andreina di lorenzo
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domenica 27 ottobre 2013
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film istruttivo
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trovo che sia un film molto interessante e che lo debbano vedere tutti...direi anche commovente
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toty bottalla
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venerdì 11 ottobre 2013
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narrazione poetica un po' surreale!
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La seconda notte di nozze è un film poetico e surreale che ci proietta in un dopoguerra dolciastro dove il buon senso supera l'ignoranza e i pregiudizi, si direte voi ma come: liliana si concede per uno spinterogeno e poi la fa tanto lunga col marito giordano che la ama, le salva la vita e le da un futuro, beh! misteri di sceneggiatura, in raltà la storia del film ci permette di ammirare da vicino la parte più pulita del sentimento più forte che ha il volto di un sorprendente antonio albanese, la sua recitazione ipnotica è convincente come quella della ricciarelli, ottimo il resto del cast e belle locations, forse manca solo un pò di ironia spassosa che avrebbe potuto garantire marcorè che invece resta cialtronamente serioso.
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La seconda notte di nozze è un film poetico e surreale che ci proietta in un dopoguerra dolciastro dove il buon senso supera l'ignoranza e i pregiudizi, si direte voi ma come: liliana si concede per uno spinterogeno e poi la fa tanto lunga col marito giordano che la ama, le salva la vita e le da un futuro, beh! misteri di sceneggiatura, in raltà la storia del film ci permette di ammirare da vicino la parte più pulita del sentimento più forte che ha il volto di un sorprendente antonio albanese, la sua recitazione ipnotica è convincente come quella della ricciarelli, ottimo il resto del cast e belle locations, forse manca solo un pò di ironia spassosa che avrebbe potuto garantire marcorè che invece resta cialtronamente serioso. Saluti.
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mara65
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giovedì 29 settembre 2011
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obsoleto
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Lo stile di Pupi Avati è obsoleto. Vecchio. Le storie cambiano ma i film sono tutti uguali, i suoi. Un regista dovrebbe cambiare stile ogni volta, pur mantenendo la stessa impronta.... ma se Pupi Avati, fa 3 film all'anno, significa che gira film come se fosse una catena di montaggio. Gira film per soldi, per avere finanziamenti e non per la necessità di raccontare un'emozione. Ed i suoi film sono tutti uguali, utilizza sempre attori conosciuti, che interpretano loro stessi. Avati non rischia: fa film banali e scaontati, ma che garantiscono quel successo di botteghino, utile a ricoprire un pò di spese.... del fratello... che è sempre produttore dei suoi film.
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Lo stile di Pupi Avati è obsoleto. Vecchio. Le storie cambiano ma i film sono tutti uguali, i suoi. Un regista dovrebbe cambiare stile ogni volta, pur mantenendo la stessa impronta.... ma se Pupi Avati, fa 3 film all'anno, significa che gira film come se fosse una catena di montaggio. Gira film per soldi, per avere finanziamenti e non per la necessità di raccontare un'emozione. Ed i suoi film sono tutti uguali, utilizza sempre attori conosciuti, che interpretano loro stessi. Avati non rischia: fa film banali e scaontati, ma che garantiscono quel successo di botteghino, utile a ricoprire un pò di spese.... del fratello... che è sempre produttore dei suoi film. Giocano con il giocattolo cinema i due fratellini Avati. E chi ne fa le spese è lo spettatore, che deve ingurgitarsi ogni volta i loro film.... del resto una sapiente e ricca campagna pubblicitaria spinge lo spettatore a recarsi in sala a vedere il loro ennesimo flop.
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lalli
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mercoledì 17 novembre 2010
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odioso marcorè
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di questo film ricorderò Marcorè come uno dei personaggi più antipatici mai visti nei film, e la grandissima interpretazione di Albanese... un bel film ma speravo finisse in maniera migliore. Bellisiima la dedica finale.
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ilaria da roma
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mercoledì 31 ottobre 2007
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tenero e amaro
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MI HA COMMOSSA.LA TENEREZZA CON LA QUALE VIENE CARATTERIZZATO IL PERSONAGGIO DI GIORDANO E' DISARMANTE.UOMO/BAMBINO QUESTO SCEMO DEL VILLAGGIO INTERPRETATO DA ALBANESE (MA ALLORA E' DAVVERO UN GENIO!)FA SORRIDERE PER LA SUA SEMPLICITA'.NON è MATTO,ANZI...E' IL PIU' LUCIDO DI TUTTI,AFFAMATO D' AMORE ED INCOMPRESO VIVE QUASI FUORI DAL MONDO.PER IL RESTO E' BEN RAPPRESENTATO IL CONTESTO STORICO,TANTA AMAREZZA PER IL PERSONAGGIO DI NINO INTERPRETATO DAL POLIEDRICO MARCORE' ED INFINITA COMPASSIONE PER LA LILIANA RAREFATTA DI KATIA RICCIARELLI (DAVVERO BRAVISSIMA IN QUESTO ESORDIO CINEMATOGRAFICO).DIECI E LODE PER LA FOTOGRAFIA.INSOMMA UN FILM DAVVERO PULITO E GRADEVOLISSIMO.:o)
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r o s e l l o
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mercoledì 14 febbraio 2007
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s u p e r c a s t
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NON FACCIO NOMI PER NON ESSERE FRAINTESO SU UNA PREFERENZA CHE NON C'E'.
