marco padula (scrittore)
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mercoledì 16 marzo 2011
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un kolossal un pò annacquato... di marco padùla
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Certi film come questo o li ami o li detesti, non v'è una via di mezzo...
Spettacolari sono le scenografie, eccellenti le riprese panoramiche dall'alto. I colori della fotografia sono densi e pregnanti. Eppure, nell'insieme, alla fine, c'è qualcosa che lascia lo spettatore un po' perplesso, quasi questo fosse un grande film... senz'anima. Di certo trapela l'encomiabile amore che il regista Luhrmann (australiano naturalmente) trasmette attraverso la narrazione per immagini, ma la sensazione globale che si avverte è che il film risulti complessivamente "annacquato" da troppe micro-vicende slegate e rilegate talvolta forzatamente e che rendono poco lineare il tessuto narrativo della storia. Nuoce invero anche una certa lentezza con la quale il regista in alcuni passi si compiace forse un po' troppo e si sofferma senza grandi esigenze in particolari di importanza relativa.
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Certi film come questo o li ami o li detesti, non v'è una via di mezzo...
Spettacolari sono le scenografie, eccellenti le riprese panoramiche dall'alto. I colori della fotografia sono densi e pregnanti. Eppure, nell'insieme, alla fine, c'è qualcosa che lascia lo spettatore un po' perplesso, quasi questo fosse un grande film... senz'anima. Di certo trapela l'encomiabile amore che il regista Luhrmann (australiano naturalmente) trasmette attraverso la narrazione per immagini, ma la sensazione globale che si avverte è che il film risulti complessivamente "annacquato" da troppe micro-vicende slegate e rilegate talvolta forzatamente e che rendono poco lineare il tessuto narrativo della storia. Nuoce invero anche una certa lentezza con la quale il regista in alcuni passi si compiace forse un po' troppo e si sofferma senza grandi esigenze in particolari di importanza relativa.
Una bellissima e romantica storia d'amore, senza dubbio, ma non saputa raccontar bene come di sicuro essa avrebbe meritato e come Luhrmann, se avesse voluto, avrebbe potuto fare.
Unica scena degna di nota, per pathos e bellezza, quella in cui il piccolo meticcio, grazie ai poteri magici, appresi dal nonno aborigeno, riesce a salvare una immensa mandria di bufali inferociti che stava per gettarsi in un dirupo abissale.
Patetica e pressocchè ridicola la parte recitata in maniera monolitica e monocorde dal "cattivo" Fletcher.
Bella e forse al massimo del suo splendore la Kidman (australiana d'adozione), anche se a tratti algida e un pò troppo gigioneggiante nel suo ruolo da protagonista assoluta.
Uno di quei film che un appassionato di cinema di certo vede con piacere; ma non ci sarebbe molto da scommettere sul fatto che potrebbe avere il piacere di vederlo una seconda volta...
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lunedì 19 gennaio 2009
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la pazienza di gustarsi l’ australia
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Certi film per essere veramente apprezzati e valorizzati vanno vissuti per lungo tempo sulla poltrona del cinema. E’ il caso dell’ ultima fatica di Baz Luhrmann che se non fosse per la sua lunga durata di quasi 3 ore sicuramente si apprezzerebbe molto meno. Perchè Australia è una vera e propria epopea alla Via col Vento che narra le vicende della difficile e un pò snob Lady Sarah Ashley, interpretata da una Nicole Kidman sempre perfetta in ruoli del genere. Ed ecco che lo stesso suo personaggio infatti più e più volte sembra rievocare alla memoria la celebre Rossella O’Hara del ben più celebre film del 1939 . Inizialmente il film per una buona prima ora può sembrar essere molto noioso e ammetto che in parecchi punti mi faceva venir voglia di rivedere la Kidman in Cuori Ribelli quando era ben più giovane e avvenente.
