beppe
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domenica 11 febbraio 2007
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bellissimo!!!
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emlux
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martedì 30 gennaio 2007
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non solo un film
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Finalmente un film intelligente sulle relazioni umane. Il contesto è il mondo di una grande azienda d’informatica sull’orlo di una crisi economica, ma il cuore è la voglia di ogni essere umano di essere vivo. Il grande Lars von Trier, che piaccia o no, non permette mai al suo pubblico di abbandonare la sala senza qualche domanda esistenziale. Astuto, opprimente, inquietante … da vedere.
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dankor
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giovedì 25 gennaio 2007
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leggerezza e cinismo di un maestro del cinema
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Non c'è nel film alcuna volontà moralistica di denunciare i biechi rapporti di forza che operano nel mondo del lavoro. Von Trier non intende costruire un film di denuncia e del resto personaggi così grotteschi e poco realistici non si presterebbero affatto a tale scopo.Tutt'al più c'è un'evidente presa in giro dell'egocentrismo degli attori , della loro maniacalità che il regista sfrutta per sviluppare la sua idea di "commedia" ; quali ingredienti siano necessari perchè lo spettatore riesca a cogliere l'essenza di questo tipo di passatempo ed uscire dalla sala di proiezione soddisfatto di ciò che ha visto: un cinismo, quello di Von Trier, stupefacente.
Utilizza brillantemente una tecnica di montaggio frammentaria che ,insieme all'uso di riprese casuali servono a disorientare lo spettatore ed in questo a rendere il film più vicino alla vita quotidiana ,fatta di un tessuto narrativo privo di omogeneità e ,come ogni film che si rispetti, assolutamente imprevedibile .
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Non c'è nel film alcuna volontà moralistica di denunciare i biechi rapporti di forza che operano nel mondo del lavoro. Von Trier non intende costruire un film di denuncia e del resto personaggi così grotteschi e poco realistici non si presterebbero affatto a tale scopo.Tutt'al più c'è un'evidente presa in giro dell'egocentrismo degli attori , della loro maniacalità che il regista sfrutta per sviluppare la sua idea di "commedia" ; quali ingredienti siano necessari perchè lo spettatore riesca a cogliere l'essenza di questo tipo di passatempo ed uscire dalla sala di proiezione soddisfatto di ciò che ha visto: un cinismo, quello di Von Trier, stupefacente.
Utilizza brillantemente una tecnica di montaggio frammentaria che ,insieme all'uso di riprese casuali servono a disorientare lo spettatore ed in questo a rendere il film più vicino alla vita quotidiana ,fatta di un tessuto narrativo privo di omogeneità e ,come ogni film che si rispetti, assolutamente imprevedibile .L'impianto di base è tipicamente quello del film nel film , ovvero il rifiuto netto di qualsiasi traccia di realismo , perchè una commedia deve essere esclusivamente autoreferenziale e la stessa dichiarazione dell'io narrante ,all'inizio del film, appare quasi superflua; ci accorgiamo subito che i personaggi sono delle macchiette , che non sono volutamente realistici , e rappresentano le classiche maschere della commedia tradizionale che il regista utilizza perchè il suo prodotto funzioni secondo i suoi schemi prestabiliti, mettendo in luce una logica dell'irrazionalità dei comportamenti umani.
Von Trier copisce con il suo straordinario sarcasmo l'unico che sappiamo essere un attore( quindi reo due volte rispetto ai suoi inconsapevoli colleghi) e di lui mostra tutte le incongruenze , le contraddizioni, anche se nel corso del film lo presenta comme un personaggio in fondo positivo , di buon cuore; con il colpo di scena finale ribalta l'impressione suscitata fino ad allora nello spettatore, trasformandolo in un voltagabbana che si vende per dar sfogo alla sua vanità repressa, anche a costo di rovinare delle persone che fino a poco prima voleva difendere.
Per Von Trier il male non si situa nell'ambito dei rapporti di forza economico sociali( quelli per lui sono scontati e non ha il piglio del sociologo) ma è insito nell'animo umano ed è caratterizzato dalla massima imprevedibilità delle nostre azioni così come è fuori da ogni logica il comportamento del suo protagonista.In Dogville c'era il dramma scarnificato ,ridotto all'osso nelle sue dinamiche , qui c'è la commedia che si presenta ugualmente con pochi ingredienti di base , ma che mescolati con maestria da Von Trier lasciano sullo spettatore un effetto di disincanto e di divertimento davvero di alto livello.
