frenkk
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lunedì 2 maggio 2016
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polpettone ben fatto ma zeppo di banalità
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Bisogna accettare e comprendere che un film deve essere un compromesso tra l'arte e il commerciale.
Le buone intenzioni ci sono, il film è decisamente spettacolare e ricco di effetti, le ricostruzioni ambientali e gli scontri fra i due eserciti o fra gli eroi sono grandiosi.
Si può anche, anzi, si deve trovare una chiave di lettura nuova o alternativa sull'Iliade ma alla fine risulta un polpettone tutto americano.
Neanche si salva la versione allungata director cut. Avrebbe dovuto tagliare piuttosto che annacquare il brodo.
Molte sono le cose fastidiose: i facili sentimenti da gossip, le compagne bellissime e giovanissime ma buone solo a piagnucolare, l'amore e la famiglia al di sopra di tutto.
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Bisogna accettare e comprendere che un film deve essere un compromesso tra l'arte e il commerciale.
Le buone intenzioni ci sono, il film è decisamente spettacolare e ricco di effetti, le ricostruzioni ambientali e gli scontri fra i due eserciti o fra gli eroi sono grandiosi.
Si può anche, anzi, si deve trovare una chiave di lettura nuova o alternativa sull'Iliade ma alla fine risulta un polpettone tutto americano.
Neanche si salva la versione allungata director cut. Avrebbe dovuto tagliare piuttosto che annacquare il brodo.
Molte sono le cose fastidiose: i facili sentimenti da gossip, le compagne bellissime e giovanissime ma buone solo a piagnucolare, l'amore e la famiglia al di sopra di tutto.
Amore? bah! è chiaro che, Omero o non Omero, la tresca tra Paride ed Elena si crea per puro capriccio di due adulti (?) immaturi. La relazione di Achille e Briseide è totalmente campata in aria. Potrebbe essere accettabile, ma far morire il divo Achille perchè va alla ricerca dell'amata e per giunta per mano di uno smidollato e inutile Paride è un peccato.
Priamo, (vedovo?) sembra tirare le cuoia da un momento all'altro, la famiglia reale si gode la guerra come fosse al circo per un combattimento tra gladiatori.
Ettore cerca si tenere un po' di dignità ma non regge a tutto il polpettone che lo schiaccia.
Achille, il divo della situazione, è recitato dal divo, appunto, Pitt che fa se stesso (divo), Atleticamente preparato, fisico scattante tutto sommato ci può anche stare.
Un film per chi non ha pretese storico/culturali/letterarie e che riesce a sopportare polpettoni senza annoiarsi senza ricavare nulla.
L'unica scena apprezzabile è il duello tra Ettore ed Achille.
Vedete voi.
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orion84
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giovedì 4 febbraio 2016
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godibile rivisitazione di un mito
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La guerra di Troia è la guerra per eccellenza, questo film ne riprende i personaggi principali e ridisegna una trama che di per sé ci consegna un buon film ma che si allontana pesantemente dai fatti narrati nell'Iliade anche se ovviamente sfrutta molto del "mito" per attrarre lo spettatore. La realizzazione tecnica del film è impeccabile: i duelli principali a cui si assiste sono carichi di fisicità e ben "danzati" dagli interpreti, gli effetti speciali sono ottimi e anche le musiche accompagnano bene le immagini, suggestive poi le location e un plauso particolare alla ricostruzione di Troia e ai vestiti dei troiani che ne richiamano lo sfarzo che contraddistingueva la città. Personalmente mi è anche piaciuta molto l'interpretazione degli attori principali, un Brad Pitt al suo massimo splendore che esibisce una fisicità maestosa ci fa dimenticare che è biondo e ha gli occhi azzurri, molto più azzeccati nelle fattezze Eric Bana e anche Orlando Bloom nei panni dei bellissimi principi troiani e anche i personaggi femminili hanno un'avvenenza che incanta.
