adriano lotito
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lunedì 21 maggio 2007
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carino ma non troppo
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Un discreto film su cui si possono scrivere fiumi di inchiostro. Molti critici lo hanno lodato, le intenzioni erano buone, la trama era ottima, ma il film nell’insieme è noioso. Per essere un’opera prima è carina. Interessante.
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fran
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giovedì 8 febbraio 2007
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bravo kim
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Un film diverso e un Kim Rossi Stuart bravo e impegnato, un film difficile in certi sensi, ma che ti lascia il segno. Bravo Kim
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mario
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sabato 3 febbraio 2007
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vedere per crescere
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Davvero un bel film, una storia che puo' capitare ad ognuno di noi, ho letto qui altri commenti piuttosto bigotti e con i paraocchi di persone che si meravigliano per qualche bestemmia o parolaccia scappata: sveglia ragazzi siamo nel 2007 !!!
La figura di Tommi è il fulcro del film, un bambino davanti a queste grosse responsabilità che la cruda vita gli propone
Vedere per crescere, il mulino bianco è solo sui biscotti....
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(di maurizio)
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roccia
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giovedì 25 gennaio 2007
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i bambini ci guardano
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La fragilità degli adulti messa a nudo dagli occhi di un ragazzino di 11 anni.
Un film semplice, perché parla di una storia di tutti i giorni, che potrebbe esserci capitata o capitare ad un vicino di casa.
E proprio per questo, un bel film, che riesce ad evidenziare perfettamente gli stati d'animo attraverso lo sguardo del bravo Alessandro Morace.
Un film che lascia molto riflettere sul nostro essere adulti, ma prima ancora, sull'essere stati bambini.
Qual'é il personaggio negativo di quasta storia? Il padre fallito che cerca riscatto nel figlio, schiacciandolo con le sue aspettative?
La madre assente, oppressa da una vita che le và stretta e con una seconda vita che non ci viene mostrata?
I compagni di classe? I ragazzini che vogliono che Tommi giochi in porta?
Tutto questo é sola vita, per quanto crudele o estrema possa sembrare questa storia.
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La fragilità degli adulti messa a nudo dagli occhi di un ragazzino di 11 anni.
Un film semplice, perché parla di una storia di tutti i giorni, che potrebbe esserci capitata o capitare ad un vicino di casa.
E proprio per questo, un bel film, che riesce ad evidenziare perfettamente gli stati d'animo attraverso lo sguardo del bravo Alessandro Morace.
Un film che lascia molto riflettere sul nostro essere adulti, ma prima ancora, sull'essere stati bambini.
Qual'é il personaggio negativo di quasta storia? Il padre fallito che cerca riscatto nel figlio, schiacciandolo con le sue aspettative?
La madre assente, oppressa da una vita che le và stretta e con una seconda vita che non ci viene mostrata?
I compagni di classe? I ragazzini che vogliono che Tommi giochi in porta?
Tutto questo é sola vita, per quanto crudele o estrema possa sembrare questa storia.
Vita vera.
E la bellezza di questo film é il non indulgere troppo su giudizi morali e lasciare a noi la libertà di sentire veramente ciò che sentono i personaggi.
E in mezzo al dolore di tutti loro, la speranza che qualcuno ci dica ancora una volta "ti voglio bene", con il cuore, come Renato fà con Tommi.
E le lacrime di Tommi, nel finale, sgorgano liberatorie, come a testimoniare che, in fin dei conti, non é una macchina, che il suo cuore non é ancora perduto e arido, ma é semplicemente un bambino.
Prima prova da regista per Kim Rossi Stuart: forse la critica si aspettava di più dall'attore considerato da molti il meglio del nostro cinema (ed a ragione, secondo chi scrive), tant'é che questo film, nella sua disarmante semplicità, rimane, come se fosse stato vissuto sulla nostra pelle.
Come a dire che nulla, di bello e di brutto, può esserci indifferente, se viviamo davvero.