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travis
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martedì 23 gennaio 2007
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“questione di stile”
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Qualcuno potrebbe definirlo un esercizio di stile, “Quanto sono capace di realizzare un film di puro intrattenimento, abbandonando il tono pedante dei miei precedenti film”; in realtà si potrebbe definire più una sperimentazione. Rigorosamente fedele ai principi cardine del DOGMA 95 di cui è fondatore, la “creatura” di von Trier è una commedia sui generis, assolutamente non convenzionale e girata con aria scanzonata senza mai prendersi troppo sul serio. Lo stesso regista all’inizio del film chiede allo spettatore di non sforzarsi eccessivamente nella ricerca di misteriosi contenuti o fantomatiche morali. Gli spunti che offre sono incentrati prevalentemente sul concetto di responsabilità, ambita da tutti perché sinonimo di potere e autonomia, ma contemporaneamente temuta perché difficile e rischiosa da gestire.
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Qualcuno potrebbe definirlo un esercizio di stile, “Quanto sono capace di realizzare un film di puro intrattenimento, abbandonando il tono pedante dei miei precedenti film”; in realtà si potrebbe definire più una sperimentazione. Rigorosamente fedele ai principi cardine del DOGMA 95 di cui è fondatore, la “creatura” di von Trier è una commedia sui generis, assolutamente non convenzionale e girata con aria scanzonata senza mai prendersi troppo sul serio. Lo stesso regista all’inizio del film chiede allo spettatore di non sforzarsi eccessivamente nella ricerca di misteriosi contenuti o fantomatiche morali. Gli spunti che offre sono incentrati prevalentemente sul concetto di responsabilità, ambita da tutti perché sinonimo di potere e autonomia, ma contemporaneamente temuta perché difficile e rischiosa da gestire. Così creando la figura fantomatica del Grande Capo o Grande C. si riescono a scindere i due aspetti scaricando su un’ entità superiore le difficoltà, le antipatie e le scelte impopolari e tenendo per sé solo i piaceri del comandare. Particolarmente riuscita la scelta del cast, dove brilla per espressività e senso della scena il personaggio Kristoff. Le scene più esilaranti durante i vari tentativi di firma del contratto per la vendita della società al Grande capo Islandese; le frecciatine reciproche, eredità storica dei “freddi” rapporti tra Danesi e Islandesi, sono assolutamente imperdibili.
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ronks
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martedì 23 gennaio 2007
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lars... sempre tra teatro e verosimile
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LA TEATRALITA' DEI PERSONAGGI NELLA LORO VARIETA' DI ESSERE, DI RELAZIONARSI CON SE STESSI ED I COLLEGHI DI UFFICIO, TRA FORTI REAZIONI E REMISSIONI, IN UN TIPICO ATTEGGIAMENTO SCANDINAVO, VA FORTEMENTE A RICORDARE IL PRECEDENTE LAVORO idioti, MA QUELLO CHE PARTICOLARMENTE COLPISCE E' L'EGO CHE SI PERCEPISCE NEI PROTAGONISTI, FINO AD EMERGERE TRIONFANTE NEL FINALE... LA VERIDICITA' STA NELL'ETICA QUOTIDIANAMENTE CALPESTATA, SEPPUR LATENTE NELLE BUONE INTENZIONI, COMUNQUE DISPOSTI A SCAVALCARLA PUR DI ESSERE PRESI IN CONSIDERAZIONE.... E FORSE STA QUI LA COMMEDIA!
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frenky
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domenica 14 gennaio 2007
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un attore improvvisato grande uomo
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Sono andato a vedere il film perchè Lars von Trier è uno dei miei registi preferiti, in ogni suo film ho sempre avuto molto da riflettere e da pensare, in quest'ultimo ho dato spazio a molti pensieri visto che la scena principale del film è il posto di lavoro, dove ognuno di noi passa la sua giornata e fa sicuramente commenti sul proprio principale. Nel film si possono notare le debolezze di ognuno dei sei "anziani" che proprio a causa del grande capo ogni personaggio subisce senza discutere. Von Trier riesce nel film ad alternare momenti di comicità a momenti molto crudi (la ragazza che si spaventa per le fotocopie - la cattiveria del dirigente). L'attore che interpreta il grande capo riesce a dare una grande interpretazione del suo ruolo e piace per tutto il film.
