stefania margiacchi
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sabato 25 agosto 2007
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e berlusconi ci voleva ridurre così...
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Un vero e proprio capolavoro di Micheal Moore.
è proprio vero, non commuoversi è impossibile, distrarsi anche.
il film documentario è coinvolgente dall'inizio alla fine, non esistono punti morti e questa è una grande consolazione.
infatti ormai andare al cinema è diventato uno svago solo per èlitte, quindi uscire soddisfatti rincuora molto.
soprattutto perchè dopo che hai visto questo film sei felice nella tristezza, l'Italia al secondo posto per la sanità... da non crederci!
noi che ci lamentiamo se dobbiamo aspettare un mese per una visita se non è urgente...
e dall'altra parte dell'Oceano ci sono milioni di persone che muoiono, perchè non hanno la possibilità economica di poter salvaguardare la propria vita.
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Un vero e proprio capolavoro di Micheal Moore.
è proprio vero, non commuoversi è impossibile, distrarsi anche.
il film documentario è coinvolgente dall'inizio alla fine, non esistono punti morti e questa è una grande consolazione.
infatti ormai andare al cinema è diventato uno svago solo per èlitte, quindi uscire soddisfatti rincuora molto.
soprattutto perchè dopo che hai visto questo film sei felice nella tristezza, l'Italia al secondo posto per la sanità... da non crederci!
noi che ci lamentiamo se dobbiamo aspettare un mese per una visita se non è urgente...
e dall'altra parte dell'Oceano ci sono milioni di persone che muoiono, perchè non hanno la possibilità economica di poter salvaguardare la propria vita.
perchè, da quando in qua la vita ha un valore, un prezzo?
noi, persone, siamo oggetti, siamo cose??
provo ribrezzo se solo ripercorro con la mente le storie di Sicko, provo ribrezzo perchè non si può pensare che il Sistema americano sia migliore del nostro sotto nessun aspetto...
e vorrei tanto rivolgermi a Mr Berlusconi e chiedergli: Che cosa ci avrebbe guadagnato(oltre a tanti soldini) nell'imitare il sistema sanitario americano? Vuole ancora di più? Non le basta aver messo in croce milioni di italiani dal punto di vista economico? Ci voleva togliere anche l'unica possibilità di non morire d'infarto a causa di tutte le ca****e che ha sparato in questi anni? Meno male non siamo negli USA, sennò, quante povere persone sarebbero morte?!?
invito gli IGNORANTI che ritengono che il sistema politico-sanitario americano sia superiore a quello italiano di farsi un pò di cultura, magari andandò a vedere questro film.... dopodichè, ve lo assicuro, ringrazierete tutti i giorni il Signore, Allah, Budda o chi volete che non siete americani!!!
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meie
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sabato 25 agosto 2007
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una finestra sul mondo
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Siamo abituati a sentir parlare della sanità americana. Sappiamo quasi tutti che è privatizzata e che se non sottoscrivi una poliza assicurativa ti lasciano morire. Ma la vera essenza del documentario è quella di farti vivere tutto quello che hai sempre immaginato da protagonista. Michael Moore ci riesce sempre. Anche questa volta (con meno umorismo delle volte precedenti, visto il caso delicato) sentire le testimonianze della gente ti fa sgranare gli occhi. Non puoi credere a quello che vedi. Nel bene e nel male. Se negli USA le compagnie assicurative fanno di tutto per tranne profitto delle malattie dei loro assicurati, in Francia addirittura lo Stato paga qualcuno che venga a casa tua ad aiutarti finché tuo figlio non abbia compiuto i tre mesi o garantisce un servizio di medici a domicilio.
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Siamo abituati a sentir parlare della sanità americana. Sappiamo quasi tutti che è privatizzata e che se non sottoscrivi una poliza assicurativa ti lasciano morire. Ma la vera essenza del documentario è quella di farti vivere tutto quello che hai sempre immaginato da protagonista. Michael Moore ci riesce sempre. Anche questa volta (con meno umorismo delle volte precedenti, visto il caso delicato) sentire le testimonianze della gente ti fa sgranare gli occhi. Non puoi credere a quello che vedi. Nel bene e nel male. Se negli USA le compagnie assicurative fanno di tutto per tranne profitto delle malattie dei loro assicurati, in Francia addirittura lo Stato paga qualcuno che venga a casa tua ad aiutarti finché tuo figlio non abbia compiuto i tre mesi o garantisce un servizio di medici a domicilio.