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La guerra di Troia è la guerra per eccellenza, questo film ne riprende i personaggi principali e ridisegna una trama che di per sé ci consegna un buon film ma che si allontana pesantemente dai fatti narrati nell'Iliade anche se ovviamente sfrutta molto del "mito" per attrarre lo spettatore. La realizzazione tecnica del film è impeccabile: i duelli principali a cui si assiste sono carichi di fisicità e ben "danzati" dagli interpreti, gli effetti speciali sono ottimi e anche le musiche accompagnano bene le immagini, suggestive poi le location e un plauso particolare alla ricostruzione di Troia e ai vestiti dei troiani che ne richiamano lo sfarzo che contraddistingueva la città. Personalmente mi è anche piaciuta molto l'interpretazione degli attori principali, un Brad Pitt al suo massimo splendore che esibisce una fisicità maestosa ci fa dimenticare che è biondo e ha gli occhi azzurri, molto più azzeccati nelle fattezze Eric Bana e anche Orlando Bloom nei panni dei bellissimi principi troiani e anche i personaggi femminili hanno un'avvenenza che incanta. La nota stonata del tutto purtroppo è chiaramente la pochissima attinenza col poema omerico, al di là del contesto (nell'iliade si racconta solo l'ultimo anno di guerra e finisce con la morte di Ettore e i relativi funerali) ciò che però più mi ha deluso è stata la rivisitazione in chiave antireligiosa dell'opera. Omero nel suo poema colloca gli Dei nel ruolo di protagonisti della vicenda mentre in questo film è davvero scandaloso il modo in cui il regista cancella tutto e ci presenta un Achille (figlio di una ninfa e lui stesso semi-dio) versione anarchico tutto preso dall'esibire la sua avversione per il potere sia dei Re che degli Dei, ma ancor peggiore è la visione che si da dei troiani: Ettore (che nel poema compie gesta gloriose perché Apollo ne sorregge lo spirito) che dubita degli Dei stessi e la sensazione che si voglia mettere in risalto come l'agire mosso da credenze divine sia sempre frutto di sventura (i consigli sbagliati del sacerdote) e, nel caso di Priamo, gli costi la Guerra e la sua Città oltre che la vita. Sembra sempre che chi consiglia di seguire un presagio divino faccia la figura dello scemo. Purtroppo questo fattore secondo me toglie molto al film, il regista ha voluto fare un'opera che sembra dirci che come uomini dobbiamo pensare solo a godere della vita non lasciandoci condizionare da credenze, sinceramente poteva realizzare un film in cui gli Dei non apparivano ma non per questo dovevano venire sminuiti in questo modo travisando completamente il senso dell'opera a cui si ispira.
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paolo salvaro
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sabato 16 maggio 2015
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l'iliade secondo hollywood
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Tentativo in parte riuscito di trasporre la leggenda di Troia. Chi non conosce la guerra che vide confrontarsi Achille ed Ettore, Afrodite ed Era, Poseidone e Marte (Ares)? Bisogna dire che quella qui operata è una ricostruzione storica a tratti fedele, a tratti fantasiosa, ma sicuramente migliore di molte altre. Seriamente, se si dovessero giudicare Braveheart e 300 dal punto di vista storico, ci si potrebbero fare delle grosse e grasse risate per tutta la notte. Da questo punto di vista, alcuni riferimenti mi hanno piacevolmente sorpreso, come il cadavere di Ettore effettivamente legato dietro al carro da Achille, oppure l'idea del cavallo effettivamente attribuita ad Ulisse, la clamorosa caduta di Achille per mano di Paride; ma a pensarci bene tutti questi elementi erano troppo centrali per poterli alterare, viceversa in molti altri punti è stato combinato un vero disastro.
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Tentativo in parte riuscito di trasporre la leggenda di Troia. Chi non conosce la guerra che vide confrontarsi Achille ed Ettore, Afrodite ed Era, Poseidone e Marte (Ares)? Bisogna dire che quella qui operata è una ricostruzione storica a tratti fedele, a tratti fantasiosa, ma sicuramente migliore di molte altre. Seriamente, se si dovessero giudicare Braveheart e 300 dal punto di vista storico, ci si potrebbero fare delle grosse e grasse risate per tutta la notte. Da questo punto di vista, alcuni riferimenti mi hanno piacevolmente sorpreso, come il cadavere di Ettore effettivamente legato dietro al carro da Achille, oppure l'idea del cavallo effettivamente attribuita ad Ulisse, la clamorosa caduta di Achille per mano di Paride; ma a pensarci bene tutti questi elementi erano troppo centrali per poterli alterare, viceversa in molti altri punti è stato combinato un vero disastro.
