elgatoloco
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domenica 6 giugno 2021
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notevole horror fantastico
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"THe Skeleton Key"(Ian Sofley, scritto , per soggetto e sceneggiatura da Ehren Kruger, 2005)vede una giovnae assistenete geiratrica traferirsi nei dintorni di New Orleans per assisetere un anziano morbondo in unc asa priva di specchi e nell a quale le"presenze"non trardano e manifestarsi. L'azniana moglie del malato si comport in maniera molto stranaa, sostanzialmente in competi<ione ocn la giovane e c'è anche un giovane notaio che sembra avere qualche intteresse per la ragazza, ma è comunque coinvolto nella vicenda dei due anziani prorpietari della casa. Contatta l'"amica del cuore", che le spiega la possibilità che nella casa si svolgano riti hoodoo(non voodoo, vinee precisato), che effettivamente là si svolgono, ma il racconto dell'anziana propietaria saràsocnvolgente e ancora più socnvolgente wquanto effettivamente avviene alla ragazzza.
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"THe Skeleton Key"(Ian Sofley, scritto , per soggetto e sceneggiatura da Ehren Kruger, 2005)vede una giovnae assistenete geiratrica traferirsi nei dintorni di New Orleans per assisetere un anziano morbondo in unc asa priva di specchi e nell a quale le"presenze"non trardano e manifestarsi. L'azniana moglie del malato si comport in maniera molto stranaa, sostanzialmente in competi<ione ocn la giovane e c'è anche un giovane notaio che sembra avere qualche intteresse per la ragazza, ma è comunque coinvolto nella vicenda dei due anziani prorpietari della casa. Contatta l'"amica del cuore", che le spiega la possibilità che nella casa si svolgano riti hoodoo(non voodoo, vinee precisato), che effettivamente là si svolgono, ma il racconto dell'anziana propietaria saràsocnvolgente e ancora più socnvolgente wquanto effettivamente avviene alla ragazzza... Film horror fantastico di qualità, "Skeleeton Key "è da aprrezzare per la qualità della regia, la buona scrittua dello screenplay, la capacità di tenere inchiodato lo spettatore allo schermo, dove anche la resa televisiva non dleude, pur se comunque inferiore alla fruizion e in qualunque sala ceinemtraografica, Fub dakke porime sequenze, si può capire che la vicenda assumerà tintte decisamente fosche, ma ciò nn vuol dire che tutto avvenga come qualche spettatore(spettatrice)può immaginare, ossia facendosi una sorta di"film mentale"su quanto accadrà- Deicasmente anche la presenza dell'amica non è un "diversivo"o un elemento di disttubo, ma arricchisce l'azione filmica, facvorendo la suspense, acuendola. La"Skeleton key"e il tema degli specchi, troppo facilmente associato solo e semplicemente ai vampiri, viene(vengono, se si vuole, ma si possono considerare uno in due, un'endiadi, insommea9 invece a costituire un elemento iN più per capire quanto avviene. Particolmetnte da apprezzare l'imterpretazione di John HUrt, che interprreta il vecchio morbondo(ma all'epcoa el film aveva solo 65 anni, non gli ottanta circa che gli vengono attribuiti nel film), mentre Gena Rolads, che rende la parte della moglie è streitosa, e comunque anche la protagonsita Kate Hudson non è da meno, dando al suo personaggio la craterristica dell'insicurezza, ma anche quella del dubbio angoscioso, della paura realmente provata e l'ambiguità di Peter Saarsagard, che all'epoca era quasi un esordienete(non propprio, ma comunque un"attor giovane"è da apprezzare, proprio per l'ambiguità di fondo che regala al personaggio. Film da annoverare tra quelli pià eficaci del e nel genere, "gotico", che nellla prima parte del decennio 2000-2010 qavevnao trovato noteovle espressione, forse anche sull'onda della creazione letteraria di uno Stephen King e di altri autori. El Gato.
