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alberto m.
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venerdì 9 settembre 2005
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perchè?
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Delude il film della Comencini, osannato da parte della critica televisiva, stupisce per la banalità con cui viene descritta l’ennesima difficile storia di famiglia nell’ultima stagione del cinema nostrano. La violenza sessuale di un padre sui figli, nascosta sotto la facciata di una tranquilla - poteva non esserlo? - e borghese famiglia italiana, fratello e sorella che si ritrovano ormai adulti per rielaborare il trauma – come Freud comanda -, un compagno infedele – cosa pretendete? -, un’amica lesbica che seduce la collega tradita - guarda caso - dal marito con una ragazzina – è naturale -, e le consuete scene di isteria che contraddistinguono le interpretazioni della Mezzogiorno nell’intento di rappresentare una figura di donna illusa e nervosa.
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Delude il film della Comencini, osannato da parte della critica televisiva, stupisce per la banalità con cui viene descritta l’ennesima difficile storia di famiglia nell’ultima stagione del cinema nostrano. La violenza sessuale di un padre sui figli, nascosta sotto la facciata di una tranquilla - poteva non esserlo? - e borghese famiglia italiana, fratello e sorella che si ritrovano ormai adulti per rielaborare il trauma – come Freud comanda -, un compagno infedele – cosa pretendete? -, un’amica lesbica che seduce la collega tradita - guarda caso - dal marito con una ragazzina – è naturale -, e le consuete scene di isteria che contraddistinguono le interpretazioni della Mezzogiorno nell’intento di rappresentare una figura di donna illusa e nervosa. Comencini sembra riportare la propria personale visione di un sistema familiare in crisi, che però tragicamente non conosce e non riesce a raccontare. Non a caso le scene “memorabili” sono sempre le più banali e passano tutte attraverso il povero Alessio Boni, attore di una soap ospedaliera – ma dai!- e la simpatica Finocchiaro ma coronano l’idea di un film in cui le storie parallele non prendono il volo, sospese tra la voglia di un intreccio e partecipazione, alla necessità di richiudere il tutto in camei personali. E’ forse questa la cosa più sorprendente per “La bestia nel cuore”, la completa disarmonia delle storie narrate, che, slegate ma non completamente, non contribuiscono a rafforzare la drammaticità dell’episodio centrale ed esulano, al tempo stesso, da qualsiasi intento di decostruzione narrativa. Perché dunque vedere questo film? Forse solo per la bellezza degli attori e attrici. Tra l’altro anche la Comenciani ha pensato bene di far intervenire la stupenda Stefania Rocca. Ma perché scegliere un’attrice, seppur bravissima, che porta un evidente tatuaggio nel ruolo di un’improbabile ragazza non vedente, ed esibirlo doppiamente in un malizioso due pezzi? A volte, anche i piccoli segnali di incoerenza rilevano un film inconcluso, non tanto per la loro banalità, ma per il fatto che si sono fatti notare all’interno di un racconto. Peccato!
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goldy
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giovedì 22 settembre 2005
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e la plausibilità?
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La Comencini sembra faccia film soprattutto perchè ama stare tra amici. Tutti di ambito familiare, i protagonisti sono sempre belli, carini, educati, consapevoli, posseduti da infelicità controllata che non li pirta mai alla depressione o alla disperazione. Non sta bene, perderebbero la loro gradevolezzache piace tanto al pubblico per bene. La Comencini è scivolata verso problematiche sempre più inquietanti (l'omosessualità nascosta) per arrivare ora all'incesto e alle molestie in famiglia. Si affrontano problemi pesanti come macigni , ma per carità, nulla che non si possa superare con un dialogo sapiente e un franco scambio di idee.
Il prossimo sarà un padre pedofilo o un fratello travestito?
In un film sgangherato come questo senza baricentro come si faccia a dare la coppa Volpi alla Mezzogiorno è un mistero che si spiega solo con l'impellenza di dare un premio a qualcosa del cinema italiano così come successe qualche anno fa alla Ceccarelli e a Lo Cascio.
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La Comencini sembra faccia film soprattutto perchè ama stare tra amici. Tutti di ambito familiare, i protagonisti sono sempre belli, carini, educati, consapevoli, posseduti da infelicità controllata che non li pirta mai alla depressione o alla disperazione. Non sta bene, perderebbero la loro gradevolezzache piace tanto al pubblico per bene. La Comencini è scivolata verso problematiche sempre più inquietanti (l'omosessualità nascosta) per arrivare ora all'incesto e alle molestie in famiglia. Si affrontano problemi pesanti come macigni , ma per carità, nulla che non si possa superare con un dialogo sapiente e un franco scambio di idee.