Per noi italiani che ci lamentiamo da decenni del nostro sistema sanitario è una bella sorpresa trovare il nostro paese al secondo posto della classifica dei sistemi più efficaci ed efficienti. La tanto acclamata America e il suo famigerato sogno si infrangono in un secondo quando la voce narrante dice "Il valore di un paese si misura sulla cura che ha dei più poveri e dei più deboli". Dopo aver visto Sicko nessuno può dubitare su quanto gli USA abbiamo poco in considerazione i poveri, i deboli e i malati davanti ad interessi economici e politici.
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[+] ma perchè così tanti italiani non sanno questo?
(di manuz)
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giacomo
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lunedì 6 agosto 2007
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come sempre michael moore!!!
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Ormai sempre più una garanzia. Michael Moore ci spiega in modo molto semplice le varie crepe interne americane che troppo spesso sono abilmente nascoste, facendoci apparire gli States come il posto dei sogni. In questa occasione prende in esame l'assurdità del servizio sanitario americano e delle lobby assicurative interessate solamente al guadagno contro la salute dei cittadini. Le sole due speranze che restano in questa società sono curarsi in paesi europei come francia e inghilterra o addirittura a cuba, dove le spese sanitarie non esistono e anche i più poveri vengono curati, oppure l'altra speranza è... non ammalarsi!!!
Incredibile come uno stato così avanzato possa avere tali tarli...
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Ormai sempre più una garanzia. Michael Moore ci spiega in modo molto semplice le varie crepe interne americane che troppo spesso sono abilmente nascoste, facendoci apparire gli States come il posto dei sogni. In questa occasione prende in esame l'assurdità del servizio sanitario americano e delle lobby assicurative interessate solamente al guadagno contro la salute dei cittadini. Le sole due speranze che restano in questa società sono curarsi in paesi europei come francia e inghilterra o addirittura a cuba, dove le spese sanitarie non esistono e anche i più poveri vengono curati, oppure l'altra speranza è... non ammalarsi!!!
Incredibile come uno stato così avanzato possa avere tali tarli... colpa del solito Dio denaro...
Grazie ancora Michael!!!
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marco
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giovedì 23 agosto 2007
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sicko
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Sicko, non commuoversi guardandolo è impossibile, allo stesso modo parlarne senza cadere nel politico è altrettanto difficile. Sgombriamo subito il campo, cinematograficamente Sicko è un bel film, è un documentario nell’eccezione più nobile del termine, dove per documentario si intende un’opera d’arte e non un “semplice” reportage televisivo. Moore tocca i tasti della commozione senza cadere nel patetico, ci commoviamo della sofferenza dei suoi “attori” solo perchè ci sentiamo uguali a loro, altrettanto vulnerabili. Quando avvenne la tragedia dell’ 11/9, noi occidentali siamo stati coinvolti emotivamente in maniera più forte rispetto ad altre quotidiane tragedie(vedi Africa), alcuni hanno provato a spiegare questo con la similitudine delle vittime alla media degli americani ed europei… forse si cade nella banalità, ma è tanto vero che l’identificazione, l’immedesimazione comporta partecipazione… Michael Moore ci chiede “siamo tutti sulla stessa barca, perchè non aiutarci”… non ho trovato “demagogico”, come molti critici hanno sottolineato, l’aiuto economico che Moore racconta di avere dato al suo principale detrattore in un momento di difficoltà(la moglie gravemente malata gli impediva di continuare a scrivere sul “sito contro” Michael Moore), è solo una dimostrazione che ci si può aiutare nonostante le diversità di idee; così i dottori cubani ci danno una lezione d’umiltà accogliendo i malati statunitensi.
