elgatoloco
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martedì 21 settembre 2021
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pessima trasposizione di phil dick
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"Next"(Lee Tamahori, dal racconto"The Golden Man"di Philip Dick, del 1954, sceneggiatura di Gary Goldman, Jonathan Heinsleigh, Paul Bernbau, 2007)racconta di un illusionista che vede nel suo futuro per due minuti più in là. Lo cerca un'agente dell'FBI, ritenendolo l'unico in grado di sventare un terribile attentato terroristico ,che impiegherebbe un ordigno nucleare: ma lui è innamorato di una ragazza con cui intravede un futuro, suo, con lei. Fugge dagli inseguitori, ma la "caccia"continua, coinvolgendo entrambi(lui e la sua girlfriend). Una conclusione ben diversa dallo"Happy End"segna la conclusione della vicenda, che è in qualche modo(invero abbastanza vago)fedele al racconto di Dick, ma è l'unico aspetto.
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"Next"(Lee Tamahori, dal racconto"The Golden Man"di Philip Dick, del 1954, sceneggiatura di Gary Goldman, Jonathan Heinsleigh, Paul Bernbau, 2007)racconta di un illusionista che vede nel suo futuro per due minuti più in là. Lo cerca un'agente dell'FBI, ritenendolo l'unico in grado di sventare un terribile attentato terroristico ,che impiegherebbe un ordigno nucleare: ma lui è innamorato di una ragazza con cui intravede un futuro, suo, con lei. Fugge dagli inseguitori, ma la "caccia"continua, coinvolgendo entrambi(lui e la sua girlfriend). Una conclusione ben diversa dallo"Happy End"segna la conclusione della vicenda, che è in qualche modo(invero abbastanza vago)fedele al racconto di Dick, ma è l'unico aspetto. Niente a che vedere con"Minority Report"di Spielberg, questo film, scrtto, per la sceneggiatura da tre autori, che però non sono il regista, risulta soo una volgare banalizzazione filmica che trae indebitamente spunto da un racconto geniale di Dick, stravolgendo e riduecnedo il tutto a un banale action movie, con qualche velleità"parapsicologica", compessivmanete mal impostata, tra l'altro. A parte il ruolo dle protagonista, ricoperto da quel Nicolas Cage, infiltratosi nel mondo delle"Majors"adducendo la scusa di essere nipote di un regista quale Francis Ford Coppola(lo è veramente), che rende il personaggio sempre con la stessa espressione del volto e con una mimica inessitente, salvo qualche movimento incontrollato, bisogna dire che la colpa è del regista e della produzione, che hanno puntato tutto sullì'azione. dunque sulle reazioni più epidermiche di un pubblico indistinto e complessivmawente abbastanza rozzo. Julianne Moore, il cui livello interpretativo è comunque ben superiore a quello di Cage, aappare tuttavia in difficoltà, forse anche(è una pura supposizione, ma si ha l'impressone che sia così)che sia reduce da un intervento di ricosturizione del naso, Jessica Biehl è anch'essa decisamente interprete migliore di Cage, ma sembrata spaesata, la partecipazione di éeter Falk in un piccolo ruolo, quasi un"cameo"è commovente, in quanto si vede che l'interprete era già seriamente malato, ma in complesso si tratta di un'opera che non rende ragione in nessun modo alla genialità di Philip Dick, di cui ignora la componente vera delle opere. El Gato
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ultimoboyscout
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giovedì 7 luglio 2011
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vedere due minuti più in la.
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Ennesimo film ispirato da un racconto di Philip K. Dick, ricorda "Minority report" ma gli è lontano mille miglia. Parte bene, sembra costruito in maniera interessante e per una manciata di minuti riesce ad esserlo. Poi si sgonfia, naufraga penosamente in una sceneggiatura ripetitiva e ridondante che si impatana nei vicoli ciechi del banale e del prevedibilissimo. Nonostante qualche passaggio spettacolare e qualche effetto a sorpresa la regia è fiacca e Tamahori si dimostra ancora inadeguato e mai veramente all'altezza della situazione per un film che se confezionato in maniera diversa, con più coraggio ed uno sguardo rivolto meno al mercato e al commercio e più alla qualità avrebbe potuto essere il crack della stagione.
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Ennesimo film ispirato da un racconto di Philip K. Dick, ricorda "Minority report" ma gli è lontano mille miglia. Parte bene, sembra costruito in maniera interessante e per una manciata di minuti riesce ad esserlo. Poi si sgonfia, naufraga penosamente in una sceneggiatura ripetitiva e ridondante che si impatana nei vicoli ciechi del banale e del prevedibilissimo. Nonostante qualche passaggio spettacolare e qualche effetto a sorpresa la regia è fiacca e Tamahori si dimostra ancora inadeguato e mai veramente all'altezza della situazione per un film che se confezionato in maniera diversa, con più coraggio ed uno sguardo rivolto meno al mercato e al commercio e più alla qualità avrebbe potuto essere il crack della stagione. Da fanta-thriller a fanta-melo il passo (falso) è breve. Il finale? Mozzo, manca del tutto anche il taglio da action-movie ma accontenta una larghissima fetta di pubblico.
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gus
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giovedì 12 luglio 2007
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per qualcuno il mondo viaggia 2 minuti indietro.
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La Grande Hollywood sta recentemente vivendo una stagione parascientifica, attraverso storyboards che sono ibridazioni tra il thriller d'azione e il genere medianico-parapsicologico, per fortuna evitando di cadere nel fantascientifico o nello spiritico, entrambi generi ormai spremuti fino all'osso (anche se "White Noise 2-the light" riesce a dare ancora una strizzata ai 2 generi tirando fuori qualche idea piuttosto balzana). Questo NEXT sembra un fratellino di Dejavu, ma non ne e' all'altezza. I colpi di scena parascientifici del primo, qui non ci sono e dopo una sommaria spiegazione del meccanismo arcano (ed un poco idiota) che sta alla base della storia, tutto si evolve come una conseguenza meccanica e complicata, resa malamente attraverso un linguaggio cinematografico male arrangiato dal regista.
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La Grande Hollywood sta recentemente vivendo una stagione parascientifica, attraverso storyboards che sono ibridazioni tra il thriller d'azione e il genere medianico-parapsicologico, per fortuna evitando di cadere nel fantascientifico o nello spiritico, entrambi generi ormai spremuti fino all'osso (anche se "White Noise 2-the light" riesce a dare ancora una strizzata ai 2 generi tirando fuori qualche idea piuttosto balzana). Questo NEXT sembra un fratellino di Dejavu, ma non ne e' all'altezza. I colpi di scena parascientifici del primo, qui non ci sono e dopo una sommaria spiegazione del meccanismo arcano (ed un poco idiota) che sta alla base della storia, tutto si evolve come una conseguenza meccanica e complicata, resa malamente attraverso un linguaggio cinematografico male arrangiato dal regista. Decisamente pietoso il modo con cui si pretende di mostrare l'omnipresenza di Cage: sdoppiato, triplicato, multiclonato in una sequenza che sembra piu' adatta ad un videoclip promozionale che ad un film. Il risultato e' un filmetto stupidello e vuoto, che appare ancor di piu' tale per alcune frettolose scelte di sceneggiatura, troppo convenzionali.
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(di fran)
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[+] vanna marchi prova che einstein e' un ciarlatano !
(di gus da mosca)
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[+] sto film è na sòla, ma deja vu faceva cag...
(di konstantin sergeevic)
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