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elgatoloco
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venerdì 30 giugno 2017
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the skeleton key valido
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Giocato tra thriller e horror fantastico(ma anche nel finale a prevalere è decisamewnte il secondo); "The Skeleton Key"(2005, Jan Soffley)ha venature molto legate all'antropologia dei luoghi(woodoo, ma nella sua variante magica, non =religiosa), con sfumature varie, decisamente interessanti, con un rovesciamento degno di quanto i primi anni del nuovo millennio ci lasciano, dopo"The Others", 2001 di Amenàbar, che inaugura, direi, il millennio, con un film horrror-fantastico dal rovesciamento dialettico. Dopo"The Others", ovviamente con altre modalità, ma tenendo in piedi qualcosa dell'impianto strutturale del film, molti autori si sono sffrettati a "far colpo", alcuni in modo inapporpriato, altri(e questo è il caso), con film di notevole qualità, Qui lo humus culturale di New Orleans è tutto, senza che gli autori calchino troppo la mano sulla storia delle tradizioni popolari, anzi lasciando un notevole spazio alla creatività dello spettatore, "creatore con"dell'opera filmica.
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Giocato tra thriller e horror fantastico(ma anche nel finale a prevalere è decisamewnte il secondo); "The Skeleton Key"(2005, Jan Soffley)ha venature molto legate all'antropologia dei luoghi(woodoo, ma nella sua variante magica, non =religiosa), con sfumature varie, decisamente interessanti, con un rovesciamento degno di quanto i primi anni del nuovo millennio ci lasciano, dopo"The Others", 2001 di Amenàbar, che inaugura, direi, il millennio, con un film horrror-fantastico dal rovesciamento dialettico. Dopo"The Others", ovviamente con altre modalità, ma tenendo in piedi qualcosa dell'impianto strutturale del film, molti autori si sono sffrettati a "far colpo", alcuni in modo inapporpriato, altri(e questo è il caso), con film di notevole qualità, Qui lo humus culturale di New Orleans è tutto, senza che gli autori calchino troppo la mano sulla storia delle tradizioni popolari, anzi lasciando un notevole spazio alla creatività dello spettatore, "creatore con"dell'opera filmica. Come interpreti, se John Hurt e Gena Rowlands erano comunque una garanzia(confermata), Joy Bryant è meglio di Kate Hudson, perché gioca tra sensualità e mistero(magia, volendo...), con Peter Saarsgard che è, in definitiva, un comprimatio, ma come tale si orienta comunque bene... L'ambientazione anche naturale gioca chiaramente una sua parte importante, ma Soffley non si lascia prendere la mano da suggestioni pseudo-turistiche, conducendo invece il film alla sua(intelligemente"innaturale"...) conclusione, Da vedere e appprezzare, se non lo si è visto, da rivedere, approfondendone la lettura, se si è già visto. Un film che, senza essere ciò che si dfinisce un"capolavoro"è comunque oltremodo apprezzabile. El Gato
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toty bottalla
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giovedì 23 gennaio 2014
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fase thriller prevedibile ma non troppo!
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La tensione, che arriva dopo un pò e che poi rimane costante, risulta leggera, la fase misteriosa manca forse di interpreti secondari convincenti, evitati da una sceneggiatura qui carente, il coinvolgimento ambiguo di luke (non bene interpretato da sarsgaard) s'intuisce facilmente, mentre la sorpresa del finale è spiazzante, a proposito, questo finale ricorda un pò quello di: "ballata macabra" di dan curtis del 76 ottomo film con oliver reed, karen black e bette davis film che vi consiglio di vedere. Saluti.
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cassiopea
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sabato 17 agosto 2013
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inaspettato!
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Trovo che il film sia di grande impatto psicologico, insomma, il suo dovere di metter ansia lo fa piuttosto bene. Inizialmente devo ammettere di averlo sottovalutato, anche considerando che il regista è lo stesso di The Ring (che, a mio dire, fa più ridere che paura..). Ho trovato questo film soddisfacente, sicuramente non ho buttato via del tempo nel vederlo. Lo consiglio!