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Sicko, non commuoversi guardandolo è impossibile, allo stesso modo parlarne senza cadere nel politico è altrettanto difficile. Sgombriamo subito il campo, cinematograficamente Sicko è un bel film, è un documentario nell’eccezione più nobile del termine, dove per documentario si intende un’opera d’arte e non un “semplice” reportage televisivo. Moore tocca i tasti della commozione senza cadere nel patetico, ci commoviamo della sofferenza dei suoi “attori” solo perchè ci sentiamo uguali a loro, altrettanto vulnerabili. Quando avvenne la tragedia dell’ 11/9, noi occidentali siamo stati coinvolti emotivamente in maniera più forte rispetto ad altre quotidiane tragedie(vedi Africa), alcuni hanno provato a spiegare questo con la similitudine delle vittime alla media degli americani ed europei… forse si cade nella banalità, ma è tanto vero che l’identificazione, l’immedesimazione comporta partecipazione… Michael Moore ci chiede “siamo tutti sulla stessa barca, perchè non aiutarci”… non ho trovato “demagogico”, come molti critici hanno sottolineato, l’aiuto economico che Moore racconta di avere dato al suo principale detrattore in un momento di difficoltà(la moglie gravemente malata gli impediva di continuare a scrivere sul “sito contro” Michael Moore), è solo una dimostrazione che ci si può aiutare nonostante le diversità di idee; così i dottori cubani ci danno una lezione d’umiltà accogliendo i malati statunitensi. Non è vero nemmeno, come molti giornalisti gli hanno contestato, di non arrivare ad un dunque perchè non propone una possibile soluzione… invece l’autore risponde alla domanda(che non è “come si fa ad avere un’assistenza sanitaria totale?”) qual’è il vero problema della società del XXI secolo: la solitarietà! Moore fa un autocritica(non avere cura del suo corpo) e sprona i suoi compatrioti(facciamo sentire la nostra voce!). Nonostante l’ironia esce una bella immagine di Hilary(il produttore Weinstein, amico di Hilary, voleva fargli togliere quanto concerne alla candidata presidenziale 2008), viene voglia di votarla(fossimo americani) perchè ha il dente avvelenato contro i lobbysti delle HMO(assicurazioni mediche) che a suon di milioni di dollari le fecero abortire il suo piano Universal Care, se non fosse che Michael Moore, ho scoperto, caldeggia la scesa in campo di Al Gore, ed effettivamente aggiungo “I like that guy”, ambientalista, pacifista e tecnologico, in tempi non sospetti.
http://skyros.blog.kataweb.it/
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(di davenne)
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serena z
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martedì 28 agosto 2007
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la vera domanda è perche?
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È sterile farsi intrappolare in dibattiti sull'introduzione del sistema sanitario in Italia. In Sicko Michael Moore pone altri problemi ben più attuali e importanti. In buona sostanza Moore dice ai suoi concittadini (iniziando dalla fine): “Cari Americani, perché noi non riusciamo a essere un Paese solidale buono e civile? Perché da noi muoiono bambine di 2 anni a causa di un febbrone non curato? Perché reduci dell’infarto e del cancro rimangono in mezzo alla strada, volontari paramedici del 11 Settembre non ricevono cure né sussidi, vecchi brutti e malati vengono gettati letteralmente in mezzo alla strada, anche se hanno la testa fracassata? Perché? Questa è la domanda! Non vi rendete conto che i media vi menano per il naso raccontandovi come funzionano bene il nostro Paese e la nostra Democrazia, mentre il mondo farebbe acqua da tutte le parti? Vi dicono che dovete avercela coi Francesi (che a volte osano non essere d’accordo col Presidente), di diffidare dei Canadesi e dei Britannici e odiare a morte i Paesi Diabolici individuati dalla nostra Intelligence! Vi fanno vivere nel terrore affermando che il nemico è alle porte, ragion per cui soltanto ci resta l’intervento armato (se l’invasione non riesce basta girare armato alla Charlton Heston).
