Trasposizione poco fedele del bel romanzo di Garcia Marquez (riposa in pace, Gabriel) affidata da Steindorff, dopo anni di attesa per i diritti, a Mike Newell, con un cast di prim'ordine: Javier Bardem, Giovanna Mezzogiorno e, in pillole, Laura Harring e Liev Schreiber. Bellissime le tre canzoni di Shakira, connazionale di Marquez e che lui avrebbe voluto nel cast (ma si rifiutò di gigare le scene di nudo), e la fotografia.
Florentino Arisa, giovane impiegato delle poste colombiane, nell'ufficio diretto da Liev Schreiber, si innamora a prima vista di una nuova vicina, Fermina Daza, rimasta recentemente orfana di madre e trasferitasi a Cartagena con il padre, rude e venale allevatore di muli, proprio con l'intento, vista la sua bellezza, di trovarle un ottimo partito. Gli sguardi di Florentino incrociano spesso, in chiesa, per le strade, nell'ufficio postale, quelli di Fermina e questi le scrive interminabili lettere d'amore, preoccupando non poco la madre, alias Fernanda Montenegro, bravissima, con cui vive. Un giorno Florentino riesce ad intruffolarsi nel cortile dell'amata e, suonandole una serenata con il violino, si dichiara chiedendola in sposa. Fermina, prima restia, viene convinta dalla zia zitella di non perdere l'occasione della vita, e, quindi, dalla finestra, si promette in sposa. Il padre, sopraggiunto all'improvviso, monta su tutte le furie, caccia di casa la zia ma non riesce in alcun modo nell'intento di far desistere i due giovani, ormai promessi sposi e innamorati persi. Armi e bagagli parte quindi all'improvviso con la sua carovana di muli, inseguito da un disperato Florentino che mai si riprenderà. Sua madre, come cura, chiede allo zio facoltoso, l'ottimo Hector Elizondo, (non ricco, ma povero con i soldi - frase spesso usata nella vita reale da Marquez) di trovare un nuovo lavoro al nipote, il più lontano possibile, dove neanche c'è la posta. Questi, presidente della compagnia dei Caraibi, lo spedisce a La Villa, in un viaggio fluviale di 3 settimane, durante il quale finalmente Florentino perderà la verginità, tenuta gelosamente in serbo per l'amata, in una scena grottesca e divertente. Quell'esperienza gli apre così il mondo del piacere ed inizia quindi a tenere un diario che, alla fine, conterà oltre 600 avventure con donne diverse. L'unica di cui si innamorerà, però, la signora delle colombe, verrà brutalmente sgozzata dal gelosissimo marito, una volta scoperto il tradimento. La scena d'amore tra i due, nella barca privata di Florentino, con l'odore di trementina è veramente bellissima e forse il momento più coinvolgente del film. Nella Colombia di fine 800 imperversa poi la guerra civile ed il colera. Fermina, ammalatasi, riceve la visita del medico, interpretato da Benjamin Bratt, che gli diagnostica però una banale gastroenterite, con sollievo di tutti. Questi, affascinato dalla sua bellezza, ottiene il permesso del padre a scriverle e poi a frequentare la figlia, che presto diventerà la sua sposa, donandogli poi parecchi figli. Il ventesimo secolo è iniziato e Florentino prende il posto del vecchio zio, ritiratosi, e diventa il presidente della compagnia. I due innamorati ormai settantenni, una infelice per la scelta sbagliata, che si trova anche a far fronte al tradimento del marito, l'altro diventato suo malgrado facoltoso single donnaiolo, ma sempre innamorato perso di lei, si rivedono dopo la morte del marito. Prima rifiutato bruscamente (la scena iniziale del film), Florentino riesce poi ad avvicinare l'orgogliosa Fermina dopo innumerevoli lettere da lei stracciate e cestinate, fondamentalmente per rabbia, per una vita sprecata con l'uomo sbagliato. Inizia così, finalmente, il coronamento del loro amore, dopo oltre 53 anni di attesa, in un viaggio fluviale, con una nave da sogno, diventata al ritorno privata, grazie alla badiera giallo-nera del colera, issata ad hoc per volere del presidente.
Il giovane Florentino è interpretato da Unax Ugalde e poi da Javier Bardem, mentre la povera Giovanna Mezzogiorno si trova a dover coprire il ruolo di Fermina da 18 a 75 anni, con visibile imbarazzo dei truccatori, che non riescono nel difficile intento. Il film è (molto) liberamente tratto dal capolavoro di Marquez, di cui non ha nè il pathos nè lo stile narrativo. La guerra ed il colera, ad esempio, sono qui appena accennati, mentre buona è la trasposizione in suoni ed immagini dell'amore dei nuovi Romeo e Giulietta. voto 6 su 10. Film comunque carino.
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