grt
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lunedì 9 luglio 2007
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il labirinto del fauno...yesssss!!!
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x essere un film horror nn lo è però la trama nn è poi così tanto brutta.. il film mi è piaciuto anche se nn faceva paura!!! niente male...
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la mia stellina!!!
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sabato 7 luglio 2007
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uau!!!!!!!!!!!
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UaU!! il labirinto del fauno anche se non è un horror che fà paura è un film veramente bello..mi è piaciuto da morire perchè la storia potrebbe essere anche vera(tanto non lo è)perchè questa ragazza potrebbe essere ogniuna di noi...........hi hi hi hi hi hi hi!!!!!
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(di alessia)
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tnt@rex84
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mercoledì 4 luglio 2007
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bravo guillermo
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Un buon misto fantasy horror intrecciato cn la realtà. ambientato nella spagna di Franco il film riesce a ricollegarsi abbastanza bene cn gli avvenimenti storici per quanto poco citati se nn la guerra.Forse manca qualcosa in suspance in quanto centellimata solo in alcune scene.Tutto sommato una bella favoletta de far vedere ai ""bambini"" di 14-17 anni prima di andare a dormire....Buonanotte!!!
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pollon2004
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martedì 3 luglio 2007
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ofelia, la principessa triste
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Bello!
Un film delicato ma allo stesso tempo drammatico, commovente e per alcuni aspetti cruento.
Una realtà crudele e ma realistica che trova riparo solo nella fantasia.
Consigliato.
Non adatto ai bambini.
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nick carter
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martedì 26 giugno 2007
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durante la guerra un mondo fatato
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Una bella favola noir ambientata nei scenari di guerra.La protagonista è una bambina che si avventura in un mondo magico prima di aver attraversato un labirinto.Qui conosce una creatura mitologica,quale il fauno che le dice di essere la reincarnazione della principessa del posto.Per ritornare tale dovrà superare tre prove.In parallelo si svolge la vicenda dei soldati spagnoli contro i briganti.Molto sangue e dramma,il regista ha compiuto una buona produzione,a mio parere.
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(di alessia)
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lucia
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martedì 26 giugno 2007
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il labirinto del fauno è un film brutto
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questo film è assolutamente orribile; non tanto per le scene di sangue , ma per la realtà mischiata con la fantasia e nn vengono messe
in evidenza le scene fantastiche.
Inoltre ha un finale dl tutto inapropriato e non educativo a causa della morte della rgazzina; la quale cerca di trovare un mondo migliore fantasticando e per questo è stata uccisa.
Un film che non consiglierei di vedere per nessuna ragione soprattutto al pubblico giovanile.
[+] perchè???
(di dada)
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(di alessia)
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nadia
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lunedì 25 giugno 2007
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viaggi&miraggi
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gli straordinari personaggi con cui la piccola protagonista viene a contatto,appartengono alla realta' o sn sl il frutto della fervida fantasia di una bambina costretta a confrontatrsi con un mondo troppo crudele,troppo violento,troppo"reale" per essere appiento compreso e accettato?
è la domanda che ci si pone alla fine di questa brillante opera cinematografica svolta sullo sfondo della guerra civile spagnola,
che lascia forse l'amaro in bocca,
ma che di certo consente di assaporare il gusto con cui il fantasioso regista ci pone di fronte ad un indimenticabile viaggio,
in cui il confine tra reale e surrelale si fa labile
tanto da confondersi.
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luca h. z.
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sabato 23 giugno 2007
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quando la realtà è più interessante della fantasia
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Inutile, scontato e privo di alcun mordente.
Affascinato dal titolo che mi ha rimandato ad uno dei miei film favoriti in assoluto (quel "Labyrinth" del mai troppo compianto Jim Henson, tutt'ora un capolavoro inarrivato del fantasy fiabesco) mi sono apprestato ad affittare questo film nella speranza di trovare la stessa magia seppure con le dovute differenze.
Lo avessi visto senza il rimando al sopraccitato capolavoro forse sarei riuscito anche ad apprezzarlo per ciò che è: un fantasy oscuro ed onirico.
Ma ahimè le tre prove che sono al centro della parte fantasy del film sono prive di tocchi di genio, si risolvono nella più completa banalità e talvolta cadono persino nell'illogicità (es.
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Inutile, scontato e privo di alcun mordente.
Affascinato dal titolo che mi ha rimandato ad uno dei miei film favoriti in assoluto (quel "Labyrinth" del mai troppo compianto Jim Henson, tutt'ora un capolavoro inarrivato del fantasy fiabesco) mi sono apprestato ad affittare questo film nella speranza di trovare la stessa magia seppure con le dovute differenze.
Lo avessi visto senza il rimando al sopraccitato capolavoro forse sarei riuscito anche ad apprezzarlo per ciò che è: un fantasy oscuro ed onirico.
Ma ahimè le tre prove che sono al centro della parte fantasy del film sono prive di tocchi di genio, si risolvono nella più completa banalità e talvolta cadono persino nell'illogicità (es. perchè mangiare qualcosa se ti viene esplicitamente detto di non farlo? E che prova può mai essere se ti viene svelata la soluzione ancor prima di affrontarla?) giusto per dar vita a creature che seppur graficamente ineccebili, sono prive di un perchè, di una storia che ne giustifichi la presenza.
