davide
|
domenica 21 novembre 2004
|
le chiavi di casa (d.dal sasso)
|
|
|
|
LE CHIAVI DI CASA
Gianni Amelio.
Un film rapido e diretto, realizzato con l’intenzione di non voler essere altro rispetto alla suo messaggio estremamente semplice e carico di umanità.
Gianni (Kim Rossi Stuart) intraprende un viaggio in Germania con Matteo (Andrea Rossi), suo figlio.
Il giovane è portatore di Handicap e non vede il padre dalla nascita.
I due iniziano una tenera amicizia confrontandosi continuamente con la realtà delle condizioni del giovane quindicenne, e le difficoltà di un padre un po’ “inesperto”, ciò in un contesto piuttosto anomalo: un ospedale tedesco dove vengono studiate le condizioni di Matteo.
Di rilievo sarà l’incontro con una donna (Charlotte Rampling), anche lei madre di una giovane andicappata.
[+]
LE CHIAVI DI CASA
Gianni Amelio.
Un film rapido e diretto, realizzato con l’intenzione di non voler essere altro rispetto alla suo messaggio estremamente semplice e carico di umanità.
Gianni (Kim Rossi Stuart) intraprende un viaggio in Germania con Matteo (Andrea Rossi), suo figlio.
Il giovane è portatore di Handicap e non vede il padre dalla nascita.
I due iniziano una tenera amicizia confrontandosi continuamente con la realtà delle condizioni del giovane quindicenne, e le difficoltà di un padre un po’ “inesperto”, ciò in un contesto piuttosto anomalo: un ospedale tedesco dove vengono studiate le condizioni di Matteo.
Di rilievo sarà l’incontro con una donna (Charlotte Rampling), anche lei madre di una giovane andicappata.
Essa metterà in condizione Gianni di affrontare la triste visione di quel mondo a sé che via via sta prendendo forma per Matteo, rendendolo partecipe del proprio dolore nel rapporto con la figlia..
Del tutto libero dalla propria condizione, il bravo Andrea Rossi è il perno su cui gira tutta la vicenda. Proprio il suo carisma e la sua leggerezza non rappresentano il solito elemento di drammaturgia sulla questione trattata ma, al contrario sono esemplari aspetti di freschezza e sobria ironia manifestati durante il percorso di tutto il film.
Italia 2004
Recensione di Davide Dal Sasso
[-]
|
|
[+] lascia un commento a davide »
[ - ] lascia un commento a davide »
|
|
d'accordo? |
|
spasy
|
domenica 17 ottobre 2004
|
emozionanate
|
|
|
|
ne sono rimasta estremamente esterrefatta di questo film...quando mi hanno detto che dovevo vederlo sinceramente non credevo che mi sarei commossa davanti alla sdrammatizzazione di Paolo...è davvero un ragazzo,raggiunta l'età feconda,che riesce a pensare tutt'altro che alla sua malattia!pensa sempre che ha da fare a casa non pensa a sè...penso che nessuno di noi riuscirebbe a essere così vivaci in situazioni del genere.Gianni deve essere capito...la prima volta a contatto con suo figlio effetto da handicap non sa come comportarsi e.almeno io, lo capisco benissimo...davvero molto emozionante!
|
|
[+] lascia un commento a spasy »
[ - ] lascia un commento a spasy »
|
|
d'accordo? |
|
pascal.montanaro
|
giovedì 7 ottobre 2004
|
spazzatura
|
|
|
|
UNA VERA NOIA CERCANO DI PUBBLICIZARE QUESTO FILM MA E'UNA VERA SPAZZATURA.UN CONSIGLIO GIRATE A LARGO....
[+] critiche costruttive
(di falcogabriele)
[ - ] critiche costruttive
[+] vada ai film di natale
(di rkirki)
[ - ] vada ai film di natale
[+] una palla mortale
(di anonimo)
[ - ] una palla mortale
[+] contro-spazzatura
(di f.girasole)
[ - ] contro-spazzatura
|
|
[+] lascia un commento a pascal.montanaro »
[ - ] lascia un commento a pascal.montanaro »
|
|
d'accordo? |
|
massimo
|
domenica 26 settembre 2004
|
forse il più bel film di tutta la mia vita!
|
|
|
|
sono questi i film che fanno grande il cinema italiano! La dolcezza e l'amore che trasmette squarciano il cuore lasciando un segno indelebile in ognuno di noi
[+] oddio...