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critichetti
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mercoledì 20 giugno 2012
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buona recitazione per un brutto collage
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Il film è recitato abbastanza bene,sopratutto per quel che riguarda i due vecchi,ma è un'immenso collage di altri film:la sedia a dondolo vuota che si muove ricorda il dondolo del film di Sam Raimi"La casa",la casa dove avviene la storia è pressochè uguale a quella di "Non aprite quella porta",più tantissime altre cose che ricordano fin troppo film più vecchi(cosa che ci sta,ma non così in eccesso).Poi ci sono un sacco di scene così a muzzo,che allungano troppo il film.Per non parlare poi del finale:un twist ending messo così a caso,senza un vero filo logico con il film...è un finale che sorprende,d'accordo,ma non ha legami logici con la storia,risultando così completamente inutile,brutto e noioso.
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Il film è recitato abbastanza bene,sopratutto per quel che riguarda i due vecchi,ma è un'immenso collage di altri film:la sedia a dondolo vuota che si muove ricorda il dondolo del film di Sam Raimi"La casa",la casa dove avviene la storia è pressochè uguale a quella di "Non aprite quella porta",più tantissime altre cose che ricordano fin troppo film più vecchi(cosa che ci sta,ma non così in eccesso).Poi ci sono un sacco di scene così a muzzo,che allungano troppo il film.Per non parlare poi del finale:un twist ending messo così a caso,senza un vero filo logico con il film...è un finale che sorprende,d'accordo,ma non ha legami logici con la storia,risultando così completamente inutile,brutto e noioso....sembra quasi un finale di quelle storielle gialle scritte dai bambini di tre anni dove solo loro sanno chi è il colpevole e lo fanno arrestare con ragionamenti che solo chi conosce già tutta la storia potrebbe sapere.
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satlee
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domenica 10 giugno 2012
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e' più pauroso ciò che abbiamo nella mente...
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rispetto a tantissimi zombie che ci vengono incontro o fantasmi che appaiono per spaventarci... ecco perchè a me i film horror non piacciono, se non questi, più spicologici e con un filo logico nel fantascientifico.
Questo film mi è piaciuto tantissimo, bello anche il significato, se non credi non ti fanno nulla.
Un film che con svariati elementi soprannaturali rimanda tutto ad una semplice credenza popolare, ad una semplice visione della propria mente, un film che fin dall' inizio fa trasparire l' impotenza di persone soggiogate da forze più potenti e da "padroni" che sono anche in grado di decidere se prendersi la tua vita, proprio come gli schiavi dei tempi meno recenti.
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rispetto a tantissimi zombie che ci vengono incontro o fantasmi che appaiono per spaventarci... ecco perchè a me i film horror non piacciono, se non questi, più spicologici e con un filo logico nel fantascientifico.
Questo film mi è piaciuto tantissimo, bello anche il significato, se non credi non ti fanno nulla.
Un film che con svariati elementi soprannaturali rimanda tutto ad una semplice credenza popolare, ad una semplice visione della propria mente, un film che fin dall' inizio fa trasparire l' impotenza di persone soggiogate da forze più potenti e da "padroni" che sono anche in grado di decidere se prendersi la tua vita, proprio come gli schiavi dei tempi meno recenti.
Film che non fa eccessivamente paura non lo classificherei come horror ma più come thriller psicologico, un film che non annoia mai e che non solo durante ma anche alla fine continua a lasciarti con svariate domande che ti passano per la testa!
Ovviamente ne consiglio la visione, ma se cercate un Horror come piace a voi... non è qui che dovete cercare...
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lonecat
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venerdì 20 gennaio 2012
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fra i migliori del genere...
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Davvero non riesco a capire i giudizi poco lusinghieri su questo film che, a mio parere, è fra i migliori del genere. Proprio il cambio di passo finale, tanto criticato, è il suo punto di forza...
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speedway
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martedì 15 novembre 2011
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vodoo....
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Quanto mi è piaciuto questo film !!! .... diventa quasi un icona...... Il finale .... è tutto un programma....
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elia ferroli
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martedì 8 novembre 2011
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un ottima pellicola
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Caroline Ellis (Kate Hudson) è una ragazza insoddisfatta che lascia il lavoro d'infermiera per assistere Ben (John Hurt), un anziano malato terminale abitante delle paludi della Louisiana. Qui incontrerà la moglie Violet Devereaux (Gena Rowlands), ostile ed avversa alla ragazza.. Caroline scoprirà i segreti che si celano dietro la porta della soffitta aiutata dal giovane Luke (Peter Sarsgaard), avvocato dei due anziani coniugi e dall'amica Jill (Joy Briant) ritrovandosi infine, in una trappola senza vie d'uscita.
