maryluu
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venerdì 11 gennaio 2008
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si può rinunciare a un cocchio da 500.000 euro?
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Ho molto apprezzato questo film di Pieraccioni e non concordo con la grande critica stroncatoria fattagli. Il film è molto lineare, la trama semplice ma non banale e comunque realistica. Pieraccioni rappresenta bene la vita compagnona dell'Italia, fatta di amici non perfetti ma di certo insostituibili e di gente che spesso è altruista e per gli altri in difficoltà non si tira indietro. Un pezzo di vita toscana che rappresenta bene anche la realtà del sud che ho il privilegio di vivere e conoscere in profondità. Noi italiani siamo effettivamente così. Diciamo no al cocchio da 500.000 euro ma quando si presenta non riusciamo a restare fermi nella nostra coerenza. E da qui i compromessi. Teniamo molto alle nostre passioni ( come il mitico spettacolo Greese), ma corriamo se un amico è in difficoltà, mollando anche il nostro palcoscenico e il nostro faretto.
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Ho molto apprezzato questo film di Pieraccioni e non concordo con la grande critica stroncatoria fattagli. Il film è molto lineare, la trama semplice ma non banale e comunque realistica. Pieraccioni rappresenta bene la vita compagnona dell'Italia, fatta di amici non perfetti ma di certo insostituibili e di gente che spesso è altruista e per gli altri in difficoltà non si tira indietro. Un pezzo di vita toscana che rappresenta bene anche la realtà del sud che ho il privilegio di vivere e conoscere in profondità. Noi italiani siamo effettivamente così. Diciamo no al cocchio da 500.000 euro ma quando si presenta non riusciamo a restare fermi nella nostra coerenza. E da qui i compromessi. Teniamo molto alle nostre passioni ( come il mitico spettacolo Greese), ma corriamo se un amico è in difficoltà, mollando anche il nostro palcoscenico e il nostro faretto. Lo sporco mondo dello spettacolo è ben rappresentato: tutto è di " plastica" , finto,e i sentimenti lasciano posto all'opportunismo, all'ipocrisia e alla falsità. Soldi e sentimenti non vanno quasi mai d'accordo. E ne è prova vivente il mondo in cui viviamo. Pieraccioni vuole comunque parlare di temi importanti,e primariamente dell'amore. Andrea e Miranda sono innamorati da sempre e una crisi li porterà nuovamente insieme, spero per sempre. Un applauso a Pieraccioni per l'interpretazione impeccabile, un apprezzamento minore per Garko, anche se comunque bravo e un sorriso per la Torrisi, che non avendo alcuna esperienza è stata comunque guardabile ( forse agevolata dalla parte in toscano). Nel complesso il film, a mio avviso, è abbastanza piacevole. Non un capolavoro ma una commedia interessante.
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franzromy
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giovedì 14 gennaio 2010
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pretese irrisolte, finale irritante
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Ormai sappiamo già tutti cosa ci si può aspettare dal mio concittadino Pieraccioni. Pretendere sconvolgimenti nel suo modo di fare cinema è forse troppo; nondimeno si gradirebbe che, almeno per una volta, la smettesse di fare il "piacione", ammiccando allo spettatore dandogli esattamente ciò che chiede. "Una moglie bellissima" ha dalla sua una prima parte agile e spumeggiante: nulla che faccia gridare al miracolo, intendiamoci, ma alcune trovate sono simpatiche; veramente esilarante la scenetta ironica sulle leggi del Bel (bel?) Paese. I caratteristi di contorno sono azzeccati, come di consueto, a cominciare dal fido Ceccherini che conferma di funzionare, a patto di essere usato a bassissime dosi.
