il tenente brook
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domenica 18 marzo 2007
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il labirinto del fauno. in 4 atti.
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PRIMO ATTO: GUILLERMO DEL TORO. Il regista che ama riconoscersi nella frase "metto caviale negli hamburger", è stato recentemente consacrato a Hollywood grazie a Blade II e Hellboy; prima di questi la sua filmografia non contempla un granché: escludendo l'atipico "La spina del diavolo", vi trovano spazio solo due B-Movies come Cronos e Mimic.
Ecco dunque che "Il labirinto del Fauno" va ad allacciarsi artisticamente al succitato "La spina del Diavolo", di cui condivide pressapoco anche l'epoca e l'ambientazione.
E' quindi un regista senza un pubblico e una schiera di fans costanti, capace di utilizzare la macchina da presa per almeno due fronti.
SECONDO ATTO: LA REALIZZAZIONE TECNICA. Fatta incetta di nomination agli Oscar (Miglior film straniero, miglior fotografia, miglior sceneggiatura originale, miglior colonna sonora originale, miglior trucco e miglior scenografia) senza vincerne quindi alcuno, il che comunque conta molto ma non tutto, la realizzazione meramente tecnica ha compattato il pubblico, estasiato innanzitutto da una scenografia mozzafiato e da una fotografia quanto meno convincente.
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PRIMO ATTO: GUILLERMO DEL TORO. Il regista che ama riconoscersi nella frase "metto caviale negli hamburger", è stato recentemente consacrato a Hollywood grazie a Blade II e Hellboy; prima di questi la sua filmografia non contempla un granché: escludendo l'atipico "La spina del diavolo", vi trovano spazio solo due B-Movies come Cronos e Mimic.
Ecco dunque che "Il labirinto del Fauno" va ad allacciarsi artisticamente al succitato "La spina del Diavolo", di cui condivide pressapoco anche l'epoca e l'ambientazione.
E' quindi un regista senza un pubblico e una schiera di fans costanti, capace di utilizzare la macchina da presa per almeno due fronti.
SECONDO ATTO: LA REALIZZAZIONE TECNICA. Fatta incetta di nomination agli Oscar (Miglior film straniero, miglior fotografia, miglior sceneggiatura originale, miglior colonna sonora originale, miglior trucco e miglior scenografia) senza vincerne quindi alcuno, il che comunque conta molto ma non tutto, la realizzazione meramente tecnica ha compattato il pubblico, estasiato innanzitutto da una scenografia mozzafiato e da una fotografia quanto meno convincente. Sono forse questi elementi a conferire al film una potenza narrativa maestosa, un "traino" narrativo che conduce lo spettatore fra mille ambientazioni dark.
TERZO ATTO: LA FIABA DARK. Premesso che non era assolutamente nelle intenzioni del regista realizzare un film per bambini, come da qualcuno è stato erroneamente classificato, forse tratto in inganno dalla locandina (ma il divieto ai minori di 14 anni fugava ogni dubbio), Del Toro contrappone all'ambientazione storica il mondo fantastico di Ofelia (a tratti le due cose non si amalgamano come si vorrebbe) e quindi ecco che alcuni degli elementi della classica e rassicurante fiaba (le tre prove per raggiungere uno scopo, ad esempio) sono stravolti nel loro equivalente "maligno": con quel pizzico di devianza mentale che caratterizza, seppur nel loro piccolo, tutti i registi visionari. Guillermo dipinge un mondo pessimista, dove sia la fantasia sia la realtà sono luoghi tenebrosi e paurosi, dove è impossibile rifugiarsi perché l'orrore c'è, e noi ci conviviamo. Bisogna però sottostare a questi deviati momenti fantasy, con i nervi saldi e lo spirito giovane poiché, il mondo non si fa a slogan, è vero, ma la frase "per giovani adulti e per adulti giovani" è quanto mai azzecata. Solo queste due categorie di persone potranno apprezzare le tecnologie digitali e un povero Fauno, tanto diverso (per fortuna) da quello di Narnia, buttati in scena con orrore e paura. Perché disgutoso non vuol dire brutto. Devianze? Logico, ma è proprio quello che ci vuole dire Del Toro, il mondo è deviato, è tutto deviato! Tutto delirante! Sia che il messaggio sia giusto (collochiamolo nella dimensione della Spagna franchista e forse nel capiremo il significato) sia che sia sbagliato, rimane un colossale esercizio di stile.
