ultimoboyscout
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sabato 5 febbraio 2011
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sbadigli dall'inizio alla fine.
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Depp decisamente sottotono, in un film lungo, lento, noioso, che non ha sussulti nè fa sussultare! Tra l'altro l'attore ne è anche regista, ma dubito che l'esperimento sia riuscito. Il protagonista, per il bene e il sorriso dei propri figli sacrifica la propria vita per una somma di denaro, partecipando a un film con torture e torturatori veri: beh davvero mal riuscito, brutta l'idea ma soprattutto che avrà mai voluto dire il neoregista con questo film? Un solo quesito: chi è il coraggioso? Il protagonista che si immola o lo spettatore che lo guarda?
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alessio fact
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martedì 19 ottobre 2010
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sentimento allo stato puro..
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film molto emozionante belle le atmosfere coinvolgenti e con molto sentimento il come un dramma si risolve in un immenso sacrificio di amore alla stato puro... film che emoziona specialmente le persone piu sensibili..
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vandamme84
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sabato 3 gennaio 2009
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volevo un finale diverso..
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il film mi è piaciuto.
dei 50000 dollari ne ha spesi tanti tra giocattoli e per comprare la roba della festicciola,cmq il film è gradevole.
l'unica cosa è ke volevo un finale diverso.il film finisce quando johny depp entra sull'ascensore.
non xke sono un sadico ma sarebbe stato di maggiore impatto se avessero fatto vedere qualcosa della sua messa a morte.è vero ke x quello ke voleva esprimere il film nn era necessario,ma un pò di durezza in + secondo me nn sarebbe guastata.avrebbero magari potuto inserire qualche scena in cui lui piegato dal dolore pensa ai volti dei suoi familiari,ke gli fanno accettare con più serenità e coraggio il dolore.scene classiche insomma.
azzeccata la colonna sonora
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chameloot
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mercoledì 24 dicembre 2008
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the brave
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Mi potreste passare,se è possibile, la colonna sonora che non e' citata su qst pagina-il produttore è iggy pop. Grazie
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francy
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sabato 29 novembre 2008
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non compreso
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Un film molto incisivo con un Brando pazzesco. Temo che coloro che hanno avuto la fortuno di vederlo non lo abiano capito proprio bene, altrimenti non mi spiego i commenti per lo più negativi. Molto coraggioso Depp a mettersi in gioco come regista, con un film così difficile, il tema portante é la disperazione di un giovane uomo disposto a tutto per la propria famiglia; l'epilogo Immenso é il dono della propria vita, il massimo dell'amore.
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(di sie91)
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anna
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martedì 11 novembre 2008
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fa paura apprezzare questo film
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Non so che voto dare a questo film. Ci ho messo anni a convincermi a guardarlo ed è effettivamente pesante quanto mi aspettavo - il ché di per sé mi fa pensare che il risultato che si proponeva sia stato raggiunto. Leggendo le critiche negative mi sono convinta a dargli un giudizio positivo, sarà perché le vedo tutte piene di paragoni da stereotipo intellettualoide al cinema d'autore o alle aspettative di chi si era già fatto un'idea. Guardandolo l'ho sentito doloroso e buio, nonostante la luce forte che domina la maggior parte delle inquadrature. Credo che mi darà ancora molto da pensare per tanto tempo, anche se non so quando e se avrò il coraggio di rivederlo. Penso che sia una brutta storia, ma non per questo un brutto film, e che se riuscissi a immedesimarmi di più in Raphael gli darei tantissime stelle; se non ci riesco non è per questioni di regia, ma perché ho paura di capire fino in fondo quel genere di disperazione e quel genere di situazione terrificante.
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Non so che voto dare a questo film. Ci ho messo anni a convincermi a guardarlo ed è effettivamente pesante quanto mi aspettavo - il ché di per sé mi fa pensare che il risultato che si proponeva sia stato raggiunto. Leggendo le critiche negative mi sono convinta a dargli un giudizio positivo, sarà perché le vedo tutte piene di paragoni da stereotipo intellettualoide al cinema d'autore o alle aspettative di chi si era già fatto un'idea. Guardandolo l'ho sentito doloroso e buio, nonostante la luce forte che domina la maggior parte delle inquadrature. Credo che mi darà ancora molto da pensare per tanto tempo, anche se non so quando e se avrò il coraggio di rivederlo. Penso che sia una brutta storia, ma non per questo un brutto film, e che se riuscissi a immedesimarmi di più in Raphael gli darei tantissime stelle; se non ci riesco non è per questioni di regia, ma perché ho paura di capire fino in fondo quel genere di disperazione e quel genere di situazione terrificante.
E' possibile che in qualche modo io sia troppo affezionata al protagonista di Edward Manidiforbice, ma anche se stessi facendo uno sforzo per apprezzare Il Coraggioso, in fin dei conti, mi pare che siano altri a cercare di disprezzarlo per forza.
Ho una grande paura della morte, una paura seria; non riesco a immaginare di andarci incontro, specialmente con anticipazione, con deliberatezza, e per soldi - neanche tanti: come dice Raphael, non abbastanza per garantire la salvezza della sua famiglia, solo una speranza di permetterle un cambiamento; Raphael in pratica decide di morire per i suoi dopo essersi reso conto di non riuscire a vivere per loro.
