La seconda notte di nozze |
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Un film di Pupi Avati.
Con Antonio Albanese, Neri Marcorè, Katia Ricciarelli, Angela Luce.
continua»
Commedia,
durata 103 min.
- Italia 2005.
- 01 Distribution
uscita venerdì 11 novembre 2005.
MYMONETRO
La seconda notte di nozze
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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anche i comici commuovonodi la ghaFeedback: 0 |
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domenica 12 marzo 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo qualche mese di attrito, mi ritrovo, con questo film, a fare pace con Pupi Avati. La mia conoscenza con lui attraverso "Ma quando arrivano le ragazze?"(Italia 2004, 146') era stata un pò brusca; ciò mi portava a credere che anche questo secondo tentativo sarebbe fallito. E invece no! Un film ben girato, con un ritmo costante e molto accattivante; il contrasto Bologna post-bellica/campagna pugliese è straordinario e ben ricostruito. Liliana (Katia Ricciarelli) e il figlio Nino (Neri Marcorè) a pochi mesi dalla morte del marito/padre e della guerra, si ritrovano senza soldi e senza casa. Liliana, in un mometo di disperazione scive al cognato Giordano (Antonio Albanese), anche se non avevano più contatti da anni. Lui, ancora innamorato di lei da che aveva 15 anni,le risponde chiedendole di andare a vivere da lui insieme al figlio. Quest'ultimo, approfittatore,mascalzone, ladro e bugiardo, coglie subito al volo l'occasione, e con una macchina rubata porta la madre in Puglia, costringendola ad affrontare una situazione di grande imbarazzo. Giordano e Liliana si fidanzaranno, Nino continuerà a fare il furfante per realizzare il suo sogno di lavorare nel mondo del cinema. Il personaggio di Giordano è molto complesso: è stato per molto tempo in manicomio, vive con due zie ("quelle ancora vive") con cui gestisce una piccola azienda di confetti; è rimasto traumatizzato dalla morte di una bambina saltata in aria su una mina in un campo di meloni ("...aveva nove anni e fece una gran luce!"), ciò lo ha spinto a cercare mine in giro per i campi e farle saltare perchè, come dice lui stesso, "..è meglio che muoia uno come me, che uno che sta bene!". Antonio Albanese è perfetto, commuovente, profondo, preciso anche nei movimenti, nelle sfumature della voce e nello sguardo. Liliana è una donna esausta, da sempre vittima degli avvenimenti e mai realmente compresa. La sua nomea rientra nel classico stile delle malelingue che si credono onniscenti. Katia Ricciarelli è esattamente come dovrebbe essere il personaggio che interpreta: distrutta ma ancora pronta a lottare, di una certa età ma assolutamente non sfiorita, pudica al punto giusto! E poi il genio, Neri Marcorè, detestabile e odioso. Così bravo ad interpretare il ruolo da crederlo davvero così sfacciato e spudorato anche nella vita! Il film ha conivolto tutta la platea con i sui sorrisi, le risate e i momenti di commozione. Davvero bello.
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