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simonk92
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sabato 28 novembre 2009
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franklyn
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Bel film ambientato in due mondi diversi uno surreale e futuristico e uno reale.
La particolarità del film è che se uno lo guarda, all'inizio non capisce molto ma col passare del tempo si scoprono degli indizi che servono a ricostruire la storia del film che alla fine risulta ben comprensibile.
Da apprezzare il coraggio e l'idea del regista.
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vittorio
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martedì 17 novembre 2009
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non ho capito nulla!!
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Ma che film è?? Mi spiegate che significa?? Una storia del tutto inutile per un film fasullo ed inverosimile....
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coaster
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martedì 10 novembre 2009
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franklyn!
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Quattro stelle a questo film che lo ritengo da vedere assolutamente
per quelli che amano le trame intrigate e psicotrope..
La città di mezzo ricorda un po gli ambienti di brazil con un tocco piu gotico/steampunk
molto visionario l'ambiente
la grigia londra è altrettanto spettrale..
i personaggi sono sviluppati magnificamente
le visioni distorte,paranoie e problemi sono visti da un punto di vista molto interessante..
Ma non lo paragonerei a donnie darko..
l'unico inconveniente è la trama da seguire minuto per minuto
in quanto tutti quei passaggi possono risultare pesanti e si possono perdere indizi molto importanti
guardarlo due volte a volte aiuta)
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edaal
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sabato 5 settembre 2009
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franklin
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Fin dai primi minuti il film si presenta come un composto di varie storie sovrapposte ed apparentemente distinte. A Menwhile City (Città di Mezzo nella versione italiana) John Priest deve farsi strada in un mondo oppresso dalle fedi e dal controllo del Potere, per vendicare una giovane bambina e uccidere il suo assassino: l'Individuo. A Londra Emilia è una giovane donna che cerca disperatamente di dare un senso alla porpria vita attraverso l'espressione artistica estrema; Peter è un padre religioso alla ricerca del figlio scomparso, mentre Milo è un uomo dalle storie d'amore travagliate e infelici. L'intreccio narrativo, decisamente confusionario e disorientante all'inizio, porterà, nella conclusione della vicenda, ad una progressiva comprensione di uno schema più ampio, in cui realtà ed immaginazione si confondono.
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Fin dai primi minuti il film si presenta come un composto di varie storie sovrapposte ed apparentemente distinte. A Menwhile City (Città di Mezzo nella versione italiana) John Priest deve farsi strada in un mondo oppresso dalle fedi e dal controllo del Potere, per vendicare una giovane bambina e uccidere il suo assassino: l'Individuo. A Londra Emilia è una giovane donna che cerca disperatamente di dare un senso alla porpria vita attraverso l'espressione artistica estrema; Peter è un padre religioso alla ricerca del figlio scomparso, mentre Milo è un uomo dalle storie d'amore travagliate e infelici. L'intreccio narrativo, decisamente confusionario e disorientante all'inizio, porterà, nella conclusione della vicenda, ad una progressiva comprensione di uno schema più ampio, in cui realtà ed immaginazione si confondono.
Proprio grazie a questa commistione dei due piani il regista riesce a toccare ed evidenziare tematiche decisamente complesse come schizofrenia, droghe, depressione, rapporti familiari conflittuali, le connessioni Dio-Male e Religione-Potere. Sebbene esse non possano essere approfondite (vista la brevità del film e la scarsità di fondi predisposti) costituiscono un'interessantissima fonte di spunti su cui il film e il regista chiedono allo spettatore di "lavorare".
Il cast è di tutto rispetto e le capacità recitative determinano molta della capacità espressiva dell'opera (splendida l'interpretazione di Eva Green).
Per quanto riguarda l'ambientazione, Meanwhile City si ricollega nel suo verticalismo oscuro e depresso alla Los Angeles di Blade Runner, e richiama la Londra grigia e oppressa dal partito Neoconservatore di V per Vendetta (degno di nota è anche il nesso "religioso" fra il Potere e il partito Neoconservatore, sebbene il secondo sia caratterizzato da un integralismo completamente assente nel sincretismo di Città di Mezzo).
Dal punto di vista dei contenuti, invece, ben poco ha da condividere con i due precitati film (forse solo qualche rassomiglianza V-John Priest nella lotta contro il potere vigente). Mostra connessioni decisamente più strette con il film cult Donnie Darko, a cui si accomuna per la divisione in realtà parallele, la stretta interconnessione tra realtà oggettiva e soggettiva e la figura stessa della persona diversa, talvolta emarginata, come portatrice di una realtà particolare non meno espressiva di quella reale.
