filippo
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domenica 26 agosto 2007
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propaganda solo propaganda
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Se non ci fosse stata la scena di Cuba poteva anche passare come un film quasi serio. Con quella scena è solo propaganda montata ad arte.
[+] fate una critica obiettiva al film!
(di tweetie976)
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gaia
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domenica 26 agosto 2007
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balle da brescia!
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Il modello lombardo è quello di smantellare l'ospedale pubblico non lasciando manco la carta igienica né le lampadine negli ospedali pubblici per andare poi a cercare di farsi curare dai privati. Bravo comunque per il paragone Berlusconi = Mussolini, sopratutto per lo stile!
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(di jd)
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elsa
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domenica 26 agosto 2007
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lei è argentino, sig. "tano"?
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Sembrerebbe, dal nomignolo. Io sì. Suvvia, faccia memoria! Il modello sanitario americano è stato importato in Argentina negli anni '90 (da quel "galantuomo" di Menem) coi medesimi risultati che Moore sottolinea nel film: L'ORRORE TOTALE! A chi ne dubita, come lei (chissà perché? Forse per motivi ideologici?), un suggerimento: vada a Chicago, ad es., e cerchi di farsi curare in ospedale con una flebo una laringite con la febbre a 40º. Poi mi racconta a quanto ammonta il conto! In quel caso, però, bisogna essere onesti e dire come si conta di pagare se non si ha l'assicurazione portata dall'Italia. Anche per un giorno solo, come fanno gli zii del Canada.
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(di saluti)
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(di tweetie976)
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asia
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domenica 26 agosto 2007
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mr moore, i want some more!
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Un giorno mi sveglio e scopro di avere il diabete. Vado dal medico. Mi faccio prescrivere l'insulina. La mia assicurazione non paga il farmaco poiché scopre che quando ho stipulato la polizza non ho dichiarato che il mio trisavolo aveva la glicemia alta. Un incubo? Macché, sto vivendo il mio sogno americano!
Moore centra il bersaglio: provocando aiuta a rendersi conto che una speranza di salvezza, per quanto flebile, è comunque gran cosa rispetto alla coscienza di dover morire perché la tua assicurazione RIFIUTA (sic!) di sostenere le spese di un intervento da centinaia di migliaia di dollari aggrappandosi a ridicoli cavilli e il tuo cognome non è tra questi: Onassis, Rockefeller, Berlusconi, (.
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Un giorno mi sveglio e scopro di avere il diabete. Vado dal medico. Mi faccio prescrivere l'insulina. La mia assicurazione non paga il farmaco poiché scopre che quando ho stipulato la polizza non ho dichiarato che il mio trisavolo aveva la glicemia alta. Un incubo? Macché, sto vivendo il mio sogno americano!
Moore centra il bersaglio: provocando aiuta a rendersi conto che una speranza di salvezza, per quanto flebile, è comunque gran cosa rispetto alla coscienza di dover morire perché la tua assicurazione RIFIUTA (sic!) di sostenere le spese di un intervento da centinaia di migliaia di dollari aggrappandosi a ridicoli cavilli e il tuo cognome non è tra questi: Onassis, Rockefeller, Berlusconi, (...), cioè sei un illustre Signor Nessuno.
L'atteggiamento delle compagnie assicurative è senz'altro disumano (fa venire i brividi), ma, concedetemi il cinismo, rientra perfettamente nella logica del profitto dell'investitore PRIVATO: il problema è a monte - uno stato NON PUò mettere la salute dei propri cittadini nelle mani di affaristi e finanzieri, di ENTITà COMMERCIALI PRIVATE, trasformando ciò che dovrebbe essere un diritto inalienabile in un bisogno mercificabile.
Certamente Moore mostra alcuni dei casi più eclatanti, enfatizzando (talvolta pressoché pateticamente) determinati aspetti, ma, a mio parere, nessun Paese, tantomeno un Paese che pretende di farsi (es)portatore dei propri valori di umanità e democrazia (SIC!!!) nel resto del mondo, esportandoli come fossero lavatrici o scarpe da ginnastica, può permettere questo scempio.
