fiabopoli
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venerdì 18 maggio 2007
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parole... per descrivere la spiritualita'.
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IL film riassume degnamente le 4 modalita' con le quali l'uomo affronta la vita spirituale: il papa'/colui che studia, che teorizza e che "sa".
Il figlio/colui che pratica la spiritualita' con disciplina (mantra, meditazioni, preghiere e canti).
La mamma/colei il cui contatto con Dio diviene travolgente. E' troppo forte: quando la luce ci invade di colpo, possiamo anche rimanerne folgorati. Se non ci sono radici salde nella vita e qui, sulla Terra, si rischia inevitabilmente di andare fuori di testa, di essere travolti totalmente dalla metafora e dal simbolo (gli oggetti per catturare la luce).
...Infine, ecco... IL VERO MISTICO: la bambina che, nella sua quotidianita' di azioni quasi banali (la gara di spelling - ancora piu' incomprensibile per il pubblico italiano), con un piccolo gesto, quallo che solo un Santo puo' compiere, riesce a stravolgere completamene lo schema e gli irretimenti famigliari: con discrezione e in silenzio, infatti, decide di perdere la gara proprio in dirittura d'arrivo.
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IL film riassume degnamente le 4 modalita' con le quali l'uomo affronta la vita spirituale: il papa'/colui che studia, che teorizza e che "sa".
Il figlio/colui che pratica la spiritualita' con disciplina (mantra, meditazioni, preghiere e canti).
La mamma/colei il cui contatto con Dio diviene travolgente. E' troppo forte: quando la luce ci invade di colpo, possiamo anche rimanerne folgorati. Se non ci sono radici salde nella vita e qui, sulla Terra, si rischia inevitabilmente di andare fuori di testa, di essere travolti totalmente dalla metafora e dal simbolo (gli oggetti per catturare la luce).
...Infine, ecco... IL VERO MISTICO: la bambina che, nella sua quotidianita' di azioni quasi banali (la gara di spelling - ancora piu' incomprensibile per il pubblico italiano), con un piccolo gesto, quallo che solo un Santo puo' compiere, riesce a stravolgere completamene lo schema e gli irretimenti famigliari: con discrezione e in silenzio, infatti, decide di perdere la gara proprio in dirittura d'arrivo... proprio quando sta per vincere, perche' in un lampo si rende conto che la sua vittoria sarebbe stata solo sua e al massimo di suo padre e delle sue aspettative su di lei.
Ma DECIDENDO di perdere la gara, lei in realta' VINCE, perche' consente al suo "gruppo", alla sua famiglia di cambiare le dinamiche interne e pertanto, di vincere a loro volta.
Il miracolo e il cambiamento avvengono sempre in una frazione di secondo. La Natura e tutte le sue Creature, in armonia, agiscono cosi'.
E cosi' agisce spontaneamente solo colui o colei che sa di farne parte in totale sinergia. In completa immersione nella mente luminosa e miracolosa del Creatore.
La bimba agisce proprio con questa consapevolezza.
Lei E' QUESTA CONSAPEVOLEZZA! Ne fa parte completamente: ella comprende in un lampo, che non e' travolgente come quello di sua madre, perche' esso e' come un immediato e velocissimo dialogo diretto col Divino. Come le disse suo padre, da teologo esperto, solo pochi riescono veramente a parlare con Dio e alle volte, ad alcuni di essi, Dio risponde! Nella luce della folgorazione (del "vero Mistico"), la bimba ha la risposta di Dio. La vittoria del singolo E' SOLO con la vittoria di tutti. Il suo passo indietro, consapevole, sblocca la situazione di crisi famigliare. Non vincere il primo premio, per lei NON E' RINUNCIA, ma scelta veramente potente... al punto da determinare una svolta nella sua famiglia. Una piccola cosa per una grande cosa.
Un grande cambiamento che, solo chi e' veramente potente puo' fare.
Il POTERE e' di colui che sa ascoltare la risposta di Dio. La risposta alla quale il vero Mistico fa seguire l'unica domanda possibile: "cosa so fare io ora, cosa posso determinare in questo preciso momento, per far vincere tutti e ...per far vincere Dio?"
