silvio
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mercoledì 29 agosto 2007
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mi è sfuggito un paricolare..
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ottimo questo documentario ,nulla da dire,ricordiamo innanzi tutto che Moore non è assolutamente anti americano,lui stesso l'ha dichiarato in una recente intervista,ha il coraggio di puntare il dito sugli errori del suo paese,ho trovato interessante il paragone con altri paesi. Le nostre falangi,il nostro benessere non devono avere un prezzo,cosa che certi dottori e farmacisti quasi se ne vantano di avere tale facoltà,non dovrebbero esistere interessi materiali o prese di posizione politiche riguardo la sanità,ma solo tanta umanità abbinata naturalmente alla giusta retribuzione.mi sfugge però un particolare,durante un'intervista ad una famiglia francese,agiata con uno stipendio tra marito e moglie di seimila euro al mese non fu fatta o io non l'ho colta la domanda riguardante le tasse da pagare in Francia.
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ottimo questo documentario ,nulla da dire,ricordiamo innanzi tutto che Moore non è assolutamente anti americano,lui stesso l'ha dichiarato in una recente intervista,ha il coraggio di puntare il dito sugli errori del suo paese,ho trovato interessante il paragone con altri paesi. Le nostre falangi,il nostro benessere non devono avere un prezzo,cosa che certi dottori e farmacisti quasi se ne vantano di avere tale facoltà,non dovrebbero esistere interessi materiali o prese di posizione politiche riguardo la sanità,ma solo tanta umanità abbinata naturalmente alla giusta retribuzione.mi sfugge però un particolare,durante un'intervista ad una famiglia francese,agiata con uno stipendio tra marito e moglie di seimila euro al mese non fu fatta o io non l'ho colta la domanda riguardante le tasse da pagare in Francia...
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nexus
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lunedì 10 gennaio 2011
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una società ingiusta
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Grande film-documentario che testimonia le profonde ingiustizie presenti nella società americana.
Il sistema sanitario europeo ed italiano in particolare (pur con tutti i suoi difetti) ne esce, se non a pieni voti, con una grande considerazione da parte di questo regista.
La nostra sanità deve rimanere il più possibile in mani pubbliche perchè altrimenti diverrebbe terreno di caccia e di profitto di società private.
La civiltà di una nazione si vede anche da come si prende cura dei propri cittadini!
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gionni
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martedì 28 agosto 2007
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un capolavoro
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Divertente e istruttivo. Meno pomposo rispetto ai suoi precedenti lavori, Michael Moore arriva molto più leggero su questo tema forse di gran lunga più importante - in termini di impatto numerico sulla popolazione statunitense - rispetto a quelli precedenti, ottenendo un ritmo perfetto con una colonna sonora e un umorismo decisamente più calibrati. Per tutto il film non si fa altro che pensare alla fortuna di non essere americani in America. Ho la netta sensazione che farà incetta di ogni tipo di premi. Se aveva vinto l'Oscar con quello precedente, beh, con questo film dovrebbero dargliene come minimo un altro! Da non perdere, sia per chi segue il regista dall'inizio, sia per chi non l'ha ancora frequentato.
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filippo catani
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domenica 1 settembre 2013
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i tanti guai della sanità americana
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In questo documentario Micheal Moore indaga nei meandri del sistema sanitario americano e soprattutto nelle sue storture e lo paragona a quello di Canada, Inghilterra e Francia.
Non che fosse una novità ma comunque per chi non fosse informato sul sistema sanitario americano questo documentario risulta essere un lucido sguardo sul problema. Nessuno da noi si sognerebbe mai di andare da un paziente a spiegare che riattaccare il dito medio di una mano ha un costo mentre l'indice ne ha un altro. Come sempre ossessionati dalla paura del socialismo e dell'intromissione del governo negli affari privati, l'establishment americano preferisce portare avanti un sistema dove chi non può permettersi di rimanere all'ospedale viene scaricato da un taxi davanti alle entrate dei pochi ospedali pubblici.
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In questo documentario Micheal Moore indaga nei meandri del sistema sanitario americano e soprattutto nelle sue storture e lo paragona a quello di Canada, Inghilterra e Francia.