Il prossimo sarà un padre pedofilo o un fratello travestito?
In un film sgangherato come questo senza baricentro come si faccia a dare la coppa Volpi alla Mezzogiorno è un mistero che si spiega solo con l'impellenza di dare un premio a qualcosa del cinema italiano così come successe qualche anno fa alla Ceccarelli e a Lo Cascio. Per giustificare le solite tronfie dichiarazioni televisive del direttore di Rai Cinema che non sa come contenere l'orgoglio per aver prodotto un film come questo che puntualmente nessun membro della giuria nemmeno prende in considerazione. Allora che premio avrebbero dovuto dare alla Finocchiaro, l'unico poersonaggio credibile in un film che non fa mai i conti con la plausibilità. Una per tutte. Ma lei signora Comencini hai mai preso un treno delle ferrovie del Sud-Est nel Salento?. Un discreto affollamento mi ha impedito più volte di riuscire a trovare un posto a sedere. Davvero improbabile trovare il deserto assoluto. Meno male che non ha pensato alla Circumvesuviana!
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litz
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venerdì 25 agosto 2006
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realtà soffocate
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Grande la Comencini, e realistica ed insuperabile la interpretazione di Giovanna Mezzogiorno nulla togliendo ai restanti attori del cast.
Purtroppo rifacendomi al titolo di lancio,sono realtà soffocate , attuali della nostra storia relazionale familiare contemporanea.Silenzi , repressioni, che vengono somministrati da genitori che palesemente danno del loro nucleo familiare un impressione positiva., ma non tenendo conto di quel fuoco che lentamente corroderà quella tappa centrale per lo sviluppo di una salda identità intergenerazionale.figli che rimuovono la loro infanzia basi necessarie da tramandare alla propria continuità alla propria prole,infanzia bruciata da un incesto, da una bestia, giochi e affetti violati,e la principale figura di quella relazione primaria, dove stà? Quella figura che instaura un legame di attaccamento con i propri figli ricco di protezione, e responsività,anche lei e soprattuttolei ai miei occhi "é la Bestia da raccontare" Tutto ciò viene riportato nel testo della Comencini, non credo che lasci tempo alle critiche ,ma credo sia doveroso per la nostra generazione e per quelle che verranno a chiedersi, al come "Attivarsi",e al come intervenire per evitare una rimozione della propria -o loro infanzia.
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Grande la Comencini, e realistica ed insuperabile la interpretazione di Giovanna Mezzogiorno nulla togliendo ai restanti attori del cast.
Purtroppo rifacendomi al titolo di lancio,sono realtà soffocate , attuali della nostra storia relazionale familiare contemporanea.Silenzi , repressioni, che vengono somministrati da genitori che palesemente danno del loro nucleo familiare un impressione positiva., ma non tenendo conto di quel fuoco che lentamente corroderà quella tappa centrale per lo sviluppo di una salda identità intergenerazionale.figli che rimuovono la loro infanzia basi necessarie da tramandare alla propria continuità alla propria prole,infanzia bruciata da un incesto, da una bestia, giochi e affetti violati,e la principale figura di quella relazione primaria, dove stà? Quella figura che instaura un legame di attaccamento con i propri figli ricco di protezione, e responsività,anche lei e soprattuttolei ai miei occhi "é la Bestia da raccontare" Tutto ciò viene riportato nel testo della Comencini, non credo che lasci tempo alle critiche ,ma credo sia doveroso per la nostra generazione e per quelle che verranno a chiedersi, al come "Attivarsi",e al come intervenire per evitare una rimozione della propria -o loro infanzia. Ci si lamenta di pedofilia, di violenze, lo stesso genitore condanna il pedofilo, ma in realtà chi protegge l'infanzia?Cosa e chi sono i nostri Genitori? cosa significa essere genitori ? Cosa è questo grande passaggio alla genitorialità poco meditato? Cosa è un figlio?
Credo che l'invito della Comencini sia proprio questo,Un racconto che eliciti un riesame in ognuno di noi.