Cio' che pensi di questo film corrisponde alla tua vita interiore. La tua reazione spontanea misura con precisione il tuo approccio e connessione col Divino: sei come il padre? Ti e' capitato di essere come la madre? Ti senti attratto dalla spiritualita' e ti sforzi di essere come il figlio? ...O riesci ad essere qualche volta come la figlia? Ossia, quando "un tuo indietreggiare" ti ha fatto essere cosi' potente, da determinare una svolta positiva a te e a chi ti sta intorno?
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anonimo
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lunedì 2 gennaio 2006
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mi è piaciuto molto perchè...
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tratta della spiritualità e delle sue definizioni sia laiche che religiose. la mamma era alla ricerca dell'affetto perduto dei suoi genitori, rubava cose a casa di altri per riappropriarsi della luce, dell'affetto dei cari che aveva perso in un incidente, inoltre lei era cresciuta in collegio. il padre era una persona che non riusciva a costruire relazioni se non controllando o imponendo le sue regole. era una famiglia in cerca di affetto, il quale in quella famiglia si poteva avere solo facendo quello che il padre imponeva, infatti la bambina entra nella completa attenzione del padre perchè si presta a fare tutto quello che lui vuole. e un film che parla della spiritualità intesa come ricerca di senso, la madre fa apparentemente cose senza senso ma in accordo alla sua stroria sta cercando l'amore che sente di non aver potuto avere dai suoi genitori, il padre è incapace di vedere i suoi cari perchè non è capace di confrontarsi con il fallimento delle sue pretese su se stesso, la pretesa di arrivare a Dio, alla crisi mistica.
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tratta della spiritualità e delle sue definizioni sia laiche che religiose. la mamma era alla ricerca dell'affetto perduto dei suoi genitori, rubava cose a casa di altri per riappropriarsi della luce, dell'affetto dei cari che aveva perso in un incidente, inoltre lei era cresciuta in collegio. il padre era una persona che non riusciva a costruire relazioni se non controllando o imponendo le sue regole. era una famiglia in cerca di affetto, il quale in quella famiglia si poteva avere solo facendo quello che il padre imponeva, infatti la bambina entra nella completa attenzione del padre perchè si presta a fare tutto quello che lui vuole. e un film che parla della spiritualità intesa come ricerca di senso, la madre fa apparentemente cose senza senso ma in accordo alla sua stroria sta cercando l'amore che sente di non aver potuto avere dai suoi genitori, il padre è incapace di vedere i suoi cari perchè non è capace di confrontarsi con il fallimento delle sue pretese su se stesso, la pretesa di arrivare a Dio, alla crisi mistica. La figlia arriva alla crisi mistica, arriva a comprendere le regole che fondavano i modi di funzionare della sua famiglia e propone un cambiamento, fa mettere in discussione il padre, il suo fallimento alle gare nazionali sono il fallimento delle pretese del padre, il quale labbandona così il perseguimento sfrenato di una luce che non potrà mai raggiungere perchè incaèpace di vedere se stesso e i suoi cari. Quando alla fine abbraccia il figlio, abbraccia un nuovo modo di porsi, si mette in ascolto di loro e la smette di voler imporre a loro le sue convinzioni...a me è piaciuto molto perchè mi ha dato modo di costruire connessioni di senso tra ciò che apparentemente sembra non avere senso, e non è questo il senso della vita? capire e sentire cosa ci succede? ciao a tutti e buona visione!
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mariter
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giovedì 2 febbraio 2006
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il soprannaturale e la realtà umana
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A me il film è piaciuto molto, perchè tratta un tema di cui non si parla mai al cinema : la ricerca di un rapporto con Dio. Al di là della trama particolare, i personaggi cercano questo incontro con il soprannaturale ed in fondo la bambina, alla fine, sembra anche ricevere una risposta. Inoltre è ben rappresentata la situazione d'incomunicabilità nella famiglia, in cui il padre,dalla spiccata personalità, accentra tutto intorno a sè, anche se in buona fede, non accorgendosi delle esigenze degli altri che non sanno manifestargliele. Forse gli eventi serviranno a cambiare qualcosa..............
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cinzia
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venerdì 6 gennaio 2006
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inconsistente
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film assolutamente inconsistente, non originale, l'univo momento di "suspense" è dato dalla fugace apparizione di un cane che abbaia! Due attori noti per la loro carriera non sono indice di qualità della pellicola!