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È sterile farsi intrappolare in dibattiti sull'introduzione del sistema sanitario in Italia. In Sicko Michael Moore pone altri problemi ben più attuali e importanti. In buona sostanza Moore dice ai suoi concittadini (iniziando dalla fine): “Cari Americani, perché noi non riusciamo a essere un Paese solidale buono e civile? Perché da noi muoiono bambine di 2 anni a causa di un febbrone non curato? Perché reduci dell’infarto e del cancro rimangono in mezzo alla strada, volontari paramedici del 11 Settembre non ricevono cure né sussidi, vecchi brutti e malati vengono gettati letteralmente in mezzo alla strada, anche se hanno la testa fracassata? Perché? Questa è la domanda! Non vi rendete conto che i media vi menano per il naso raccontandovi come funzionano bene il nostro Paese e la nostra Democrazia, mentre il mondo farebbe acqua da tutte le parti? Vi dicono che dovete avercela coi Francesi (che a volte osano non essere d’accordo col Presidente), di diffidare dei Canadesi e dei Britannici e odiare a morte i Paesi Diabolici individuati dalla nostra Intelligence! Vi fanno vivere nel terrore affermando che il nemico è alle porte, ragion per cui soltanto ci resta l’intervento armato (se l’invasione non riesce basta girare armato alla Charlton Heston). Ma c’è qualcosa che non quadra quando le cure pagate con i premi assicurativi vi vengono sistematicamente rifiutate e voi diventate un pollo da spennacchiare! Cari Americani – dice Moore – non sarebbe ora di iniziare a rendersi conto che siete governati dalle Corporate, che i Senatori sono stipendiati dalle multinazionali e mentono spudoratamente? Non capite che non è normale che un papà vada a “lavorare” in Iraq? Mettete fuori il naso fuori della porta – suggerisce sempre Moore – e cercate di vedere coi vostri occhi come stanno veramente le cose! Magari gli altri non se la passano così male come ci hanno fatto credere i Neocon da Nixon in poi! Magari sono persone come noi. Informatevi, siate responsabili e andate a votare! Ogni similitudine con le faccende italiane non è un male, anzi! - aggiungo io. Anche qui è cosa buona riflettere con la propria testa, e smettiamola di dire che in Italia tutto fa schifo. Iniziamo a pensare cosa possiamo fare noi per il nostro paese!
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coda di lupo
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mercoledì 29 agosto 2007
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i casi eclatanti sono un conto:
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I casi eclatanti sono un conto: la gente che muore in ospedale o davanti ad esso per cure mediche rifiutata ci sono in tutti i Paesi del mondo.
Il problema è che negli USA sono uno standard, come le persone buttate in mezzo ad una strada da ospedali che hanno tolto a loro ogni cosa.
Da noi i casi di problemi legati al campo ospedaliero sono "incidenti" e pertanto definiti "malasanità". In altri Paesi al mondo la malasanità è il sistema sanitario nazionale.
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piernelweb
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domenica 2 dicembre 2007
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ci vorrebbe un moore anche qui in italia
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Michael Moore torna a raccontarci i mali dell'america dell'era Bush puntando questa volta l'attenzione sull'assurdo sistema sanitario statunitense e sull'ipocrisia delle compagnie di assicurazione disposte a mercificare e capitalizzare sulla pelle dei pazienti. Ironizzando sulle incredibili esperienze di alcuni sventurati cittadini (eloquente è la vicenda dell'operaio costretto a scegliere fra 60.000 dollari e il suo dito medio) il corpulento regista ci conduce nei meandri sanitari avvalendosi delle testimonianze di alcuni "pentiti" operatori delle agenzie assicurative. Lo status assolutamente sconcertante è descritto con perizia e la narrazione si sofferma giustamente sui nodi cruciali che hanno determinato e che regolano la gestione dell'affare sanità.
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Michael Moore torna a raccontarci i mali dell'america dell'era Bush puntando questa volta l'attenzione sull'assurdo sistema sanitario statunitense e sull'ipocrisia delle compagnie di assicurazione disposte a mercificare e capitalizzare sulla pelle dei pazienti. Ironizzando sulle incredibili esperienze di alcuni sventurati cittadini (eloquente è la vicenda dell'operaio costretto a scegliere fra 60.000 dollari e il suo dito medio) il corpulento regista ci conduce nei meandri sanitari avvalendosi delle testimonianze di alcuni "pentiti" operatori delle agenzie assicurative. Lo status assolutamente sconcertante è descritto con perizia e la narrazione si sofferma giustamente sui nodi cruciali che hanno determinato e che regolano la gestione dell'affare sanità. La seconda parte segnata dal raffronto con i sistemi sociali stranieri (Canada, Inghilterra e Francia) è meno convincente: Moore tende a divenire ripetitivo e a sottolineare con eccessiva ingenuità quello che è noto più o meno a tutti. In ogni caso ancora un film dal quale non è possibile prescindere e dal quale il popolo americano dovrebbe trarre le opportune considerazioni.
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matteoeo
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martedì 28 agosto 2007
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provocazione riuscita
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Più che una recensione è un commento alla recensione di mymovies. Manca in questo film il contraddittorio, e questo è un elemento innegabile e un limite. Moore è costretto a ricamare sull'assistenza sanitaria degli altri paesi. Ma perchè manca il contraddittorio? Sembra che le compagnie di assicurazione e le compagnie farmaceutiche abbiano prodotto circolari interne che dicevano esplicitamente ai propri dipendenti e manager di non parlare con nessuno che potesse anche solo assomigliare a Michael Moore. Quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto (ma c'era già una sequenza del genere in Roger and Me) era mostrare i continui dinieghi e rifiuti e l'impossibilità di contattare qualche top manager di queste grandi compagnie.
