dolcekiara
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lunedì 20 settembre 2010
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recensione originale
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Tom Witzky e un gran lavoratore e un buon padre: la sua è una vita tranquilla. Ma improvvisamente sprofonda in un incubo agghiacciante che gli fa scoprire l'esistenza di un altro mondo... Dopo una seduta di ipnosi durante un party, Tom non è più lo stesso. Vede cose che non sa spiegare e sente voci che non può ignorare. Mentre le terrificanti visioni si intensificano, Tom si rende conto di avere a che fare con un crimine efferato rimasto impunito. Ma questi incubi iniziano a trovare dello conferme e Tom ha paura di andare avanti. Cerca disperatamente di liberarsi di questi poteri soprannaturali ma riesce solo ad essere sempre più coinvolto in un mistero che sta rovinando la sua vita.
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Tom Witzky e un gran lavoratore e un buon padre: la sua è una vita tranquilla. Ma improvvisamente sprofonda in un incubo agghiacciante che gli fa scoprire l'esistenza di un altro mondo... Dopo una seduta di ipnosi durante un party, Tom non è più lo stesso. Vede cose che non sa spiegare e sente voci che non può ignorare. Mentre le terrificanti visioni si intensificano, Tom si rende conto di avere a che fare con un crimine efferato rimasto impunito. Ma questi incubi iniziano a trovare dello conferme e Tom ha paura di andare avanti. Cerca disperatamente di liberarsi di questi poteri soprannaturali ma riesce solo ad essere sempre più coinvolto in un mistero che sta rovinando la sua vita. Solo quando la verità, inesorabilmente, sarà raggiunta uno spirito potrà trovare pace e giustizia.
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alan rubino
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venerdì 27 maggio 2011
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un thriller senza sorprese
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Tom Witzky (Kevin Bacon) lavora per un'azienda telefonica in qualità di guardafili, e vive in una bella casa in
affitto nella periferia di Chicago con la moglie Maggie e il piccolo Jake, suo figlio, il quale, all'insaputa dei
genitori, sembra sia in grado di comunicare con presenze impalpabili.
Una sera, durante una festa, Tom, scettico circa tutto ciò che concerne il paranormale, sfida la cognata Lisa a
ipnotizzarlo, per dimostrarle che le sue teorie inerenti alla parapsicologia sono del tutto prive di fondamento.
La donna accetta, ma la seduta inaspettatamente funziona: ben presto, l'uomo comincia ad essere tormentato da
incubi e visioni minacciose riguardanti una ragazza di diciassette anni, scomparsa misteriosamente dal vicinato sei
mesi prima e mai ritrovata.
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Tom Witzky (Kevin Bacon) lavora per un'azienda telefonica in qualità di guardafili, e vive in una bella casa in
affitto nella periferia di Chicago con la moglie Maggie e il piccolo Jake, suo figlio, il quale, all'insaputa dei
genitori, sembra sia in grado di comunicare con presenze impalpabili.
Una sera, durante una festa, Tom, scettico circa tutto ciò che concerne il paranormale, sfida la cognata Lisa a
ipnotizzarlo, per dimostrarle che le sue teorie inerenti alla parapsicologia sono del tutto prive di fondamento.
La donna accetta, ma la seduta inaspettatamente funziona: ben presto, l'uomo comincia ad essere tormentato da
incubi e visioni minacciose riguardanti una ragazza di diciassette anni, scomparsa misteriosamente dal vicinato sei
mesi prima e mai ritrovata.
Tratto dal romanzo "A stir of echoes" (Io sono Helen Driscoll) di Richard Matheson, questo thriller, oltre a
soffrire di qualche lungaggine, è troppo prevedibile per potersi dire riuscito.
Non che sia inguardabile, anzi, il film è stato ben confezionato, ma manca di vere e proprie sorprese, e il
protagonista, nonostante trovi un egregio interprete in Kevin Bacon, non riesce a condurre in modo avvincente lo
spettatore all'interno della vicenda, per quanto questa appaia realistica.
Al regista David Koepp andrà decisamente meglio nel 2004 con "Secret Window".
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fausto savarino
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lunedì 18 agosto 2014
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horror/thriller che punta tutto sulla trama
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Complessivamente un buon film, buona la regia e le inquadrature, nulla di eccezionale per carità, ma comunque buone. Quello che più salta all'occhio è la trama discretamente scritta, anche se con qualche piccola sbavatura non troppo grave, e l'ottima sceneggiatura. Il giovane Koepp (giovane come regista), che conosciamo in realtà già da prima per le sceneggiature di grandi film come La morte ti fa bella, Jurassic Park, Mission: Impossible e Omicidio in diretta, qui inizia a mostrare anche la sua abilità di regista seppure ancora molto acerba che affinerà egregiamente col successivo film, Secret Window. La vicenda parte come un horror classico: un bambino parla al vuoto in seconda persona come se si stesse rivolgendo ad un amico lasciando presagire, senza troppi sforzi, la presenza di una qualche entità sovrannaturale all'interno dell'abitazione.