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(di maddy)
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patricia
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sabato 14 gennaio 2006
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l'eccesso di ego uccide
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L'eccesso di ego uccide completamente le aspirazioni spirituali di un uomo...che sicuramente è in buona fede, crede di progredire e addirittura di potere insegnare, invece non ama più nessuno ma solo l'idea che ha di se stesso. La prima domanda alla moglie scoperta nel suo gioco (sublimamente poetico, a mio parere) doveva essere perchè..cosa vuol dire per te...non la fustigazione e il giudizio moralistico. Gere conosce questo tipo di spiritualità e voleva sicuramente dare un messaggio a qualcuno del suo ambiente...tutti questi attori che si improvvisano cabalisti..o ai rabbini..sarei curiosa di saperne di più. Il concorso di speeling in Italia non viene capito, lo spettatore fa fatica, è un prodotto quasi inersportabile in Italia.
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(di flavia)
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(di max)
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ale
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domenica 1 gennaio 2006
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occasione perduta
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Non perdete tempo con questo film. Le premesse c'erano, seppur il concorso "spelling bee" su cui è anche incentrata la vicenda per l'Italia non ha significato. Il fine del film poteva essere l'analisi delle relazioni affettive e della comunicazione all'interno di una famiglia apparentemente felice ma in realtà immobilizzata in ruoli e rapporti ingessati, nonchè il tema della religione e, più in generale, del sentimento verso un Dio. Invece la regia perde di vista la coerenza narrativa, confonde i temi principali in sterili esercizi verbosi dalla scarsa intellegibilità, e scade in avvenimenti eccessivi ed incoerenti.
Una occasione perduta.
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enzo
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lunedì 26 dicembre 2005
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affettività
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E' un film che riproduce il peso della vita vuota di sentimenti in una famiglia. Spesso la trama non è gradevole, ma la storia stessa non lo è. Un alleggerimento della situazione avrebbe reso il film più piacevole, leggero, ma non avrebbe lasciato un segno così netto nello spettatore.
Merito al coraggio del regista che ha scelto una via poco accattivante, forse meno redditizia, ma vera.
Il padre molto realizzato e di grande cultura, dimostra che la cultura non aiuta nel campo affettivo: la moglie ed i suoi figli non esistono.... sono delle estensioni della sua mente che entra nelle loro vite. La sua mancanza di sentimenti aumenta i problemi della moglie che non riesce ad elaborare un trauma passato e si rifugia nella pazzia per sfuggire ai ricordi traumatici e ad un rapporto di coppia dorato ma terribilmente freddo e asettico.
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E' un film che riproduce il peso della vita vuota di sentimenti in una famiglia. Spesso la trama non è gradevole, ma la storia stessa non lo è. Un alleggerimento della situazione avrebbe reso il film più piacevole, leggero, ma non avrebbe lasciato un segno così netto nello spettatore.
Merito al coraggio del regista che ha scelto una via poco accattivante, forse meno redditizia, ma vera.
Il padre molto realizzato e di grande cultura, dimostra che la cultura non aiuta nel campo affettivo: la moglie ed i suoi figli non esistono.... sono delle estensioni della sua mente che entra nelle loro vite. La sua mancanza di sentimenti aumenta i problemi della moglie che non riesce ad elaborare un trauma passato e si rifugia nella pazzia per sfuggire ai ricordi traumatici e ad un rapporto di coppia dorato ma terribilmente freddo e asettico. Il tipo di concorso a cui partecipa la figlia è consono alla struttura della personalità del padre, e per questo la incoraggia moltissimo. I figli per fortuna (e qui il regista lancia una voce di speranza, poichè questi spesso vengono frantumati da queste situazioni) riescono a reagire, aiutarsi a vicenda, in scene molto drammatiche, di grande tensione e a tirarsi fuori dalla sua ingerenza... uscendone rafforzati.
Anche il finale rende in modo molto ottimistico la possibile prosecuzione di questa storia (spesso più difficile nella realtà), e lascia intravvedere la possibilità di un cambiamento del padre, di un ritorno della madre, a la possibilità quindi della famiglia di andare verso una vita normale....
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paola
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lunedì 2 gennaio 2006
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incomprensibile
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è tutt altro che chiaro, a metà viene voglia di abbandonare la sala se nn fosse per il biglietto pagato. Il padre con le sue spiegazioni rende ogni scena noiosissima. Inoltre lo spelling in italiano non rende l'idea della difficoltà. voto zero!!!
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