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Ormai sappiamo già tutti cosa ci si può aspettare dal mio concittadino Pieraccioni. Pretendere sconvolgimenti nel suo modo di fare cinema è forse troppo; nondimeno si gradirebbe che, almeno per una volta, la smettesse di fare il "piacione", ammiccando allo spettatore dandogli esattamente ciò che chiede. "Una moglie bellissima" ha dalla sua una prima parte agile e spumeggiante: nulla che faccia gridare al miracolo, intendiamoci, ma alcune trovate sono simpatiche; veramente esilarante la scenetta ironica sulle leggi del Bel (bel?) Paese. I caratteristi di contorno sono azzeccati, come di consueto, a cominciare dal fido Ceccherini che conferma di funzionare, a patto di essere usato a bassissime dosi. Laddove pensavi che il tutto andasse (quasi) bene, ecco che la seconda parte del film frana miseramente. Gli sprazzi critici sull'Italia, sulla vita da ricchi, il jet-set e il velinismo restano totalmente irrisolti; davvero idiota il personaggio della fedifraga Torrisi, prima moglie romantica e appassionata, poi, tutto d'un colpo (perché?), eccola fra le braccia del "propositore indecente" Gabriel Garko (no comment sulla non-recitazione del bellimbusto...). Ovvio che il lieto fine sia obbligatorio, ma non così, non lasciando il dubbio che lei ci ripensi solo perché il Garko l'ha presa in giro, e non perché lei abbia seriamente riflettuto su se stessa e sul marito cornificato. Non così, senza uno straccio di richiesta di spiegazione da parte del Pieraccioni, che fa proprio la figura del fesso, del "becco e felice", come si dice da queste parti. Si dirà che questa è una commedia e non un film impegnato con intenti didascalici, tuttavia questa (non) soluzione è irritante. Pieraccioni tiene al suo pubblico e si vede; oggigiorno le coppie si fanno e si disfano senza motivi, con infinita superficialità, e lui si adegua. Peccato, forse un'occasione sprecata, ma il sospetto maggiore è che lui più di tanto non possa dare.
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nico
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domenica 6 gennaio 2008
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critiche inutili; film valido!
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Il film è un classico di Pieraccioni: parlate in toscano e parte dell'ambiantezione in Toscana. Il cast è quasi invariato nei suoi film infatti troviamo sempre Ceccherini, Pieraccioni e Papaleo. Una neo-attrice è stata aggiunta in questo cast, vale a dire Laura Torrisi che, personalmente, considerato che la sua è la prima interpretazione cinematografica, ho considerato capace e valida nel ruolo coperto. Il film è molto divertente e non mancano scene in cui la sala cinematografica scoppia in risate. Ceccherini, a parere mio, è il motore comico del film che tiene sempre col fiato sospeso in attesa di qualche "stupidata" che comunque esce sempre nei momenti giusti. In sostanza secondo me questo film è valido e molto divertente.
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Il film è un classico di Pieraccioni: parlate in toscano e parte dell'ambiantezione in Toscana. Il cast è quasi invariato nei suoi film infatti troviamo sempre Ceccherini, Pieraccioni e Papaleo. Una neo-attrice è stata aggiunta in questo cast, vale a dire Laura Torrisi che, personalmente, considerato che la sua è la prima interpretazione cinematografica, ho considerato capace e valida nel ruolo coperto. Il film è molto divertente e non mancano scene in cui la sala cinematografica scoppia in risate. Ceccherini, a parere mio, è il motore comico del film che tiene sempre col fiato sospeso in attesa di qualche "stupidata" che comunque esce sempre nei momenti giusti. In sostanza secondo me questo film è valido e molto divertente. Unica pecca l'interptetazione di Garko che recita le battute come se le leggesse, senza un minimo di personalità. E poi, per chi dice che è immorale o scorretto scherzare sul bambino sovrappeso, voglio rispondere che almeno si ride in un film e poi finisce tutto ma nella vita reale quante cose immorali ci sono!? Quindi godiamoci il film e non andiamo sempre a cercare il pelo nell'uovo...
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bella earl!
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sabato 30 luglio 2011
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pieraccioni: il re della commedia italiana.
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Mariano ha una vita perfetta e una moglie fantastica: Miranda. Ma Andrea, un fotografo professionista, nota la bellezza di Miranda e le propone un calendario sexy portando scompiglio nella vita di Mariano e dei suoi compaesani. Leonardo Pieraccioni conferma di essere il re della commedia all'italiana superando con questa piccola prova le altre "commedie", e lo metto tra virgolette per un motivo ben preciso, all'italiana. Si avvale della presenza di grandi protagonisti del cinema comico italiano come Ceccherini, lui in prima persona e Rocco Papaleo, da a Tony Sperandeo la parte del prete complicato, a Gabriel Garko la parte del fotografo speranzoso e scopre Laura Torrisi, la sua vera moglie bellissima.
