francesco manca
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martedì 5 agosto 2008
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"il reale, l'immaginario e l'allucinato"
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Il Reale e L’Immaginario si mescolano in un viaggio allucinato che esplora la pazzia, incubi ed enigmi psicologici.
Così si potrebbe definire l’opera ambigua e fumettistica di Richard Linklater, che non è nuovo ad utilizzare un formato cinematografico quantomeno insolito, quello dell’Interpolated rotoscoping, vale a dire, riprendere gli attori in live-action per poi “ritoccarli” con l’animazione grafica digitale, che abbiamo già avuto modo di ammirare nella sua precedente pellicola “sperimentale” dal titolo “Walking Life”(2001).
“A Scanner Darkly”, tratto dall’omonimo capolavoro letterario di Philip K. Dick, è, più di qualunque altra cosa, una riflessione sulla società americana odierna, e basandosi su questa tesi, il regista rivolge, forse anche implicitamente, una critica verso il sistema, e lo fa attraverso la sostanza stupefacente simbolo dell’opera di Dick e dello stesso film, che viene denominata “Sostanza M”; questa pellicola ci trasporta in una “realtà” a noi totalmente estranea, verso la quale ci sentiamo stranamente ostili e disorientati, perché forse la “falsa realtà” che ci viene presentata nel film di Linklater non ci appartiene e quindi non troviamo punti d’accordo, o forse, contrariamente, ci appartiene ma non ce ne rendiamo conto.
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Il Reale e L’Immaginario si mescolano in un viaggio allucinato che esplora la pazzia, incubi ed enigmi psicologici.
Così si potrebbe definire l’opera ambigua e fumettistica di Richard Linklater, che non è nuovo ad utilizzare un formato cinematografico quantomeno insolito, quello dell’Interpolated rotoscoping, vale a dire, riprendere gli attori in live-action per poi “ritoccarli” con l’animazione grafica digitale, che abbiamo già avuto modo di ammirare nella sua precedente pellicola “sperimentale” dal titolo “Walking Life”(2001).
“A Scanner Darkly”, tratto dall’omonimo capolavoro letterario di Philip K. Dick, è, più di qualunque altra cosa, una riflessione sulla società americana odierna, e basandosi su questa tesi, il regista rivolge, forse anche implicitamente, una critica verso il sistema, e lo fa attraverso la sostanza stupefacente simbolo dell’opera di Dick e dello stesso film, che viene denominata “Sostanza M”; questa pellicola ci trasporta in una “realtà” a noi totalmente estranea, verso la quale ci sentiamo stranamente ostili e disorientati, perché forse la “falsa realtà” che ci viene presentata nel film di Linklater non ci appartiene e quindi non troviamo punti d’accordo, o forse, contrariamente, ci appartiene ma non ce ne rendiamo conto. La confusione e l’allucinazione che ci viene presentata in “A Scanner Darkly” è figlia di una (non) coerenza narrativa sballata ma allo stesso tempo, e aggiungerei, proprio per questo, affascinante, perché dimostra di avere coraggio nell’uscire fuori dagli schemi “romanzeschi” che hanno caratterizzato gran parte delle pellicole tratta appunto di opere letterarie o da fumetti.
Un altro particolare che incuriosisce molto e nello stesso tempo, sconvolge, è la rappresentazione così maniacale e (furbescamente) eccessiva che il regista ha attuato; la magistrale opera di Philip K. Dick è trasposta sullo schermo in modo molto (forse anche troppo) fedele, ma che pur essendo di data non più recentissima, risulta incredibilmente attuale e di una modernità assoluta. I principali interpreti della pellicola non sono mai stati così istrionici e camaleontici come lo sono qui, a cominciare da un Keanu Reeves che si discosta finalmente dal personaggio di Neo della trilogia di “Matrix” dei fratelli Wachowski, per entrare nei panni di un personaggio molto più eclettico e psicologicamente più complesso, riuscendo a tratteggiare una personalità lugubre, torbida e oscura che entra di diritto nell’immaginario collettivo, o almeno di coloro che sono riusciti nell’intento di cogliere il messaggio del film. Non sono da meno i bravissimi Robert Downey Jr., anch’esso in un ruolo difficile e più che apprezzabile, Woody Harrelson in gran forma e perfettamente calato nei panni del tossico schizofrenico, l’eclettica Winona Ryder, che si risulta molto bella e molto brava anche in versione animata e l’allucinato Rory Cochrane.