Congratulations Mr Moore.
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jd
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sabato 25 agosto 2007
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ottimo film
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il film mi ha colpito moltissimo.
mi ha colpito perchè è un grande film, e mostra come delle realtà cozzino.
In America gente normale ha fatto pagare MILIARDI di dollari alle multinazionali del fumo, c'è gente che fa causa per le cose più assurde e vince guadagnando milioni di dollari.
Poi c'è gente che perde la casa perchè non c'è l'assistenza pubblica.
Le due cose cozzano, tanto.
Ho letto anche dei commenti di gente molto ignorante, che rivendica alla Sinistra la nostra Sanità.
Sui libri di Storia c'è scritto chi ha inventato in Italia la Sanità Pubblica, oltre alle Pensioni.
Si chiama Benito Mussolini.
E' logico che una dittatura pensi al cittadino su questi aspetti, altrimenti privandolo di altre libertà se non gli desse lo Stato sociale, non lo terrebbe a bada.
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il film mi ha colpito moltissimo.
mi ha colpito perchè è un grande film, e mostra come delle realtà cozzino.
In America gente normale ha fatto pagare MILIARDI di dollari alle multinazionali del fumo, c'è gente che fa causa per le cose più assurde e vince guadagnando milioni di dollari.
Poi c'è gente che perde la casa perchè non c'è l'assistenza pubblica.
Le due cose cozzano, tanto.
Ho letto anche dei commenti di gente molto ignorante, che rivendica alla Sinistra la nostra Sanità.
Sui libri di Storia c'è scritto chi ha inventato in Italia la Sanità Pubblica, oltre alle Pensioni.
Si chiama Benito Mussolini.
E' logico che una dittatura pensi al cittadino su questi aspetti, altrimenti privandolo di altre libertà se non gli desse lo Stato sociale, non lo terrebbe a bada.
Lo Stato Sociale è una invenzione dell'estrema Destra, quindi che la Guzzanti lo rivendichi è paradossale.
Come è da ignoranti paragonare la Sanità privata che c'è in Italia all'America.
Io vivo in Lombardia, a Brescia. Qui ci sono vari ospedali privati, dove la Mutua paga all'ospedale la visita ed il cittadino va dove gli è più comodo, GRATIS.
Questo è il modello che Berlusconi dalla Lombardia voleva esportare in tutta Italia, quindi le cazzate demagogiche risparmiamocele.
Grande film, da vedere assolutamente.
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[+] ipocrita sei tu
(di v4v)
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(di jd)
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tano
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sabato 25 agosto 2007
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politico
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Non dimentichiamoci pero' che negli USa hanno quasi tutti il lavoro e sono molto meno tassati,dunque se invece di pagarsi una assicurazione preferiscono andare a spenderli in un bar la colpa non e' del sistema.
Lo stato tassandoti poco ti "obbliga" a farti una assicurazione che la gente pero' non sempre fa.Poi Moore fa solo politica,perche' invece non fa documentali sui pregi statiunitensi???????O sui difetti degli altri paesi????il solito Moore...
[+] mi sa tanto che tu io film non l'hai visto
(di tweetie976)
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meie
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sabato 25 agosto 2007
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una finestra sul mondo
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Siamo abituati a sentir parlare della sanità americana. Sappiamo quasi tutti che è privatizzata e che se non sottoscrivi una poliza assicurativa ti lasciano morire. Ma la vera essenza del documentario è quella di farti vivere tutto quello che hai sempre immaginato da protagonista. Michael Moore ci riesce sempre. Anche questa volta (con meno umorismo delle volte precedenti, visto il caso delicato) sentire le testimonianze della gente ti fa sgranare gli occhi. Non puoi credere a quello che vedi. Nel bene e nel male. Se negli USA le compagnie assicurative fanno di tutto per tranne profitto delle malattie dei loro assicurati, in Francia addirittura lo Stato paga qualcuno che venga a casa tua ad aiutarti finché tuo figlio non abbia compiuto i tre mesi o garantisce un servizio di medici a domicilio.