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Più che una recensione è un commento alla recensione di mymovies. Manca in questo film il contraddittorio, e questo è un elemento innegabile e un limite. Moore è costretto a ricamare sull'assistenza sanitaria degli altri paesi. Ma perchè manca il contraddittorio? Sembra che le compagnie di assicurazione e le compagnie farmaceutiche abbiano prodotto circolari interne che dicevano esplicitamente ai propri dipendenti e manager di non parlare con nessuno che potesse anche solo assomigliare a Michael Moore. Quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto (ma c'era già una sequenza del genere in Roger and Me) era mostrare i continui dinieghi e rifiuti e l'impossibilità di contattare qualche top manager di queste grandi compagnie. Non sarebbe stato comunque utile, oltr che già visto.
Quello che a mio avviso manca è una seria analisi dei costi medi dei sistemi pubblici stranieri e i quello americano. Credo che non gli sarebbe stato difficile dimostrare che una sanità pubblica in america non è pensabile senza l'abbattimento del sistema delle assicurazioni, in quanto troppo costoso altrimenti. Credo che non sia neanche difficile mostrare che il singolo intervento costa mediamente di meno in un sistema pubblico rispetto che ad un sistema privato, proprio perchè non c'è il deflusso di denaro per il mantenimento dei proventi delle compagnie. Invece senza dati precisi il film presta il fianco ad un'obiezione perfino ridicola, e cioè "quanto pagano di tasse i francesi?". e si sa che gli americani sono molto sensibili a questo, anche se poi devono spendere 12000 dollari l'anno per mandare i figli al college.
Per quanto riguarda il film come film, è vero che l'ultima parte è un po' troppo melensa, ma se la inquadrate nel contesto della clamorosa provocazione del portare i malati di ground zero a Cuba, questi toni finali servono ad acuire ulteriormente il senso del grottesco che pervade il film. Insomma chiudendo in amore piuttosto che in polemica accentua i toni piuttosto che smorzarli! Secondo me è una geniale operazione comunicativa, non una caduta di stile.
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serena
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martedì 28 agosto 2007
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la domanda è perché
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È sterile farsi intrappolare in dibattiti sull'introduzione del sistema sanitario in Italia. In Sicko Michael Moore pone altri problemi ben più attuali e importanti. In buona sostanza Moore dice ai suoi concittadini (iniziando dalla fine): “Cari Americani, perché noi non riusciamo a essere un Paese solidale buono e civile? Perché da noi muoiono bambine di 2 anni a causa di un febbrone non curato? Perché reduci dell’infarto e del cancro rimangono in mezzo alla strada, volontari paramedici del 11 Settembre non ricevono cure né sussidi, vecchi brutti e malati vengono gettati letteralmente in mezzo alla strada, anche se hanno la testa fracassata? Perché? Questa è la domanda! Non vi rendete conto che i media vi menano per il naso raccontandovi come funzionano bene il nostro Paese e la nostra Democrazia, mentre il mondo farebbe acqua da tutte le parti? Vi dicono che dovete avercela coi Francesi (che a volte osano non essere d’accordo col Presidente), di diffidare dei Canadesi e dei Britannici e odiare a morte i Paesi Diabolici individuati dalla nostra Intelligence! Vi fanno vivere nel terrore affermando che il nemico è alle porte, ragion per cui soltanto ci resta l’intervento armato (se l’invasione non riesce basta girare armato alla Charlton Heston).