Il messaggio, per nulla sottinteso, che questa pellicola ci vuole trasmettere, sta nella sequenza cruciale a circa metà film, che vede il protagonista Bob Arctor perfettamente in sintonia con la sua famiglia, finche, dopo essere andato a prendere una confezione di pop corn nella credenza, sbatte la testa contro l’anta, e egli stesso asserisce: “Improvvisamente mi resi conto che non odiavo l’anta della credenza, ma era la mia vita, la mia famiglia, il mio giardino, la mia falciatrice quello che odiavo…”.
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vassago1975@libero.it
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domenica 3 agosto 2008
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mdma
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la realtà sul problema droga è mostrato con incantevole design in questo film, lo trovo innovativo e singolare, spregiudicato e pieno di colori per persone adulte.La magnificenza nel mostrare le fisse e paronoie di chi usa sostanze stupefacenti di un determinato tipo è semplicemnte riportata divinamente, da ex cocainomane devo dire che dai tempi di traffic non assistevo ad una rappresentazione così limpida, poi c'è la comunità Il sentiero, il nome aleggia durante tutta la durata del film e alla fine eplode nel finale tragico ma effettivamnete reale, una pellicola dedicata a chi conosce questo tipo di ambiente, differentemente non si è in grado di apprezzarlo, il regista doveva prevedere un risultato scarso ai botteghini,a me ha fatto impazzire, l'ho visto due volte.
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la realtà sul problema droga è mostrato con incantevole design in questo film, lo trovo innovativo e singolare, spregiudicato e pieno di colori per persone adulte.La magnificenza nel mostrare le fisse e paronoie di chi usa sostanze stupefacenti di un determinato tipo è semplicemnte riportata divinamente, da ex cocainomane devo dire che dai tempi di traffic non assistevo ad una rappresentazione così limpida, poi c'è la comunità Il sentiero, il nome aleggia durante tutta la durata del film e alla fine eplode nel finale tragico ma effettivamnete reale, una pellicola dedicata a chi conosce questo tipo di ambiente, differentemente non si è in grado di apprezzarlo, il regista doveva prevedere un risultato scarso ai botteghini,a me ha fatto impazzire, l'ho visto due volte. Ha, non sniffo più da qualche anno.
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diess
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mercoledì 18 giugno 2008
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quando si sanno usare le tecniche digitali...
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Per rapporto trama/tecnica di realizzazione, uno dei migliori film di denuncia su abusi governativi e droghe capace di tenere "allerta" fino alla fine lo spettatore proprio grazie al consono utilizzo della tecnica di roroscoping video. Da vedere!
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jamming
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venerdì 6 giugno 2008
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a scanner darlky
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Fantastico. Questo film rende onore al genio di Dick oltre a dare un'interpretazione personale azzeccatissima: l'effetto "cartoon", i dialoghi paranoici e deliranti e le musiche creano un effetto "fattanza" credibilissimo...Tanto credibile che nel finale mi sono sentito un po male psicologicamente...
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groucho
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domenica 16 dicembre 2007
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visioni mistiche
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Il regista del film deve possedere un qualche potere mistico se riesce a parlare con dick, morto nell'82... Come al solito è un piacere notare quanto i recensori di "il Giornale" siano attenti alle cose che scrivono...
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sabrina
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venerdì 26 ottobre 2007
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confusione
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Non ho capito molto.Attori bravissimi,avrei preferito di gran lunga vedere una versione in film dato che l'ho intravista nella sezione speciale del DVD e i colori, le espressioni,i vestiti, i volti bellissimi di Keanu e Winona e anche Robert avrebbero creato un effetto piu' drammatico e vero.Il film e' bello ma non proprio chiarissimo.Come mai alla fine Keanu,togliendosi la scramble suit,e' Winona?Anche Winona era un'infitrata?Ma su chi stavano indagando?
