se
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mercoledì 6 febbraio 2008
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straordinario
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Film che ti lascia un qualcosa dentro. Un consiglio a coloro a cui è piaciuto questo film. Guardate "l'aria salata" di Alessandro Angelini. Un altro capolavoro made in Italy forse un pò troppo sottovalutato...
[+] l'aria salata
(di nico)
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selmiss
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mercoledì 30 gennaio 2008
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emozionatne
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gran bel film molto emozionante e ben fatto
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fortunato
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mercoledì 23 gennaio 2008
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la musica come una reltà parallela
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la storia di un uomo, tormentato dai fantasmi dell'infanzia, che trova nella magia della musica un'evasione dalla realtà, fino a vivere per essa e considerarla come un mondo tutto suo dove non può entrare nessuno. Una dimensione parallela che coinvolge persino la mente e l'anima dell'intoverso musicista, fino alla logica conseguenza di diventare un pianista a dir poco eccellente. Ma la musica non basterà a tenere a freno i suoi tormenti interiori che sfoceranno in un'angoscia e in uno sqiulibrio psichico ke turberanno lui e i suoi familiari. Credo ke dare un voto all'immensità di questo flim e alla prova eccellente di Kim Rossi Stuart e di tutti gli altri, sia impossibile. A tratti indubbiamente triste, ma ti coinvolge come nessun altro film!!! Il migliore ke ho visto negli ultimi anni!
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jazz666
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domenica 20 gennaio 2008
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luca
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x chi lo conosceva veramente guardare questo film è stato perdere di nuovo luca.dico che è superficiale x cme era veramente luca un grande artista cn un animo oltre la sensibilità da cui fa trasparire nel film...purtroppo e mi riferisco a chi gli è stato a fianco nei suoi momenti difficili ma anche belli della sua breve vita,ha fatto molto dispiacere vedere di come si sia abusato della sua fragilità-forza-genialità...cè purtroppo oggi molta gente che cerca di voler raccontare la vita di luca ma anche di tanti altri cme lui che ogni giorno cercano di esprimere comunicare cn la musica...il jazz va vissuto e raccontato ed è troppo riduttivo fare un film...ascoltate la musica di luca flores e capirete sicuramente e più profondamente la sua genialità.
[+] io non ho conosciuto...
(di nico )
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jeky
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sabato 12 gennaio 2008
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scale
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Ampiamente promosso.Film di una tristezza disarmante,che evolve nella pazzia.Un plauso a Kim Rossi Stuart,eccezionale.Consigliato
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giorgio camisani
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giovedì 10 gennaio 2008
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una biografia didascalica del jazzista luca flores
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Tra le prime scene del film abbiamo l’episodio tragico e fondamentale per l’infanzia e per la vita futura di Luca Flores. Un’automobile sta percorrendo un’anonima strada del Mozambico; a bordo c’è un ragazzino, Luca, e la sorella, seduti sul sedile posteriore dell’auto, mentre la madre, Jolanda, è al posto di guida. Tramite lo specchietto retrovisore Luca e la madre si scambiano uno sguardo intenso ed un sorriso affettuoso, tra loro si percepisce una profonda intesa e vicinanza, tanto che si potrebbe leggere questo momento come il realizzarsi di un abbraccio “spirituale” tra madre e figlio. D’un tratto però questo abbraccio s’interrompe bruscamente: forse a causa della distrazione di Jolanda, alla guida, l’auto subisce uno sbandamento e si ribalta.
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Tra le prime scene del film abbiamo l’episodio tragico e fondamentale per l’infanzia e per la vita futura di Luca Flores. Un’automobile sta percorrendo un’anonima strada del Mozambico; a bordo c’è un ragazzino, Luca, e la sorella, seduti sul sedile posteriore dell’auto, mentre la madre, Jolanda, è al posto di guida. Tramite lo specchietto retrovisore Luca e la madre si scambiano uno sguardo intenso ed un sorriso affettuoso, tra loro si percepisce una profonda intesa e vicinanza, tanto che si potrebbe leggere questo momento come il realizzarsi di un abbraccio “spirituale” tra madre e figlio. D’un tratto però questo abbraccio s’interrompe bruscamente: forse a causa della distrazione di Jolanda, alla guida, l’auto subisce uno sbandamento e si ribalta. I figli sbalzati fuori dall’abitacolo si salvano, mentre la madre muore.
Da qui ha inizio la tormentata vicenda interiore di Luca Flores, dove il senso di colpa per aver provocato la scomparsa della madre si insinua continuamente negli episodi sentimentali e professionali della sua vita adulta. La presenza fisica del protagonista esprime sempre la sua lontananza e a volte la sua assenza emotiva rispetto a ciò che gli accade.
