gianluca
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giovedì 12 aprile 2007
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particolare
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Sicuramente non può piacere a tutti e all'inizio la grafica fa un pò un effetto negativo, ma alla fine risulta un ottimo film... Bravi gli attori! Da vedere, anche per uscire dagli soliti stereotipi...
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nikki
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lunedì 19 febbraio 2007
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a scanner dickly
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Sostanza M ossia morte... più che una droga è la droga, la materializzazione dell'oscuro intento di chi muove le fila della nostra società: il controllo delle nostre menti. Fred/Bob Arctor spia/spiato è il protagonista di questa storia psichedelica allucinata che magistralmente traduce in immagini l'opera omnia e autobiografica del grande Philip K. Dick (a scanner darkly). Fred/Bob, agente infiltrato della narcotici, viene incaricato di indagare sui traffici di droga di appartenente ad un gruppo di schizzati amici "per la droga". Con il passare dei fotogrammi Fred/Bob scopre che sta spiando ed investigando se stesso e progressivamente, aiutato dal massiccio consumo di sostanza M, cade in un profondo stato di paranoia che finirà per sottometterlo e ridurlo all'ombra di se stesso.
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Sostanza M ossia morte... più che una droga è la droga, la materializzazione dell'oscuro intento di chi muove le fila della nostra società: il controllo delle nostre menti. Fred/Bob Arctor spia/spiato è il protagonista di questa storia psichedelica allucinata che magistralmente traduce in immagini l'opera omnia e autobiografica del grande Philip K. Dick (a scanner darkly). Fred/Bob, agente infiltrato della narcotici, viene incaricato di indagare sui traffici di droga di appartenente ad un gruppo di schizzati amici "per la droga". Con il passare dei fotogrammi Fred/Bob scopre che sta spiando ed investigando se stesso e progressivamente, aiutato dal massiccio consumo di sostanza M, cade in un profondo stato di paranoia che finirà per sottometterlo e ridurlo all'ombra di se stesso. Questa sua condizione spinge la sua pseudofidanzata a ricoverarlo presso Il Nuovo Sentiero, centro di disintossicazione che combatte la diffusione della sostanza M e delle altre droghe. La dirigenza del Nuovo Sentiero, credendo ormai Fred/bob sull'orlo del totale annichilimento, lo trasferisce in una "fattoria" che in realtà si rivela un centro in cui Il Nuovo Sentiero, che predica contro la droga e la sostanza M, coltiva il fiore della sostanza M.........
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(di giorgio - roma)
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jasuelo
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mercoledì 29 novembre 2006
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claustrofobico!
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Ad un certo punto mi sono chiesto: ma cosa sto guardando. Avevo completamente perso il senso del film! Interessante la trasformazione cartoon. Ottimi gli attori. Calustrofobico!
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darker
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mercoledì 8 novembre 2006
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enorme delusione
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Il libro è un'altra cosa questo è un film piuttosto noioso che non coglie minimamente l'abisso narrato da Dick. Poi pescebaccala reeves ci sta che è una meraviglia. Quando ho letto il libro mi sembrava di esserci e di vivere coi personaggi. Quando ho visto il film mi sono addormentato. Però lo so siamo in epoca in cui ogni merda pestata per strada è un'opera d'arte quindi non mi meraviglio se questo filmetto sarà esaltato a più non posso.
Vorrei far notare che nella recensione del Il giornale il "critico" ha preso un abbaglio Dick è morto nell'82. Quindi non so quali pressioni possa aver fatto sul regista e quali aiuti di sceneggiatura possa aver dato.
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(di gericho)
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getulio
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lunedì 6 novembre 2006
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un protagonista decadente in un sogno decaduto.
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Il centro nevralgico del film non è una storia di droga, discorsi paranici e disperazione. Non è una storia di redenzione, nè di controllo orwelliano. E non è neppure la manifestazione di quello che può significare per un tossicodipendente il percorso di riabilitazione al mondo reale.
La chiave di "A scanner darkly", che ben include, ma sullo sfondo, anche queste altre cose, è invece costituita da quel dramma che si annida in ogni persona dotata di senso critico.
"A scanner darkly" è il malessere che ogni uomo, ogni sognatore, ogni tossico, sente nell'anima.
In breve, il dilemma da cui si parte, e che sovrano intride tutto l'impianto della storia, seppur in modo implicito, è costiutito dall'intimo processo di accettazione della società borghese.
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Il centro nevralgico del film non è una storia di droga, discorsi paranici e disperazione. Non è una storia di redenzione, nè di controllo orwelliano. E non è neppure la manifestazione di quello che può significare per un tossicodipendente il percorso di riabilitazione al mondo reale.
La chiave di "A scanner darkly", che ben include, ma sullo sfondo, anche queste altre cose, è invece costituita da quel dramma che si annida in ogni persona dotata di senso critico.
"A scanner darkly" è il malessere che ogni uomo, ogni sognatore, ogni tossico, sente nell'anima.
In breve, il dilemma da cui si parte, e che sovrano intride tutto l'impianto della storia, seppur in modo implicito, è costiutito dall'intimo processo di accettazione della società borghese. Anzi, della società e basta, perchè ormai si rientra tutti nel ceto medio: pensionati, precari, politici, operai, imprenditori, teatranti.
Il tema, se c'è un tema, è questo, e ci investe continuamente lo spettatore attraverso la conduzione delle possibili soluzioni al dilemma, tutte fallaci: dalla grettezza di una individuale, gallinacea accettazione del mondo, all'antinomica reazione, la fuga, lo spleen baudeleriano e altri ultra-concetti del genere.
