monikka-61
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domenica 19 aprile 2009
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peccato
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si parte dal presupposto che con dei grandi attori debba essere grande anche il film, che schifezza!!!!!!!!!! è veramente un insulto come possono dei grandi attori americani prestarsi per dei film così...( non posso dire la parolaccia giusta)non devono prendere in giro gli spettatori ,robert de niro per chi lo ricorda, ci diede un'altra grossa fregata con il film re per una notte .se il cinema americano non ha più fantasia faccia una sospensione di riflessione
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luca b
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domenica 19 aprile 2009
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finalmente robert!
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Direi che era da un po' che De Niro non ci serviva una sua interpretazione così. Davvero buona!
In sostanza il film è una specie di documentario sul "dietro le quinte" di Hollywood. Chi decide cosa e perchè, e soprattutto chi ne viene coinvolto. Un documentario quindi sulla vita day by day di un produttore che viene tirato da tutte le parti per risolvere di tutto, dal regista tossico e nevrastenico che non vuole cambiare il finale del film all'attore star (Willis)che si rifiuta di tagliarsi la barba per rispettare il copione. Dalla ex moglie di cui è ancora innamorato ed a cui passa 30.000 USD al mese di alimenti (uno dei motivi per cui deve lavorare così tanto) alla ex ex moglie a cui la unisce solo la figlia adolescente (che poi scopre essere una delle lolita di un agente cinematografico morto suicida.
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Direi che era da un po' che De Niro non ci serviva una sua interpretazione così. Davvero buona!
In sostanza il film è una specie di documentario sul "dietro le quinte" di Hollywood. Chi decide cosa e perchè, e soprattutto chi ne viene coinvolto. Un documentario quindi sulla vita day by day di un produttore che viene tirato da tutte le parti per risolvere di tutto, dal regista tossico e nevrastenico che non vuole cambiare il finale del film all'attore star (Willis)che si rifiuta di tagliarsi la barba per rispettare il copione. Dalla ex moglie di cui è ancora innamorato ed a cui passa 30.000 USD al mese di alimenti (uno dei motivi per cui deve lavorare così tanto) alla ex ex moglie a cui la unisce solo la figlia adolescente (che poi scopre essere una delle lolita di un agente cinematografico morto suicida...).
Il tutto girato sullo sfondo delle autostrade urbane di LA, con aggiunta di effetti visivi un po' scontati come riprese accelerate di auto incolonnate e lui sempre alla guida con il telefono acceso a fare e forcare.
Il finale è senza infamia e senza lode, con lui che umanamente deve accettare vittorie e sconfitte, per una che riesce a sistemare (la barba di Willis) un'altra gli va male (il regista tossico non cambia il finale).
E' la vita, Robert, ma grazie di queste quasi due ore passate con te.
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giubar
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venerdì 17 aprile 2009
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un non film
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Cast d'eccezione, film inesistente.
Manca una sotria, manca la comicità, manca ogni sentimento.
Attori molto bravi, ma che non recitano un film. Recitano delle scene mediocri slegate tra loro, che strappano forse un unico sorriso durante tutto il film.
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max cady
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domenica 4 gennaio 2009
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quando in italia?
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qualcuno saprebbe dirmi quando uscirà in italia? in francia esce direttamente in dvd,spero non sia così anche da noi. sarebbe un peccato non vederlo al cinema visto il cast e visto tutte le porcherie che vengono proiettate (vedi disaster movie ecc)
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(di la bis)
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stefano falotico
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venerdì 3 ottobre 2008
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le ragioni del gatto
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Le ragioni del gatto
Mi contorco in mille discussioni, mi sferro pugni disteso sul divano, mi strangolo per sentire dolore, dolore che non ammette concessioni, delirio-dolore in apnea amniotica, coi ventricoli che "sudano" e miagolano. Esco di casa con fare birbante, già, per far quattro passi, passeggio insomma, non a grande velocità, voglio odorare l'asfalto ed ipnotizzarmi dentro il rumore dei pneumatici, pneumatici a milioni che percuotono la strada, la battono ed il mio orecchio li combatte. Busso ad una porta, si affaccia una dolce e timida pulzella molto bella, le accarezzo le guance col mio sorriso e le chiedo di entrare per "disturbarla", per togliere noia alla noia, viviseziono il "tessuto" della sua abitazione, decompongo i miei occhi su qualche quadro appeso come un ciuffo di Elvis il pelvis e miglioro la mia situazione ordinandole un caffè, amaro al punto giusto, ben tostato per tastarla di più, con più gusto.