Non che fosse una novità ma comunque per chi non fosse informato sul sistema sanitario americano questo documentario risulta essere un lucido sguardo sul problema. Nessuno da noi si sognerebbe mai di andare da un paziente a spiegare che riattaccare il dito medio di una mano ha un costo mentre l'indice ne ha un altro. Come sempre ossessionati dalla paura del socialismo e dell'intromissione del governo negli affari privati, l'establishment americano preferisce portare avanti un sistema dove chi non può permettersi di rimanere all'ospedale viene scaricato da un taxi davanti alle entrate dei pochi ospedali pubblici. Tutti devono dotarsi di un'assicurazione che ovviamente in via primaria deve far valere i propri interessi e così sono pochissimi i casi in cui copre un qualche intervento o rimborsa i farmaci. Così si può assistere al fenomeno di chi decide di varcare il confine con il Canada per usufruire di cure gratuite. La beffa nella beffa sta nel fatto che i detenuti di Guantanamo beneficiano di ogni genere di cura. Moore allora dopo il Canada va ad osservare da vicino ciò che accade in Inghilterra e Francia dove nessuno si sogna di privatizzare la sanità (nemmeno la Thatcher arrivò a tanto). Ultimamente il presidente Obama è riuscito, seppur tra mille avversità, ad avviare una prima importante riforma che lascia ancora distanti gli USA da un sistema pubblico che probabilmente non avranno mai. Naturalmente tutto questo fa il gioco delle lobby farmaceutiche e assicurative che vedono impennarsi i propri profitti e gli stipendi dei propri manager. Insomma un altro grido di dolore e d'allarme lanciato da Moore non solo ai suoi concittadini ma soprattutto a tutti coloro che volessero seguire l'esempio americano della privatizzazione della sanità.
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nexus
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martedì 19 maggio 2015
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apre gli occhi contro il mantra: privato è bello"
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Straordinario documentario che rivela la rapacità di un sistema sanitario (quello statunitense) basato sulle assicurazioni sanitarie private.
Ne esce un quadro impietoso.
Nel video possiamo vedere come, sopraggiunto il momento di pagare le cure ai propri assicurati "caduti in malattia", le compagnie assicuratrici accampino qualsiasi pretesto per negare il finanziamento per le cure ai propri "assistiti".
Le conseguenze sono devastanti per le persone ammalate e per i loro familiari.
Questo doocumentario è una testimonianza eccezionale che apre gli occhi a tutti coloro che credono ancora al mantra che: "privato è bello" (e funziona meglio del pubblico).
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Straordinario documentario che rivela la rapacità di un sistema sanitario (quello statunitense) basato sulle assicurazioni sanitarie private.
Ne esce un quadro impietoso.
Nel video possiamo vedere come, sopraggiunto il momento di pagare le cure ai propri assicurati "caduti in malattia", le compagnie assicuratrici accampino qualsiasi pretesto per negare il finanziamento per le cure ai propri "assistiti".
Le conseguenze sono devastanti per le persone ammalate e per i loro familiari.
Questo doocumentario è una testimonianza eccezionale che apre gli occhi a tutti coloro che credono ancora al mantra che: "privato è bello" (e funziona meglio del pubblico).
Dobbiamo vigilare tutti per contrastare la volontà di privatizzazione della Sanità Pubblica in Italia.
Da vedere e far conoscere ai propri amici, familiari, parenti ecc.
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luca scialò
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venerdì 27 maggio 2011
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moore contro il sistema sanitario americano
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Dopo i successi e i premi ricevuti con i precedenti docu-film, Michael Moore sferra un nuovo violento attacco al Capitalismo e ai suoi nefasti meccanismi di profitto, i quali riguardano perfino la salute delle persone. Il regista mostra allo spettatore molti casi di persone morte o gravemente ammalatesi solo perché non avevano un'assicurazione sanitaria o perché essa non gli copriva tutto il costo delle cure. Inoltre, paragona il sistema sanitario americano con altri esteri, come il Canada, la Francia e l'Inghilterra.
Infine, sferra il colpo più umiliante al compiacente e ipocrita sistema capitalistico americano, esaltando quello cubano, portando in quel Paese ritenuto ostile da sempre, molti malati che in America si sono visti negate le cure.
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Dopo i successi e i premi ricevuti con i precedenti docu-film, Michael Moore sferra un nuovo violento attacco al Capitalismo e ai suoi nefasti meccanismi di profitto, i quali riguardano perfino la salute delle persone. Il regista mostra allo spettatore molti casi di persone morte o gravemente ammalatesi solo perché non avevano un'assicurazione sanitaria o perché essa non gli copriva tutto il costo delle cure. Inoltre, paragona il sistema sanitario americano con altri esteri, come il Canada, la Francia e l'Inghilterra.
Infine, sferra il colpo più umiliante al compiacente e ipocrita sistema capitalistico americano, esaltando quello cubano, portando in quel Paese ritenuto ostile da sempre, molti malati che in America si sono visti negate le cure. Perfino alcuni che si erano prodigati a Ground Zero dopo il fattaccio dell'11 Seettembre e che per il loro eroismo avevano contratto patologie respiratorie.