Forse sarebbe utile leggere il romanzo, anche se credo che un film debba saper stare sulle sue gambe senza bisogno di rimandi; questo, secondo me, lo fa. A chi lo accusa di inverosimiglianza io suggerisco di cercare la coerenza nella pellicola, piuttosto che in quello che sa o crede di sapere del mondo reale. Magari si sentirebbe più a suo agio riflettendo sul significato della vicenda, invece di confonderlo con una protesta di classe o di condizione sociale; questo film non è un documentario sulla povertà, è una metafora sul peso della vita e su quello che le dà o le toglie significato - la morte, gli affetti, la paura, le angustie...
Non credo che mi troverei mai nei panni di Raphael, ma lo stesso vale per Pinocchio o Sarah Connors. Se posso immaginare e comprendere solitudine e terrore, posso anche immaginare la disperazione di Raphael; che mi spaventi farlo è un altro discorso, forse la prova che il film centra il bersaglio.
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tyler
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giovedì 25 settembre 2008
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vai johnny
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grande film pieno di significati,farinotti è meglio che ti dai all'ippica.
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me
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giovedì 29 maggio 2008
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questo film è...
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questo film è decisamente schifoso, non ho mai visto un film piu brutto di quello, johnny depp è un bravissimo attore, ma in questo film ha dato il peggio di se...mi dispiace ammetterlo, poichè la mia vita si aggira intorno a lui...
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heiko h. caimi
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domenica 24 febbraio 2008
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una storia sfilacciata e priva di spessore
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Raphael (Johnny Depp), un giovane disoccupato di origine pellerossa, cerca di sopravvivere con la famiglia a Morgantown, un sobborgo ai margini della prateria americana. Per garantire sostentamento alla moglie (la bellissima Elpidia Carrillo) e ai due figli, stringe un patto con McCarthy (Marlon Brando), l’”Angelo della Morte”: in cambio di cinquantamila dollari Raphael si lascerà torturare fino alla morte in uno snuff-movie.
Uno dei peggiori esordi di attori dietro la macchina da presa di tutti i tempi. La storia avrebbe tutte le potenzialità per decollare e coinvolgere gli spettatori, di sconvolgere, di creare una fortissima tensione drammatica, ma il tutto si stempera in una sequela interminabile di scene di quotidianità ai limiti della sopravvivenza, e se il gioco regge per un po’, a breve si sprofonda nella noia più assoluta, senza neppure la soddisfazione di un finale vero e proprio (anche se forse il finale aperto è l’unico momento azzeccato dell’intero film).
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Raphael (Johnny Depp), un giovane disoccupato di origine pellerossa, cerca di sopravvivere con la famiglia a Morgantown, un sobborgo ai margini della prateria americana. Per garantire sostentamento alla moglie (la bellissima Elpidia Carrillo) e ai due figli, stringe un patto con McCarthy (Marlon Brando), l’”Angelo della Morte”: in cambio di cinquantamila dollari Raphael si lascerà torturare fino alla morte in uno snuff-movie.
Uno dei peggiori esordi di attori dietro la macchina da presa di tutti i tempi. La storia avrebbe tutte le potenzialità per decollare e coinvolgere gli spettatori, di sconvolgere, di creare una fortissima tensione drammatica, ma il tutto si stempera in una sequela interminabile di scene di quotidianità ai limiti della sopravvivenza, e se il gioco regge per un po’, a breve si sprofonda nella noia più assoluta, senza neppure la soddisfazione di un finale vero e proprio (anche se forse il finale aperto è l’unico momento azzeccato dell’intero film).
Nella sceneggiatura, sfilacciata e ridondante, si vorrebbe passare allo spettatore la certezza della morte di Raphael, e la serie di conseguenze che ha sulla sua vita, fino a un omicidio che, il protagonista ne è certo, resterà impuntio. Ma il tutto accade senza emozione, con uno stile documentaristico che, se trova nella fotografia di Viko Filac il suo momento migliore, finisce però per appiattire l’intera opera.
I comportamenti insensati di Raphael, che spende quasi tutti i soldi pattuiti per costruire un luna-park privato ai suoi figli per renderli felici, convinto che le risa dei bambini lo compensino del sacrificio, possono anche essere credibili, così come il sottofondo sociale dell’esproprio del terreno sul quale vivono gli abitanti di Morgantown, ma non lo sono le caratterizzazioni dei personaggi, a partire dai cattivi, vere e proprie macchiette sopra le righe che finiscono per affossare definitivamente questo film di belle speranze.
Vorrebbe essere cinema d’autore, ma riesce soltanto ad essere un maldestro tentativo di thriller, con un Marlon Brando, al suo ultimo ruolo prima della morte, che sembra un’immagine digitale più che un essere umano.
Più che un’occasione sprecata: uno spreco di risorse.
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mystical soul
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martedì 12 febbraio 2008
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terribile
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Noioso, non centra nulla con la trama... il film più brutto che io abbia mai visto...(e ne ho visti di film!!) non pensavo che Jonhny Depp potesse far un fil del genere. il mio voto è 0- TERRIBILE
[+] re terribile
(di mantonero)
[ - ] re terribile
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