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Certi film per essere veramente apprezzati e valorizzati vanno vissuti per lungo tempo sulla poltrona del cinema. E’ il caso dell’ ultima fatica di Baz Luhrmann che se non fosse per la sua lunga durata di quasi 3 ore sicuramente si apprezzerebbe molto meno. Perchè Australia è una vera e propria epopea alla Via col Vento che narra le vicende della difficile e un pò snob Lady Sarah Ashley, interpretata da una Nicole Kidman sempre perfetta in ruoli del genere. Ed ecco che lo stesso suo personaggio infatti più e più volte sembra rievocare alla memoria la celebre Rossella O’Hara del ben più celebre film del 1939 . Inizialmente il film per una buona prima ora può sembrar essere molto noioso e ammetto che in parecchi punti mi faceva venir voglia di rivedere la Kidman in Cuori Ribelli quando era ben più giovane e avvenente. Questo perchè la prima parte del film sembra tutto un lottare con mandrie da addomesticare. Ma in realtà non è così perchè Australia è una lunga storia romantica proprio vecchio stile (lo testimoniano anche i titoli di coda e di apertura retrò). E anche se si reputasse la fotografia e gli sfondi paesaggistici un pò troppo artefatti o da quadro o addirittura finti, allora ci si ricorda che è pur sempre un film del visionario e un pò fiabesco Luhrmann che è stato già in grado di portarci sul grande schermo una classica tragedia Shakesperiana come Romeo e Giulietta trasformandocela nell’ “alcolico” e moderno Romeo + Giulietta. Oltre a tutto questo Australia è anche un pezzo di storia di questo “nuovo” continente e delle sue ”Generazioni rubate” di giovani aborigeni mezzo sangue che venivano strappati alle famiglie per essere educati da comunità cattoliche. Per finire e condire al meglio il tutto l’astuto Luhrmann ci mette anche la dolcissima e romantica musica del Mago di Oz. Insomma un film che se avete la pazienza di restare sulla poltrona del cinema vi potrà incantare, ma senza fretta.
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(di j-win)
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daniele
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giovedì 29 gennaio 2009
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baz ci regala un film gradevole ma senza slanci
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Il film pur essendo oggettivamente lungo (quasi 3 ore) scorre comunque via liscio se lo si prende per ciò che é: un melodramma classico. La trama é infarcita di tutti gli ingredienti a cui il cinema ci ha abituato: una donna ricca che si innamora di un povero ma figo, l'amore che dopo aver lottato contro le angherie di un potente cattivo trionfa su tutto e tutti, un accenno alle ingiustizie presenti e/o passate (in questo caso le generazioni aborigene rubate) per congedare lo spettatore con un invito alla riflessione.
Personalmente l'ho gradito e mi sento di consigliarlo per una piacevole serata di svago con la propria ragazza.
Ho attribuito 3 stelle perché non mi sento di promuoverlo a pieni voti: a mio giudizio infatti manca della capacità di catturare e coinvolgere pienamente lo spettatore (che da Luhrmann ci si aspetta, soprattutto dopo Mulin Rouge dove l'esplosione di luci e suoni intrecciati con le vicende sullo schermo ti toccano fin quasi allo stordimento).
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Il film pur essendo oggettivamente lungo (quasi 3 ore) scorre comunque via liscio se lo si prende per ciò che é: un melodramma classico. La trama é infarcita di tutti gli ingredienti a cui il cinema ci ha abituato: una donna ricca che si innamora di un povero ma figo, l'amore che dopo aver lottato contro le angherie di un potente cattivo trionfa su tutto e tutti, un accenno alle ingiustizie presenti e/o passate (in questo caso le generazioni aborigene rubate) per congedare lo spettatore con un invito alla riflessione.
Personalmente l'ho gradito e mi sento di consigliarlo per una piacevole serata di svago con la propria ragazza.