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great steven
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lunedì 2 giugno 2014
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calendario ai tropici per una bella fruttivendola.
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UNA MOGLIE BELLISSIMA (IT, 2007) diretto da LEONARDO PIERACCIONI. Interpretato da LEONARDO PIERACCIONI – LAURA TORRISI – GABRIEL GARKO – ROCCO PAPALEO – MASSIMO CECCHERINI – TONY SPERANDEO – FRANCESCO GUCCINI § Questa commedia tutta discorsa in vernacolo toscano è stata scritta da Pieraccioni in comunella col fedele e instancabile Giovanni Veronesi e si erge ad ode-incitamento per i bancarellieri di Anghiari, in provincia di Arezzo, località storicamente rinomata per una battaglia del 1440, dove si svolge buona parte della storia d’amore fra Mariano (Pieraccioni) e Miranda (Torrisi), fruttivendoli che lavorano all’ingrosso in una strada molto frequentata nelle ore diurne da gente impegnata a comperare pentole, verdura, suppellettili e articoli domestici.
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UNA MOGLIE BELLISSIMA (IT, 2007) diretto da LEONARDO PIERACCIONI. Interpretato da LEONARDO PIERACCIONI – LAURA TORRISI – GABRIEL GARKO – ROCCO PAPALEO – MASSIMO CECCHERINI – TONY SPERANDEO – FRANCESCO GUCCINI § Questa commedia tutta discorsa in vernacolo toscano è stata scritta da Pieraccioni in comunella col fedele e instancabile Giovanni Veronesi e si erge ad ode-incitamento per i bancarellieri di Anghiari, in provincia di Arezzo, località storicamente rinomata per una battaglia del 1440, dove si svolge buona parte della storia d’amore fra Mariano (Pieraccioni) e Miranda (Torrisi), fruttivendoli che lavorano all’ingrosso in una strada molto frequentata nelle ore diurne da gente impegnata a comperare pentole, verdura, suppellettili e articoli domestici. La proposta di un calendario senza veli al sole tropicale delle Seychelles infligge un duro colpo al matrimonio e rischia di farlo vacillare pericolosamente, soprattutto perché il tentatore è un fotografo bellimbusto appassionato di nudità femminile e guadagni facili purché abbondanti e sonanti. Al termine della turbolenta vicenda, la famiglia ritorna felicemente insieme dopo aver superato i barcollamenti dovuti al triangolo amoroso che s’era venuto ad insinuare per urtare la stabilità del presepe casalingo. A far da tessuto connettivo e carta da parati esterna al fulcro della vicenda sono i compaesani di Mariano (Ceccherini nel ruolo del sedicente Baccano & Papaleo nei panni del succoso e imbizzarrito Pomodoro, mentre Guccini, di cui Pieraccioni è un grande appassionato, è tutto sommato superfluo e mal piazzato come critico musicale), impegnati a mettere in scena un vecchio musical che porta una firma statunitense nello stile identico e paradossale a Grease (1978). Non manca neppure una lezioncina sull’eccesso di imposte da versare agli enti previdenziali. La storiella denota comunque pretese irritanti e si caratterizza per una trama annacquata che punta troppo sui sentimentalismi e gioca poche carte sulla sincerità delle emozioni e sulla veridicità puntuta e importante della fedeltà matrimoniale, espediente che le avrebbe garantito una più solida base e un più funzionante impianto narrativo. Tuttavia il successo popolare non è mancato e quindi Pieraccioni & Co. possono dirsi contenti del consueto risultato al box office che non tradisce mai le aspettative (ma quale sarà il segreto della comicità pirotecnica del regista-attore toscano che non sbaglia mai un colpo al botteghino?). Sempre con le poppe al vento, catanese di nascita e toscana d’adozione, la Torrisi vivacchia con sensuale vitalità. Più bravi di lei sono i caratteristi abituali del padrone di casa, che si distinguono immancabilmente per arguzia interpretativa e candore artistico, elementi che rendono grandi i comici di ogni epoca dopo il periodo cinematografico del muto, che ha consegnato agli attori parlanti e gesticolanti l’eredità del burlesque più autentico e sensazionale.