La scelta cromatica poi mi ha riportato alla mente il Tim Burton di "Sleepy Hollow" o il Jean-Pierre Jeunet de "La Città dei Bimbi Perduti", nei cui casi era azzeccatissima ma poco si addice ad un mondo di fate e fauni.
Insomma, la parte che narra le vicissitudini dell'eliminazione della resistenza spagnola risultano assai più interessanti di quelle che riguardano Ophelia e la sua "vacanza" nel mondo del fauno e in un film fantasy, quando la realtà risulta più interessante della fantasia, il fallimento è quasi totale.
Ineccebile rimane comunque il lavoro di Del Toro dietro alla cinepresa, capace di accrobazie degne di maestri come Jackson e Raimi e siccome si parla di cinema, questo basta per salvarlo dalla mediocrità.
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medz
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martedì 19 giugno 2007
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saper guardare oltre
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Prima di tutto ricordiamo Quentin e constatiamo se aveva ragione o no nelle sue affermazioni: quando mai in Italia viene realizzato un film (a prescendire dalla sua qualità) di questa originalità? Ed è un film Spagnolo, non Americano...
Se questo è punto chiaro, posso in seguito affermare che il film di Guillermo del Toro è sicuramente un film molto interessante sotto vari punti di vista; è un film che va in crescendo lungo il suo percorso, tant'è che all'inizio rimane anche piuttosto freddo, in virtù forse di una struttura iniziale un po' troppo meccanica che stenta ad integrare armoniosamente la fantasia della bimba con la dura realtà della guerra; man mano che si prosegue i due aspetti si fondono maggiormente, creando uno spettacolo sempre più emozionante dello spettatore.
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Prima di tutto ricordiamo Quentin e constatiamo se aveva ragione o no nelle sue affermazioni: quando mai in Italia viene realizzato un film (a prescendire dalla sua qualità) di questa originalità? Ed è un film Spagnolo, non Americano...
Se questo è punto chiaro, posso in seguito affermare che il film di Guillermo del Toro è sicuramente un film molto interessante sotto vari punti di vista; è un film che va in crescendo lungo il suo percorso, tant'è che all'inizio rimane anche piuttosto freddo, in virtù forse di una struttura iniziale un po' troppo meccanica che stenta ad integrare armoniosamente la fantasia della bimba con la dura realtà della guerra; man mano che si prosegue i due aspetti si fondono maggiormente, creando uno spettacolo sempre più emozionante dello spettatore. L'originalità del film sta proprio in ciò, ovvero nell'inserire una storia fantasy all'interno di un contesto di guerra, un contesto storico; un operazione che fa rivalutare enormemente la potenzialità del fantasy, che non è solo un genere a sè stante che spesso dice poco e niente, ma è qualcosa che come in questa storia può servire per parlare d'altro. Perchè il film non è fantasy, non è un film per bambini, non sono le "Cronache di Narnja", qui c'è violenza e sangue, la vera e cruda violenza e sangue di una situazione di guerra; è in aggiunta c'è il fantasy, c'è la fantasia di una bambina che si crea un mondo e una avventura immaginaria per sopravvivere in quell'orribile mondo che la circonda; Del Toro non ha fatto certo un film per bambini, ma ha avuto il coraggio di unire violenza e magiche creature che possiamo solo trovare in un film per bambini; usare effetti speciali e trucco (giustamente premiato con l'oscar) che servano a raccontare altro, non le solite storie di maghetti, che servano a raccontare il forte desiderio di una bambina di fuggire, di vivere, ma di vivere in quello che sogna, di vivere in ciò che ama, ed è per questo che non è solo un fantasy, ed è per questo che non è solo un film di guerra. Il punto di forza di questo film è a mio avviso il finale che non rivelo per non fare spoiler, ma che è già citato nell'inquadratura iniziale; la decisione di giungere ad un tale finale è ragionevolissima ed è molto toccante, perchè in fondo lei se ne va con il suo mondo, e ci si accorge che non solo i "cattivi" della storia non hanno capito niente di lei, delle sue fantasie, ma neppure quelli che le volevano bene, neppure la sua adorata madre riesce a comprenderla (getta la mandragola nel fuoco). Sono cose, quelle create da Ofelia, "visibili solo agli occhi di chi sa guardare", ed evidentemente in quel mondo in cui lei vive, nessuno sa più veramente guardare, nessuno sa guardare oltre e trovare una via di fuga che non sia per forza razionale, ma sia connotata dalla fantasia.
E' un peccato non aver approffondito alcuni personaggi e aver lasciato in sospeso parecchi tratti del personaggio Ofelia; ciò gioca molto sulla riuscita emotiva finale, che sicuramente c'è, ma poteva essere maggiore. Qualche giuntura un po' scricchiolante a livello di sceneggiatura, ma ricordiamo che questo è un film d'autore, e si nota comunque la profonda forza del film, in cui il regista crede ampiamente. Una nota di merito allo splendido mostro con gli occhi sulle mani.
Un film sicuramente da vedere.
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