solo qualche rassomiglianza V-John Priest nella lotta contro il potere vigente). Mostra connessioni decisamente più strette con il film cult Donnie Darko, a cui si accomuna per la divisione in realtà parallele, la stretta interconnessione tra realtà oggettiva e soggettiva e la figura stessa della persona diversa, talvolta emarginata, come portatrice di una realtà particolare non meno espressiva di quella reale. Franklin si caratterizza per essere un film che richiede notevole partecipazione allo spettatore, fornendogli si un buon spettacolo, ma soprattutto ponendogli domande di spessore e lasciandolo libero di interpretare ciò che ha visto. Buona la colonna sonora, mai sopra le righe, accompagna adeguatamente il film e in modo particolare il finale.
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