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kzbubbole
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mercoledì 19 dicembre 2007
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una moglie bellissima almeno quanto il film.
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La storia è semplice (ma mai banale) e sicuramente rispolverata dai grandi classici della letteratura e non solo. Lo sfondo un pò vignettistico e le risoluzioni sceniche spesso brillanti (e sempre coerenti), potrebbero indurvi a un superficiale esame che ridurrebbe il film a una trama banale con qualche battuta apostrofata ad arte. Basta ricordarsi che il cinema è un artificio della realtà, e subito ci si accorge invece che dietro gli "stereotipati" (ma non troppo) personaggi è in scena una "commedia sull'Italiana gente", che non necessariemente insegue la Commedia all'Italiana. Pieraccioni stilizza in modo non troppo sottile (obbligandoti al confronto immediato) le paure della piccola italia, che scimmiotta la vita delle Big City americane, ma che è fàtta di piccoli borghi a cui basta una crisi del parroco per muovere interamente il paese.
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La storia è semplice (ma mai banale) e sicuramente rispolverata dai grandi classici della letteratura e non solo. Lo sfondo un pò vignettistico e le risoluzioni sceniche spesso brillanti (e sempre coerenti), potrebbero indurvi a un superficiale esame che ridurrebbe il film a una trama banale con qualche battuta apostrofata ad arte. Basta ricordarsi che il cinema è un artificio della realtà, e subito ci si accorge invece che dietro gli "stereotipati" (ma non troppo) personaggi è in scena una "commedia sull'Italiana gente", che non necessariemente insegue la Commedia all'Italiana. Pieraccioni stilizza in modo non troppo sottile (obbligandoti al confronto immediato) le paure della piccola italia, che scimmiotta la vita delle Big City americane, ma che è fàtta di piccoli borghi a cui basta una crisi del parroco per muovere interamente il paese. Tutto questo abilmente volto, secondo me, a sottolineare quanto grossolanamente rifiutiamo il confronto con noi stessi e con gl'altri, e cerchiamo di fuggire in un mondo che all'apparenza è più lusinghiero e lontano dal pregiudizio(il paradiso dei media fatti di professionisti, in cui in realtà scopriamo che i "professionisti" non lavorano). Insomma la tendenza odierna alla ricerca della fama e del successo tanto alimentata dalla TV che ricerca realismo e quitidianità, per coprire altre mancanze; tutto passa attraverso il classico espediente della Proposta Indecente, ben piazzato però. Il Film a volte grossolano (per scelta artistica a mio parere) a volte più sottile, ben rappresenta una fetta consistente della abitudinaria e ben pensante italia, che ha perso "la fede" e guarda in silenzio la vita che scorre lì a fianco(come il parroco che un pò rappresenta la comunità in senso lato), e che invece risulta "stramba" agl'occhi di osservatori esterni e un poco superficiali(i due "ambasciatori" di roma). In contrasto con le sfumature emotive, rappresentate con uno stile unico e accattivante, che alternano riso, pianto, a volte ironia, e che sono magistralmente orchestrate in una trama coinvolgente e non appesantita dagli spunti di riflessione dati dal film.
Il finale non è per nulla scontato, e anzi a mio parere rimarca lo spirito di tutto il film quando è proprio lo stesso Pieraccioni a dire: "..non è cambiato nulla..".
Il film complessivamente è piacevole e elegante in tutte le sue forme. Fra gl' interpreti forse sono un poco carenti Laura e Gabriel ma non in modo rilevante. La regia, la caratterizzazione dei personaggi e l'interpretazione degli stessi a mio parere sono perlomeno compatte nella forma e nel contenuto, così che al di fuori del gusto personale il film risulta professionale, comunicativo e provocatorio quanto basta, il chè è fondamentale per farne un buon film.
Vi consiglio di andare a vederlo senza pregiudizi, se non altro perchè vi strapperà almeno un sorriso.
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[+] d'accordo in buona parte.
(di beetlejuice)
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(di rob)
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[+] de gustibus...
(di rustiko)
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[+] boiate al cinema
(di ludwigh)
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[+] é crisi vera
(di eug64)
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[+] ...almeno quanto il film?!
(di rustiko)
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