Il suo atteggiamento è di accettazione e di passività nei confronti della vita, il suo cuore sembra aperto solo a quel vuoto lasciato dalla madre. Purtroppo la scelta di mostrare costantantemente questo stato d’animo penalizza in modo determinante la narratività della storia. Senza conflitti, desideri, paure, mutamenti interiori reali nel protagonista, si ha un racconto debole... (la recensione prosegue su www.filmagazine.it)
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(di miriam)
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red
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venerdì 4 gennaio 2008
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piccolo grande artista
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Misconosciuto, eppure fondamentale. Confesso di non averne mai sentito parlare prima. Il presupposto, pero’, ha prima aumentato la mia curiosità e poi ingigantito la mia meraviglia.
Luca Flores, chi era costui? Grazie al film "Piano, solo" diretto da Riccardo Milani, ma anche a Walter Veltroni ed al suo libro “Il disco del mondo – vita breve di Luca Flores, musicista” (ringraziare un politico, di questi tempi? Ebbene sì), ne abbiamo un ritratto toccante e commovente, oltre che didattico.
Veniva da Palermo e, cresciuto in Mozambico, dopo gli studi classici, letteralmente rapito da un 33 giri di Bud Powell si era poi affermato quale pianista Jazz soprattutto a Firenze, incontrando schiere di musicisti e scambiando con loro intense esperienze artistiche.
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Misconosciuto, eppure fondamentale. Confesso di non averne mai sentito parlare prima. Il presupposto, pero’, ha prima aumentato la mia curiosità e poi ingigantito la mia meraviglia.
Luca Flores, chi era costui? Grazie al film "Piano, solo" diretto da Riccardo Milani, ma anche a Walter Veltroni ed al suo libro “Il disco del mondo – vita breve di Luca Flores, musicista” (ringraziare un politico, di questi tempi? Ebbene sì), ne abbiamo un ritratto toccante e commovente, oltre che didattico.
Veniva da Palermo e, cresciuto in Mozambico, dopo gli studi classici, letteralmente rapito da un 33 giri di Bud Powell si era poi affermato quale pianista Jazz soprattutto a Firenze, incontrando schiere di musicisti e scambiando con loro intense esperienze artistiche. Da rimarcare le esperienze musicali al fianco del grande Chet Baker e del leggendario Massimo Urbani.
Quando era ormai chiaro che Luca poteva avere un futuro molto luminoso… ecco che la vicenda di questo piccolo grande uomo vira verso il dramma: sensi di colpa e fragilità interiore lo spingono, appena 39enne, a porre volontariamente fine alla sua esistenza.
Il film è splendidamente diretto ed interpretato, la vicenda umana ed artistica è efficacemente rappresentata, nonostante i dialoghi veramente ridotti (ma i silenzi… raccontano ancora di più). Confesso di avere provato commozione, soprattutto mentre sullo schermo scorrevano le immagini di un un vecchio video di famiglia.
Intendiamoci: “Piano, solo” non è un film “che fa piangere”, ma un amoroso omaggio che fa provare emozioni davvero autentiche. Assolutamente da vedere.
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(di joseph)
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montecristo
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mercoledì 2 gennaio 2008
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finalmente un bel film
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finalmente! Bella colonna sonora, impegnativo ma non strappa lacrime, ben recitato, una storia piacevole su un musicista italiano ai più sconosciuto(me compreso). Ne facessero di più film così sarebbe un bene per tutti e soprattutto per il cinema italiano.
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vittorio
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mercoledì 2 gennaio 2008
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bel film!!
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Bel film, ma non aspettatevi un capolavoro....
In effetti a volte la storia risulta tediosa e ripetitiva, nonostante questo il film è bello, interpretato bene, con una buona trama e una splendida fotografia.
Da vedere!!
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claudia
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giovedì 20 dicembre 2007
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luca flores,schiavo della musica
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Ho avuto la possibilità di visionare questo film perchè faccio parte della giuria del premio david giovani di Gaeta,e penso sia uno dei più bei film che abbia visto durante le numerose proiezioni."Piano,solo" narra la storia del celebre musicista Luca Flores che,a causa del dramma vissuto da bambino in Africa(la morte della madre),si suicida prima del suo quarantesimo anno d'età perchè ossessionato a tal punto da credersi colpevole.Un uomo che, vedendo la musica come una ragione di vita, ne diventa schiavo e sopratutto pazzo.Un film emozionante e dalle mille sfumature che cattura l'attenzione dello spettatore sin dall'inizio.
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