Franklin si caratterizza per essere un film che richiede notevole partecipazione allo spettatore, fornendogli si un buon spettacolo, ma soprattutto ponendogli domande di spessore e lasciandolo libero di interpretare ciò che ha visto.
Buona la colonna sonora, mai sopra le righe, accompagna adeguatamente il film e in modo particolare il finale.
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astromelia
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venerdì 28 agosto 2009
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ma dai si capisce invece
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la trama si capisce, basta non distrarsi, quello che rende difficile la visione di questi intrecci è lo sforzo mentale al quale quando si vuol guardare un film si vorrebbe far riposare,cmq non male come film
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donato 1964
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domenica 16 agosto 2009
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film....da evitare
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Film sconsigliato per la trama intrecciata e contorta.La trama e' mediocre come tutto il film che non lascia nulla allo spettatore che anche dopo essere uscito dal cinema e arrivato a casa si chiede ancora il significato del film.Complessivamente un film da evitare.Voto 4
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kerrfal
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lunedì 10 agosto 2009
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un ponte tra realtà ed inconscio
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E' indubbiamente vero: recensire un film così è difficile perchè non rientra nei canoni classici di "catalogo". Ma credo che la sua forza stia proprio in questo, l'originalità e la semplicità. Mi è piaciuto molto perchè l'ho trovato diverso dal solito e con delle sfumatore gotico-psicanalitiche brillanti. E' vero, all'inizio si fa fatica a seguire la trama e a comprendere dove il film stia "andando"; ma, come ha scritto qualcuno prima di me, il bello è stato proprio quel lasciarsi andare fino al finale e scoprirne l'autenticità e la bellezza. Un film non deve essere un "capolavoro" per piacere. Credo debba avere qualcosa da dire. Ma lo spettattore deve porsi sempre in modo aperto a ... ricevere, altrimenti sfugge tutto il bello da ciò che non è classico o lineare.
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E' indubbiamente vero: recensire un film così è difficile perchè non rientra nei canoni classici di "catalogo". Ma credo che la sua forza stia proprio in questo, l'originalità e la semplicità. Mi è piaciuto molto perchè l'ho trovato diverso dal solito e con delle sfumatore gotico-psicanalitiche brillanti. E' vero, all'inizio si fa fatica a seguire la trama e a comprendere dove il film stia "andando"; ma, come ha scritto qualcuno prima di me, il bello è stato proprio quel lasciarsi andare fino al finale e scoprirne l'autenticità e la bellezza. Un film non deve essere un "capolavoro" per piacere. Credo debba avere qualcosa da dire. Ma lo spettattore deve porsi sempre in modo aperto a ... ricevere, altrimenti sfugge tutto il bello da ciò che non è classico o lineare. Ho amato l'alternanza dei "mondi" che, in fondo, non credo siano cosi distanti da quelli che abbiamo noi. Ed ho amato il congiungimento di personaggi e emotività del finale; personaggi continuamente sospesi nelle loro emozioni e paure.
Non saprei come e se consigliarlo; ma a me è piaciuto e se avete la voglia di "viaggiare" un pochino oltre i confini normali, vedetelo. Un bel film, senza pretese ma autentico. Almeno questo quello che mi ha trasmesso.
E complimenti agli attori: Philippe in piena maturità, Bernard Hill una conferma.
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brizione91
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giovedì 6 agosto 2009
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molto apprezzabile
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Io il film l'ho trovato davvero niente male. Non è per niente soporifero cm ha scritto qualcuno, visto ke per seguire il film devi stare attento tutto il tempo senza distrarti nemmeno un secondo. Inoltre il modo in cui si intrecciano le storie è davvero laborioso e ben organizzato...io farei i complimenti a Gerald Mcmorrow per il suo esordio!
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diego
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lunedì 3 agosto 2009
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non il solito hero-movie
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Chi si aspetta di vedere un super eroe dai poteri illimitati, sparatorie e inseguimenti mozzafiato...rimarrà deluso (per fortuna!). Bell'idea e bel film su ciò che può succedere quando la mente umana sfugge al nostro controllo e ci mostra un mondo diverso.
Io lo consiglio, ma non ai ragazzini in cerca di una alternativa a x-men o superman
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lucepuc
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mercoledì 15 luglio 2009
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un po strano
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alla fine il film diventa plausibile, il resto e un po noioso
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