Il labirinto del fauno

I cattivi franchisti spagnoli diventano paradigma del lato oscuro dell'animo umano ma la soluzione che propone Del Toro, la fuga dalla realtà, non è proprio quella giusta e condivisibile. La vita va vissuta e affrontata in tutti i suoi aspetti. Bisogna combattere per cambiare il mondo in meglio. I mondi magici e fantastici durano il tempo di un'infanzia, ma meglio rendersi conto di come è fatto il mondo prima possibile. I franchisti ci sono sempre stati, e non c'è nessun fauno nella vita reale che ci possa indicare la strada per risolvere gli enigmi della vita.

Nè fantasy, tantomeno horror, un film contro gli orrori umani nella visione più pura e delicata dell'animo degli innocenti di ogni età, qui di nome Ofelia (di cui la parte "fantasy" è metafora)

Trovo che sia uno dei film fantasy più profondi che abbia mai visto, gli elementi classici delle fiabe (la principessa, le 3 prove, gli elementi magici...), del folclore (il labirinto, le fate, il fauno...), calati nella cruda realtà della guerra civile spagnola si sintetizzano una fiaba moderna che dice molto più di quanto ci si aspetti da una pellicola cinematografica e, come le fiabe di una volta, quelle non ancora imbuonite dalla Disney, sa essere fredda e talvolta fin troppo crudele, come la realtà a cui cercavano di prepararci. Credo che storia non parla però della lotta tra bene e male, il vero nemico di Ophelia non è il malvagio patrigno, bensì il mondo che le sta intorno e che la vorrebbe veder crescere cancellando pian piano la sua fanciullezza (il regno sotterraneo, dove la bugia e il dolore non hanno significato), ma proprio grazie alla morte riesce invece a preservare la sua innocenza mai disilludendo, nemmeno quando la vita la abbandona, le sue fantastiche fughe da una realtà che non vuole accettare rimanendo per sempre bambina.

Bellissime le fatine/cicale, col loro trillo!Molto suggestivo il fauno, gigantesco e verde... proprio come immagino dovesse essere il satiro, il sacro sileno Pan: non necessariamente buono, non cattivo, ma magico, ambiguo, ferino. Inquietante la vecchia creatura con gli occhi sulle mani: quando si sveglia, si infila gli occhi nelle fessure sui palmi e poi si mette le mani in testa ero terrificata e affascinata insieme! Mai visto niente del genere al cinema. Non ho capito perchè Ofelia abbia mangiato alla sua tavola nonostante sapesse il pericolo... Mi è piaciuta anche la mandragola...la pianta che voleva essere umana... è un'immagine molto poetica! Infondo quando la pianta magica viene bruciata la mamma di Ofelia muore immediatamente, forse era proprio lei a tenterla in vita. [+]

Bellissime le fatine/cicale, col loro trillo!Molto suggestivo il fauno, gigantesco e verde... proprio come immagino dovesse essere il satiro, il sacro sileno Pan: non necessariamente buono, non cattivo, ma magico, ambiguo, ferino. Inquietante la vecchia creatura con gli occhi sulle mani: quando si sveglia, si infila gli occhi nelle fessure sui palmi e poi si mette le mani in testa ero terrificata e affascinata insieme! Mai visto niente del genere al cinema. Non ho capito perchè Ofelia abbia mangiato alla sua tavola nonostante sapesse il pericolo... Mi è piaciuta anche la mandragola...la pianta che voleva essere umana... è un'immagine molto poetica! Infondo quando la pianta magica viene bruciata la mamma di Ofelia muore immediatamente, forse era proprio lei a tenterla in vita. Forse la bambina non era una pazza visionaria, forse lo era il patrigno, pazzo. Lui con la sua fissa per l'orologio di un padre sconosciuto e il suo sadismo orribile. Uno che spara a sangue freddo ad una bambina non è normale. non è umano. Ofelia e il Capitano hanno qualcosa di non umano. E comunque sono su di un piano completamente diverso rispetto agli altri personaggi. Il legame tra le due dimensioni, quella onirica e quella storica, c'è (ho letto critiche che dicono il contrario) e credo che sia proprio la natura selvaggia di quel bosco frondoso e umido in cui scorre la storia delle guerre partigiane e in cui, nonostante l'uomo, sopravvive lo spirito ancestrale e senza tempo della natura, dei suoi geni, delle sue fate... [-]

Questo film mi ha deluso, è parecchio crudo, Vidal è un capitano dell'esercito franchista che senza pieta' si prende la briga di uccidere chi gli pare con un martello, addirittura stacca tutti i denti a un suo nemico della resistenza e spara alle spalle di un dottore dopo che quest'ultimo fa' un iniezione letale allo stesso soldato della resistenza, rende ancora piu' drammatico il film la morte della moglie del capitano e l'uccisione della figlia della moglie di quest'ultimo sempre ad opera di Vidal, l'unica cosa che salvo di questo film è invece l'assassinio dello stesso Vidal da parte del fratello di Mercedes.

e' un film capolavoro

Un film fantasy ambientato nel passato o un film storico con venature fantasy? E' lo spettatore a decidere, le immagini del film possono essere interpretate in più modi... Resta come base un opera curatissima, sentita, coinvolgente e assolutamente non banale. Da vedere!

bello

ennesimo film fantasy di guglielmo del-toro, che dopo la spina del diavolo torna a parlare della guerra civile in spagna. ottimo film che riesce a mischiare una favola con una storia di prepotenza, quale il fascismo di Franco. il film tocca benissimo tutti i punti della psicologia di una bambina che in una situazione come quella si rifugia in una favola, la fanciulla vuole scappare dalla sua situazione sociale e diventare principessa di un regno a lei sconosciuto, facendo di tutto per superare le prove. bellissimo film drammatico, fantasy e nello stesso tempo politico. molto commuovente.

favola dark messicana di guilermo del toro che ci sporprende,affascina e avvince. il suo punto di forza principale e la piccola protagonista ivana baquero che ci affascina a colpisce per la sua bravura e bellezza. in più questo film han una qualità assai notevole,il rumore della natura,del labirinto e dell grigio mondo che è al di fuori del labrinto del fauno