Ho attribuito 3 stelle perché non mi sento di promuoverlo a pieni voti: a mio giudizio infatti manca della capacità di catturare e coinvolgere pienamente lo spettatore (che da Luhrmann ci si aspetta, soprattutto dopo Mulin Rouge dove l'esplosione di luci e suoni intrecciati con le vicende sullo schermo ti toccano fin quasi allo stordimento). E poi sono rimasto poco soddisfatto dalla fotografia: probabilmente un lavoro di post-produzione un po' troppo intenso ha fatto sì che le ambientazioni sembrino finte (quasi dei fondali teatrali) perchè troppo colorate con sfumature ed effetti da "locandina alla via col vento".
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geppi
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martedì 18 gennaio 2011
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non è il luhrmann che conosciamo
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Da Luhrmann ci si aspetta scenografie mozzafiato, ritmo, colonna sonora impeccabile, attori sopra le righe, in pratica puro divertimento. Invece Australia è pura noia. Si salvano i paesaggi, la fotografia, l'interpretazione del bambino e di Hugh Jackman. Non si salva invece nè la Kidman (irriconoscibile, ormai è la maschera di se stessa), nè il soggetto, la scenegggiatura, la regia, la computer grafica che quando è fatta bene non si vede invece in Australia si vede eccome. Crickey!
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nino p.
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venerdì 6 marzo 2009
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un'operazione miliardaria a tavolino
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Un film supportato da una mega produzione. Una scenografia costruita molto bene ed un tipo di interpretazione a misura di successo. Con questo non intendo dire che il film sia un mezzo fiasco, solo che lo svolgimento della trama ha uno stile narrativo che ho già abbondantemente visto in altri films del passato di avventura e credetemi molto più originali e coinvogenti. La bellezza eterea di Nicole Kidman tenta di mantenere a galla un prodotto commerciale che limitandomi ad essere educato definirei decisamente molto convenzionale.
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wall-e
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domenica 8 marzo 2009
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domani è un altro giorno, nelle terre dei dingo...
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Australia o tu sconosciuta..Australia o tu sempre sognata e quasi irraggiungibile..una terra così vasta e meravigliosa,abitata solo da 1/3 della popolazione italiana. Ma a parte le immagini di territori incontaminati, i canguri e la bellezza di vivere in questa terra, cosa si conosce di questa fetta di mondo? Baz Luhrmann, australiano come la maggior parte del cast, dopo il gioiello in musica di Moulin Rouge sforna un piccolo colossal con spunti qua e là nel cinema di oltre un secolo, focalizzando però l'attenzione sul suo Paese natale; tanto diverso come ideologia, ma in pratica forgiato su qualità imprescindibili e su una popolazione indigena davvero suggestiva. Australia sembra dividersi in due parti quasi a se stanti: abbiamo un inizio con delitto, la presentazione dei personaggi ed una grossa avventura tra praterie e deserti, trappole e mandrie di buoi da contenere.
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Australia o tu sconosciuta..Australia o tu sempre sognata e quasi irraggiungibile..una terra così vasta e meravigliosa,abitata solo da 1/3 della popolazione italiana. Ma a parte le immagini di territori incontaminati, i canguri e la bellezza di vivere in questa terra, cosa si conosce di questa fetta di mondo? Baz Luhrmann, australiano come la maggior parte del cast, dopo il gioiello in musica di Moulin Rouge sforna un piccolo colossal con spunti qua e là nel cinema di oltre un secolo, focalizzando però l'attenzione sul suo Paese natale; tanto diverso come ideologia, ma in pratica forgiato su qualità imprescindibili e su una popolazione indigena davvero suggestiva. Australia sembra dividersi in due parti quasi a se stanti: abbiamo un inizio con delitto, la presentazione dei personaggi ed una grossa avventura tra praterie e deserti, trappole e mandrie di buoi da contenere. L'attenzione cresce con l'avvicinasrsi dell'obbiettivo dei nostri mandriani improvvisati; l'azione è dinamica, ma come in Moulin Rouge, è una storia d'amore in fase di sviluppo che riscalda gli animi degli spettatori. Tra polvere, sorsate di rhum e lo sguardo vivo ed intenso di un piccolo aborigeno, la mandria verrà "scortata" verso l'agognata destinazione; buoi caricari in nave ed uno sperato amore che vede la luce sotto l'inizio della stagione delle piogge del nord del Paese.