(di ciclope strabico)
[ - ] oddio...
|
|
[+] lascia un commento a massimo »
[ - ] lascia un commento a massimo »
|
|
d'accordo? |
|
olga
|
sabato 18 settembre 2004
|
chiavi pulite e sporche
|
|
|
|
LE CHIAVI DI CASA - Olga di Comite
E' un film forte, austero, intimamente drammatico ma non cupo, pieno di sentimenti ma non patetico. A mio parere il migliore di un regista che non amo in modo particolare ma che ho apprezzato, perché quelli che sembravano limiti in altre sue opere, qui si trasformano in pregi. Sembra quasi che la materia ispiratrice abbia trasformato per contatto anche i termini del linguaggio. Quel tanto di datato, un po' vecchiotto, che poteva apparire neorealismo di ritorno, diventa qui, con la scelta di rappresentare l'handicap attraverso un vero disabile, una intuizione sensibile ed efficace. La cupezza di altre opere, come "Porte aperte" o "Lamerica", si stempera in una fatica di vivere, cui non mancano note d'ironia inconsapevole nel personaggio di Paolo, il ragazzino che il padre decide di prendere con sè dopo averlo fino ad allora rimosso e ignorato.
[+]
LE CHIAVI DI CASA - Olga di Comite
E' un film forte, austero, intimamente drammatico ma non cupo, pieno di sentimenti ma non patetico. A mio parere il migliore di un regista che non amo in modo particolare ma che ho apprezzato, perché quelli che sembravano limiti in altre sue opere, qui si trasformano in pregi. Sembra quasi che la materia ispiratrice abbia trasformato per contatto anche i termini del linguaggio. Quel tanto di datato, un po' vecchiotto, che poteva apparire neorealismo di ritorno, diventa qui, con la scelta di rappresentare l'handicap attraverso un vero disabile, una intuizione sensibile ed efficace. La cupezza di altre opere, come "Porte aperte" o "Lamerica", si stempera in una fatica di vivere, cui non mancano note d'ironia inconsapevole nel personaggio di Paolo, il ragazzino che il padre decide di prendere con sè dopo averlo fino ad allora rimosso e ignorato. Il tema sociale viene messo in risalto attraverso il tema umano e viceversa, cosicché la storia è certo individuale, ma è anche universale condizione di chi abbia avuto in sorte di vivere con una persona non autosufficiente, diversa nel fisico e nella mente, vivente in un buio spesso impenetrabile anche ai più vicini.
Tale atteggiamento di pudore e riguardo verso le vicende narrate mi sembra dimostrazione di intelligenza e sensibilità da parte dell'autore. Per tutto ciò, un film difficile, che poteva cadere nel facile e nei buoni sentimenti di facciata, si mantiene invece in un inusuale equilibrio, coniugando rigore e partecipazione. Certo non è solo merito del regista: anche la sceneggiatura, con l'apporto di Petraglia e Rulli, risulta efficace nelle scelte e nei dialoghi secchi ed essenziali.
Degli attori non si può che dire bene, salvo qualche rigidezza da professionista di Kim Rossi Stuart nel ruolo del padre di Paolo.Per il resto egli é giustamente spaesato, oppresso da sensi di colpa, sbigottito di fronte a se stesso e spesso in minoranza di fronte a quella creatura "venuta male", che dovrebbe proteggere. Charlotte Rampling è poi la bravissima mater dolorosa, che disvela al giovane e inesperto amico gli "abissi" di sofferenza cui lei ha imparato ad opporre un'amara consapevolezza, che può essere scambiata per serenità, se non fosse che in un soffio confessa: "A volte mi chiedo: perché non muore?", parlando della figlia la quale a fatica può emettere suoni inarticolati. E' un fatto che tocca alle donne "il lavoro sporco", che i padri non riescono ad accettare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a olga »
[ - ] lascia un commento a olga »
|
|
d'accordo? |
|
silvia mosca
|
martedì 14 settembre 2004
|
una vita a metà che ci insegna a vivere
|
|
|
|
"Non piangere, non si fa così" dice il piccolo Paolo a suo padre. Così si spegne lo schermo. Un pianto liberatorio, per sfogarsi da quell'insieme di emozioni così difficili da tenere a bada, ogni giorno più forti e a cui non ci si abitua mai. Un pianto, prova della difficoltà della vita, di una vita che ha davanti a sè sorrisi soffocati dalle lacrime, dagli sguardi, dai silenzi, una vita che cammina a fatica con un bastone, tra gli sguardi dei passanti, che provano pietà, tenerezza, paura.