Perchè enfatizzare così tanto il rapporto tra Achille e Briseide e viceversa così tanto sminchiato quello fra Patroclo ed Achille? Sarebbe stato un delitto accennare anche solo vagamente alla relazione omosessuale tra questi due, visto che nell'antica Grecia simili costrizioni omofobe non esistevano? Perchè Achille è interpretato da uno dei Brad Pitt meno ispirati e meno calati nel personaggio della storia (Il che è tutto dire), tutto muscoli e virilità fine a sè stessa? Come riesce il personaggio di Elena ad essere così inutile e vuoto, pur essendo allo stesso tempo paradossalmente il pretesto principale che diede via al conflitto? Che fine hanno fatto gli dei?
Ci possiamo porre questi e numerosi altri quesiti, ma del resto non ci si poteva certo aspettare una fedeltà totale al poema omerico. Nonostante alcune situazioni ed alcuni eventi risultino essere un pò forzati, l'atmosfera di fondo è piuttosto azzeccata ed in certi frangenti si potrebbe definire Troy anche un buon film. Peccato che poi altre pecche presenti nel casting ne decretino il fallimento. Salvo Eric Bana che fa rivivere al meglio un Ettore fiero, dignitoso e forte, il resto degli attori appare un pò in bambola, anche a causa di una sceneggiatura che non li ha certo aituati a delineare nel modo migliore i loro personaggi. Sul serio, che altro poteva fare quel povero diavolo di Sean Bean, quando tutto quello che gli fanno fare nel film è girare scene in cui tenta di convincere Achille a non fare il cazzone e a fare pace con Agamennone? Qualcuno ha veramente rivisto Ulisse in lui, o il suo personaggio stava solamente portando quel nome senza esserlo? Orlando Bloom riesce invece a tratti a risvegliare un Paride quasi decente, ma poi quella scandalosa scena in cui fugge dinanzi a Menelao aggrappandosi alle caviglie di Ettore come avrebbe fatto un neonato elimina completamente tutta l'aura epica di cui il personaggio si era circondato. Un vero peccato.
Colonna sonora e montaggio sufficienti, niente di straordinario ma nemmeno di così osceno. Complessivamente, andare oltre le due stelle sarebbe un po' troppo generoso.
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jacopo b98
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mercoledì 5 novembre 2014
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un kolossal che rilegge omero
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Quando il principe troiano Paride (Bloom) “ruba” al re di Sparta Menelao (Gleeson) la moglie Elena (Kruger), i re greci guidati dall’avido Agamennone (Cox) partono in guerra contro la città di Troia per recuperare la donna (ma gli scopi reali erano altri). Inizia così la lunga guerra di Troia. A prendere parte alla guerra è anche Achille (Pitt), il più forte degli eroi greci. Sceneggiato dal giovane David Benioff, che si prende molte libertà dal poema omerico originale, è un colosso epico da 180 milioni di dollari. Criticato in mezzo mondo, demolito da due critici su tre, è un film che vale più di quel che sembra a prima vista: certo, è lungi dall’essere un capolavoro, ma mi sembra comunque ingiusto tutto questo accanimento.
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Quando il principe troiano Paride (Bloom) “ruba” al re di Sparta Menelao (Gleeson) la moglie Elena (Kruger), i re greci guidati dall’avido Agamennone (Cox) partono in guerra contro la città di Troia per recuperare la donna (ma gli scopi reali erano altri). Inizia così la lunga guerra di Troia. A prendere parte alla guerra è anche Achille (Pitt), il più forte degli eroi greci. Sceneggiato dal giovane David Benioff, che si prende molte libertà dal poema omerico originale, è un colosso epico da 180 milioni di dollari. Criticato in mezzo mondo, demolito da due critici su tre, è un film che vale più di quel che sembra a prima vista: certo, è lungi dall’essere un capolavoro, ma mi sembra comunque ingiusto tutto questo accanimento. È vero, Benioff e Petersen, iniziano il film molti anni prima degli eventi narrati nell’Iliade, e chiudono il film parecchio dopo quella che sarebbe la fine del poema (la visita di Priamo [O’Toole] ad Achille), si prendono parecchie libertà per strada (Menelao e Agamennone muoiono, mentre nella realtà tornano entrambi a casa, anche se il secondo verrà poi ucciso al ritorno a casa dalla moglie Clitemnestra), tagliano punti importanti, inscenano relazioni romantiche tra personaggi che nel poema non sono descritte (quella tra Achille e Briseide [Byrne]), e per giunta fanno durare la guerra molto poco, non certo 10 