paolo ciarpaglini
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mercoledì 1 aprile 2009
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shining throught.
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Il migliore fra i film del filone. Bellissimo, e ripeto, poichè ho già lasciato un commento a suo tempo, che Melanie Griffith strameritava l'oscar. Un fatto questo, a dir poco scandaloso. Capita rarissimamente infatti di vedere un'attore o attrice, entrare in totale empatia con il ruolo, tanto che viene da chiedersi se si tratta di finzione o recitazione in uno stato di grazia. Perfetti i costumi, bellissime le musiche, buona la fotografia, scenografia ottima. Perfetti il montaggio, ed il soggetto tratto dall'omonimo romanzo. Questo 'Vite sospese', senza tanto rumore, né aver mosso campagne pubblicitarie miliardarie, da solo, vale più di tutti i film del genere messi assieme. Imperdibile. I critici.
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Il migliore fra i film del filone. Bellissimo, e ripeto, poichè ho già lasciato un commento a suo tempo, che Melanie Griffith strameritava l'oscar. Un fatto questo, a dir poco scandaloso. Capita rarissimamente infatti di vedere un'attore o attrice, entrare in totale empatia con il ruolo, tanto che viene da chiedersi se si tratta di finzione o recitazione in uno stato di grazia. Perfetti i costumi, bellissime le musiche, buona la fotografia, scenografia ottima. Perfetti il montaggio, ed il soggetto tratto dall'omonimo romanzo. Questo 'Vite sospese', senza tanto rumore, né aver mosso campagne pubblicitarie miliardarie, da solo, vale più di tutti i film del genere messi assieme. Imperdibile. I critici..?, lascio a voi le conclusioni.
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[+] il migliore tra i film di spionaggio sul 3° reich?
(di jeipiar)
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weach
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martedì 9 novembre 2010
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la terra dei sogni e delle speranze
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Una storia di spionaggio , di intrighi , di dubbi .d'amore , di sentimenti di paure , di ideali, di incertezze ,di divisione , di patriottismo , di umanità, ben diretta, con un duetto di attori perfetto condotto da Michael Douglas ,Melanie Griffith .
Oggi gli Stati Uniti d'America" vincitori", sono in pericolo ,la loro società, come la nostra, è in declino o quanto in meno in forte difficoltà;potrebbero ritrovare il coraggio di risorgere con scelte radicali , senza mediazioni, attingendo da archetipi di valori morali assoluti,contro le lobbies di potere , per riprogettare l'America dei sogni, dei valori, della democrazia pulita che ispira il mondo ed uccidere "il mostro" che ha partorito e che la sta divorano.
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Una storia di spionaggio , di intrighi , di dubbi .d'amore , di sentimenti di paure , di ideali, di incertezze ,di divisione , di patriottismo , di umanità, ben diretta, con un duetto di attori perfetto condotto da Michael Douglas ,Melanie Griffith .
Oggi gli Stati Uniti d'America" vincitori", sono in pericolo ,la loro società, come la nostra, è in declino o quanto in meno in forte difficoltà;potrebbero ritrovare il coraggio di risorgere con scelte radicali , senza mediazioni, attingendo da archetipi di valori morali assoluti,contro le lobbies di potere , per riprogettare l'America dei sogni, dei valori, della democrazia pulita che ispira il mondo ed uccidere "il mostro" che ha partorito e che la sta divorano.
Quando vedremo questo slancio innnovativo sorrideremo di nuovo e gridermo W l'america di uomini liberi, coraggiosi,w la terra dei sogni e della speranza !!!
weach illuminati
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paolo ciarpaglini
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sabato 2 febbraio 2008
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vite sospese.
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Film ambientato nella 2°guerra mondiale. I protagonisti principali: la miglior Melanie Griffith mai vista, in una parte di intensità emotiva gigantesca è Linda Voss. Per 'metà' irlandese ma anche cittadina tedesca ebrea. Michael Douglas è Ed Leland, americano che lavora per lo spionaggio. Liam Neeson è Franz Otto Dietrich, generale della Vermacth. Infine un'altrettanto bravissima Joely Richardson nelle vesti di Margarete von Eberst, tedesca dell'altà società. Il film pur rientrando nel classico ed infinito filone bellico, si distingue nettamente grazie ad una regia ed interpretazioni perfette. Tutto è racchiuso, incredibilmente vincolato a quella linea bianca. Il confine che separa due stati, Germania e Svizzera, ma che come un macigno pesa sulla bilancia dell'assoluta assurdità, intollerabilità del pensiero umano.