QUARTO ATTO: LA REALTA' STORICA. Guillermo ai tempi del franchismo non c'era ma, da quello che si può capire dalla recensione di MYMOVIES, il suo interesse verso tale argomento fu stimolato dalla presenza della nonna ultraconservatrice; il ritratto della dittatura non è così scontato come può apparire in un primo momento: il franchismo viene presentato cattivo e odioso ma anche ingenuo e stupido...grandi generali catturati da dei fieri e liberi partigiani.
EPILOGO: Ebbene il Labirinto del Fauno arriva sugli schermi in una confezione impeccabile, affrontando argomenti difficli in maniera grandiosa
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m
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sabato 17 marzo 2007
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...particolare
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Un fantasy diverso e particolare. Mi è piaciuto
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guido20
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giovedì 8 marzo 2007
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il labirinto senza fauno
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In un'ora e 40 di film si sfocia nel fantasy x circa 10 al massimo 15 minuti...il film è tutt'un'altra storia... di favolistico ha solo l'approccio e la storia del fauno sembra quasi solo strumentale a giustificare appunto l'approccio usato. Digeriti però questi 10minuti, visivamente interessanti ma narrati in modo superficiale, il film assume tutt'altro valore. La storia è bella, ben raccontata, poetica e dolce. Lo stile della favola tende un po' a semplificare i personaggi..a renderli più lineari e caratterizzati più che altro da qualke peculiarità(vedi la fissa del cattivo x l'orologio), ma ciò non danneggia il film, anzi ne fa uscir fuori i tratti migliori e tratteggia il personaggio del cattivo in modo straordinario.
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In un'ora e 40 di film si sfocia nel fantasy x circa 10 al massimo 15 minuti...il film è tutt'un'altra storia... di favolistico ha solo l'approccio e la storia del fauno sembra quasi solo strumentale a giustificare appunto l'approccio usato. Digeriti però questi 10minuti, visivamente interessanti ma narrati in modo superficiale, il film assume tutt'altro valore. La storia è bella, ben raccontata, poetica e dolce. Lo stile della favola tende un po' a semplificare i personaggi..a renderli più lineari e caratterizzati più che altro da qualke peculiarità(vedi la fissa del cattivo x l'orologio), ma ciò non danneggia il film, anzi ne fa uscir fuori i tratti migliori e tratteggia il personaggio del cattivo in modo straordinario. nel complesso quindi un film discreto, peccato che come al solito il trailer inganna lo spettatore, e lo fa arrivare in sala..(o in salotto!:)) con aspettative diverse, + sul fanta horror che altro...ma forse è meglio così, può darsi che persone che lo vedono solo x gli effetti scenici, magari vedendo questa bella storia capiscono che c'è dell'altro.3stelle e mezzo..perchè non si possono mettere i mezzi?????
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[+] si, in effetti....
(di luana)
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vale
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mercoledì 28 febbraio 2007
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orribile.....
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Orribile, violento, schifoso, vomitevole, pauroso! Ecco le cinque parole per descrivere questo film! Mai visto un film più brutto di questo! Non vedevo l'ora di uscire dal cinema!
[+] ecco, brava, esci dal cinema...
(di gigi)
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mat
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mercoledì 14 febbraio 2007
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realismo magico nella spagna del franchismo
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Assolutamente incredibile in tutti i sensi. Riesce a collegare un mondo fantastico con quello reale in modo naturale e del tutto credibile.
Occorre vederlo due o tre volte per realizzare a pieno i dettagli della storia. Il tutto recitato da attori incredibili ed una colonna sonora semplicemente stupenda.
Un nuovo tipo di film che non entra in nessuna categoria e proprio per questo mostra la strada verso un nuovo tipo di cinema.
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marino
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lunedì 29 gennaio 2007
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favola noire...
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Pensavo, da dilettante quale sono in campo cinematografico e senza essermi prima documentato, di andare incontro ad un film fantasy, tipo "Signore degli anelli" o simili ed invece mi sono trovato davanti agli occhi un vero piccolo capolavoro!!
Una favola noire dove, purtoppo, una volta tanto vince il male, ma il finale triste non scalfisce la forza della storia e l'abilità del regista che ti inchioda alla poltrona per tutta la durata della pellicola, lasciando spazio a tanti sentimenti contrastanti!
Speriamo che Del Toro continui in questo suo moodo di fare cinema perchè tutti noi abbiamo veramente bisogno delle sue metafore...