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pulcia
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domenica 18 settembre 2005
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niente di speciale
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Come al solito vado al cinema e ne esco senza entusiasmo. Certo, qualche colpo di scena, come la relazione lesbica tra la Finocchiaro e la Rocca (sono le due che ho apprezzato di più), ma per il resto sapevo esattamente che cosa aspettarmi dalla Mezzogiorno. Le solitw scenate drammatiche che si concludono con una gravidanza problematica ed il tradimento del compagno, il quale, poi, ho trovato proprio poco espressivo in proporzione inversa con l'essere palestrato... Il dramma dell'incesto non fa piangere, anzi, peggio ancora, non mi ha suscitato alcuna emozione, se non quella di aspettare di vedere che cosa succedeva alle due lesbiche. Doveva essere un intermezzo comico per esorcizzare il tragico.
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Come al solito vado al cinema e ne esco senza entusiasmo. Certo, qualche colpo di scena, come la relazione lesbica tra la Finocchiaro e la Rocca (sono le due che ho apprezzato di più), ma per il resto sapevo esattamente che cosa aspettarmi dalla Mezzogiorno. Le solitw scenate drammatiche che si concludono con una gravidanza problematica ed il tradimento del compagno, il quale, poi, ho trovato proprio poco espressivo in proporzione inversa con l'essere palestrato... Il dramma dell'incesto non fa piangere, anzi, peggio ancora, non mi ha suscitato alcuna emozione, se non quella di aspettare di vedere che cosa succedeva alle due lesbiche. Doveva essere un intermezzo comico per esorcizzare il tragico..ma perchè? Alla fine, devo dire, che è stata una scelta azzeccata, dal momento che era la parte più interessante...ma allora sembra quasi che l'argomento centrale, il fulcro, si sia perso da qualche parte. Troppo ovvio il tradimento, dal momento in cui appare la ragazza che saluta Franco. Troppo ovvie le reazioni della Mezzogiorno, consolidate ormai dall'Ultimo Bacio (il fatto poi del tradimento e della gravidanza quasi non cambia tra i due film). Alla fine, diciamo che il messaggio è che la vta va avanti...ma a giudicare dalla faccia della protagonista, sebbene a parole il messaggio voglia essere positivo, le immagini danno tutt'altra impressione...
No, non mi ha emozionata. Il tragicomico per eccellenza è quello che è riuscito a creare Benigni ne La vita è bella. Lì aveva un senso, una continuità. Qui, a mio parere, no.
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ezio99
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giovedì 15 settembre 2005
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diseducativo
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Un passo falso della Mezzogiorno, comunque brava e intensa, malgrado questo film. Film, ad esser gentili, diseducativo. La banalità dei dialoghi e delle situazioni è pari (in negativo), soltanto alla drammaticità, quasi sacralità, del tema affrontato. La psicologia dei personaggi risulta al limite del grottesco, o del farsesco; non a caso, ad un certo punto, si vede il regista di una serie tv interrogarsi sulla credibilità delle battute, e gli attori, appena fuori scena, scoppiare a ridere.
Un tema archetipico come l'incesto meritava scelte stilistiche altrettanto coraggiose, quasi un proprio dominio semantico, entro il quale poter, con difficoltà e umiltà, tratteggiare i vissuti e la fenomenologia di un dramma psicologico.
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Un passo falso della Mezzogiorno, comunque brava e intensa, malgrado questo film. Film, ad esser gentili, diseducativo. La banalità dei dialoghi e delle situazioni è pari (in negativo), soltanto alla drammaticità, quasi sacralità, del tema affrontato. La psicologia dei personaggi risulta al limite del grottesco, o del farsesco; non a caso, ad un certo punto, si vede il regista di una serie tv interrogarsi sulla credibilità delle battute, e gli attori, appena fuori scena, scoppiare a ridere.
Un tema archetipico come l'incesto meritava scelte stilistiche altrettanto coraggiose, quasi un proprio dominio semantico, entro il quale poter, con difficoltà e umiltà, tratteggiare i vissuti e la fenomenologia di un dramma psicologico. La regista sguazza invece con pochezza in storie di infedeltà, separazioni e amori lesbici, che non c'è modo di capire che cosa abbiano a che fare con il dramma raccontato, il quale finisce ovviamente per finire sullo sfondo, tra le risa della sala.
Un'ottima occasione completamente perduta di guardare ad un tema assai complesso, magari trasmettendo la fiducia che ogni dramma personale può essere convertito in tragedia, recuperandone le valenze collettive ed esistenziali.
