serenac.
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sabato 25 agosto 2007
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un best
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Come sempre un grandissimo professionista che fa rimanere il pubblico a bocca aperta,strappando l'applauso finale.
Unico e con un eccellente "humor" sarcastico,tipico delle menti brillanti.
Inutile dargli tre stelline e mezzo.
E' un film da 5.Punto.Come del resto i suoi film precenti.Il suo problema(e che gli fa abbassare i voti)è che non delude mai!
Andate a vederlo!Merita..e inoltre vi farà sentire per la prima volta degli italiani felici e quanto mai fortunati!
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maninblues87
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venerdì 24 agosto 2007
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vale la pena di guardarlo
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Fantastico, da vedere. Consigliato a tutti quelli che cercano fonti di informazione alternative.
[+] consigliato a tutti!
(di v4v)
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marco
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giovedì 23 agosto 2007
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sicko
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Sicko, non commuoversi guardandolo è impossibile, allo stesso modo parlarne senza cadere nel politico è altrettanto difficile. Sgombriamo subito il campo, cinematograficamente Sicko è un bel film, è un documentario nell’eccezione più nobile del termine, dove per documentario si intende un’opera d’arte e non un “semplice” reportage televisivo. Moore tocca i tasti della commozione senza cadere nel patetico, ci commoviamo della sofferenza dei suoi “attori” solo perchè ci sentiamo uguali a loro, altrettanto vulnerabili. Quando avvenne la tragedia dell’ 11/9, noi occidentali siamo stati coinvolti emotivamente in maniera più forte rispetto ad altre quotidiane tragedie(vedi Africa), alcuni hanno provato a spiegare questo con la similitudine delle vittime alla media degli americani ed europei… forse si cade nella banalità, ma è tanto vero che l’identificazione, l’immedesimazione comporta partecipazione… Michael Moore ci chiede “siamo tutti sulla stessa barca, perchè non aiutarci”… non ho trovato “demagogico”, come molti critici hanno sottolineato, l’aiuto economico che Moore racconta di avere dato al suo principale detrattore in un momento di difficoltà(la moglie gravemente malata gli impediva di continuare a scrivere sul “sito contro” Michael Moore), è solo una dimostrazione che ci si può aiutare nonostante le diversità di idee; così i dottori cubani ci danno una lezione d’umiltà accogliendo i malati statunitensi.
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Sicko, non commuoversi guardandolo è impossibile, allo stesso modo parlarne senza cadere nel politico è altrettanto difficile. Sgombriamo subito il campo, cinematograficamente Sicko è un bel film, è un documentario nell’eccezione più nobile del termine, dove per documentario si intende un’opera d’arte e non un “semplice” reportage televisivo. Moore tocca i tasti della commozione senza cadere nel patetico, ci commoviamo della sofferenza dei suoi “attori” solo perchè ci sentiamo uguali a loro, altrettanto vulnerabili. Quando avvenne la tragedia dell’ 11/9, noi occidentali siamo stati coinvolti emotivamente in maniera più forte rispetto ad altre quotidiane tragedie(vedi Africa), alcuni hanno provato a spiegare questo con la similitudine delle vittime alla media degli americani ed europei… forse si cade nella banalità, ma è tanto vero che l’identificazione, l’immedesimazione comporta partecipazione… Michael Moore ci chiede “siamo tutti sulla stessa barca, perchè non aiutarci”… non ho trovato “demagogico”, come molti critici hanno sottolineato, l’aiuto economico che Moore racconta di avere dato al suo principale detrattore in un momento di difficoltà(la moglie gravemente malata gli impediva di continuare a scrivere sul “sito contro” Michael Moore), è solo una dimostrazione che ci si può aiutare nonostante le diversità di idee; così i dottori cubani ci danno una lezione d’umiltà accogliendo i malati statunitensi. Non è vero nemmeno, come molti giornalisti gli hanno contestato, di non arrivare ad un dunque perchè non propone una possibile soluzione… invece l’autore risponde alla domanda(che non è “come si fa ad avere un’assistenza sanitaria totale?”) qual’è il vero problema della società del XXI secolo: la solitarietà! Moore fa un autocritica(non avere cura del suo corpo) e sprona i suoi compatrioti(facciamo sentire la nostra voce!). Nonostante l’ironia esce una bella immagine di Hilary(il produttore Weinstein, amico di Hilary, voleva fargli togliere quanto concerne alla candidata presidenziale 2008), viene voglia di votarla(fossimo americani) perchè ha il dente avvelenato contro i lobbysti delle HMO(assicurazioni mediche) che a suon di milioni di dollari le fecero abortire il suo piano Universal Care, se non fosse che Michael Moore, ho scoperto, caldeggia la scesa in campo di Al Gore, ed effettivamente aggiungo “I like that guy”, ambientalista, pacifista e tecnologico, in tempi non sospetti.
http://skyros.blog.kataweb.it/
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[+] zingaretti
(di davenne)
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hipsterical
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martedì 21 agosto 2007
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re: un servizio del tg2
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la recensione di gianni (righe:2) è imbarazzante. è appena più lunga del titolo del film. sembra una presa per il C***
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gianni
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lunedì 20 agosto 2007
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un servizio del tg 2
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visto in Inghilterra.
Imbarazzante,sembra il servizio di un tg
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(di io)
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[+] eterni insoddisfatti
(di tweetie976)
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martina
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lunedì 20 agosto 2007
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deludente e nosio
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grande delusione per il nuovo film di Moore.
Visto quest'estate con grandi aspettative negli States
Il film parte benino, ma poi si arena in un attacco impietoso contro il sistema sanitario americano (che giova dire essere completamente differente dal nostro) e dopo un'ora e mezza si ha come la sensazione di vedere un piccolo reportage di un tg su un argomento che per noi perde interesse ed è molto lontano.
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(di v4v)
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giacomo
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lunedì 6 agosto 2007
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come sempre michael moore!!!
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Ormai sempre più una garanzia. Michael Moore ci spiega in modo molto semplice le varie crepe interne americane che troppo spesso sono abilmente nascoste, facendoci apparire gli States come il posto dei sogni. In questa occasione prende in esame l'assurdità del servizio sanitario americano e delle lobby assicurative interessate solamente al guadagno contro la salute dei cittadini. Le sole due speranze che restano in questa società sono curarsi in paesi europei come francia e inghilterra o addirittura a cuba, dove le spese sanitarie non esistono e anche i più poveri vengono curati, oppure l'altra speranza è... non ammalarsi!!!
Incredibile come uno stato così avanzato possa avere tali tarli...
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Ormai sempre più una garanzia. Michael Moore ci spiega in modo molto semplice le varie crepe interne americane che troppo spesso sono abilmente nascoste, facendoci apparire gli States come il posto dei sogni. In questa occasione prende in esame l'assurdità del servizio sanitario americano e delle lobby assicurative interessate solamente al guadagno contro la salute dei cittadini. Le sole due speranze che restano in questa società sono curarsi in paesi europei come francia e inghilterra o addirittura a cuba, dove le spese sanitarie non esistono e anche i più poveri vengono curati, oppure l'altra speranza è... non ammalarsi!!!
Incredibile come uno stato così avanzato possa avere tali tarli... colpa del solito Dio denaro...
Grazie ancora Michael!!!
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