Ad oggi, il docu-film più toccante di Moore e sicuramente il più critico ed ironico nei confronti degli Usa
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gianleo67
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martedì 9 ottobre 2012
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l'erba medica del vicino è sempre più verde
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Il pluripremiato regista Michael Moore ci propone una dissacrante e feroce disamina del sistema assicurativo americano in campo sanitario e degli effetti perversi e talora inumani, in grado di produrre sul tessuto sociale (soprattutto quello meno abbiente) sia in termini di qualità (scadente) del servizio sia in termini di mero bilancio economico, in grado di favorire una calcolata e fredda speculazione (spesso fraudolenta) sulla pelle viva di un'intera nazione. Lo spirito caustico, volutamente beffardo e derisorio, anima una critica dichiaratamente sbilanciata e priva di quella programmatica obiettività che in genere informano lo stile tradizionale del documento sociale ed economico a favore di una radicalizzazione da un lato degli aspetti negativi del sistema sanitario a stelle e strisce e dall'altro dall'esaltazione idillica (con tanto di sinossi propria della tradizione anglosassone) di quello di altre nazioni continentali (Canada) ed europee (Francia e Regno Unito) dove invece vige un servizio sanitario nazionale sovvenzionato da una solidale (ed equa) contribuzione pubblica.
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Il pluripremiato regista Michael Moore ci propone una dissacrante e feroce disamina del sistema assicurativo americano in campo sanitario e degli effetti perversi e talora inumani, in grado di produrre sul tessuto sociale (soprattutto quello meno abbiente) sia in termini di qualità (scadente) del servizio sia in termini di mero bilancio economico, in grado di favorire una calcolata e fredda speculazione (spesso fraudolenta) sulla pelle viva di un'intera nazione. Lo spirito caustico, volutamente beffardo e derisorio, anima una critica dichiaratamente sbilanciata e priva di quella programmatica obiettività che in genere informano lo stile tradizionale del documento sociale ed economico a favore di una radicalizzazione da un lato degli aspetti negativi del sistema sanitario a stelle e strisce e dall'altro dall'esaltazione idillica (con tanto di sinossi propria della tradizione anglosassone) di quello di altre nazioni continentali (Canada) ed europee (Francia e Regno Unito) dove invece vige un servizio sanitario nazionale sovvenzionato da una solidale (ed equa) contribuzione pubblica. Lo scopo ovviamente non e' quello di attirare gli strali di facili critiche all'opinabile obiettività di una tale operazione (cosa puntualmente avvenuta), quanto portare la discussione sul versante di una spettacolarizzazione del fenomeno che ne decreti il successo (straordinario ed eclatante) e quindi la forza dirompente di una verità che facilmente sarebbe passata inosservata all'opinione pubblica a cagione delle pressioni e delle manipolazioni mediatiche esercitate con protervia e arroganza dalle potentissime lobbies del settore (non era forse stato così fino ad allora?). Al di là dei singoli casi umani che ne costituiscono le dolorose stazioni di una toccante 'Via Crucis' (l'uomo che deve scegliere quale dito salvare, le donne colpite da un cancro negato con ostinazione burocratica, gli anziani coniugi costretti al nomadismo, la bambina agonizzante abbandona al suo destino, etc.) che da soli reclamerrebbero immediata giustizia per crimini contro l'umanità, il dato più scocertante che emerge dal perverso e kafkiano sistema sanitario americano è soprattutto l'evidenza (forse non troppo efficacemente sottolineata dall'autore per esigenze di ritmo) della sua iniquità ed inefficacia rispetto al sistema di altri paesi in cui si sceglie di sopperire con fondi i pubblici di una tassazione progressiva all'universale diritto alla salute delle classi meno abbienti: sapere che la mortalità infantile americana è più alta di quella del Salvador e che la sanità cubana (!) cura i reduci dell'11 Settembre meglio della bolsa retorica del sistema yankee ha (o dovrebbe avere) un effetto sconvolgente sulla coscienza civile ed etica dei paesi occidentali.Piccolo tocco di classe finale, l'autore si toglie lo sfizio di rivelare al suo principale detrattore (un blogger sembra molto attivo contro Moore) di aver contribuito in modo decisivo a salvare la vita della sua consorte (anch'ella stritolata dagli ingranaggi del sistema sanitario a causa di una grave malattia) con una generosa donazione anonima, consentendo così al solerte 'Savonarola Web' di riguadagnare la libertà (economica) di continuare a criticarlo. Nemo profeta in patria.