Sembra che tutto abbia assunto una fisionomia felice, anche il giovane aborigeno sente finalmente intorno a sé quella sensazione di accettazione, di complicità assoluta con persone completamente diverse da quello che è lui e che erano i suoi antenati. Inizia da qui però una nuova storia, inizia la Grande Guerra e con essa lo spauracchio dei giapponesi dopo la folle opera perpetrata su Pearl Harbour. Da una semplice avventura, Luhrmann sposta l'attenzione generale verso quella che era la vera Australia prima della colonizzazione inglese; il piccolo aborigeno, la sua semplicità, il suo grande cuore ed il coraggio innato saranno la svolta per la comprensione dei due protagonisti.
Ci saranno stati interessi personali, danaro sonante da poter guadagnare, ma in tempo di guerra sono le persone quelle chesegnano il cammino..sono i sentimenti quelli che svegliano la gente da un torpore fatto di incomprensioni e poche parole.
A volte gli occhi di un bambino e le note di una dolce canzone sono + grandi di una terra sconfinata o del terrore scatenato da bombardamenti ignobili!
Ben fatta la rappresentazione dell'epoca di questo grande Paese, così come l'unione di ironia, avventura, politica ed amore in un solo film. Australia sembrerebbe il Via Col Vento nella versione del Sud Pacifico e forse tende anche troppo all'epopea diretta da Fleming; alcune cose però riprendono troppo il musical sul teatro francese, il che, dopo un pò stufa. Più che un gran colossal, abbiamo un gran bel documentario ed una florida pubblicità a quello che è un territorio da scoprire, anche nelle sue origini...
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[+] bel documentario si, ma
(di gabry)
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franco
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mercoledì 21 gennaio 2009
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bello, bello, bello!
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Ovviamente non si tratta di un capolavoro, altrimenti avrei aggiunto una stella in più, ma si tratta pur sempre di un gran bel film: da notare le straordinarie sequenza, la regia mirabolante e i colori talmente vividi che sembra facciano uscire le figure dallo schermo. Splendida la Kidman, da non perdere assolutamente la sua faccia quando Jackman le distrugge la valigia sulla testa dell'avversario!), mentre lo stesso Jackman a mio parere non è al posto giusto. Non so, mi sembra un pò troppo "erculeo", il tipico rude bellone e maestro della vita all'aria aperta. Il piccolo meticcio Nullah è tenerissimo nel suo bel visino, ma rompe un pò le palle con le sue frasi fatte solo da infiniti (lo so che si tratta di un aborigeno mezzo analfabeta, ma a volte diventa irritante).
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Ovviamente non si tratta di un capolavoro, altrimenti avrei aggiunto una stella in più, ma si tratta pur sempre di un gran bel film: da notare le straordinarie sequenza, la regia mirabolante e i colori talmente vividi che sembra facciano uscire le figure dallo schermo. Splendida la Kidman, da non perdere assolutamente la sua faccia quando Jackman le distrugge la valigia sulla testa dell'avversario!), mentre lo stesso Jackman a mio parere non è al posto giusto. Non so, mi sembra un pò troppo "erculeo", il tipico rude bellone e maestro della vita all'aria aperta. Il piccolo meticcio Nullah è tenerissimo nel suo bel visino, ma rompe un pò le palle con le sue frasi fatte solo da infiniti (lo so che si tratta di un aborigeno mezzo analfabeta, ma a volte diventa irritante). Wenham è stata un'autentica scoperta, non mi aspettavo riuscisse così bene nel suo ruolo. Me lo ricordavo in 300 (che a me non è piaciuto, intendiamoci) e lo ritrovo qui, in un bel ruolo da cattivone privo di scrupoli.
