Ruins

Una performance spettacolare, che si crede debba inaugurare un prestigioso festival di teatro, deve essere rappresentata all'aperto. Nel corso delle prove vengono al pettine i nodi delle esistenze dei componenti della compagnia: la gelosia di Herman, che sospetta un tradimento della fidanzata con Gregor, mette in moto un meccanismo distruttivo che finisce per mandare in pezzi il suo rapporto con Zhana e produce una crescente tensione nella compagnia. Per di più poco prima della rappresentazione si scopre che il testo del dramma, che Herman aveva dichiarato essere una scoperta sensazionale risalente all'Islanda del Medioevo, è soltanto uno dei suoi tanti inganni. Ottimo studio sull'egoismo e sulla libertà di vaga ispirazione bergmaniana, ma con un tocco surreale e ironico, la pellicola è sostenuta da un cast molto valido (tra tutti gli altri Nataša Matjašec, l'attrice che interpreta in modo intenso e convincente il ruolo di Zhana, che in realtà nel film è la vera vittima delle macchinazioni del regista e marito). The ruins rappresenta quindi una conferma del talento che Burger, Insieme a Jan Cvitkovic, regista di Pane e latte (pellicola premiata a Venezia nel 2001) "ambasciatore" del cinema sloveno, aveva dimostrato nella sua prima opera, Idle running, del 1999, film che aveva raccolto numerosi consensi in vari festival.