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mio
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domenica 10 dicembre 2006
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bello
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stefano franchi
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lunedì 4 dicembre 2006
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anche libero va bene
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è veramente un grande film. Molti temi toccati senza mai cadere nel banale e con un taglio freddo ed allo stesso tempo toccante. una grande regia con meravigliosi interpreti
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nigel mansell
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venerdì 10 novembre 2006
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anche kim rossi stuart va bene
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Troviamo un Kim Rossi Stuart eccelso nella parte di un padre, leggermente immaturo, messo a terra da una moglie psicolabile che va e viene di casa, costretto a dibattersi tra i problemi del lavoro e l’impegn di due figli ancora piccoli, con frequenti scatti di ira ma capace di enormi slanci d’amore verso i bambini e anche con la stessa moglie tanto da riprenderla in casa: Kim riesce a rendere perfettamente tutte le sfaccettature di un tale carattere, completamente trasformato se lo si paragona alla parte recitata in “Le chiavi di casa”
Oltre alla perfetta interpretazione di uno Stuart oramai affermato come attore in modo ormai del tutto autorevole, assistiamo al suo debutto dietro la macchina da presa, che lo porta a firmare una regia precisa, cruda e poco invadente, direi perfetta per rendere l’idea dei meccanismi di amore/odio che regolano una famiglia.
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Troviamo un Kim Rossi Stuart eccelso nella parte di un padre, leggermente immaturo, messo a terra da una moglie psicolabile che va e viene di casa, costretto a dibattersi tra i problemi del lavoro e l’impegn di due figli ancora piccoli, con frequenti scatti di ira ma capace di enormi slanci d’amore verso i bambini e anche con la stessa moglie tanto da riprenderla in casa: Kim riesce a rendere perfettamente tutte le sfaccettature di un tale carattere, completamente trasformato se lo si paragona alla parte recitata in “Le chiavi di casa”
Oltre alla perfetta interpretazione di uno Stuart oramai affermato come attore in modo ormai del tutto autorevole, assistiamo al suo debutto dietro la macchina da presa, che lo porta a firmare una regia precisa, cruda e poco invadente, direi perfetta per rendere l’idea dei meccanismi di amore/odio che regolano una famiglia.
La colonna sonora è quasi del tutto assente per lasciare spazio ai dialoghi in presa diretta, dal suono sporco, proprio per ricordare a tutti noi quando per esempio nostro padre ci chiamava dalla cucina e si faceva fatica a sentirlo, mentre si era ancora a letto e non ci si voleva alzare.
Brava la Bobulova nella parte della scostante un po’ sgualdrina e molto “zarra” nei suoi fuseaux con il tacco, comunque sempre una bella donna.
I bambini sono eccelsi, molto “stronzetta” la sorella che mi ha ricordato tanto le mie e bravissimo il figlio minore che è poi il protagonista attraverso il quale viviamo la storia con cui non possiamo che immedesimarci, è perfetto tanto da farci dimenticare che stia recitando.
Il cinema italiano come dice il mio Guru Bruno Fornara non è assolutamente in crisi e questo ottimo film non fa che confermarlo consegnandoci un nuovo ottimo regista da cui c’è aspettarsi molto nei prossimi anni, visto la giovane età.
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maro
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sabato 21 ottobre 2006
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la terra di adelide
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Ascoltare questa storia, trattenere il respiro ed alzare gli occhi al cielo fra un passaggio e l'altro, desiderare di non intuire " naturalmente" gli accenti, le dinamiche di questa famiglia...bhè...devo riconoscere che non è stato "facile".
Facile non è essere genitori...facile non è essere figli...facile delle volte non è recitare un copione...malgrado esserene l'autore.
Ha carattere Tommi, coraggio da vendere, determinazione e consapevolezza come pochi.
Dialoghi ben pensati, così la fotografia e l'atmosfera. Credibile nell'insieme la Rappresentazione.
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marcoad
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mercoledì 4 ottobre 2006
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la nuda realtà
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Un meraviglioso gioiello del cinema italiano e mondiale. Intenso, reale, commovente. Uno spaccato di famiglia contemporanea come tante al giorno d'oggi.
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manuele
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martedì 5 settembre 2006
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positivo esordio per rossi stuart
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Un film bello e appassionante; raccontato prevalentemente in romanesco, o comunque con accento regionale (cosa che permette al meglio allo spettatore di assistere ad una storia della famiglia della porta accanto) a differenza dei film drammaticoni italiani i cui dialoghi sono a dir poco finti (vedi filmografia di Archibugi o Ozpetek). kim Rossi Stuart è molto bravo sia come regista che come attore e l' introduzione di bestemmie in qua e in là dà una potenza narrativa fuori dal comune. Non forse un cult-movie, ma molto ben realizzato.
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