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Siamo abituati a sentir parlare della sanità americana. Sappiamo quasi tutti che è privatizzata e che se non sottoscrivi una poliza assicurativa ti lasciano morire. Ma la vera essenza del documentario è quella di farti vivere tutto quello che hai sempre immaginato da protagonista. Michael Moore ci riesce sempre. Anche questa volta (con meno umorismo delle volte precedenti, visto il caso delicato) sentire le testimonianze della gente ti fa sgranare gli occhi. Non puoi credere a quello che vedi. Nel bene e nel male. Se negli USA le compagnie assicurative fanno di tutto per tranne profitto delle malattie dei loro assicurati, in Francia addirittura lo Stato paga qualcuno che venga a casa tua ad aiutarti finché tuo figlio non abbia compiuto i tre mesi o garantisce un servizio di medici a domicilio.
Per noi italiani che ci lamentiamo da decenni del nostro sistema sanitario è una bella sorpresa trovare il nostro paese al secondo posto della classifica dei sistemi più efficaci ed efficienti. La tanto acclamata America e il suo famigerato sogno si infrangono in un secondo quando la voce narrante dice "Il valore di un paese si misura sulla cura che ha dei più poveri e dei più deboli". Dopo aver visto Sicko nessuno può dubitare su quanto gli USA abbiamo poco in considerazione i poveri, i deboli e i malati davanti ad interessi economici e politici.
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[+] ma perchè così tanti italiani non sanno questo?
(di manuz)
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tweetie976
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sabato 25 agosto 2007
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un film toccante e importante
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Penso con rassegnazione a tutte le laconiche, pretestuose critiche che potranno essere e che sono state addotte da certa critica, che sembra rifiuti a priori un riconoscimento del valore oggettivo di film come questi. Certe volte bisognerebbe mettere da parte il proprio ego e la propria presunzione, e invece di concentrare il proprio articolo ai margini del nocciolo della questione sfoderando altisonanti ma straabusati paroloni come "manicheismo", bisognerebbe invece parlare del messaggio che un film come questo lancia.
D'accordo con l'obiezione che non tutto all'estero è perfetto come dipinto, nel caso di assistenza sanitaria statale (a proposito, mi rendo conto come il giornalismo in Italia sia sempre più scadente: Valerio Caprara avrebbe potuto informarsi che l'Italia non è stata contemplata nel film poerchè Moore aveva già troppo materiale, sebbene fosse stata nei piani); ma questa visione un po' frammentaria non deve distogliere da uno scandalo come quello che persiste nel paese più ricco del mondo: gli Stati Uniti.
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Penso con rassegnazione a tutte le laconiche, pretestuose critiche che potranno essere e che sono state addotte da certa critica, che sembra rifiuti a priori un riconoscimento del valore oggettivo di film come questi. Certe volte bisognerebbe mettere da parte il proprio ego e la propria presunzione, e invece di concentrare il proprio articolo ai margini del nocciolo della questione sfoderando altisonanti ma straabusati paroloni come "manicheismo", bisognerebbe invece parlare del messaggio che un film come questo lancia.
D'accordo con l'obiezione che non tutto all'estero è perfetto come dipinto, nel caso di assistenza sanitaria statale (a proposito, mi rendo conto come il giornalismo in Italia sia sempre più scadente: Valerio Caprara avrebbe potuto informarsi che l'Italia non è stata contemplata nel film poerchè Moore aveva già troppo materiale, sebbene fosse stata nei piani); ma questa visione un po' frammentaria non deve distogliere da uno scandalo come quello che persiste nel paese più ricco del mondo: gli Stati Uniti. Un Paese in cui il lobbismo permette di lucrare anche sulla morte della gente. In cui la possibilità di sopravvivere dipende da una firma su un pezzo di carta. In cui più i dirigenti fanno risparmiare le loro compagnie (e quindi meno curano i malati) e più ricevono bonus e incentivi, come fossero venditori di aspirapolveri o di automobili. Una nazione che si vanta delle proprie libertà, del proprio benessere...e poi una madre è costretta a vedere la propia bambina morire perchè l'ospedale in cui viene portata non è convenzionato con la sua assicurazione. Dove i malati che non possono pagare vengono cacciati come barboni in mezzo ad una strada, magari ancora con gli aghi delle flebo al braccio, e cancellando le prove del ricovero. Una patria che con tutte quelle bandiere sventolate davanti agli occhi sta perdendo e ha perso la visuale...non ha la forza e la voglia di protestare, così come invece succede altrove, dove la democrazia non viene esportata a suon di bombe. Il sogno americano? Io direi l'incubo americano. Quale Paese è un Paese in cui un uomo malato di cancro deve morire (pur avendo la possibilità di salvarsi) per mantenere alti i profitti delle imprese?