anni come nel poema (che difatti peraltro ne descrive solo gli ultimi 51 giorni). Ma in fondo è un film e adattare l’Iliade non è cosa facile, date anche la sua lunghezza e complessità. Troy è invece apprezzabile per temi trattati in modo delicato (e la mano di Petersen si vede): il rapporto padre-figlio, l’onoranza per i defunti, l’onore, il rispetto, il sacrificio, l’amore. Temi tipici del genere epico, ma trattati in modo non scontato. Gli attori inoltre (se si fa eccezione per Pitt, che spesso lascia un po’ perplessi) sono bravi e funzionali nelle rispettive parti, spiccano la Brideide della Byrne, il Priamo di O’Toole (la scena della supplica per la restituzione del cadavere di Ettore è la più potente del film) e, perché no, l’Ettore di Eric Bana. Lo spettacolo è messo in scena in modo sontuoso e credibile (anche se spessissimo si è ricorso al digitale, specie nelle scene di battaglia con molte comparse) e la regia di Petersen regala grandi momenti spettacolari, anche se di per sè non c’è nulla di rivoluzionario. La cura dei dettagli è ammirevole (scenografie: Nigel Phelps; costumi: Bob Ringwood) e alcune scene (il duello tra Ettore e Achille) sono davvero di grande effetto e superba realizzazione. Accettabili le musiche di James Horner, notevole la fotografia di Roger Pratt. Grande successo di pubblico.
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critichetti
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giovedì 1 maggio 2014
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omero ringrazierebbe di essere cieco
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Prima di iniziare la recensione è necessario far notare chi è il regista:Wolfgang Petersen non è certamente uno sprovveduto,basti vedere film come "Virus Letale",oppure alcune piccolezze di questo film che registicamente sono buone,come l'inserimento fantasioso di Ulisse che pensa al cavallo guardando un soldato scolpirne uno per suo figlio:davvero si parla bene del "multiforme ingegno" dell'eroe.Ma il resto è un "minestrone di errori" uno dopo l'altro.Non mi dilungherò sulle numerosissime differenze tra il poema e il film perchè altrimenti verrebbe fuori una recensione di Dio solo sa quanti chilometri di lunghezza,ma mi limiterò ad alcune analisi delle cose più gravi.Cominciamo da una differenza tra poema e film molto grave:l'uccisione di Menelao.
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Prima di iniziare la recensione è necessario far notare chi è il regista:Wolfgang Petersen non è certamente uno sprovveduto,basti vedere film come "Virus Letale",oppure alcune piccolezze di questo film che registicamente sono buone,come l'inserimento fantasioso di Ulisse che pensa al cavallo guardando un soldato scolpirne uno per suo figlio:davvero si parla bene del "multiforme ingegno" dell'eroe.Ma il resto è un "minestrone di errori" uno dopo l'altro.Non mi dilungherò sulle numerosissime differenze tra il poema e il film perchè altrimenti verrebbe fuori una recensione di Dio solo sa quanti chilometri di lunghezza,ma mi limiterò ad alcune analisi delle cose più gravi.Cominciamo da una differenza tra poema e film molto grave:l'uccisione di Menelao.E' estremamente grave,poichè Menelao nel poema sopravvisse e fu poi uno di coloro che nell "Odissea" aiutarono Telemaco a ritrovare il padre.Altro grave errore è Achille che uccide i sacerdoti e mutila le statue di Apollo:Achille aveva rispetto per la sacralità di certi luoghi,cosa che si nota soprattutto nell'"Eneide",quando Neottolemo,figlio di Achille,uccide uno dei figli di Priamo mentre stava per ripararsi dietro l'altare:Priamo usciraà da dietro l'altare proprio per andare a dire a Neottolemo che suo padre avrebbe rispettato la sacralità del luogo e non avrebbe colpito chi si stava riparando dietro un'altare.Vogliamo poi parlare di Brad Pitt nel ruolo di Achille?Brad Pitt sta ad Achille come un gatto sta a Rin tin tin!Per non parlare dell'assurda scena in cui Achille è sotto le mura di Troia che continua a gridare "Ettoreeeee!"come un ossesso...una scena inguardabile!Ero lì ad aspettare la gag alla Fantozzi,quella del primo film,quando Fantozzi,dopo aver letto i libri della "pecora rossa",si era presentato con un sasso e aveva sfondato una finestra!Ma per carità!Gli americani dovrebbero capire che quando prendono una storia mitologica di una mitologia come quella greca o latina non dovrebbero fare certe "americanate",devono essere molto fedeli al racconto originale.Che ripeto:in qualche parte ci sono delle buone idee registiche (il sopracitato esempio del cavallino),perchè non hanno fatto tutto il film in quel modo?Questo film si salva solo per qualche buona intuizione e per la presenza di buoni attori,tra cui spicca Peter O'Toole che per l'occasione ha tirato fuori le sue capacità direttamente da "Lawrence d'Arabia" (ma O'Toole comunque ha sempre recitato alla grande,quindi non c'è da meravigliarsi).Certo:se avessero fatto attenzione ai tanti evitabilissimi errori sarebbe venuto fuori probabilmente un ottimo film,ma quando un film stecca in quel modo dopo che è costato quasi 180 milioni di dollari mi spiace ma merita di essere insultato