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frenky
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domenica 14 gennaio 2007
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il mondo magico nel mondo reale
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Avevo molto aspettato l'uscita di questo film e dal trailer appariva molto più interessante. Mi ero immaginato una storia simile a Le cronache di Narnia, invece nel film la protagonista Ofelia, sembra non ricoprire il suo ruolo importante e in diverse scene la manifestazione della magia è degli esseri fatati sembra così normale che quasi non si riesce a credere (il padre trova la mandragola sotto il letto e nessuno si meraviglia). In tutto questo per dare più credibilità al film si posiziona la storia nel periodo franchista, con scene di cattiveria e talvolte ripetute anche con molta leggerezza. Anche il finale molto scontato con lei che diventa principessa buona, giusta e saggia. Insomma c'era da aspettarsi molto di più.
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(di gigi)
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carlito
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sabato 6 gennaio 2007
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un grande film, un inno all'immaginazione
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Guillermo del Toro si conferma con queta nuova splendida pellicola un grande regista (già lo si era capito con il bellissimo la spina del diavolo), capace di passare dal cinema Hollywoodiano (Blade II, Hellboy) a un cinema molto più intimo, più lontano dai tanti harry potter o Eragon.
Non un film di puro intrattenimento, ma un film sull'uso dell'immaginazione e l'importanza di creare qualcosa là dove generalmente si distrugge.
Ophelia, una dolce bambina in balìa degli eventi, trova rifugio in un labirinto abbandonato abitato da fauni e esseri misteriosi con occhi come stigmate.
Nella realtà, esiste solo odio, dolore, intolleranza, violenza e morte.
La bambina cerca disperatamente di fuggire da un mondo che non concede spazio alla fantasia, un mondo che, malgrado si declami come moderno e avanzato, è in realt un cupo ammasso di stupidità e ignoranza.
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Guillermo del Toro si conferma con queta nuova splendida pellicola un grande regista (già lo si era capito con il bellissimo la spina del diavolo), capace di passare dal cinema Hollywoodiano (Blade II, Hellboy) a un cinema molto più intimo, più lontano dai tanti harry potter o Eragon.
Non un film di puro intrattenimento, ma un film sull'uso dell'immaginazione e l'importanza di creare qualcosa là dove generalmente si distrugge.
Ophelia, una dolce bambina in balìa degli eventi, trova rifugio in un labirinto abbandonato abitato da fauni e esseri misteriosi con occhi come stigmate.
Nella realtà, esiste solo odio, dolore, intolleranza, violenza e morte.
La bambina cerca disperatamente di fuggire da un mondo che non concede spazio alla fantasia, un mondo che, malgrado si declami come moderno e avanzato, è in realt un cupo ammasso di stupidità e ignoranza.
Mi chiedo come mai questa perla cinematografica sia passata inosservata, senza che le alte sfere della troppo amata critica se ne accorgesse. La critica di oggi tende a trovare delle motivazioni e dei messaggi in film ripugnanti come Natale a New York che in film di alto livello.
(sorte analoga anche per l'ultimo splendido fil di Ridley Scott)
Il labirinto del fauno non è certo un film per bambini, direi più un film per grandi che non hanno smesso di sognare, che non si sono lasciati piegare dal puro materialismo.
Un film sorprendente, supportato da interpreti magnifici, da una regia mai approssimata, da una colonna sonora perfetta, insomma, un capolavoro, un' opera che, parafrasando le ultime parole del film, lascia dei segni del proprio passaggio, visibili soltanto da chi sa guardare...
Grazie Guillermo per questo sogno splendido, per quest'opera fantastica, grazie perche credi ancora nel cinema.
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gigi
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domenica 17 dicembre 2006
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ma perché ci volete portare i bambini?
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Il Labirinto del Fauno non è un film per bambini. Non ho seguito cosa è stato proposto per promuovere il film. Non so quindi se l'hanno fatto passare per un film per bambini. Ma non lo è affatto. Non era lontanamente neanche nelle intenzioni del regista.
Ogni volta che si vede un personaggio fantastico, come il fauno, o un drago, o un hobbit, si parte spesso dal presupposto che i film ai quali appartengono siano confezionati per un pubblico under 12. Esiste, in realtà, una fertile produzione di materiale del genere Fantasy che è indirizzato principalmente agli adulti. Anzi, oso dire la stragrande maggioranza!
Il Labirinto del Fauno è un film originale, ben diretto e ben interpretato. Non è un capolavoro, ma è perfettamente godibile da un pubblico che sa che genere di film sta andando a vedere al cinema e non si affida esclusivamente alle foto in locandina.
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teo
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venerdì 15 dicembre 2006
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perdersi in un mondo che proprio non ci piace
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Un bellissimo film, un film al cui interno ne possono essere ritrovati molti altri.. per me che adoro alice nel paese delle meraviglie.. questo film non è altro che la versione adulta e un pò dark della stessa favola!
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