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È sterile farsi intrappolare in dibattiti sull'introduzione del sistema sanitario in Italia. In Sicko Michael Moore pone altri problemi ben più attuali e importanti. In buona sostanza Moore dice ai suoi concittadini (iniziando dalla fine): “Cari Americani, perché noi non riusciamo a essere un Paese solidale buono e civile? Perché da noi muoiono bambine di 2 anni a causa di un febbrone non curato? Perché reduci dell’infarto e del cancro rimangono in mezzo alla strada, volontari paramedici del 11 Settembre non ricevono cure né sussidi, vecchi brutti e malati vengono gettati letteralmente in mezzo alla strada, anche se hanno la testa fracassata? Perché? Questa è la domanda! Non vi rendete conto che i media vi menano per il naso raccontandovi come funzionano bene il nostro Paese e la nostra Democrazia, mentre il mondo farebbe acqua da tutte le parti? Vi dicono che dovete avercela coi Francesi (che a volte osano non essere d’accordo col Presidente), di diffidare dei Canadesi e dei Britannici e odiare a morte i Paesi Diabolici individuati dalla nostra Intelligence! Vi fanno vivere nel terrore affermando che il nemico è alle porte, ragion per cui soltanto ci resta l’intervento armato (se l’invasione non riesce basta girare armato alla Charlton Heston). Ma c’è qualcosa che non quadra quando le cure pagate con i premi assicurativi vi vengono sistematicamente rifiutate e voi diventate un pollo da spennacchiare! Cari Americani – dice Moore – non sarebbe ora di iniziare a rendersi conto che siete governati dalle Corporate, che i Senatori sono stipendiati dalle multinazionali e mentono spudoratamente? Non capite che non è normale che un papà vada a “lavorare” in Iraq? Mettete fuori il naso fuori della porta – suggerisce sempre Moore – e cercate di vedere coi vostri occhi come stanno veramente le cose! Magari gli altri non se la passano così male come ci hanno fatto credere i Neocon da Nixon in poi! Magari sono persone come noi. Informatevi, siate responsabili e andate a votare! Ogni similitudine con le faccende italiane non è un male, anzi! - aggiungo io. Anche qui è cosa buona riflettere con la propria testa, e smettiamola di dire che in Italia tutto fa schifo. Iniziamo a pensare cosa possiamo fare noi per il nostro paese!
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ciceronix
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lunedì 3 settembre 2007
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il sistema sanitario nazionale? roba da comunisti
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Michael Moore ha due pregi fondamentali: la capacità giornalistica di raccontarci retroscena scottanti di notizie note e l’invenzione creativa. Come in Farenheit 9/11 le immagini di Gorge Bush intontito davanti alla classe di studenti, mentre gli giunge la notizia dell’attacco alle Torri gemelle, furono un vero scoop, tanto da chiedersi ammirati come avesse fatto a reperire un documento così imbarazzante, così in Sicko la telefonata del 1971 tra il presidente Richard Nixon e il consulente John Ehrlichman, da cui sembra originare la perversione del sistema sanitario americano, è sicuramente frutto di un lavoro redazionale di grande qualità. Per il resto i fatti sono noti: Moore ci racconta cose che tutti sappiamo o sospettiamo, ma lo fa in modo furbo e dissacrante, perché conosce i meccanismi dell’intrattenimento e sa alternare registri, paradossi e colpi di scena.
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Michael Moore ha due pregi fondamentali: la capacità giornalistica di raccontarci retroscena scottanti di notizie note e l’invenzione creativa. Come in Farenheit 9/11 le immagini di Gorge Bush intontito davanti alla classe di studenti, mentre gli giunge la notizia dell’attacco alle Torri gemelle, furono un vero scoop, tanto da chiedersi ammirati come avesse fatto a reperire un documento così imbarazzante, così in Sicko la telefonata del 1971 tra il presidente Richard Nixon e il consulente John Ehrlichman, da cui sembra originare la perversione del sistema sanitario americano, è sicuramente frutto di un lavoro redazionale di grande qualità. Per il resto i fatti sono noti: Moore ci racconta cose che tutti sappiamo o sospettiamo, ma lo fa in modo furbo e dissacrante, perché conosce i meccanismi dell’intrattenimento e sa alternare registri, paradossi e colpi di scena. Fino alla trovata geniale: portare gli eroi dell’11 settembre a Guantanamo per reclamare le stesse cure riservate ai terroristi. Un’iniziativa destinata ovviamente all’insuccesso, ma di una tale portata simbolica, nella sua semplicità, che inevitabilmente l’immagine dell’America ne esce schiaffeggiata in modo irreparabile. A maggior ragione, la successiva idea di affidare gli eroi dell’America alle amorevoli cure dei medici dell’Havana, è un ulteriore stoccata al pregiudizio, che abbatte l’equazione su cui si è basata tutta la propaganda dal dopoguerra ad oggi, cioè che il sistema sanitario nazionale è roba da comunisti: impossibile che funzioni.
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