anonimo
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sabato 5 novembre 2005
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il genio che non c'è
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Il signore degli anelli è un film tecnicamente ineccepibile, visivamente suggestivo, a tratti grandioso. Ma non chiamatelo capolavoro, non mettete genio dove non esiste. Ammetto, Jackson ha dimostrato mirabile zelo e fervente passione per l'opera, ma il genio è un dono che è esclusivo dei vari Tarantino, Lynch, Polansky e via dicendo. Lui è tutt'al più talentuoso.
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anonimo
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lunedì 26 settembre 2005
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capolavoro
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Bè, questo film ha avuto tanto successo,direi che tolkien è un genio e il film è diretto da un bravissimo regista,gli attori sono bravi e famosi e il film è assolutamante da vedere e consiglio anche di leggere il libro
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mario
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sabato 5 febbraio 2005
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i segreti del sda
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‘Il Signore degli Anelli’: molto più di un film
La Conoscenza spirituale può essere trasmessa in molti modi, anzitutto direttamente o indirettamente. Parliamo qui del secondo metodo, nel quale un Maestro o comunque un individuo cosciente (e probabilmente iniziato) offre una serie di insegnamenti incorporandoli in un racconto che può essere mitologico, leggendario, fantastico e così via. C’è chi sceglie la narrativa come in questo caso J.R.R.Tolkien, c’è chi scrive direttamente un film, c’è chi preferisce trasmettere il messaggio attraverso un’opera teatrale, un quadro, una canzone, una poesia. In tal caso dunque i potenziali destinatari sono molti, ma in realtà molti guarderanno e pochi capiranno.
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‘Il Signore degli Anelli’: molto più di un film
La Conoscenza spirituale può essere trasmessa in molti modi, anzitutto direttamente o indirettamente. Parliamo qui del secondo metodo, nel quale un Maestro o comunque un individuo cosciente (e probabilmente iniziato) offre una serie di insegnamenti incorporandoli in un racconto che può essere mitologico, leggendario, fantastico e così via. C’è chi sceglie la narrativa come in questo caso J.R.R.Tolkien, c’è chi scrive direttamente un film, c’è chi preferisce trasmettere il messaggio attraverso un’opera teatrale, un quadro, una canzone, una poesia. In tal caso dunque i potenziali destinatari sono molti, ma in realtà molti guarderanno e pochi capiranno.
La saga tolkieniana in tre episodi fa parte di quel genere di racconti concepiti da individui risvegliati e coscienti che intendono veicolare in forma allegorica alcune verità spirituali normalmente considerate segrete.
In effetti possiamo pensare al film come a due percorsi paralleli, una sorta di “due in uno”, laddove il pubblico ordinario, che non studia la Teosofia o la spiritualità, vede ed apprezza l’opera fantastica dell’autore, le splendide coreografie, la bravura degli attori… ma non comprende gli insegnamenti celati sottostanti la trama, in generale nel racconto ed in particolare in alcune scene. Per una persona ordinaria “Il Signore degli Anelli” è un gran bel film, per un teosofo è qualcosa di più: è una serie di rivelazioni spirituali implicite e velate nella sceneggiatura di una grande saga fantastica. Ha dunque uno scopo bivalente: uno per il grosso pubblico, ed un altro più esoterico per i pochi fortunati i quali, attraverso lo studio della Teosofia, sono in grado di comprendere più profondamente. Troviamo tracce di tale duplice aspetto del racconto nella recensione (sovracopertina) del libro SdA - ed. Bompiani quando il curatore scrive: “Il romanzo di Tolkien è in realta’ un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi”.
In tutto il triplice racconto compaiono spesso riferimenti a concetti spirituali e occulti: Saruman è “il capo dell’ordine dei Maghi”, Galadriel, regina degli Elfi, è anch’essa una strega-elfo con poteri straordinari ed incantesimi; inoltre in diversi casi si può ravvisare la presenza di edifici con architettura di origine spirituale o massonica, come hanno spiegato illustri teosofi del passato.
Per info: www.teosofica.org
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max
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martedì 28 settembre 2004
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ultracommerciale, fa un po' schifo
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Apprezzabile il lavoro di Jackson in pre-produzione. Ma non altrettanto per la produzione in se.
Il film risulta freddo e troppo digitalizzato. La sua originale ambientazione fantasy viene meno in un disgustoso iperrealismo digitale e superpatinato.
Gli attori, tranne quello che ha fatto Saruman, sono assolutamente mediocri!
Avrei voluto vedere lo stesso lavoro in man a registi come Zeffirelli, Coppola o Spielberg.
E' inutile dire che Piter Jackson sia un regista mediocre.
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(di anonimo)
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(di nicola)
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(di velocina15)
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bruno2004
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domenica 11 gennaio 2004
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troppo lungo
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grandi effetti speciali,attori funzionali(e niente più).splendide ambientazioni e perfetta corrispondenza con quanto immaginato da tolkien e,soprattutto,dai suoi lettori...ma dopo un'ora e mezzo di meraviglia e ammirazione si ha il giusto timore e la giusta sensazione che il tutto andrà inevitabilmente in calando,per poi affondare nella seconda puntata e poi chissà...poteva essere un capolavoro,non lo sarà...comunque da vedere.però basta coi filmoni in puntate!!!
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federica
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martedì 16 dicembre 2003
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il libro e il film
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Ai tolkienani che da tempo aspettavano una riproduzione cinematografica del romanzo. Sembra riuscita proprio bene. Ma ora cosa ricorderete, il libro o le immagini? Col tempo tutto svanisce, e se le seconde si son sovrapposte al primo, presto non farà più differenza.
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vedelia
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martedì 30 settembre 2003
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0rlando sbarca al cinema
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Chiedo scusa ai tanti appassionati del Tolkien letterario, ma il capolavoro tradotto in film mi ricorda l'Orlando furioso dove tante storie satelliti vagano all'inutile ricerca di un nucleo narrativo unitario. Scene e costumi valgono più degli interpreti senza spessori, facili da dimenticare. A metà tra HarrY Potter (che almeno è simpatico) ed Excalibur (film più maturo e virile)
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vedelia
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martedì 30 settembre 2003
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0rlando sbarca al cinema
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Chiedo scusa ai tanti appassionati del Tolkien letterario, ma il capolavoro tradotto in film mi ricorda l'Orlando furioso dove tante storie satelliti vagano all'inutile ricerca di un nucleo narrativo unitario. Scene e costumi valgono più degli interpreti senza spessori, facili da dimenticare. A metà tra HarrY Potter (che almeno è simpatico) ed Excalibur (film più maturo e virile)
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