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Le ragioni del gatto
Mi contorco in mille discussioni, mi sferro pugni disteso sul divano, mi strangolo per sentire dolore, dolore che non ammette concessioni, delirio-dolore in apnea amniotica, coi ventricoli che "sudano" e miagolano. Esco di casa con fare birbante, già, per far quattro passi, passeggio insomma, non a grande velocità, voglio odorare l'asfalto ed ipnotizzarmi dentro il rumore dei pneumatici, pneumatici a milioni che percuotono la strada, la battono ed il mio orecchio li combatte. Busso ad una porta, si affaccia una dolce e timida pulzella molto bella, le accarezzo le guance col mio sorriso e le chiedo di entrare per "disturbarla", per togliere noia alla noia, viviseziono il "tessuto" della sua abitazione, decompongo i miei occhi su qualche quadro appeso come un ciuffo di Elvis il pelvis e miglioro la mia situazione ordinandole un caffè, amaro al punto giusto, ben tostato per tastarla di più, con più gusto. Poi, scodinzolo come un gatto ammalato di depressione che si arrabbia famelicamente di morte e la strappa alle sue viscere, implorandosi pietà. Mi accomodo fuori in balcone, ed osservo una mareggiata, già, siamo in riva al mare, uno splendido attico attaccato alle onde ed alla spiaggia, dorata, bellissima, abbacinante. Mi lustro il viso nel Sole incandescente e poi vado a dormicchiare, prima però solfeggio una triste melodia orecchiabile per provare ancora quel pizzico di perduta vanità, l'affogo nell'alcol e mi pianto un bisturi finto per imitare i dottori.
Taxi Driver
Taxi Driver
Taxi Driver
La Luna calante mi fa l'occhiolino ed io l'assecondo in un secondo.
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(di vedelia)
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stefano falotico
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mercoledì 4 giugno 2008
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mi hanno rinchiuso in manicomio
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Ma io ho resistito, conoscendo gente di ogni razza e stupendomi di non impazzire, restai "extraterrestre", accudito dal mio amor proprio, che non cessò di tenermi dritto, ingabbiatemi, ma sarò ancor più libero di pensare, via d ogni trappola, morsicherò il Mondo, mi ammalerò d'indigestione e soffrirò per un'amata che non mi ama, lo piglierò fra i denti, a grappoli.
Sì, con ardente passione sarà, sarai mia.
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(di antonioital)
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puskas
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mercoledì 28 maggio 2008
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curati
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stefano falotico
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giovedì 26 luglio 2007
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il bob
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Senza dubbio l'attore più grande, oserei dire, di sempre, immarcescibilmente unico.
Dotato di un carisma senza limiti, magnetico come Cristo pieno di rughe.
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(di distretto)
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stefano falotico
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giovedì 26 luglio 2007
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il suo quarto oscar?
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Chi è DE NIRO? Piango.
Piango sempre.
Di notte e fra le tue tette.
Crepuscolare, magnetico.
Chi sono se non un mendicante, un idiota delle cianfrusaglie, raccatto pezzi di carta.
Dovrei curarmi di più e non morire.
Se avvenisse un terremoto? E non potessi più fare l’amore? Se tutto crollasse?
Voglio scopare una donna, tante, rimango avviluppato dentro il mio sospiro.
Un passaggio da uno sconosciuto, mi spruzza addosso rabbia.
Ho buttato via tutto e me ne rammarico.
Risvegli in cui son sempre maggiormente allenato, le paure spariscono, vanno via, un tormento avvilente, nessuno sa chi sei, parole buttate lì.
Che cosa è successo di così tremendamente grave da abbattermi in tal modo?
Pare che una sciagura immensa, una maledizione sia caduta su di me.
[+]
Chi è DE NIRO? Piango.
Piango sempre.
Di notte e fra le tue tette.
Crepuscolare, magnetico.
Chi sono se non un mendicante, un idiota delle cianfrusaglie, raccatto pezzi di carta.
Dovrei curarmi di più e non morire.
Se avvenisse un terremoto? E non potessi più fare l’amore? Se tutto crollasse?
Voglio scopare una donna, tante, rimango avviluppato dentro il mio sospiro.
Un passaggio da uno sconosciuto, mi spruzza addosso rabbia.
Ho buttato via tutto e me ne rammarico.
Risvegli in cui son sempre maggiormente allenato, le paure spariscono, vanno via, un tormento avvilente, nessuno sa chi sei, parole buttate lì.
Che cosa è successo di così tremendamente grave da abbattermi in tal modo?
Pare che una sciagura immensa, una maledizione sia caduta su di me.
Cerchi, cerchi un brivido, in mezzo al chiasso, un traffico immenso, immenso.
Parole che pestano.
Scoreggio, la rabbia, scoreggio, il furore gastrico, di mille pensieri vagabondi.
Scoreggio, per noia.
Un altro pugno in ancia, un altro pugno nel buio.
Isolarsi, forse per sempre.
Con gli opportuni aggiustamenti, la gente che non si accontenta mai.
Dopo tanta, irrimediabile, forse un po’ evitabile stanchezza, decido di acquietare ogni spasmo, e di tuffarmi nel vuoto, nel vuoto più insondabile, dove piango leggera mestizia.
Dove piango, per non morire, resistendo. Persino alla brutalità della violenza, il Mondo ne è invaso.
Non barcollo, no, non più.
E lascio che a soffiarmi sia una candida ebbrezza, un vento come una fica.
Una battaglia contro l’ignoranza e l’ottusità, ti spezzano le gambe.
Scontrarsi, rompersi.
Avrei dovuto divertirmi.
Scali tutto da solo.
Ormonalmente a terra, senza scampo, precipiti, ci caschi di nuovo, un figlio da bardare, vuoi piantarti una pallottola in bocca e sfiorare la morte.
Equilibri instabili.
Dimagrisci, a vista d’occhio, oppure rinasci, da moribondo esanime.
Attacchi pezzi, borbotti.
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[+] è proprio
(di sophiab)
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(di sophiab)
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(di sophiab)
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(di kika)
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