Ora, direi che il primo tempo del film scorre via senza alcun indugio, diciamo fino a quando la mandria non arriva all'imbarco, mentre da quel momento in poi, fino a quando non appaiono i giapponesi che fanno una vera e propria strage, la storia sembra rallentare parecchio, un pò come accade in molti film costruiti in questo modo.
Le musiche sono splendide, ma per me vengono usate in maniera adeguata. Insomma, fai appena in tempo a senitere un bel pezzo che già questo si interrompe bruscamente!
Per concludere, scusatemi la lunghezza, dico che si tratta di un film veramente valido che sotto la classica retorica (fa parte degli stereotipi hollywoodiani, non ce ne libereremo mai,) nasconde un tema veramente importante. Nonostante i difetti che ha, e sono evidenti, non me la sento di sconsigliarne la visione e soprattutto non me la sento di dare meno di quattro stelle.
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rutilio
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venerdì 8 maggio 2009
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come ti rigitro gli antipodi
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Indubbiamente la storia dell'Australia e tanto remota da rendercela perfino ostica.
Il grande pubblico ha incominciato a conoscere quelle realta' vedendo Uccelli di rovo.Poi stimando i suoi grandi attori.
Questo film non accresce pero' l'interesse per quel paese. Australia e' un mix di La mia Africa
e un western di serie b.
La storia si svolge in un falso storico: Non risulta che i Giapponesi abbiano mai seriamente minacciato quelle terre.Metti insieme
nel coctail anche dell'antirazzismo di maniera,
personaggi steropatici,scenari apocalittici,ecco il classico polpettone:Peccato ....
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darklogan
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lunedì 19 gennaio 2009
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ma perchè tanto accanimento?
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A me sinceramente tutta questa tragedia non mi è parsa.Le 3 ore che hanno caratterizzato il film si sono invece rivelate molto scorrevoli,forse perchè non avevo grandissime aspettative e non mi aspettavo di vedere un capolavoro da cineteca.Non è certo all'altezza di MOULIN ROUGE!,ma non ci scordiamo che sono prodotti completamente diversi tra di loro.Il minimo comun denominatore che unisce queste 2 opere (più le altre 2 della trilogia del red courtain - ROMEO + GIULITTA e BALLROOM-GARA DI BALLO) )è uno solo:l'amore.E ritengo che Luhrmann si sia voluto concentrare soprattutto su questo aspetto:raccontare una storia d'amore.D'altra parte "amore" è la prima parola che compare appena inizia il film,quando il logo della casa di produzione di Luhrmann stesso dice che "una vita vissuta senza amore è una vita vissuta a metà".