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byrne
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martedì 8 ottobre 2013
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definitely too much
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Come spiegare a Petersen e al suo popolo a stelle e strisce che stanno avendo un (arrogante, non remissivo come vorrebbe la solennità) primo approccio al testo fondante della letteratura occidentale? Come? Sembra scontato e poco legittimo criticare la fedeltà al testo Omerico, ma qui si è davvero preso in prestito solo il necessario per generare testosterone. Radicalmente modificati nello spirito fin troppi personaggi, da alcuni lati della personalità di Achille ad un Ettore sin troppo senza macchia, per non parlare di Ulisse personaggio positivo, tanto candido da essere ridicolo, se non disgustoso. E per quanto, lo ripeto, sia forse fuori luogo parlare di Iliade per criticare Troy, cosucce da nulla come le morti dei due Atrìdi Menelao e Agamennone e di Aiace Talamonio, le fattezze fanciullesche e lo spirito fragile affibbiati a Patroclo ed Enea, la totale assenza dell'elemento divino (si registra solo una breve apparizione di Teti) sono decisamente troppo.
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Come spiegare a Petersen e al suo popolo a stelle e strisce che stanno avendo un (arrogante, non remissivo come vorrebbe la solennità) primo approccio al testo fondante della letteratura occidentale? Come? Sembra scontato e poco legittimo criticare la fedeltà al testo Omerico, ma qui si è davvero preso in prestito solo il necessario per generare testosterone. Radicalmente modificati nello spirito fin troppi personaggi, da alcuni lati della personalità di Achille ad un Ettore sin troppo senza macchia, per non parlare di Ulisse personaggio positivo, tanto candido da essere ridicolo, se non disgustoso. E per quanto, lo ripeto, sia forse fuori luogo parlare di Iliade per criticare Troy, cosucce da nulla come le morti dei due Atrìdi Menelao e Agamennone e di Aiace Talamonio, le fattezze fanciullesche e lo spirito fragile affibbiati a Patroclo ed Enea, la totale assenza dell'elemento divino (si registra solo una breve apparizione di Teti) sono decisamente troppo. Dato che, in teoria, il film dovrebbe almeno svolgere l'utile compito di far interessare all'Iliade le nuove generazioni, mi aspetterei che qualcosina dello spirito originale e della statura dei personaggi cartacei rimanesse. E invece no. Peccato.
Bene.
A questo punto gli amanti delle botte da orbi si mettono a strillare istericamente "guarda-che-è-un-film-e-stai-cercando-il-pelo-nell'uovo". E allora passiamo al cinema. Messinscena imponente quanto posticcia, sceneggiatura nel migliore dei momenti retoricheggiante e nel peggiore puerile, inevitabile dispersione dei contenuti nella durata, pur considerevole, del film. Cast stellare: dagli statuari Brad Pitt (Achille) ed Eric Bana (Ettore), entrambi ovviamente monofacciali e scolpiti (ed entrambi sono attori validi, va da se che è proprio un problema del film), si passa allo straordinario Peter O' Toole in un ruolo commovente come quello di Priamo. Ruolo che, appiattito dai dialoghi, brilla della sola luce riflessa del poema. Orlando Bloom è un Paride adeguatamente viscido, e Sean Bean un Ulisse credibile (ma basterà leggere sopra per ricordarsi che è uno stravolgimento di quello Omerico). Ottime scene di battaglia, qualche lacrimuccia nella (questa si epica) scena del confronto finale tra i due campioni e un sacco di confusione ed urla belluine nel finale con Troia in fiamme. Storie d'amore aggiunte ad hoc danno poi il colpo di grazia al mio già disilluso carnet di speranze per quanto riguarda la dignità delle grandi produzioni americane a sfondo mitologico. Insomma, un blockbuster puro. Sicuramente niente di meno, ed è dei più nobili e ben fatti, ma assolutamente nulla di più.