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Film ambientato nella 2°guerra mondiale. I protagonisti principali: la miglior Melanie Griffith mai vista, in una parte di intensità emotiva gigantesca è Linda Voss. Per 'metà' irlandese ma anche cittadina tedesca ebrea. Michael Douglas è Ed Leland, americano che lavora per lo spionaggio. Liam Neeson è Franz Otto Dietrich, generale della Vermacth. Infine un'altrettanto bravissima Joely Richardson nelle vesti di Margarete von Eberst, tedesca dell'altà società. Il film pur rientrando nel classico ed infinito filone bellico, si distingue nettamente grazie ad una regia ed interpretazioni perfette. Tutto è racchiuso, incredibilmente vincolato a quella linea bianca. Il confine che separa due stati, Germania e Svizzera, ma che come un macigno pesa sulla bilancia dell'assoluta assurdità, intollerabilità del pensiero umano. La morte al di quà, la vita a trenta metri di distanza. Il contrasto è così forte che viene da chiedersi se sia realtà o finzione, perchè nell'infinita drammaticità di quei pochi secondi c'è purtroppo e lo dico con grande amarezza, la storia, il ripetersi della nostra ignoranza. Il non trarre alcuna lezione dal passato. Nel film quei drammatici pochi minuti, sono proposti come un bellissimo atto d'amore che Ed, compie per salvare la propria vita ma soprattutto quella delicata, quanto coraggiosa donna che ama, Linda. Trenta metri che dividono la ragione dalla mostruosità di un'abisso, che ha richiesto il sacrificio di quaranta milioni di VITE. E parlo senza distinzione alcuna dei tedeschi, russi, polacchi, italiani, cechi, inglesi, americani, greci (ma la 'lista nera' sarebbe troppo lunga), di tutti e ripeto tutti gli uomini e giovani costretti a sacrificarsi sotto l'altare mostruoso dell'ideologia umana. La più nefasta e contraddittoria, pericolosa espressione del pensiero. Nessun Dio che apra uno sprazzo, un barlume, una breccia per placare l'obbrobrio imbastito dai 'propri figli'. Ma come direbbero gli uomini di chiesa: "'Egli' ci ha dato il libero arbitrio, a noi le scelte, nostre le responsabilità". Troppo semplice, troppo comoda la spiegazione, per uomini che dedicano un'intera vita allo studio. Non voglio in questa sede infierire o aprire dibattiti, su argomentazioni che mi stanno particolarmante a cuore. Mi chiedo soltanto 'dove finisce la pazzia ed inizia la ragione', qualunque sia il colore o la bandiera sotto cui nasce. Uno dei momenti più toccanti ed emblematici del film: quando Linda ritrova a Berlino (ormai sotto i primi bombardamenti inglesi) la casa ormai vuota, dove alcuni suoi parenti avevano trovato rifugio. La scoperta che niente è rimasto, se non il piccolo clarino della cugina. La corsa per sfuggire all'incursione aerea, mentre una zebra fuggita dallo zoo, sembra perdersi in mezzo ad un mondo che non le appartiene più. La sua bellezza e regalità in netto contrasto con la devastazione circostante, come ultima rappresentante di un baluardo, 'il buon senso', arso, incenerito al fuoco dell'odio. Al 'libero arbitrio' concesso all'uomo. Al suo potere, alla sua demenza.
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luca
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domenica 19 agosto 2007
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non di solo fellini vive l'uomo
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Cast eccellente, bellissimi Douglas e la Griffith, lei perfetta in costume anni '40, tempi in cui le donne ancora si pettinavano, forse un pò lesso lui in certe scene.
E' un ottimo polpettone amoroso: i buoni contro i cattivi, l'amore contro la guerra, abbasso i nazisti e Dio salvi l'America; ogni tanto una serata a birra e pizza sul divano davanti a una pellicola del genere è quello che ci vuole; i punti che non funzionano sono tanti, troppi (la spia Douglas che fa la spola tra la Svizzera e la Germania travestito da ufficiale crucco senza conoscere una parola di tedesco mi pare un pò eccessivo), ma per sua natura un film romantico deve avere al suo interno delle forti contraddizioni, non ci sarebbe sogno se tutto andasse secondo logica.
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Cast eccellente, bellissimi Douglas e la Griffith, lei perfetta in costume anni '40, tempi in cui le donne ancora si pettinavano, forse un pò lesso lui in certe scene.
E' un ottimo polpettone amoroso: i buoni contro i cattivi, l'amore contro la guerra, abbasso i nazisti e Dio salvi l'America; ogni tanto una serata a birra e pizza sul divano davanti a una pellicola del genere è quello che ci vuole; i punti che non funzionano sono tanti, troppi (la spia Douglas che fa la spola tra la Svizzera e la Germania travestito da ufficiale crucco senza conoscere una parola di tedesco mi pare un pò eccessivo), ma per sua natura un film romantico deve avere al suo interno delle forti contraddizioni, non ci sarebbe sogno se tutto andasse secondo logica.