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Complessivamente un buon film, buona la regia e le inquadrature, nulla di eccezionale per carità, ma comunque buone. Quello che più salta all'occhio è la trama discretamente scritta, anche se con qualche piccola sbavatura non troppo grave, e l'ottima sceneggiatura. Il giovane Koepp (giovane come regista), che conosciamo in realtà già da prima per le sceneggiature di grandi film come La morte ti fa bella, Jurassic Park, Mission: Impossible e Omicidio in diretta, qui inizia a mostrare anche la sua abilità di regista seppure ancora molto acerba che affinerà egregiamente col successivo film, Secret Window. La vicenda parte come un horror classico: un bambino parla al vuoto in seconda persona come se si stesse rivolgendo ad un amico lasciando presagire, senza troppi sforzi, la presenza di una qualche entità sovrannaturale all'interno dell'abitazione. Il comportamento del bambino viene inizialmente ignorato dai genitori e scambiato semplicemente per fervida immaginazione fino a quando suo padre (Kevin Bacon) durante una serata fra amici non decide di tentare una seduta di ipnosi dalla cognata, da quella sera qualcosa in lui cambia. La cosa interessante è il cambiamento di genere graduale, infatti il film passa da horror (all'inizio) a thriller (sul finale) in maniera lenta e graduale senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, spostando l'attenzione dall'essere etereo minaccioso che dimora nella casa al mistero molto più concreto che si cela nella storia del quartiere abitato dai protagonisti. È dunque un film che punta al 90% sulla storia facendoci domandare sempre "e ora cosa accadrà?". Bel film, mai noioso, ben fatte le scene oniriche durante l'ipnosi.
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toty bottalla
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giovedì 12 febbraio 2015
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puzzle confuso che alla fine si ricompatta!
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Un thriller lentamente articolato a cui manca un assemblaggio corale, affidata agli assoli di bacon la storia perde di incisività nella prima parte, man mano però il film lascia tracce apparentemente incomprensibili (come il bambino che vede piume che non gli piacciono) ma che alla fine verranno chiarite, la storia è simile ad altre già raccontate in altri film, il sesto senso uscito lo stesso anno per esempio, e come in quest'ultimo la fase horror è limitata lasciando spazio alla narrazione giallo-drammatica, poco curata la fotografia in un film comunque discreto. Saluti.
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elgatoloco
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sabato 3 marzo 2018
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film che rende in pieno la grandezza di matheson
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Film che rende in pieno la grandezza del romanzo omonimo da cui è tratto(del 1958), "Stir of Echoes"di David Koepp(1999) è opera nella quale l'interessa per ciò che si definisce"paranormale", "metapsicologia"o altrimenti viene giustamente posto in rilievo mostrando come anche in un quartiere povero e degradato di Chicago possa esistere un interesse spiccato per problematiche che forse, tendenzialmente, si attribuirebbero, piuttosto, ad altre realtà...dove però, molto spesso, avrebbero piuttosto la funzione di valere come"giochi di società"atipici e un po'oltre i"margini"di ciò che viene comunemente definito"normalità". La regia di Koepp e l'interpretazione di Bacon, Erbe, Zachary, della Douglas e degli altri funzionano sinergicamente, assicurando un risultato importante, dove la componente"horror"ha il giusto peso nella ricerca di quanto si sottrae ai limiti della percezione come anche della ragione.
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Film che rende in pieno la grandezza del romanzo omonimo da cui è tratto(del 1958), "Stir of Echoes"di David Koepp(1999) è opera nella quale l'interessa per ciò che si definisce"paranormale", "metapsicologia"o altrimenti viene giustamente posto in rilievo mostrando come anche in un quartiere povero e degradato di Chicago possa esistere un interesse spiccato per problematiche che forse, tendenzialmente, si attribuirebbero, piuttosto, ad altre realtà...dove però, molto spesso, avrebbero piuttosto la funzione di valere come"giochi di società"atipici e un po'oltre i"margini"di ciò che viene comunemente definito"normalità". La regia di Koepp e l'interpretazione di Bacon, Erbe, Zachary, della Douglas e degli altri funzionano sinergicamente, assicurando un risultato importante, dove la componente"horror"ha il giusto peso nella ricerca di quanto si sottrae ai limiti della percezione come anche della ragione. Trovate altisonanti, ma anche la rivisitazione di clichés logori sono banditi, ricercando una via originale alla rivisitazione di un'opera ormai classica della letteratura fantastica, come praticamente tutti gli scritti(romanzi e racconti)di Matheson.Da apprezzare particolarmente, in un periodo(fine anni Novanta del 1900, dunque comunque prima(invero poco prima) di "The Sixt Sense"di Shyamalan e di quanto segue... El Gato
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