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great steven
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lunedì 23 settembre 2013
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cantami, o diva, del pelide achille l'ira funesta
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TROY (USA, 2004) di WOLFGANG PETERSEN con BRAD PITT – ERIC BANA – PETER O'TOOLE – ORLANDO BLOOM – DIANE KRUGER – BRIAN COX – BRENDAN GLEESON – SAFFRON BURROWS – JULIE CHRISTIE – GARRETT HEDLUND – SEAN BEAN § La guerra di Troia la conosciamo (o meglio crediamo di conoscerla) tutti. Perché a scuola tutti abbiamo studiato, o subito, Omero. E trasporre in immagini un capolavoro celebrato all'unanimità e composto di ben 24 libri in un film di 2 ore e mezzo, pur con l'abbondanza degli effetti speciali, la ricostruzione agognata dei temi musicali d'epoca e un montaggio cruento per le scene di guerra, non è impresa delle più scontate.
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TROY (USA, 2004) di WOLFGANG PETERSEN con BRAD PITT – ERIC BANA – PETER O'TOOLE – ORLANDO BLOOM – DIANE KRUGER – BRIAN COX – BRENDAN GLEESON – SAFFRON BURROWS – JULIE CHRISTIE – GARRETT HEDLUND – SEAN BEAN § La guerra di Troia la conosciamo (o meglio crediamo di conoscerla) tutti. Perché a scuola tutti abbiamo studiato, o subito, Omero. E trasporre in immagini un capolavoro celebrato all'unanimità e composto di ben 24 libri in un film di 2 ore e mezzo, pur con l'abbondanza degli effetti speciali, la ricostruzione agognata dei temi musicali d'epoca e un montaggio cruento per le scene di guerra, non è impresa delle più scontate. Il tedesco Petersen, dalle indubbie capacità tecniche e doti narrative, ha fatto del suo meglio. Sono stati ricreati fra Malta, Messico e Marocco gli scenari, mentre lo sceneggiatore David Benioff ha provato a ripercorrere l'atmosfera e l'etica (spiegata fra bellicismo, potere, amore e gloria) di questo evento miticizzato nelle pagine dell'autore greco ma accaduto effettivamente nella storia, quando la Grecia si trovava ancora nell'epoca micenea. Se poi qualcuno ha sentito parlare di un certo Schliemann, che nel XIX secolo compì numerosi scavi fino a riportare alla luce villaggi, mura, strati di città e tesori (la famosa "maschera di Agamennone"), beh, ha già una marcia in più per apprendere il significato dell'Iliade. Tornando al film, non si può discutere il livello di spettacolo delle sequenze di scontro fra i due eserciti, e anche il lirismo non sdolcinato e forse un po' aulico che vi si pone come intermezzo non merita critiche più feroci. Il difetto maggiore che, secondo le pesanti vessazioni degli esperti di storia e mitologia, non reca omaggio allo scritto di Omero è la totale rimozione di ogni elemento divino: gli dei vengono soltanto citati, non sono fisicamente presenti e, cosa più importante, non intervengono a modificare le vicende vissute da greci e troiani. Mentre in tutta l'epica ellenica, non solo nell'Iliade, hanno un ruolo che non esiterei a definire gigante: quasi tutte le loro decisioni influiscono enormemente nello scorrere degli eventi. I veri protagonisti sono dunque gli uomini: al patriottismo e alla misericordia di Ettore (cui l'australiano Bana dà anche col suo volto un'indimenticabile forza morale) si contrappone la violenza distruttrice ed egoista di Achille, interpretato da un B. Pitt glabro, con capelli lunghi e sguardo truce, veloce come un Muhammad Alì della spada. In mezzo c'è Paride (Bloom), che non cerca né la gloria né il bene dei suoi compatrioti, trovando un'unica e irrinunciabile ragione di vita in Elena (Kruger), che sceglie di amarlo e accettarlo per come è. Per i sovrani, poi, si potrebbe scrivere un romanzo, ma io mi limito a delineare gli istinti che li animano: contro lo sfegatato antipoeticismo di Menelao (Gleeson) e la spietatezza e prepotenza del fratello Agamennone (Cox), che combattono la stessa guerra per motivi diversi, c'è l'indulgenza e il buonsenso di Priamo (O'Toole). Riduzione in indiscriminato stile hollywoodiano, ma l'azione c'è, e non ci sono significative cadute di ritmo. Candidato agli Oscar 2005 per i costumi.