ECCEZIONALE. E SE ESISTE UN AGGETTIVO MIGLIORE CONSIDERATELO SCRITTO.
UN PARI MERITO A TUTTI.
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mercoledì 14 febbraio 2007
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s u p e r c a s t
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NON FACCIO NOMI PER NON ESSERE FRAINTESO SU UNA PREFERENZA CHE NON C'E'.
ECCEZIONALE. E SE ESISTE UN AGGETTIVO MIGLIORE CONSIDERATELO SCRITTO.
UN PARI MERITO A TUTTI.
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highlander
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giovedì 20 luglio 2006
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...che bella la mia puglia
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Bravissimi tutti gli attori, da Albanese (il migliore), a Marcorè, Ricciarelli, Merlini e Luce (a pari merito tra loro) ed a tutti i caratteristi che sia a Bologna sia in Puglia hanno saputo mirabilmente rappresentare un periodo che ricordo perfettamente come ambienti e mentalità, anche se all'epoca ero solo un bambino.
Bravissimo, come sempre, Pupi Avati che sa viaggiare nella memoria recente, rappresentare benissimo tipologie di diversa umanità e di sentimenti teneri, fragili ed anche spregevoli.
Bello il film nel suo complesso anche se forse la storia avrebbe dovuto evidenziare maggiormente la figura della bambina caduta sulla bomba ed indulgere meno sulla laida figura di Nino (mirable l'interpretazione, ma esagerata fino ai limiti del fastidio la sua "mascalzonità").
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Bravissimi tutti gli attori, da Albanese (il migliore), a Marcorè, Ricciarelli, Merlini e Luce (a pari merito tra loro) ed a tutti i caratteristi che sia a Bologna sia in Puglia hanno saputo mirabilmente rappresentare un periodo che ricordo perfettamente come ambienti e mentalità, anche se all'epoca ero solo un bambino.
Bravissimo, come sempre, Pupi Avati che sa viaggiare nella memoria recente, rappresentare benissimo tipologie di diversa umanità e di sentimenti teneri, fragili ed anche spregevoli.
Bello il film nel suo complesso anche se forse la storia avrebbe dovuto evidenziare maggiormente la figura della bambina caduta sulla bomba ed indulgere meno sulla laida figura di Nino (mirable l'interpretazione, ma esagerata fino ai limiti del fastidio la sua "mascalzonità").
Così com'è raccontata la storia potrebbe non essere compresa la frase finale dedicata a tutti i bambini (forse di tutte le guerre) caduti per colpa di una bomba o di una mina.
E poi... CHE BELLA LA MIA PUGLIA.
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francesco
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giovedì 11 maggio 2006
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la seconda visione letale
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Siamo sempre li'. Visto una volta e' piacevole e offre il meglio grazie ad Antonio Albanese, efficace nel ruolo dello stralunato in cerca d'amore, un pesonaggio 'alla Avati' (non lontano dal Delle Piane di 'Una gita scolastica') che il regista, infatti, sa raccontare con poesia. La seconda visione - al contrario di quanto accade, secondo me, con i buoni film - lascia pero' quel vago senso di cinema 'carino-caruccio-di-carta-velina', di caramella al miele con goccio di liquore al veleno che personalmente detesto. Anche se qui non siamo sui livelli terrificanti de 'Il cuore altrove', vero capolavoro del cinema d'essai per signore. Il miglior Avati, comunque, e' da ricercare nel passato. Certo resta un regista che gira un film all'anno, fa notizia reclutando facce nuove o dimenticate, si ritaglia il suo spazio, trova chi lo ama.
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Siamo sempre li'. Visto una volta e' piacevole e offre il meglio grazie ad Antonio Albanese, efficace nel ruolo dello stralunato in cerca d'amore, un pesonaggio 'alla Avati' (non lontano dal Delle Piane di 'Una gita scolastica') che il regista, infatti, sa raccontare con poesia. La seconda visione - al contrario di quanto accade, secondo me, con i buoni film - lascia pero' quel vago senso di cinema 'carino-caruccio-di-carta-velina', di caramella al miele con goccio di liquore al veleno che personalmente detesto. Anche se qui non siamo sui livelli terrificanti de 'Il cuore altrove', vero capolavoro del cinema d'essai per signore. Il miglior Avati, comunque, e' da ricercare nel passato. Certo resta un regista che gira un film all'anno, fa notizia reclutando facce nuove o dimenticate, si ritaglia il suo spazio, trova chi lo ama. E intanto 'Saimir' - per citare un ottimo esempio di cinema italiano nuovo, coraggioso, abrasivo - non riesce a farsi vedere. Meditiamo.
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montgomery
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mercoledì 15 marzo 2006
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orrendo
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Il solito fiasco veramente insopportabile del recente cinema italiano. Film inguardabile che cerca di essere originale ma che ottiene come unico risultato di far addormentare chiunque lo guardi persino sotto pesantissime dosi di caffeina !!!! Il peggiore dei film americani risulta essere decisamente migliore di questo orpello cinematografico.
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