Lietta Tornabuoni
La Stampa
Film con cui Johnny Depp protagonista fa il suo debutto di regista. Film molto brutto: ma anche Johnny Depp ha le sue responsabilità. Fa quasi star male riconoscere nel film (scritto da Depp e da suo fratello, traendolo da un romanzo di Gregory Mc Donald) tutte le buone intenzioni dell'autore: descrivere l'orribile vita, in un agglomerato di roulottes parcheggiate accanto a una discarica che sta per essere raso al suolo, di emerginati indiani e messicani poveri nel deserto americano; raccontare gli ultimi giorni dell'esistenza d'un giovane pellerossa violento, ubriacone, delinquente, spesso carcerato, ma buono di cuore, amante della famiglia; evocare il danaro capitalista che compra gli esseri umani, la cultura magica pellerossa, lo spirito della “fiesta”, l'assenza di speranza, la familiarità con la morte. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2658 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 11 Maggio 1997