Mitologico; giudizio personale: 7 (discreto)
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asdrubale03
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martedì 27 agosto 2013
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bratt pitt è achille
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bellissimo film mitologico forse un po' lunghino
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(di frenkk)
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ibracadabra 8
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sabato 2 marzo 2013
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non è l'iliade
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è l'ennesimo kolossal,sul filone mitologico tanto in voga nei favolosi anni 60/70 zeppo di star,grossolano,violento,spettacolare, sotto alcuni punti di vista,non parliamo di un capolavoro,ma di un bel film epico,dove tra tutte le collisioni in battaglia, quella piu' emozionante e con piu' patos è senzal' altro quella tra achille(un dio in terra) ed ettore.(grande uomo leale e giusto) la guerra di troia americanizzata allo stato puro, omero per l' Iliade è chiaro si sara' rivoltato nella tomba per le tante incongruenze e divesita' narrative,un'errore anacronistico? di cui davvero io non mi sono accorto ossia la presenza dei lama.
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è l'ennesimo kolossal,sul filone mitologico tanto in voga nei favolosi anni 60/70 zeppo di star,grossolano,violento,spettacolare, sotto alcuni punti di vista,non parliamo di un capolavoro,ma di un bel film epico,dove tra tutte le collisioni in battaglia, quella piu' emozionante e con piu' patos è senzal' altro quella tra achille(un dio in terra) ed ettore.(grande uomo leale e giusto) la guerra di troia americanizzata allo stato puro, omero per l' Iliade è chiaro si sara' rivoltato nella tomba per le tante incongruenze e divesita' narrative,un'errore anacronistico? di cui davvero io non mi sono accorto ossia la presenza dei lama.cmq,rimanendo in un discorso prettamente cinematografico rimane una buona pellicola,dove senza dubbio per qualita' recitative primeggia il grande Peter O'Toole,nel ruolo di (re priamo),ottimo anche eric bana (ettore) b.pitt in quello di (achille) è un dio di bellezza,ma non eccelle.Orlando Bloom,nel ruol di (paride) è troppo efemminato e cade nel ,ridicolo e nella caricatura..del peggior se stesso.
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jon sugar
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sabato 5 gennaio 2013
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priamo faceva ecatombe di lama tutti i giorni...
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Lasciamo da parte la totale incongruenza con la trama dell'Iliade, lasciamo da parte le inesattezze storiche come i lama già citati da altri, lasciamo da parte la figura meschina che fanno fare al povero Achille (Pitt sarà bello ma nulla di più), lasciamo da parte l'assenza di un sacco di personaggi importantissimi come Diomede, lasciamo da parte la figura di Elena che sembra quasi da appoggiare nel suo tradimento, lasciamo da parte le scene erotiche che non ci stavano per niente in un film come questo, e tutto ciò che è insulso in questa pellicola... cosa rimane? Ah sì, la buona recitazione di Bloom, l'unico attore adatto al suo ruolo.
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Lasciamo da parte la totale incongruenza con la trama dell'Iliade, lasciamo da parte le inesattezze storiche come i lama già citati da altri, lasciamo da parte la figura meschina che fanno fare al povero Achille (Pitt sarà bello ma nulla di più), lasciamo da parte l'assenza di un sacco di personaggi importantissimi come Diomede, lasciamo da parte la figura di Elena che sembra quasi da appoggiare nel suo tradimento, lasciamo da parte le scene erotiche che non ci stavano per niente in un film come questo, e tutto ciò che è insulso in questa pellicola... cosa rimane? Ah sì, la buona recitazione di Bloom, l'unico attore adatto al suo ruolo. Povero Omero...
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