Amelio scava nel cuore di tutti, crea un filo di unione tra Paolo e Gianni, fragile, ma che diventa sempre più evidente, sempre più speciale.
Gianni scopre quel figlio così bisognoso di protezione, si vergogna, ha paura di non essere all'altezza, ha paura di non avere coraggio.
[+]
"Non piangere, non si fa così" dice il piccolo Paolo a suo padre. Così si spegne lo schermo. Un pianto liberatorio, per sfogarsi da quell'insieme di emozioni così difficili da tenere a bada, ogni giorno più forti e a cui non ci si abitua mai. Un pianto, prova della difficoltà della vita, di una vita che ha davanti a sè sorrisi soffocati dalle lacrime, dagli sguardi, dai silenzi, una vita che cammina a fatica con un bastone, tra gli sguardi dei passanti, che provano pietà, tenerezza, paura.
Amelio scava nel cuore di tutti, crea un filo di unione tra Paolo e Gianni, fragile, ma che diventa sempre più evidente, sempre più speciale.
Gianni scopre quel figlio così bisognoso di protezione, si vergogna, ha paura di non essere all'altezza, ha paura di non avere coraggio...Ma Paolo insegna a tutti noi, anche a suo padre Gianni, che non bisogna arrendersi mai, davanti a nulla, ma lentamente e faticosamente bisogna andare avanti, sempre più avanti. "Non piangere, non si fa così" dice.
Straordinario Andrea Rossi nella sua recitazione così naturale e tenera, talvolta divertente e straordinari Kim Rossi Stuart e Charlotte Rampling, calati perfettamente nella loro parte di genitori soli, fragili, che cercano la forza giorno dopo giorno.
E naturalmente...Straordinario Amelio.
[-]
[+] chissà se
(di ep)
[ - ] chissà se
|
|
[+] lascia un commento a silvia mosca »
[ - ] lascia un commento a silvia mosca »
|
|
d'accordo? |
|
monica
|
domenica 12 settembre 2004
|
emozionante
|
|
|
|
Il film di Amelio mi ha catturata sin dai primi minuti,la lenta e ascendente profondità con la quale vengono visualizzati i sentimenti e gli stati d'animo dei protagonisti,lascia un segno nello spettatore.La semplicità che descrive un rapporto nuovo che viene a crearsi senza forzature od imposizioni, trasmette positività e non lascia troppo spazio alle commiserazioni che in questo film vengono abilmente evitate, dalla mano delicata del regista e dalla spontanea e credibile interpretazione degli attori.Non sempre gli effetti speciali o il lavoro al pc fa di un film qualcosa di emozionante,Amelio è riuscito in questa opera a scavare nel profondo senza ricorrere a niente che non sia il quotidiano.
[+]
Il film di Amelio mi ha catturata sin dai primi minuti,la lenta e ascendente profondità con la quale vengono visualizzati i sentimenti e gli stati d'animo dei protagonisti,lascia un segno nello spettatore.La semplicità che descrive un rapporto nuovo che viene a crearsi senza forzature od imposizioni, trasmette positività e non lascia troppo spazio alle commiserazioni che in questo film vengono abilmente evitate, dalla mano delicata del regista e dalla spontanea e credibile interpretazione degli attori.Non sempre gli effetti speciali o il lavoro al pc fa di un film qualcosa di emozionante,Amelio è riuscito in questa opera a scavare nel profondo senza ricorrere a niente che non sia il quotidiano.Il film rende consapevoli ma senza amareggiare,senza biasimare,senza piangere lacrime che non servono a nessuno,di certe situazioni difficili.Guardare le cose così come stanno,è il segreto semplice e quasi scontato per viverle.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a monica »
[ - ] lascia un commento a monica »
|
|
d'accordo? |
|
|