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jd
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lunedì 27 agosto 2007
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@ tweetie976
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forse non parlo un italiano corretto.
il film è straordinario e le denunce di Moore tutte vere.
i miei genitori sarebbero morti se fossero vissuti in America, visto che mio papà ha avuto due infarti e due bye pass e mia mamma un tumore, e non siamo così ricchi come avremmo dovuto essere in america.
Detto questo, critico invece quanto ha detto Moore sulla Sanità italiana e su Berlusconi, perchè detto da ignorante.
In Italia Benito Mussolini ha inventato la Sanità Pubblica, che va benissimo così perchè serve tutti ma se fosse più efficiente e con meno sprechi sarebbe meglio.
Inoltre, la Sanità Privata in Italia significa questo: le Regioni pagano, ad ospedali pubblici e privati, del denaro per ogni "prestazione", sia essa una visita o una operazione.
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forse non parlo un italiano corretto.
il film è straordinario e le denunce di Moore tutte vere.
i miei genitori sarebbero morti se fossero vissuti in America, visto che mio papà ha avuto due infarti e due bye pass e mia mamma un tumore, e non siamo così ricchi come avremmo dovuto essere in america.
Detto questo, critico invece quanto ha detto Moore sulla Sanità italiana e su Berlusconi, perchè detto da ignorante.
In Italia Benito Mussolini ha inventato la Sanità Pubblica, che va benissimo così perchè serve tutti ma se fosse più efficiente e con meno sprechi sarebbe meglio.
Inoltre, la Sanità Privata in Italia significa questo: le Regioni pagano, ad ospedali pubblici e privati, del denaro per ogni "prestazione", sia essa una visita o una operazione.
Avere gli ospedali privati significa che se tu vai a fare una operazione in un ospedale privato, non paghi nulla e la Regione paga quell'operazione all'ospedale privato.
In pratica gli ospedali sono in concorrenza tra loro, in quanto nei migliori e più rapidi ci vanno più malati, perchè essendo tutti gratis per il cittadino la differenza la fa il servizio.
Questo è quanto accade qui, Brescia, Regione Lombardia, e funziona perfettamente.
848 84 84 44 è il numero unico di prenotazione. Tu chiami l'ASL, dici che esame o operazione devi fare e loro ti mandano nell'ospedale libero prima. Da cellulare 030.3537111
Aspetti al massimo una settimana.
QUESTA è la sanità che funziona e che Berlusconi voleva esportare a livello nazionale, altro che la sanità di Marrazzo, che brucia 7 MILIARDI di euro per la Regione Lazio ed aspetti le visite anche 6 MESI.
Quindi prima di dire che provoco o altro, documentati.
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franco
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martedì 28 agosto 2007
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fazioso
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Il documentario è sicuramente d'impatto e con ogni probabilità cita fatti realmente accaduti.
Purtroppo risulta essere poco significativo in quanto totalmente PARZIALE e FAZIOSO.
Il lavoratore dipendente Americano è MOLTO più tutelato di quanto non si lasci intuire da questo filmato.
Anche per i disoccupati o i senzatetto esistono strutture sanitarie pubbliche (più o meno efficienti come in ogniparte del mondo).
Non c'è lo straccio di una CONTRORISPOSTA di nessuna compagnia assicurativa o esponente della sanità USA.
Prendere come esempio di efficienza UK, Norvegia e Italia è una presa in giro.
Prendere ad esempio Cuba è irrispettoso per coloro che sono morti o vivono loro malgrado nel paese del regime castrista.
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Il documentario è sicuramente d'impatto e con ogni probabilità cita fatti realmente accaduti.
Purtroppo risulta essere poco significativo in quanto totalmente PARZIALE e FAZIOSO.
Il lavoratore dipendente Americano è MOLTO più tutelato di quanto non si lasci intuire da questo filmato.
Anche per i disoccupati o i senzatetto esistono strutture sanitarie pubbliche (più o meno efficienti come in ogniparte del mondo).
Non c'è lo straccio di una CONTRORISPOSTA di nessuna compagnia assicurativa o esponente della sanità USA.
Prendere come esempio di efficienza UK, Norvegia e Italia è una presa in giro.
Prendere ad esempio Cuba è irrispettoso per coloro che sono morti o vivono loro malgrado nel paese del regime castrista.
Ovviamente la sanità Americana ha (differente di stato in stato come in Europa) problemi e lacune ma questo sembra troppo un collage propagandistico e come tale perde di efficacia oggettiva.
Nessun Americano è mai emigrato perchè il sistema sanitario lo ha costretto (a parte nei film di Moore ovviamente).
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[+] emigrare? che significa
(di eagleglide)
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[+] prove?
(di stefano flore)
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