The skeleton key è una pellicola interessante e soddisfacente, la fotografia è forte e densa in contrasto ai luoghi inquietanti e allo stesso tempo estremamente vitali. Kate Hudson, nel ruolo della giovane protagonista riesce a portare al pubblico un costante accrescere di tensioni che culminano in un finale sconvolgente.
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Caroline Ellis (Kate Hudson) è una ragazza insoddisfatta che lascia il lavoro d'infermiera per assistere Ben (John Hurt), un anziano malato terminale abitante delle paludi della Louisiana. Qui incontrerà la moglie Violet Devereaux (Gena Rowlands), ostile ed avversa alla ragazza.. Caroline scoprirà i segreti che si celano dietro la porta della soffitta aiutata dal giovane Luke (Peter Sarsgaard), avvocato dei due anziani coniugi e dall'amica Jill (Joy Briant) ritrovandosi infine, in una trappola senza vie d'uscita.
The skeleton key è una pellicola interessante e soddisfacente, la fotografia è forte e densa in contrasto ai luoghi inquietanti e allo stesso tempo estremamente vitali. Kate Hudson, nel ruolo della giovane protagonista riesce a portare al pubblico un costante accrescere di tensioni che culminano in un finale sconvolgente. Un ottima pellicola, chiara e ben articolata dove John Hurt e Gena Rowlands sembrano a trovarsi a proprio agio nelle rispettive parti dei coniugi Devereaux. Un punto a favore del film si trova nelle inquadrature e nei dialoghi accurati che plasmano una pellicola intelligente ed innovativa, certamente un ottimo film.
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elia ferroli
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martedì 8 novembre 2011
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un ottima pellicola
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Caroline Ellis (Kate Hudson) è una ragazza insoddisfatta che lascia il lavoro d'infermiera per assistere Ben (John Hurt), un anziano malato terminale abitante delle paludi della Louisiana. Qui incontrerà la moglie Violet Devereaux (Gena Rowlands), ostile ed avversa alla ragazza.. Caroline scoprirà i segreti che si celano dietro la porta della soffitta aiutata dal giovane Luke (Peter Sarsgaard), avvocato dei due anziani coniugi e dall'amica Jill (Joy Briant) ritrovandosi infine, in una trappola senza vie d'uscita.
The skeleton key è una pellicola interessante e soddisfacente, la fotografia è forte e densa in contrasto ai luoghi inquietanti e allo stesso tempo estremamente vitali. Kate Hudson, nel ruolo della giovane protagonista riesce a portare al pubblico un costante accrescere di tensioni che culminano in un finale sconvolgente.
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Caroline Ellis (Kate Hudson) è una ragazza insoddisfatta che lascia il lavoro d'infermiera per assistere Ben (John Hurt), un anziano malato terminale abitante delle paludi della Louisiana. Qui incontrerà la moglie Violet Devereaux (Gena Rowlands), ostile ed avversa alla ragazza.. Caroline scoprirà i segreti che si celano dietro la porta della soffitta aiutata dal giovane Luke (Peter Sarsgaard), avvocato dei due anziani coniugi e dall'amica Jill (Joy Briant) ritrovandosi infine, in una trappola senza vie d'uscita.
The skeleton key è una pellicola interessante e soddisfacente, la fotografia è forte e densa in contrasto ai luoghi inquietanti e allo stesso tempo estremamente vitali. Kate Hudson, nel ruolo della giovane protagonista riesce a portare al pubblico un costante accrescere di tensioni che culminano in un finale sconvolgente. Un ottima pellicola, chiara e ben articolata dove John Hurt e Gena Rowlands sembrano a trovarsi a proprio agio nelle rispettive parti dei coniugi Devereaux. Un punto a favore del film si trova nelle inquadrature e nei dialoghi accurati che plasmano una pellicola intelligente ed innovativa, certamente un ottimo film.
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