L'ultimo inquisitore

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Un film di Milos Forman. Con Javier Bardem, Natalie Portman, Stellan Skarsgård, Randy Quaid, Michael Lonsdale.
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Titolo originale Goya's Ghosts. Drammatico, durata 117 min. - Spagna 2006. - Medusa uscita venerdì 13 aprile 2007. MYMONETRO L'ultimo inquisitore * * * - - valutazione media: 3,40 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
sandman martedì 12 febbraio 2008
i fantasmi dell'europa... Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

Ambientato in Spagna, a cavallo tra diciottesimo e diciannovesimo secolo, il film affronta, filtrati dall'occhio attento e le superbe illustrazioni di Francisco Goya, gli eccessi e gli orrori di un'epoca che volge al tramonto. Ines rappresenta il popolo, fragile, indifeso, incolpevole e oppressa vittima di machiavelliche macchinazioni operate dai poteri forti. Fratello Lorenzo, è a sua volta una vittima, un prete senza vocazione, un'altro aborto del sistema. Ma se c'è qualcuno, che alla fine di tutto riesce a ottenere e capire qualcosa, questi è proprio lui. Convertitosi all'ateismo, si fa propugnatore incrollabile di quegli ideali di lealtà, fraternità e uguaglianza, ai quali il suo imperatore per primo viene meno, ma in nome degli stessi, egli è disposto a sopportare torture assai più atroci di quelle alle quali aveva ceduto in passato, arrivando a morire per un superbo e utopistico ideale. [+]

[+] bello! (di xxx)
[+] rispondo al punuale commento... (di sandman)
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superlini domenica 12 febbraio 2012
il messaggio di goya Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Questo film non vuole mettere in scena tanto la personalità dell'artista (come su Amadeus, opera dello stesso regista su Mozart), quanto il messaggio che Goya vuole comunicare coi suoi quadri. "Il sonno della ragione genera mostri" titola il più famoso degli 80 Capricci dell'artista, quel sonno che fa diventare dannosa qualsiasi ideologia spinta al fanatismo, sia che si tratti della religione Cattolica (che dovrebbe essere simbolo di fratellanza e misericordia), sia che si professino le idee socialmente avanzate della Rivoluzione Francese. Tanto le Sacre Scritture quanto la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino diventano strumenti di tortura verso persone innocenti, mezzi per calpestare quei diritti per il quale si dovrebbe lottare. [+]

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agi giovedì 30 agosto 2007
arte e storia Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Perfetta tutta, nella costruzione degli ambienti e dei personaggi,la prima parte; meno convincente, quasi eccessiva e non priva di lungaggini, la melodrammatica seconda parte. Buona sarebbe l'idea della vittima assoggettata per sempre al suo carnefice,ma inverosimile mi è parsa la scena finale in cui la violentata chiama per nome il prete stupratore e procede mano nella mano quasi a sottindendere una confidenza ed una complicità che non può esserciA stata.

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honestabe venerdì 5 ottobre 2007
e' sempre forman, ma.... Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Terza incursione di Forman nel Settecento (e qui nel primissimo Ottocento): dopo l'Austria di Amadeus e la Francia di Valmont siamo alla Spagna della fine ancien régime e dell'invasione napoleonica. Perno della storia Goya, a sua volta per la terza volta in una quindicina d'anni sul grande schermo, dopo Volaverunt di Bigas Luna e Goya di Saura. La sceneggiatura tradisce un film recitato benissimo (tutti gli attori principali senza distinzione, e senza dimenticare il Lonsdale del Grande Inquisitore) e con ambientazione e costumi stupendi. Perche'? Goya e' ambiguo e opportunista: ritrae tutti, dalla famiglia reale a Giuseppe Bonaparte a Wellington e al re restaurato, anche se poi, liberale nell'intimo, finira' per morire esule a Bordeaux. [+]

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andyflash77 domenica 5 agosto 2012
l'inquisizione narrata da milos forman Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Nella Spagna del 1792 l'Inquisizione era ancora un'istituzione potente e soprattutto operativa a pieno regime. In Francia, solo tre anni prima, i rivoltosi avevano assaltato la Bastille dando inizio a quello che sarebbe stato l'evento che avrebbe sconvolto per molti decenni il mondo occidentale e le cui conseguenze avrebbero per sempre modificato le esistenze delle generazioni a venire. Sarebbe stata questa una bella ed interessante chiave di lettura dell'ultimo film di uno dei registi più amati del secolo scorso, Milos Forman.
Ma il contrasto e le dicotomie tra due mondi così vicini geograficamente ma lontani spazi siderali come mentalità e sviluppo del pensiero filosofico è solo lambito da "L'ultimo inquisitore", così come tangenzialmente si tratta della vita del pittore Francisco Goya ed ancora più superficialmente si parla dell'innata aspirazione dell'uomo ad arrampicarsi sulle ripide scale che portano alle vette della società. [+]

