roberto
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giovedì 21 dicembre 2006
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l'ultimo romantico
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ci sono film che riescono, per mezzo di strane alchimie, ad essere contemporaneamente moderni e classici, cioè di essere figli del proprio tempo e contemporeanemante portatori di temi archetipici presenti nell'immaginazione universale. Highlander è un esempio perfetto di questa rara capacità. Pienamente figlio degli anni'80: i neon, le luci, le immagini e i ritmi da videoclip, l'attore cool del momento (un Lambert magnetico e irripetibile) e l'attore anziano più cool del passato (Connery in stato di grazia),la rock band più famosa x una colonna sonora da urlo... tutto questo fa cornice estetica ad una storia di eroi, magia, mistero, amore e morte, Bene e Male di straordinaria efficacia, incentrata sul tema dell'immortalità, dell'Iniziazione, del rapporto Maestro allievo, e della conquista della Conoscenza e della Vita, il tutto attraverso i salti temporali da un'epoca all'altra, e da un luogo all'altro (le splendide Highlands scozzesi del '500 ela 2a Guerra Mondiale, la Francia del Settecento e la modernissima e tentacolare New York degli anni'80).
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ci sono film che riescono, per mezzo di strane alchimie, ad essere contemporaneamente moderni e classici, cioè di essere figli del proprio tempo e contemporeanemante portatori di temi archetipici presenti nell'immaginazione universale. Highlander è un esempio perfetto di questa rara capacità. Pienamente figlio degli anni'80: i neon, le luci, le immagini e i ritmi da videoclip, l'attore cool del momento (un Lambert magnetico e irripetibile) e l'attore anziano più cool del passato (Connery in stato di grazia),la rock band più famosa x una colonna sonora da urlo... tutto questo fa cornice estetica ad una storia di eroi, magia, mistero, amore e morte, Bene e Male di straordinaria efficacia, incentrata sul tema dell'immortalità, dell'Iniziazione, del rapporto Maestro allievo, e della conquista della Conoscenza e della Vita, il tutto attraverso i salti temporali da un'epoca all'altra, e da un luogo all'altro (le splendide Highlands scozzesi del '500 ela 2a Guerra Mondiale, la Francia del Settecento e la modernissima e tentacolare New York degli anni'80). La modernità del Madison Square Garden fa da scenario al primo duello intriso di magia cui assistiamo: l'energia vitale e la conoscenza di un immortale passano dal suo corpo a quello di un altro quando quest'ultimo lo decapita...è una sorta di metafora: la Storia è attraversata da forze irrazionali che la agitano nel corso dei secoli, e solo un immortale dalla coscienza pura potrà raccogliere tutta l'esperienza e la conoscenza del mondo x metterle al servizio dell'Umanità, ma dovrà prima confrontarsi con la forza oscura, incarnata dal guerriero della steppa Kurgan - il perfetto Clancy Brown - fino allo scontro finale. la Catarsi avverrà solo quando tutte le forze del tempo verranno liberate con la morte di Kurgan, e un fiume di spiriti e anime che ascende al cielo per poi ridiscendere si riversa interamente nell'Highlander Connor Macleod, l'Ultimo Immortale, che adesso può finalmente diventare umano, amare ed avere figli...ma che possiede in più tutta la conoscenza del mondo.Che dire? il film è un cult, i suoi episodi rimangono impressi nella memoria, gli attori perfetti, le immagini organiche a quegli anni continuano ad essere un riferimento anche per i cineasti moderni....persino gli effetti sonori sono di grande suggestione..tutto ciò fa di Highlander un cult movie del fantasy.
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alex41
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sabato 21 maggio 2011
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l'unico difetto è l'età
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E' diventato un cult e ha portato Christopher Lambert al successo. La storia di un immortale che tramite le lezioni di Juan Ramirez, uno Sean Connery frizzante e spettacolare, imparerà a dominare la spada e sconfiggere il perfido Victor Krueger, che anche fino al 1985 in una New York moderna verrà a cercarlo. L'interpretazione di Clancy Brown è fantastica, tra il comico e lo spietato, e brava anche la Hart, per non dire poi delle musiche dei Queen che ne fanno un film soprattutto apprezzabile per la carica rock che riesce a dare (canzoni come "Hammer To Fall" o "Princes Of The Universe" è difficile che riescano a annoiarti). L'unico problema di questo film è...l'età! Infatti, molti effetti speciali ormai sono stra superati, che oggi ormai con i vari Cameron e Marvel non farebbero nè caldo nè freddo; le scene di lotta non sono così coinvolgenti che di un film di Ridley Scott o Mel Gibson (basta pensare a Braveheart), e i convini flashback agli inizi del film sono decisamente troppi.