E' assurdo che gli americani accettino questo, il profitto non dovrebbe per nessun motivo essere associato alla salute delle persone, c'è qualcosa di molto diabolico in tutto ciò e nel modo in cui il governo, che dovrebbe proteggere le persone, crei, alimenti e copra questo sistema.
Il film affronta della realtà oggettive, fatti concreti e incontestabili e non si basa quindi sulle opinioni personali di Michael Moore, il cui stile può o non può piacere. Personalmente mi piace molto la sua finta ironia nell'intervistare le persone, nel cercare la verità, mi piace il suo mescolare comicità (e si ride davvero) a momenti toccanti, che non risultano mai artefatti...chi se ne frega se la scena del saluto tra pompieri cubani e eroi civili dell'11 settembre risulti un po' mielosa...è un momento toccante, come moltissimi altri nel film, specie quando a parlare sono i diretti interessati. Per cui trovo ridicolo stare lì a scervellarsi sullo stile di Michael Moore per trovare difetti al film e tentare di desautorarlo: il film raggiunge il suo scopo perchè fa: riflettere, commuovere, pensare, sorridere e INCAZZARE.
E' per questo che tutti (soprattutto gli americani) dovrebbero vederlo.
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stefania margiacchi
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sabato 25 agosto 2007
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e berlusconi ci voleva ridurre così...
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Un vero e proprio capolavoro di Micheal Moore.
è proprio vero, non commuoversi è impossibile, distrarsi anche.
il film documentario è coinvolgente dall'inizio alla fine, non esistono punti morti e questa è una grande consolazione.
infatti ormai andare al cinema è diventato uno svago solo per èlitte, quindi uscire soddisfatti rincuora molto.
soprattutto perchè dopo che hai visto questo film sei felice nella tristezza, l'Italia al secondo posto per la sanità... da non crederci!
noi che ci lamentiamo se dobbiamo aspettare un mese per una visita se non è urgente...
e dall'altra parte dell'Oceano ci sono milioni di persone che muoiono, perchè non hanno la possibilità economica di poter salvaguardare la propria vita.
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Un vero e proprio capolavoro di Micheal Moore.
è proprio vero, non commuoversi è impossibile, distrarsi anche.
il film documentario è coinvolgente dall'inizio alla fine, non esistono punti morti e questa è una grande consolazione.
infatti ormai andare al cinema è diventato uno svago solo per èlitte, quindi uscire soddisfatti rincuora molto.
soprattutto perchè dopo che hai visto questo film sei felice nella tristezza, l'Italia al secondo posto per la sanità... da non crederci!
noi che ci lamentiamo se dobbiamo aspettare un mese per una visita se non è urgente...
e dall'altra parte dell'Oceano ci sono milioni di persone che muoiono, perchè non hanno la possibilità economica di poter salvaguardare la propria vita.
perchè, da quando in qua la vita ha un valore, un prezzo?
noi, persone, siamo oggetti, siamo cose??
provo ribrezzo se solo ripercorro con la mente le storie di Sicko, provo ribrezzo perchè non si può pensare che il Sistema americano sia migliore del nostro sotto nessun aspetto...
e vorrei tanto rivolgermi a Mr Berlusconi e chiedergli: Che cosa ci avrebbe guadagnato(oltre a tanti soldini) nell'imitare il sistema sanitario americano? Vuole ancora di più? Non le basta aver messo in croce milioni di italiani dal punto di vista economico? Ci voleva togliere anche l'unica possibilità di non morire d'infarto a causa di tutte le ca****e che ha sparato in questi anni? Meno male non siamo negli USA, sennò, quante povere persone sarebbero morte?!?
invito gli IGNORANTI che ritengono che il sistema politico-sanitario americano sia superiore a quello italiano di farsi un pò di cultura, magari andandò a vedere questro film.... dopodichè, ve lo assicuro, ringrazierete tutti i giorni il Signore, Allah, Budda o chi volete che non siete americani!!!