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trammina93 domenica 12 ottobre 2014
conquistata appieno da questo film Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Che sorpresa questo film. Non ne avevo mai sentito parlare prima finchè una sera non l'ho beccato in televisione, peccato che in seconda serata perchè è una fascia in cui non tutti guardano film essendo tardi. Mi è piaciuta molto l'ambientazione storica e geografica del film ovvero la Spagna tra il Settecento e l'Ottocento che non ho mai visto trattare in altri film. Il regista è riuscito a darci una chiara idea di com'era vivere nella Spagna all'epoca, perchè nonostante nel resto d'Europa si progredisse con le idee illuministe in Spagna c'era ancora una tale arretratezza stando legati a certe istituzioni quali l'Inquisizione che non permettevano certo la realizzazione della giustizia perchè si veniva condannati anche se non si mangiava carne perchè accusati subito di giudaismo e tali accusati erano capaci di dichiarare la cosa più assurda del mondo pur di non essere condannati. [+]

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domenico rizzi sabato 19 gennaio 2013
triste storia di un'epoca buia Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

L'Inquisizione, detta eufemisticamente Santa Inquisizione, commise crimini pari al nazismo o al comunismo staliniano, inferiori soltanto al secondo come quantità, ma tutti di un'efferatezza sconvolgente. E' la triste storia di Isabèl, di nobile famiglia, torturata in maniera atroce da questi sedicenti difensori della fede, per poi essere schiavizzata e ridotta a diventare la prostituta di Lorenzo, il suo accusatore e carceriere, protetto dallo scudo della Chiesa. Una storia infame, che soltanto un regista incisivo quale Milos Forman riesce a ricreare mirabilmente sullo schermo,  mostrando in alcune scene quanto sadico autocompiacimento vi fosse in questi preti nell'assistere alla tortura di una povera ragazza, appesa nuda - affinchè ognuno potesse vedere le sue intimità mentre urlava di dolore sotto i tormenti - per accrescere la sua umiliazione davanti ai giudici, gente costretta al voto di castità che lasciava sconfinare la propria fantasia malata in chissà quali pratiche erotiche. [+]

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shiningeyes lunedì 8 aprile 2013
ottimo dramma storico Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

“L'ultimo inquisitore” è un dramma storico di spessore, ben curato e ben diretto, con un cast funzionale e di qualità, che nonostante qualche buco della sceneggiatura, fila liscio come l'olio.

In generale è un film che non esalta, anche se ben fatto, vedendolo si ha l'idea che poteva anche essere fatto meglio; ma comunque, tanto di capello ad un regista come Milos Forman, che a 74 anni suonati ci delizia ancora con belle pellicole come questa.

Indubbiamente, la parte migliore del film è rappresentata dal cast, che pullula di attori di classe, e che dal primo all'ultimo ci forniscono prove ottime, rendendoci molto reali i personaggi interpretati. [+]

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paolp78 martedì 9 febbraio 2021
atto d''accusa contro tutti i fanatismi Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Una delle opere più celebri del pittore spagnolo Francisco Goya è intitolata “Il sonno della ragione genera mostri”; questa pellicola diretta dal maestro di origine cecoslovacca Milos Forman elabora con straordinaria forza narrativa questo pensiero, lasciando allo spettatore un potente messaggio di condanna verso tutti i fanatismi, siano essi quelli della religione che quelli della ragione.

Forman opera una curatissima e minuziosa ricostruzione storica della Spagna a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo, attraverso una messa in scena che lascia estasiati grazie a scenografie, ambienti e costumi davvero eccezionali. Questo egregio risultato non deve stupire, costituendo in effetti l'ennesima conferma dell'attitudine di Forman per i film in costume. [+]

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dario domenica 27 febbraio 2011
incerto Valutazione 2 stelle su cinque
33%
No
67%

Crudeltà e compassione con Goya spettatore suo malgrado. Ad un certo punto interviene pure a favore, ovviamente, della compassione. Ma l'insieme è quanto mai approssimativo, incerto e non poco dozzinale nella trattazione del tema storico. Del quale rimane il fondale (un gran bel fondale) e una recitazione più che accettabile. Sostanzialmente è una specie di romanzo d'appendice, condotto con mano tremolante, alla ricerca di una morale non banale, invece banalissima.

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