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A me sinceramente tutta questa tragedia non mi è parsa.Le 3 ore che hanno caratterizzato il film si sono invece rivelate molto scorrevoli,forse perchè non avevo grandissime aspettative e non mi aspettavo di vedere un capolavoro da cineteca.Non è certo all'altezza di MOULIN ROUGE!,ma non ci scordiamo che sono prodotti completamente diversi tra di loro.Il minimo comun denominatore che unisce queste 2 opere (più le altre 2 della trilogia del red courtain - ROMEO + GIULITTA e BALLROOM-GARA DI BALLO) )è uno solo:l'amore.E ritengo che Luhrmann si sia voluto concentrare soprattutto su questo aspetto:raccontare una storia d'amore.D'altra parte "amore" è la prima parola che compare appena inizia il film,quando il logo della casa di produzione di Luhrmann stesso dice che "una vita vissuta senza amore è una vita vissuta a metà".Il film è questo,una classica storia d'amore che raccoglie tutti i possibili clichè,tutte le "frasi fatte",tutti quei luoghi comuni che un'esperienza del genere comporta.La storia sa di "già visto",però ritengo che non ci si stanchi mai di provare e di rivivere quelle emozioni che un film del genere comporta.Perlomeno per coloro che hanno VOGLIA di viverle.AUSTRALIA è stato costruito apposta:amori e paesaggi mozzafiato per togliere il fiato e scaldare il cuore.Cerchiamo quindi di andare oltre al fatto che il bambino ferma la mandria cantando (anche se più che per merito suo secondo me dipende dall'onnipresente nonno)perchè nel gioco del bambino-stregone ci può stare,e concentriamoci su tematiche come il razzismo che facciamo finta di non vedere anche nel nostro mondo attuale.E lasciamoci scappare anche una lacrima,perchè vedere trionfare l'amore secondo me è la cosa più bella e soddisfacente che ci sia.Non a caso "qualcuno" disse :la cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare...Forse qualche criticone di turno,che vuole paragonare questo film ai precedenti di Luhrmann,se l'è dimenticato...
Se vogliamo trovare una nota negativa direi che si concentra tutta nel doppiaggio della voce di Hugh Jackman(davvero inascoltabile),mentre molto simpatica risulta quella del bambino e altrettanto convincente quella di Nicole Kidman.
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[+] marco83
(di reo)
[ - ] marco83
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mario
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mercoledì 21 gennaio 2009
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film d'altri tempi e struggente
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citare moulin rouge ogni volta che fa comodo per colmare delle mancanze nella capacità di guardare un film come australia è solo vigliaccheria. le scene oniriche come le chiama astrid in australia sarebbero state inutili e sciocche. australia è un film diverso da moulin rouge: D I V E R S O.
è un film storico con spruzzate di sociale oltre che essere un film romantico, fare un film con lo stile di moulin rouge o r + j sarebbe stato nauseante. astrid e nudles, non sapete vedere un film senza per forza fare un rapporto con qualcun altro? mi dispiace avete un modo di rapportarvi al film molto sbagliato, correggetevi.
astrid e nudles, mi dispiace, ma aveste sbagliato chiave del film, vi aspettavate troppo inutilmente e siete stati delusi inutilmente.
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citare moulin rouge ogni volta che fa comodo per colmare delle mancanze nella capacità di guardare un film come australia è solo vigliaccheria. le scene oniriche come le chiama astrid in australia sarebbero state inutili e sciocche. australia è un film diverso da moulin rouge: D I V E R S O.
è un film storico con spruzzate di sociale oltre che essere un film romantico, fare un film con lo stile di moulin rouge o r + j sarebbe stato nauseante. astrid e nudles, non sapete vedere un film senza per forza fare un rapporto con qualcun altro? mi dispiace avete un modo di rapportarvi al film molto sbagliato, correggetevi.
astrid e nudles, mi dispiace, ma aveste sbagliato chiave del film, vi aspettavate troppo inutilmente e siete stati delusi inutilmente.
nudles, fammi la cortesia di tenere per te la tua opinione e non provare a propinarla come verità. perchè quello che è più distante dalla verità sei tu. il film senza dubbio colpisce nella sfera emotivo, bisogna essere di pietra per non rimanerne coinvolti, è un vostro errore non di baz luhrmann, sarebbe molto più nobile da parte vostra dire che certi film non li sapete più vedere perchè assuefatti da prodotti che servono solo per dimostrare a chi è più veloce a scrivere trattati di filosofia. ebbene australia è per la gente semplice, è un film d'altri tempi con messaggi bellissimi e struggenti, il finale è molto commovente, e se ne siete rimasti indifferenti è perchè avete smesso di usare il cuore quando si guardano certi film. ripeto: E' UN VOSTRO ERRORE, non di baz che ha fatto ancora una volta un film bellissimo
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(di a.s.t.r.i.d)
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