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E' diventato un cult e ha portato Christopher Lambert al successo. La storia di un immortale che tramite le lezioni di Juan Ramirez, uno Sean Connery frizzante e spettacolare, imparerà a dominare la spada e sconfiggere il perfido Victor Krueger, che anche fino al 1985 in una New York moderna verrà a cercarlo. L'interpretazione di Clancy Brown è fantastica, tra il comico e lo spietato, e brava anche la Hart, per non dire poi delle musiche dei Queen che ne fanno un film soprattutto apprezzabile per la carica rock che riesce a dare (canzoni come "Hammer To Fall" o "Princes Of The Universe" è difficile che riescano a annoiarti). L'unico problema di questo film è...l'età! Infatti, molti effetti speciali ormai sono stra superati, che oggi ormai con i vari Cameron e Marvel non farebbero nè caldo nè freddo; le scene di lotta non sono così coinvolgenti che di un film di Ridley Scott o Mel Gibson (basta pensare a Braveheart), e i convini flashback agli inizi del film sono decisamente troppi. Per il resto, un film che giustamente è diventato un cult, non un capolavoro ma senz'altro un film che anche coloro che amano i videogame dovrebbero vedere.
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paride86
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lunedì 27 agosto 2012
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cult
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Un cult degli anni '80: kitsch, rock e quant'altro si possa aggiungere.
Molto belle le musiche dei Queen, un po' meno l'abuso di effetti speciali e l'"intruglio" di argomenti trattati, diciamo pure con superficialità.
Tuttavia si lascia guardare e intrattiene a dovere.
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Un cult degli anni '80: kitsch, rock e quant'altro si possa aggiungere.
Molto belle le musiche dei Queen, un po' meno l'abuso di effetti speciali e l'"intruglio" di argomenti trattati, diciamo pure con superficialità.
Tuttavia si lascia guardare e intrattiene a dovere.
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evildevin87
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mercoledì 4 dicembre 2013
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epico!
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Un film potentissimo emotivamente e visivamente a dispetto dell'epoca, colonna sonora memorabile dei mitici Queen e personaggi uno più bello dell'altro. Ci si affeziona un sacco a tutti, da Connor Macleod (Christopher Lambert) a Ramirez (Sean Connery) fino ai personaggi secondari. E anche al villane, il Kurgan (Clancy Brown): un cattivo spietato, cinico e senza scrupoli, ma penso sia impossibile non amarlo. Dal punto di vista tecnico il film è, per l'epoca, molto ben fatto, buona regia e retto da una sceneggiatura che calza a pennello con il tono generale. Un ottimo film fantasy anni '80, ancora oggi estremamente godibile.
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hurricane2
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martedì 26 settembre 2017
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film che adoro
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Primo film che andai a vedere al cinema da solo, avevo 15 anni.. Insomma spiegare già solo l'effetto che può fare "Princess of the universe" in apertura non è cosa facile, perchè secondo me diede come dire già una spinta al film, un accelerazione che doveva poi essere per forza seguita da qualcosa che fosse all'altezza. E quanto sguì mi piacque tantissimo. Certo ero un ragazzo, la regia di quel tipo, condotta da Russell Mulcay che si occupava di video musicali e che qui faceva partire le "transizioni" dall'epoca attuale a quella medievale passando in maniera fantasiosa dal solaio di un interno, o nella pupilla del protagonista, o dal volto della gioconda.
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Primo film che andai a vedere al cinema da solo, avevo 15 anni.. Insomma spiegare già solo l'effetto che può fare "Princess of the universe" in apertura non è cosa facile, perchè secondo me diede come dire già una spinta al film, un accelerazione che doveva poi essere per forza seguita da qualcosa che fosse all'altezza. E quanto sguì mi piacque tantissimo. Certo ero un ragazzo, la regia di quel tipo, condotta da Russell Mulcay che si occupava di video musicali e che qui faceva partire le "transizioni" dall'epoca attuale a quella medievale passando in maniera fantasiosa dal solaio di un interno, o nella pupilla del protagonista, o dal volto della gioconda.. Io non amavo i fantasy neanche a quei tempi eppure rimasi incollato allo schermo fino alla fine dell'ultimo titolo di coda per capire chi avesse realizzato quella colonna sonora che aveva dato al film un apporto fantastico.
Vogliamo parlare della presenza di Connery, che interpreta il mentore di McLeod o di come Clancy Brown si fosse calato nella parte dell'antagonista tanto bene, al punto tale da garantirsi una carriera addirittura ben superiore a quella del protagonista? Cristoppher Lambert infatti non so come abbia fatto a precipitare successivamente con scelte di film tanto di basso livello, dopo aver recitato bene in pellicole quali Greystoke, Il siciliano e poi in film che lo hanno relegato a film di serie "C". Eppure tutti lo ricordano come Highlander nonostante poi abbiano fatto dei sequel che se avessero evitato di realizzare sarebbe stato molto meglio. Insomma il film è piacevolissimo anche per chi non è amante del genere, le ambientazioni e location (il loft, le highlands, la terrazza SILVERCUP etc etc) non di poco conto e il tutto proposto da una mano abile anzi abilissima almeno in questo film che poi si sia perso successivamente a me non interessa non inficia il mio giudizio sul lavoro svolto su questa pellicola. Per me cult. Buona visione
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ednort97
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martedì 19 dicembre 2017
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io sono l'ultimo immortale...e lo abbiamo capito..