Agli oppositori del genere dico: prendetela con più calma, non di solo Fellini vive l'uomo.
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[+] luca tusei sicuramente ebreo
(di anonimo65366)
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betty
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mercoledì 16 febbraio 2005
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uno dei film che più mi sono piaciuti
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La Griffith è bravissima: sia nel ruolo di segretaria (dal primo colloquio, quando vi è quel piccolo battibecco con Douglas, alla fine traduzione del tedesco...), sia nel ruolo di spia. Sono molto belli i rapporti che instaura con Margareta (mi sembra che si chiami così) e con il funzionario delle SS (che finisce per innamorarsi di lei). E' molto affascinante il ruolo di cuoca inprovvisata, con tanto di piccioni crudi e zuppa fredda. La scena in pescheria è fortemente adrenalinica, quando si confonde nel ripetere la frase di riconoscimento. Douglas, forse non è così bravo come lei, ma ne esce comunque bene: è, come sempre affascinante; nel film non sa il tedesco e, quando gli SS lo capiscono si spazientisce subito, come dire, all'americana.
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La Griffith è bravissima: sia nel ruolo di segretaria (dal primo colloquio, quando vi è quel piccolo battibecco con Douglas, alla fine traduzione del tedesco...), sia nel ruolo di spia. Sono molto belli i rapporti che instaura con Margareta (mi sembra che si chiami così) e con il funzionario delle SS (che finisce per innamorarsi di lei). E' molto affascinante il ruolo di cuoca inprovvisata, con tanto di piccioni crudi e zuppa fredda. La scena in pescheria è fortemente adrenalinica, quando si confonde nel ripetere la frase di riconoscimento. Douglas, forse non è così bravo come lei, ma ne esce comunque bene: è, come sempre affascinante; nel film non sa il tedesco e, quando gli SS lo capiscono si spazientisce subito, come dire, all'americana...
La musica che ricorre nel film è dolce, malinconica, rimane nel cuore. Anche la scena del ritorno di Douglas, nella prima parte del film, quando sembra che a lui non importi niente della Griffith, è molto coinvolgente...
La fotografia è molto bella, sia per le scene girate a Berlino durante il bombardamento allo zoo, sia per le riprese negli interni: ricordo, quando c'è lo scontro culminante con Margarete, le riprese con gli specchi in casa.
Bella trovata la discesa della Griffith nel canna di caduta della biancheria sporca!
Finisce bene come devono almeno finire i film! Anche se forse proprio la fine mi sembra un po' forzata
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no_data
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sabato 6 dicembre 2014
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e' vero che la verosimiglianza non è tutto ...
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... ma qui la sceneggiatura fa crescere a dismisura l'entropia del ridicolo. Linguaggio ridondante di luoghi comuni, ricostruzione della Berlino sotto i bombardamenti che cita i peggiori western. I personaggi appaiono improbabili e fumettistici: lei è spedita in Germania (all'aeroporto di Washington in un lacrimevole addio è travestita da Isla Lund/Ingrid Bergman) per scoprire dove si fabbricano le V2 ; per caso è assunta come bambinaia proprio dal generale (un nazista buono) che costodisce in cantina progetti e planimetrie della località da trovare (Peenemunde). Lui, ufficiale dell'OSS americano, va e viene dalla Svizzera alla Germania per salvare la sua bella travestito da SS, con una benda intorno al collo macchiata di sangue (sempre la stessa e con la stessa macchia per giustificare l'impossibilità di rispondere alle domande di guardie tedesche vagamente imbranate).
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... ma qui la sceneggiatura fa crescere a dismisura l'entropia del ridicolo. Linguaggio ridondante di luoghi comuni, ricostruzione della Berlino sotto i bombardamenti che cita i peggiori western. I personaggi appaiono improbabili e fumettistici: lei è spedita in Germania (all'aeroporto di Washington in un lacrimevole addio è travestita da Isla Lund/Ingrid Bergman) per scoprire dove si fabbricano le V2 ; per caso è assunta come bambinaia proprio dal generale (un nazista buono) che costodisce in cantina progetti e planimetrie della località da trovare (Peenemunde). Lui, ufficiale dell'OSS americano, va e viene dalla Svizzera alla Germania per salvare la sua bella travestito da SS, con una benda intorno al collo macchiata di sangue (sempre la stessa e con la stessa macchia per giustificare l'impossibilità di rispondere alle domande di guardie tedesche vagamente imbranate). La porta in braccio alla stazione ferita da pallottola in corpo (e non setticemica) e avvolta in pelliccia, mentre tutta la Gestapo di Berlino la cerca; viaggiano in treno senza controllori (in piena guerra); alla frontiera svizzera tedesca scende dal treno con la donna in braccio e si fa largo tra militari e poliziotti germanici, attraversa il confine mentre i tedeschi gli sparano e lo colpiscono in varie parti del corpo ma lui impavido e con lei in braccio resiste. Peenemunde sarà scovata e la Germania perderà la guerra. Recitazione tanto per giustificare il cachet. patetica la scena finale con loro due ormai vecchi e ciscondati da figli e nipoti, in ogni caso felici, con lei stereotipata in un sorriso vagamente alludente (a che cosa?). E last but no least, sono riusciti a rendere ridicolo anche John Gielgud: potevano risparmiarcelo.
