diskol88
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venerdì 25 ottobre 2019
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il colore della menzogna.
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come un espediente e sintomatico e quasi inspiegabile il film
denota tendenze e stranezze di colori e trucchetti, che in
4 parole diventerebbe difficile per molte
persone magari spiegare, e dei
quali non se ne conosce appieno il significato, da ciò
forse e da tali cose ne consegue un tocco altrettanto
di stile quasi per contraddistinguersi, con quella specie di
fibra patetico-insurrectional, e frose nonchè grandi cose
o piccoli orgogli reazionari, come una specie di famigerato
inbroglio a 6 carte se vogliamo, o un modo
per distinguersi, ma da cosa, altrettanto difficile forse
dirlo, per un motive riflessivo, e spettacolo da mettere in caso
qualcuno non volesse ottimizzarsi al resto del film.
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come un espediente e sintomatico e quasi inspiegabile il film
denota tendenze e stranezze di colori e trucchetti, che in
4 parole diventerebbe difficile per molte
persone magari spiegare, e dei
quali non se ne conosce appieno il significato, da ciò
forse e da tali cose ne consegue un tocco altrettanto
di stile quasi per contraddistinguersi, con quella specie di
fibra patetico-insurrectional, e frose nonchè grandi cose
o piccoli orgogli reazionari, come una specie di famigerato
inbroglio a 6 carte se vogliamo, o un modo
per distinguersi, ma da cosa, altrettanto difficile forse
dirlo, per un motive riflessivo, e spettacolo da mettere in caso
qualcuno non volesse ottimizzarsi al resto del film.
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thedreamer
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mercoledì 28 febbraio 2007
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noir e giallo
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Nella migliore tradizione francese, un noir costruito perfettamente. Pochi gli indizi, molti i dubbi che tengono incollato lo spettatore alla poltrone....
Notevoli alcune battute come "in Bretagna il sole sorge piu' volte"
Magistrale l'uso del "vedo" "non vedo" del regista.
Splendide le immagine della casa in campagna a S.Malo.
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psiche
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domenica 4 novembre 2001
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l'apparenza inganna
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“Rinasci, rinasci” è la frase conclusiva del film.
Mi ha colpito perché dopo aver gridato la sua colpa, il marito teme che la Verità li possa seppellire nel “regno dei morti”.Invece lei abbracciandolo, con quelle parole sembra voler dire che la Verità può sconfiggere la Menzogna.
“Io sono un altro” dice lui (ricorda Rimbaud).
Sulla piccola cittadina dopo la morte della bimba si stende il cupo colore della menzogna, tutti dubitano di tutti, il sospetto rende instabili i rapporti e l’inquietudine si impossessa degli animi.
Il volto di ognuno appare trasformarsi in una maschera. La morte violenta sembra far uscire allo scoperto le passioni trattenute.
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“Rinasci, rinasci” è la frase conclusiva del film.
Mi ha colpito perché dopo aver gridato la sua colpa, il marito teme che la Verità li possa seppellire nel “regno dei morti”.Invece lei abbracciandolo, con quelle parole sembra voler dire che la Verità può sconfiggere la Menzogna.
“Io sono un altro” dice lui (ricorda Rimbaud).
Sulla piccola cittadina dopo la morte della bimba si stende il cupo colore della menzogna, tutti dubitano di tutti, il sospetto rende instabili i rapporti e l’inquietudine si impossessa degli animi.
Il volto di ognuno appare trasformarsi in una maschera. La morte violenta sembra far uscire allo scoperto le passioni trattenute. E’ come se venisse messa in luce la “messa in scena” che ogni giorno si rappresenta.Sono temi attualissimi. Il regista è affascinato da questi. Cosa si nasconde negli abissi di un uomo? Quali sentimenti censuriamo ogni giorno alla nostra coscienza?
Un bel film che fa “aprire gli occhi” su noi stessi e sull’ombra che ci abita.
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