Anche libero va bene

Lo spettatore di questo film viene portato a guardare il mondo con gli occhi disillusi di Tommi, bambino costretto a crescere in fretta e a trovare in se stesso la forza di capire e di scegliere. Subito si affeziona a un bambino che nessuno aiuta a crescere, ma che è già più adulto dei suoi genitori: sa che gli piace il calcio e non il nuoto, che la mamma lo abbandonerà di nuovo ma la ama ugualmente, che il padre è burrascoso, fragile e irresponsabile ma che si commuove subito a una richiesta di affetto. Tommi a volte cerca di inserirsi, a volte prende le distanze perché ha imparato a fare affidamento soprattutto su se stesso. Kim Rossi Stuart esordisce come regista dimostrando dietro la macchina da presa di avere la stessa sensibilità e profondità d'animo che ha sempre messo in luce come attore. Nessun personaggio è stereotipato e tutti sono molto verosimili e interessanti: la sorella, i vicini di casa, i compagni di scuola, il bidello, la professoressa, la portiera. Evidenzia una realtà sul filo del rasoio, che potrebbe sfociare in tragedia o in un allegro lieto fine in ogni momento, ma che, come spesso accade nella vita, rimane sospesa tra la gioia e il dolore.