Infine, una nota di demerito per l'esposizione di tanti stereotipi senza spessore: gli uomini deboli, o incestuosi, o infedeli; le donne impotenti, o infelici, o vittime. Complimenti!
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nathan nate
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lunedì 18 agosto 2008
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la sublime giovanna mezzogiorno
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Uno dei film più intensi che abbia mai visto. Ho apprezzato la regia, ma senz'altro il mio giudizio è spinto per la gran parte dal mio entusiasmo e l'affezione agli attori di questo film, prima fra tutte la sublime Giovanna Mezzogiorno. Luigi Lo Cascio l'ho sempre trovato un po' impostato, sarà l'accento siciliano che avverto in ogni sua espressione, o il passato da attore teatrale...ma per la stessa ragione forse, è un attore con una carica recitativa che mi attrae, magari senza conquistarmi.
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lunedì 19 settembre 2005
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brava cristina!!!
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Cara Cristina [Comencini], ho visto il tuo film e le recensioni piu’ aggressive. Quando Freud aveva presentato alla Commissione Scientifica dell’Università di Vienna la sua teoria sessuale delle nevrosi, tutti i cattedrattici viennesi non lo presero sul serio e per il Neuropatologo viennese fu uno smacco. Così lo stesso fu’ per la “l’Interpretazione de sogni” del 1899. Dovette scrivere un altro libretto, .. “il sogno” nel 1900, per spiegare che cosa voleva dire nel libro dell’anno precedente. Il successo per Freud venne dopo. Come credo per il tuo film.
Stai tranquilla, queste cose vanno digerite.
Infatti Freud aveva cercato di parlare loro con un linguaggio forbito: ecco quindi le ragioni di parlar di Edipo! Vedi, in qualche recensione ho visto parlare di “Incesto” e non di “pedofilia”.
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Cara Cristina [Comencini], ho visto il tuo film e le recensioni piu’ aggressive. Quando Freud aveva presentato alla Commissione Scientifica dell’Università di Vienna la sua teoria sessuale delle nevrosi, tutti i cattedrattici viennesi non lo presero sul serio e per il Neuropatologo viennese fu uno smacco. Così lo stesso fu’ per la “l’Interpretazione de sogni” del 1899. Dovette scrivere un altro libretto, .. “il sogno” nel 1900, per spiegare che cosa voleva dire nel libro dell’anno precedente. Il successo per Freud venne dopo. Come credo per il tuo film.
Stai tranquilla, queste cose vanno digerite.
Infatti Freud aveva cercato di parlare loro con un linguaggio forbito: ecco quindi le ragioni di parlar di Edipo! Vedi, in qualche recensione ho visto parlare di “Incesto” e non di “pedofilia”. Perché quando questi drammi accadono, .. per raccontare i contenuti emotivi e i sentimenti, .. Freud ha abituato la Borghesia alla vecchia canzone dell’Edipo. Hanno in mente lo psicologismo da salotto per cui se una persona nella sua infanzia incontra un pedofilo, .. non può avere problemi!! Magari una soluzione al problema sessuale è la relazione omosessuale, non completamente capita e messa in atto. Un'altra può essere a volte la tossicodipendenza! Riguardo all’emersione del problema di Sabina al momento della gravidanza, .. ovviamente riguarda non tanto “il tema edipico” [ci devono essere giornalisti che hanno analisti poco aggiornati!!! ….] ma riguarda invece il tema dell’attaccamento!!
Mi sembra che gli attori abbiano fatto un buon lavoro. Cara Cristina, .. ancora complimenti! Molto struggente questa atmosfera americana, …soprattutto per la lingua americana, .. una lingua diversa che lenisce e rende vivibile, questo dolore, italiano, compostamente rappresentato dal bravo Lo Cascio. Le donne di questo film sono magnifiche, e recitano con grande sensibilità e coinvolgimento.
Credo sia importante sottolineare che più un film mette a nudo problematiche antiche e comuni a molte persone, piu’ il film puo’ essere attaccato da critiche perchè smuove emozioni sopite. Nella storia un altro film aveva suscitato critiche forti: “Arancia Meccanica”. Era stato ritirato dalla distribuzione su espressa richiesta di S. Kubrick. Era subissato da proteste per aver istigato bande di giovani a violentare persone in giro come nel film.
Qui il film spinge a ricordare, un po’ come il sogno di Sabina … e non tutte le Sabine e i Daniele vogliono ricordare! www.marcolongofabrizio.it
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