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luigi chierico
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lunedì 8 dicembre 2014
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spionaggio
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Uno dei tanti film di spionaggio durante il periodo della seconda guerra mondiale, quindi tra America e Germania; finita la guerra inizierà la serie “ 007 dalla Russia con amore” tra America e Russia, e così via sino ai tempi nostri.
Un bel film anche perché di spionaggio c’è poco, mentre c’è molto d’amore e d’affetto, amore verso la famiglia, amore verso la spia, che questa volta è veramente al femminile, con gonna,cappellino e borsetta: Non ricorda Mata Hari ma è una spia. La vicenda si svolge in Germania verso la fine del conflitto mondiale, quando oramai non c’era da fidarsi più di nessuno neanche gli stessi federmarescialli delle SS si fidavano della Gestapo, la polizia segreta di Stato.
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Uno dei tanti film di spionaggio durante il periodo della seconda guerra mondiale, quindi tra America e Germania; finita la guerra inizierà la serie “ 007 dalla Russia con amore” tra America e Russia, e così via sino ai tempi nostri.
Un bel film anche perché di spionaggio c’è poco, mentre c’è molto d’amore e d’affetto, amore verso la famiglia, amore verso la spia, che questa volta è veramente al femminile, con gonna,cappellino e borsetta: Non ricorda Mata Hari ma è una spia. La vicenda si svolge in Germania verso la fine del conflitto mondiale, quando oramai non c’era da fidarsi più di nessuno neanche gli stessi federmarescialli delle SS si fidavano della Gestapo, la polizia segreta di Stato. Ognuno dubitava di tutti ma tutti,imperterriti, continuavano a dare la caccia agli ultimi ebrei nascosti nelle cantine,soffitte o fogne (vedi film “In darkness”).
L’affascinante Linda Woss, affascinante perché Linda è Melanie Griffith, inviata come spia dall’ America in Germania,in una molto poco credibile situazione, non riesce nel suo improvvisato tentativo, facendosi passare per una notevole cuoca in occasione di una cena importante offerta da un ufficiale ad illustri ospiti depositari di segreti militari in una sontuosa tavola imbandita,come si conviene in un ricevimento in casa di un grand’ufficiale anche verso la fine della guerra con tanti morti per le strade e campi di concentramento! Per l’improvvisata cuoca un totale buco nell’acqua, un fallimento che in qualsiasi altro film avrebe condotto alla deportazione della presuntuosa ebrea venuta dall’America, quindi due volte nemica, a prescindere da quella che era la sua missione. Il fatto non sta in piedi; s’aggiunga questo andare e venire dalla Germania del colonnello americano Ed Lenand,non uno sconosciuto ma un importante ufficiale dell'Office of Strategic Services, a rivestirne la divisa è l’affascinante Michael Douglas; ha del poco credibile, come la conclusione raccontata dall’inizio allo scopo di non far soffrire lo spettatore domandandosi: “Che fine ha fatto Baby Jane?”, ovvero Linda Woss,se non fosse lei a raccontare la sua vita. Per un eccesso di fortuna Linda va a lavorare in casa proprio di Franz Otto Dietrich (un Liam Neeson buono sia come attore che come tedesco dell’ultima ora) che detiene segreti importantissimi sugli ultimi sviluppi delle ricerche tedesche nell’ambito delle armi; per colmo dei colmi è terrorizzato che Linda sia una spia della Gestapo. Non mancano i colpi, di fucile,di cannoni e quindi anche di scena. Bella la ripresa di un bombardamento aereo su Berlino con il fuggi,fuggi di tutti alla ricerca di un rifugio, bella una scena per una parata militare, trionfa il nero della svastica sulle bandiere e stendardi rosso sangue,mentre la Svizzera accoglie l’invasore con la sua croce bianca, depositata su una bandiera rossa che fa “quadrato” attorno ai fuggiaschi.
Nulla da dire sulla scialba coppia mal assortita di Michael Douglas e Melanie Griffith.
chibar22@libero.it
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