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Sono andato a vedere il film perchè Lars von Trier è uno dei miei registi preferiti, in ogni suo film ho sempre avuto molto da riflettere e da pensare, in quest'ultimo ho dato spazio a molti pensieri visto che la scena principale del film è il posto di lavoro, dove ognuno di noi passa la sua giornata e fa sicuramente commenti sul proprio principale. Nel film si possono notare le debolezze di ognuno dei sei "anziani" che proprio a causa del grande capo ogni personaggio subisce senza discutere. Von Trier riesce nel film ad alternare momenti di comicità a momenti molto crudi (la ragazza che si spaventa per le fotocopie - la cattiveria del dirigente). L'attore che interpreta il grande capo riesce a dare una grande interpretazione del suo ruolo e piace per tutto il film. Il film merita di essere visto anche se diverso dai capolavori Le onde del destino e Dogville. In attesa della fine della trilogia. Aspetto il prossimo film di Von Trier.
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redmond barry
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sabato 13 gennaio 2007
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politically correct?
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Tutto quello che ormai non è più lecito aspettarsi da Von Trier diventa realtà,metacinema che letteralmente se ne impippa di rispettare prassi di racconto,personaggi scorretti,dialoghi che non le mandano a dire ai compatrioti danesi (dalla bocca dell'iracondo "presidente islandese"!),fino ad un epilogo dove,a a seguito dell'attesa alla Godot del "firmo o non firmo" il personaggio non l'attore finto GRANDE CAPO dell'altrettanto immaginario Grande Capo (Il grande C! eh eh) riprende il sopravvento e manda i titoli di coda sulla rappresentazione della fantomatica opera di Gambini! (conosciuta,guarda il caso,da 2 persone al mondo,una della quali oltre il tavolino...)
Inutile dilungarsi sulla trama,su una regia volutamente dilettantistica (ma tremendamente funzionale),conta invece ribadire a tutti quelli che consideravano il Lars un rompiballe capace solo di ammorbare con drammi infiniti,quanto si sbagliavano,è capace,egregiamente,di ben altro,ed in questi 99 minuti circa ti fa letteralmente sbellicare dalle risate (la scena del sesso con la sottoposta che lo crede gay e lui che dice solo "si,si,si" è degna del primo Allen!) con un cinismo ed un politically non correct che è rara avis e,più che vietato (ai minori),andrebbe sponsorizzato.
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Tutto quello che ormai non è più lecito aspettarsi da Von Trier diventa realtà,metacinema che letteralmente se ne impippa di rispettare prassi di racconto,personaggi scorretti,dialoghi che non le mandano a dire ai compatrioti danesi (dalla bocca dell'iracondo "presidente islandese"!),fino ad un epilogo dove,a a seguito dell'attesa alla Godot del "firmo o non firmo" il personaggio non l'attore finto GRANDE CAPO dell'altrettanto immaginario Grande Capo (Il grande C! eh eh) riprende il sopravvento e manda i titoli di coda sulla rappresentazione della fantomatica opera di Gambini! (conosciuta,guarda il caso,da 2 persone al mondo,una della quali oltre il tavolino...)
Inutile dilungarsi sulla trama,su una regia volutamente dilettantistica (ma tremendamente funzionale),conta invece ribadire a tutti quelli che consideravano il Lars un rompiballe capace solo di ammorbare con drammi infiniti,quanto si sbagliavano,è capace,egregiamente,di ben altro,ed in questi 99 minuti circa ti fa letteralmente sbellicare dalle risate (la scena del sesso con la sottoposta che lo crede gay e lui che dice solo "si,si,si" è degna del primo Allen!) con un cinismo ed un politically non correct che è rara avis e,più che vietato (ai minori),andrebbe sponsorizzato..
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[+] redmond barry: the original...
(di rustiko)
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rustiko
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giovedì 11 gennaio 2007
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politically scorrect
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Von Trier... ancora lui! Vuol far ridere, e ci riesce anche, ma è un riso amaro, si ride della volgarità del mondo del lavoro, anfratto della società, specchio della vita. Il protagonista è "forte". Vittime e carnefici fanno tutti rabbia. Non rimarrà negli annali, ma nella testa degli spettatori sì. Cinico, per questo "politically scorrect", cioè reale!
[+] politically uncorret
(di )
[ - ] politically uncorret
[+] uncorret??? incorrect!!!
