Il vento ci porterà via

Un film di Abbas Kiarostami. Con Behzad Dourani Titolo originale Le vent nous emportera. Drammatico, durata 118 min. - Francia 1999. MYMONETRO Il vento ci porterà via * * 1/2 - - valutazione media: 2,86 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
carloalberto martedì 9 novembre 2021
tre film una sola idea Valutazione 4 stelle su cinque
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 Lo schema è quello di altri due film di Kiarostami. Il protagonista ha un obiettivo da raggiungere. La restituzione di un quaderno al compagno di banco, in Dov’è la casa del mio amico del 1987. La ricerca di un uomo che ricopra le sue spoglie dopo il suicidio, nel Il sapore della ciliegia del 1997. Nel Il vento ci porterà via, fare un reportage fotografico su un particolare rituale funebre in un remoto villaggio curdo.
In ognuno c’è un tragitto da compiere, sempre uguale,  ripercorso più volte, fino all’incontro con la figura del saggio. Nei primi due film, rispettivamente, impersonati dal vecchio falegname e dal tassidermista, nel terzo, dal dottore del paese. [+]

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stefano capasso giovedì 19 marzo 2020
evoluzione nelle ripetizoni Valutazione 4 stelle su cinque
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Tra le strade desertiche del Kurdistan iraniano una macchina si inerpica per raggiungere un villaggio dove Behzad e due suoi colleghi si stanno dirigendo per condurre un’inchiesta sui riti funebri locali. L’attesa della morte di una signora anziana si prolunga più del previsto e Bezhad e i suoi colleghi entrano in contatto più profondo con i locali.
Kiarostami prosegue nel suo lavoro sullo sguardo, sul posizionamento del dispositivo, e dello spettatore, che viene continuamente sollecitato verso la consapevolezza dell’esistenza dello stesso. È un lavoro sulla mancanza, molti dei protagonisti non vengono mai mostrati cosi come le stesse case degli abitanti; è anche un lavoro sul tempo, sempre più dilatato ed il proseguimento sulla destrutturazione della narrazione. [+]

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ennio domenica 29 ottobre 2017
un kiarostami quasi documentarista Valutazione 3 stelle su cinque
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Non il migliore Kiarostami, ciònondimeno ne risulta una specie di documentario di vita agreste e pastorizia con i colori, le abitudini, i ritmi ed i silenzi che noi tutti ormai abbiamo sepolto nella memoria dei nostri avi. La tranquillità, il candore, la partecipazione di ognuno dei personaggi del paesello sono cose che nella società globale abbiamo perso da tempo. 
L'appellativo di "ingegnere", dato al protagonista per una forma di umile rispetto e orgogliosa distanza, mi ricorda quello di Clara Calamai in "profondo rosso", ed anche personalmente mi ricordo un barista della mia città, vecchio stampo, che era solito chiamarmi così quando mi servivo da lui, nonostante io non fossi ingegnere e lui quasi certamente lo sapeva. [+]

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stefanocapasso sabato 3 maggio 2014
l'importanza della poesia Valutazione 2 stelle su cinque
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Un gruppo di giornalisti arriva in un villaggio sperduto tra i monti iraniani. Vogliono fare un report sulla morte di una vecchietta ultracentenaria che sembra essere arrivata agli ultimi giorni. Per questo si spacciano per ingegneri. Il film racconta la vita di uno di loro in questo villaggio, con i giorni che passano mentre aspettano l’evento che non arriva. Viene raccontano il lento processo di avvicinamento di uno di loro, cittadino, alla comunità locale. Avvicinamento che non è realmente possibile viste le differenze di cultura e di obiettivi. In qualche modo lui cerca di manipolare la comunità per i suoi scopi. Molto bella la fotografia, scolpita e definita, a sottolineare il contesto della storia, essenziale, asciutto, dove ognuno ha un suo compito ben preciso e a quello si dedica. [+]

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clavius martedì 29 settembre 2009
la vita sospesa... Valutazione 3 stelle su cinque
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Il cinema di Kiarostami è sempre un sommo piacere. Tutto nel film è sospeso: i compagni del reporter non ci vengono mai mostrati; il villaggio in cui è ambientata la storia è irraggiungibile, quasi fatato; un uomo che scava la buca sul monte non ha nè corpo nè volto ma solo voce. Tutto è magnificamente poetico, aiutato anche dagli straordinari scenari naturali di una terra al confine col Paradiso. A luoghi incontaminati e legati alle tradizioni, si contrappone la frenesia del giornalista (che si spaccia per ingegnere) che ha l'intenzione di riprendere una processione funebre. L'armonia primordiale viene disturbata dagli squilli volgari di un telefonino. Il cinema di Kiarostami risulta molto lontano dalla nostra visione occidentale delle cose. [+]

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matteo78 domenica 23 agosto 2009
grandissimo film Valutazione 0 stelle su cinque
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sono film come questo che lasciano spazio alla riflessione e ci danno qualcosa..grazie Kiarostami

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nihil martedì 5 febbraio 2008
un film noioso, e pure inutile. Valutazione 1 stelle su cinque
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mai visto film più inutile, noioso, e pure borioso, autocompiacente.. non è la sua lentezza, non è la sua ripetività, non è il suo puntare da nessuna parte, è la sua noia, è la sua vuotezza, la sua inutilità. kiarostami in questo film ci fa solo sbadigliare fino alle lacrime, questa sua noia non ha nessun significato, non porta da nessuna parte, è inutile, e il regista si auotocompiace di quelle che lui crede essere qualità autoriali.. inutile. e brutto. non riesco davvero a trovarci nessuna qualità, nessun 'in fondo..'. salvo soltanto i primo 5 muniti di introduzione, della macchina e delle voci fuori campo. vedete quello, e poi potete anche spegnere.

[+] ben detto (di alberto cinelli)
[+] non hai capito molto (di matteo78)
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alberto cinelli domenica 4 novembre 2001
ma che palle quel telefonino!! Valutazione 1 stelle su cinque
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Ho l'impressione che gran parte dei critici cinematografici italiani (ma anche di qualcuno del pubblico), quando hanno parlato benissimo di questo film dovevano essere ubriachi. Questa volta Kiarostami ha preso un bel granchio. Senza alcun senso, noioso, ripetitivo (che palle quel telefonino!!). Il tutto poi per andare a filmare una vecchia che muore. Ma per piacere!! Tra l'altro è anche poverissimo di idee, con un ricorso a scene e situazioni già viste e con personaggi che più antipatici di così si muore. Ma dov'è finito il regista di Close up, di E la vita continua e del Sapore della ciliegia?

[+] non credo assolutamente (di matteo78)
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