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(di harryangel)
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unoscuroscrutare
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domenica 19 agosto 2007
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ottimo film
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Non è un capolavoro,ma fa parte di quella piccola branca di film che si avvicinano molto ad esserlo.
Richard Linklater dimostra di essere un bravo regista,ma anche un notevole sceneggiatore,visto come ha adattato così bene il libro di Dick.
Bravissimi gli attori:sopratutto Keanu Reeves(che nel flashback della sua precedente vita lascia di sasso)e Winona Rider(che ha girato tutte le scene di Hank sembrando veramente un uomo,rendendo ancora più inaspettato il finale).
Un film,che nonostante sembri fantascientifico,in realtà è crudelmente attuale.
Una curiosità:Philip K. Dick era dipendente dalle anfetamine:questo rende ancora più bello il film.
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luigi
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mercoledì 4 luglio 2007
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raga spiegatemelo
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raga xfavore spiegatemi questo film ke nn l'ho capito (e cmq nn mi è sembrato un gran ke,,,,, praticamente esso è un film a fumetto, x far mettere in scena cose che tali non possiamo esibire nella normalità, esso è un film a proposito della droga,,,,, un uomo ke fa parte d'una banda la quale fa uso della sostanza M , ,, ,, fa anke l'infiltrato della polizia, e l viene inkarikato d'indagare sul suo secondo personaggio, al fine,, la polizia scopre tutto, e il nostro protagonista perde il senno e va in un manicomio che sta in una fattoria del nord, dve è prpr essa ke coltiva questa droga,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, spiegatemi ke senso ha,,,, principalmente ho il presupposto ke è un film tratto da questo libro d philipk.
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raga xfavore spiegatemi questo film ke nn l'ho capito (e cmq nn mi è sembrato un gran ke,,,,, praticamente esso è un film a fumetto, x far mettere in scena cose che tali non possiamo esibire nella normalità, esso è un film a proposito della droga,,,,, un uomo ke fa parte d'una banda la quale fa uso della sostanza M , ,, ,, fa anke l'infiltrato della polizia, e l viene inkarikato d'indagare sul suo secondo personaggio, al fine,, la polizia scopre tutto, e il nostro protagonista perde il senno e va in un manicomio che sta in una fattoria del nord, dve è prpr essa ke coltiva questa droga,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, spiegatemi ke senso ha,,,, principalmente ho il presupposto ke è un film tratto da questo libro d philipk.dic, il cui l'ha dedcato ai suoi amici defunti a causa della droga,,,,,,,,,,,,, ma nn ho capto qual'è il senso , , , , i cattivi vincono, , , , ,, , x altro è na palla
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(di loubrad)
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sabato 23 giugno 2007
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dick sullo schermo
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Certo l'operazione cinematografica più fedele allo spirito dickiano. Fedele e rispettosa dell'opera e dell'autore, opera già di per se complessa nel suo vasto panorama lettereario, prodotto in soli 30 anni.
Per quanto discutibile la scelta della versione a cartoon (... de gustibus) una volta visto "A Scanner Darkly" e colta finalmente la vena creativa e profondamente critica di Philip Kindred Dick non si può continuare dconcedere attenzioni a idolatri di film quali "Blade Runner" o "Minority Report" ed interpretare tali distorsioni cinematografiche se non come vere profanazioni della complessa eredità di uno dei più grandi geni letterari del XX secolo.
Chi critica la sceneggiatura e la stuttura narrativa di "Scanner darkly" non può che far altro che continuare apprezzare film tarati per l'alto consumo americano, ma è meglio che trascuri completamente qualsiasi opera lettereraria a cui questo continuamente si ispira.
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vittorio
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mercoledì 18 aprile 2007
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penoso e ripetitivo fino alla noia
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Bruttissimo!!! Uno dei film più noiosi dell'anno...la storia ripetitiva fino all'estremo, nessun attimo di suspence o sorpresa....un solo aggettivo per descrivere questa oscenità: indecente!!!
Da perdere senza nessun rimpianto!!
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(di gericho)
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