Arahan

Arti marziali 'urbane' condite da un tocco demenziale: per andare sul sicuro basta seguire la formula, a prova di botteghino, che ha fatto la fortuna di titoli quali Shaolin Soccer e Kung Fu Hustle. Un giovane agente di polizia è pieno di buona volontà ma è un imbranato cronico: a seguito dell'ennesima zuffa finita male, per caso incappa nei mitici 'sette maestri delle arti marziali' che riconoscono in lui l'eletto, colui che salverà il mondo. Incredulo ma volenteroso di imparare a difendersi, il giovane si sottoporrà a duri allenamenti: riuscirà ad essere pronto per il prossimo risveglio delle forze del male' Ricco di citazioni ed omaggi al cinema di arti marziali storico di Hong Kong, il titolo risulta in buona parte un mix ben calibrato di scene di lotta e comicità. Al risveglio delle forze del male però si lasceranno da parte le gag per fare sul serio, ma in modo mal calibrato: il titolo inaspettatamente acquisirà per lunghi tratti una severità poco coerente con il contesto creato in precedenza. Ad appesantire lo sgradevole contrasto tra sana demenzialità e rigore marziale ci si mette un finale che non bada ai minuti e si lancia in una maratona insensata. Un'opera fresca, spassosa e dinamica, apprezzabile sotto tanti aspetti anche se non originale in senso stretto, incapace però di capitalizzare in termini di fruibilità quanto di buono poteva lanciarla verso vette più elevate. La nostalgia dei vecchi film da un'oretta e mezzo comincia a farsi sentire. 