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(di jd)
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[+] x mr ovvero jd ovvero filippo etc.
(di tweetie976)
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[+] l'educazione civica ormai si deve fare al cinema!
(di marina)
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(di inf.prof. marco esposito)
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(di mapd)
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[+] speriamo.....
(di lorenzog)
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[+] in italia invece ti fanno morire su una barella
(di lucio galdabini)
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(di nexus)
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v4v
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sabato 25 agosto 2007
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quello che i media tacciono
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Di tutti i meriti di Michael Moore uno tra i più grandi è aver reso di pubblico dominio la coercizione psicologica che subiscono le masse americane.
Mentre generazioni di americani crescevano con il terrore della "minaccia comunista", additandoli come "masse indottrinate" che subivano i terribili effetti di una politica "socialista", non si rendevano conto di essere il popolo sui cui stava agendo il più massiccio indottrinamento perpetrato verso un popolo.
E, anzi, sembra eufemistico limitarsi a definire "indottrinamento" un intero sistema di informazione e di governo che sistematicamente falsa la realtà, mantiene basso il livello di istruzione e colpevolizza pensieri e idee giuste col solo scopo di raggiungere o mantenere i propri interessi.
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Di tutti i meriti di Michael Moore uno tra i più grandi è aver reso di pubblico dominio la coercizione psicologica che subiscono le masse americane.
Mentre generazioni di americani crescevano con il terrore della "minaccia comunista", additandoli come "masse indottrinate" che subivano i terribili effetti di una politica "socialista", non si rendevano conto di essere il popolo sui cui stava agendo il più massiccio indottrinamento perpetrato verso un popolo.
E, anzi, sembra eufemistico limitarsi a definire "indottrinamento" un intero sistema di informazione e di governo che sistematicamente falsa la realtà, mantiene basso il livello di istruzione e colpevolizza pensieri e idee giuste col solo scopo di raggiungere o mantenere i propri interessi. E il bello è che stavolta vediamo le vittime, non solo tra deboli o tra chi non ha mezzi per difendersi, ma persino nella "middle-class". La stessa "middle-class" che in America ha votato la propria esistenza al lavoro dietro la speranza ormai pressochè fideistica che la società capitalista in questo modo gli avrebbe garantito tranquillità, agio, sicurezza e, ovviamente, salute. Sono proprio serviti i decenni che ci illustra rapidamente Moore di terrorismo psicologico perchè gli americani considerassero un servizio che dovrebbe essere basilare in una "democrazia" come quello sanitario pubblico, un esempio di "socialismo/comunismo" accettando invece il sistema Nixoniano che invece, per sua stessa natura, favorisce chiaramente le aziende e non certo i malati. Di certo, però, di menzogne ne sono servite davvero tante e ripetute sistematicamente.
E tutto questo mostra, seppur in minima parte Michael Moore: dalle rassicuranti pubblicità alle calunnie sul Canada. Un monito verso un mondo che va sempre più rapidamente verso una globale e generale affermazione del modello americano. E' davvero questa la società giusta? E' questo il mondo che vogliamo diventare?
Questi sono gli interrogativi che solleva "Sicko", in due ore di girato stilisticamente non dissimile dallo stile degli altri lavori del regista.
Vedremo se, dopo che anche un americano stesso ha fatto di tutto per denunciare i crimini di questo modello, la parte davvero indottrinata della nostra società comincerà a svegliarsi o continuerà a bollare una presa di coscienza ormai mondiale e senza colore come propaganda sinistroide.
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