(di rustiko)
[ - ] uncorret??? incorrect!!!
[+] film per impiegati
(di dagox)
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[+] slovenly life...
(di rustiko)
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luca
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giovedì 11 gennaio 2007
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io so che tu sai che io so che tu sai....
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Penso che questo sia un film bellissimo, ma penso anche che sia un film bruttissimo. Penso che sia girato in modo pessimo, ma penso anche che sia girato esattamente come doveva essere girato.
"Andiamo tutti quanti a vedere un film di Natale!!! una bella COMMEDIA !che bello!"
" ci sediamo nel cinema e poi non vediamo l'ora di tornare a casa..."
"eh già certo questi attori devono fare una fatica a girare questi film..."
eh..." certo io stesso vado a vedere queste commedie così tanto per divertirmi... mica per..."
"anche loro.. loro sono dei grandi attori... fanno questi film di basa qualità così... tanto per divertirsi... che male c'é? tanto poi ci dimentichiamo tutti in un lampo..
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Penso che questo sia un film bellissimo, ma penso anche che sia un film bruttissimo. Penso che sia girato in modo pessimo, ma penso anche che sia girato esattamente come doveva essere girato.
"Andiamo tutti quanti a vedere un film di Natale!!! una bella COMMEDIA !che bello!"
" ci sediamo nel cinema e poi non vediamo l'ora di tornare a casa..."
"eh già certo questi attori devono fare una fatica a girare questi film..."
eh..." certo io stesso vado a vedere queste commedie così tanto per divertirmi... mica per..."
"anche loro.. loro sono dei grandi attori... fanno questi film di basa qualità così... tanto per divertirsi... che male c'é? tanto poi ci dimentichiamo tutti in un lampo...".
Lars (Von) Trier realizza il primo film NON giudicabile della storia del cinema.. quindi non prendete il fatto che lo voto 0 stelle come il motivo per cui non mi é piaciuto... in realtà mi é piaciuto, anche se non mi é piaciuto... o almeno credo.
Mi rendo conto che sembra contorto ma, lasciatemi spiegare....
E' stato fatto un film dichiaratamente brutto e consapevolmente brutto, apposta.. perché in realtà é un film che vuol parlare dell'incapacità di prendere una posizione sui film, e del fatto che nei film c'é tanta mediocrità.
Ora io so che lars von trier ha fatto un film girato a caso, ma non posso giudicare brutto un film girato a caso perché so che lui l'ha giato a caso apposta (!!) per le ragioni che ho detto sopra, e che lui stesso dichiara durante il film. Però io so anche che in fondo fare un film girato a random e con immagini senza senso di elefanti e cavalli a dondolo e "zoom maldestri e senza senso"(cito) per pura denuncia, non é una scusa per il fatto che il film di per se é privo di interesse. però lui sa che io so che non é una buona scusa e quindi é un film anche su chi si va a vedere un film gratuito sol perché é stato girato da lars von tirier, e io so che lui sa che io lo so... e potremo andare avanti all'infinito.
Insomma in questo film ribadisce il nichilsmo espresso nelle 5 variazioni, si può fare un film ben fatto, ma si può anche fare una commediola mal fatta, che male c'é? " a chi si aspettava quello che ha visto,buon pro gli faccia, a chi si aspettava qualcosa di meglio chiedo scusa" l'ennesimo film marchingegno di questo regista truffatore-fanatico-talentuosissimo-geniale-insopportabile-ladro di polli- grande artista (fuor di ironia)- che ha scelto di fare un film inutile per poter accusare il suo pubblico che se l'é andato a vedere solo perché era di lars von trier (!!!) e quelli che hanno capito il gioco li accusa di dire che é un buon film solo perché era girato male apposta! Ma é proprio un gran......
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[+] ..mmm..
(di )
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[+] risp. a ..mmm..
(di luca)
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steppenwolf
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martedì 9 gennaio 2007
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il capo deve essere mandato ....
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Ho la netta impressione che il capo sia Lui (LvT) e che voglia il nostro consenso qualsiasi cosa faccia, anche un film in cinque settimane con inquadrature da mal di pancia che devono essere apprezzate solo perché Sue.
Mi sembra un metafilm in cui il pubblico gioca lo stesso ruolo degli attori (i dipendenti) e il regista quello del capo e da questi punto di vista divertente, basta non fare il suo gioco !!!!
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