Questo tema emerge immediatamente, sin dalla prima apparizione del protagonista, che è condannato, come gli altri personaggi, ad un totale isolamento.
Egli, del resto, ha rifiutato la sua falciatrice e il giardino con le bimbe bionde. Galleggia a metà tra le due scelte. Come è giusto che sia. Perchè il protagonista non è altro che la nostra intelligenza, che non riesce a trovare una soluzione per i suoi sogni.. Il vero protagonista è il nostro animo, un animo totale, calato in una possibilità limitata.
Perciò, ciò che ci investe in questa visione, in questa solitudine,a ben pensare, non è tanto quel che ci viene mostrato, ma le cose che ci vengono celate.
Ci si muove nel totale depauperamento di una società, che è cinica e sorda, oppure superficiale e sorda, oppure ancora stordita e inquieta, con le orecchie forse troppo aperte. Non ci sono altre alternative. Insensibilità, o inquietudine. Non esiste una scelta equilibrata.. Una scelta giusta.
Sono i personaggi, i dialoghi e le ambientazioni a delineare questo universo, in cui c'è benessere ovunque, ma non si intravede alcun valore, alcuna umana comprensione, alcun atto di amicizia. In una parola, nessuna traccia dell'amore.
Dei nostri sogni, nessuna traccia.
All'inizio del film, la platea se ne va a mangiare immediatamente dopo il primo monologo del protagonista, senza riflettere un istante, dopo aver applaudito con ilarità le idiote frasi conclusive del capo-comitato/capo-quartiere che chiosa goffamente il discorso di Reeves.
Alla fine del film, il superiore "Hank" dice alla W.Rider che una vita conta poco, se sacrificata al servizio di una causa più vasta.
Il film, claustrofobico sin dalla prima scena, visionario, stroboscopico, ironico, propone in questo modo i due ideali dell'idiozia: da una parte la superficialità, che si manifesta in pregiudizio, stereotipo e accettazione; dall'altra uno smisurato, rivoltante egoismo.
L'idiozia e il cinismo, la sopravvivenza e il cuore, e noi si galleggia a metà. Come sempre, con quel delicatissimo nervo scoperto più giù, sotto, al buio. La si potrebbe anche chiamare tenebra.
Tiziano Sclavi, uno degli ultimi sognatori, direbbe forse che a questa tenebra si può uscire soltanto attraverso due vie.. L'inevitabile morte - O l'amore.
-A Laura.
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io
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domenica 5 novembre 2006
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ma...
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...chi scrive una critica dovrebbe almeno aver visto (e capito) il film....vero Marziaaaa G.?
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(di gericho)
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lady o'
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lunedì 30 ottobre 2006
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recensione straordinaria
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non sapevo se andare a vederlo ma grazie alla recensione di Gandolfi non ho più nessun dubbio: corro al cinema!
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effetto "m"
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domenica 29 ottobre 2006
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ma che casino fate... :-)
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Per vostra informazione il film è stato elaborato con l'impiego del rotoscope, una particolare tecnica che permette di girare con attori in carne ed ossa su supporto digitale, per poi trasformali in modelli computerizzati del tutto simili all'originale (come in "Waking Life"). Nel film di contenuto in effetti ce n'è ben poco, con uno script banale che non aggiunge nulla al vasto mondo della distopia cinematografica. Il romanzo di Dick non è un fumettone dark, ma nasconde tra le pieghe di un incubo delirante, una feroce critica alla società e ai suoi effetti negativi sulla libertà dell'individuo. Linklater è molto più concetrato sul rotoscope, dimenticando a casa tutto il resto cioè il cinema.
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Per vostra informazione il film è stato elaborato con l'impiego del rotoscope, una particolare tecnica che permette di girare con attori in carne ed ossa su supporto digitale, per poi trasformali in modelli computerizzati del tutto simili all'originale (come in "Waking Life"). Nel film di contenuto in effetti ce n'è ben poco, con uno script banale che non aggiunge nulla al vasto mondo della distopia cinematografica. Il romanzo di Dick non è un fumettone dark, ma nasconde tra le pieghe di un incubo delirante, una feroce critica alla società e ai suoi effetti negativi sulla libertà dell'individuo. Linklater è molto più concetrato sul rotoscope, dimenticando a casa tutto il resto cioè il cinema. Il risultato non è altro che un'incredibile trasformazione delle geniali idee di un grande scrittore in materia da esercizio tecnologico. Gli appassionati scuoteranno la testa, ma gli amanti del vero cinema saranno daccordo: si può sfidare un mezzo tecnologico senza tralasciare il mezzo cinematografico, che qui è tradito in ogni sua minima richiesta.
Comunque quella pazzia, quel messaggio finale dovrebbero far riflettere...
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keskazzo
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sabato 28 ottobre 2006
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da far vedere nelle scuole
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bello, molto bella l'"idea"...(il più bello sul genere rimane "requiem for a dream")
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ebby
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sabato 28 ottobre 2006
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curiosità
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scusate sono una studentessa e la mia prof mi ha dato come compito di vedere questo film al fine di fare una recensione che sarà poi valutata.Il problema è che non riesco a trovare una sala cinematografica dove lo proiettano.Se qualcuno sa in quale cinema è ancora disponobile vederlo e riesce a comunicarmelo gliene sarei molto grata.Grazie
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