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Purtroppo quando i film diventano cult vengono sempre meno i giudizi seri, la verotà è che questo film ha del potenziale, un Lambert più zombie che altro e una trama che non sembra male ma...
1) buttare subito sul duello paga molto se per vedere il film sei andato sperando di vedere un film di soli duelli e non è proprio il mio genere e questo diciamo è colpa mia che avrei dovuto guardare qualcos'altro, ma purtroppo lo ho visto.
2) Segue tutte e dico tutte le linee guida dei film così, con il solito schema, il solito cattivo e la solita donna stuprata.
3) unica cosa buona è lo sviluppo temporale e il mantenersi molto lontano da reali spiegazioni del funzionamento di questi "immortali" ma questo lo salviamo nel caso sia stato preso spunto da determinati fumetti/romanzi.
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Purtroppo quando i film diventano cult vengono sempre meno i giudizi seri, la verotà è che questo film ha del potenziale, un Lambert più zombie che altro e una trama che non sembra male ma...
1) buttare subito sul duello paga molto se per vedere il film sei andato sperando di vedere un film di soli duelli e non è proprio il mio genere e questo diciamo è colpa mia che avrei dovuto guardare qualcos'altro, ma purtroppo lo ho visto.
2) Segue tutte e dico tutte le linee guida dei film così, con il solito schema, il solito cattivo e la solita donna stuprata.
3) unica cosa buona è lo sviluppo temporale e il mantenersi molto lontano da reali spiegazioni del funzionamento di questi "immortali" ma questo lo salviamo nel caso sia stato preso spunto da determinati fumetti/romanzi.
4) Per il resto è semplicemente una cagata pazzesca in cui i dialoghi mi fanno leggermente pisciare dalle risate tanto che sino abnormi.
5)ah la musica manco mi piace quindi se film pensavo di avere punti forti beh ti sbagli.
6) In tutto questo penso che contestualizzando tale film nel suo periodo storico mi permetterebbe di rivalutarlo magari guardando cosa ci stava in giro quei tempi, l'utilizzo degli effetti speciali sembra buono infatti.
7) ho già detto che lambert sembra uno zombie piuttosto cheun higlander?
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nicolas bilchi
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giovedì 21 aprile 2011
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highlander.
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Divenuto nel corso del tempo (immeritamente) quasi un cult della cinematografia moderna, "Highlander" di Mulcahy è in realtà un'opera enormemente sopravvalutata, che ha avuto la fortuna di riscuotere notevole successo al momento dell'uscita nelle sale per una serie di congiunture interne ed esterne che hanno fatto evidentemente coincidere il gusto e gli interessi intellettuali del grande pubblico con quanto questo film è stato in grado di proporre; che in realtà è ben poco, considerando che "L'ultimo immortale" parte da una base molto solida, un plot generalissimo da ricondurre necessariamente al genere fantastico, ma che lasciava una enorme libertà narrativa e gestionale non solo relativamente allo sviluppo della storia, ma anche alla costruzione filmica di essa.
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Divenuto nel corso del tempo (immeritamente) quasi un cult della cinematografia moderna, "Highlander" di Mulcahy è in realtà un'opera enormemente sopravvalutata, che ha avuto la fortuna di riscuotere notevole successo al momento dell'uscita nelle sale per una serie di congiunture interne ed esterne che hanno fatto evidentemente coincidere il gusto e gli interessi intellettuali del grande pubblico con quanto questo film è stato in grado di proporre; che in realtà è ben poco, considerando che "L'ultimo immortale" parte da una base molto solida, un plot generalissimo da ricondurre necessariamente al genere fantastico, ma che lasciava una enorme libertà narrativa e gestionale non solo relativamente allo sviluppo della storia, ma anche alla costruzione filmica di essa. Rimane molto amaro in bocca perchè, se alla conduzione del film ci fosse stato un regista di livello (un Coppola, per esempio), intellettualmente e tecnicamente impeccabile, adesso staremmo parlando di un'opera ben diversa: lo scontro tra gli immortali, seppur non ben spiegato, poteva benissimo essere trasformato in un principio di riflessione mistico-filosofica, esprimendo attraverso i personaggi di Connor MacLeod e Kurgan il concetto dell'eterna lotta delle forze del bene e del male, al di là dello spazio e del tempo. Due uomini trasformati in simboli, che a loro volta avrebbero allegorizzato ogni fotogramma, ogni singolo dettaglio inquadrato della telecamera: ed ecco qui che, senza troppe difficoltà e senza l'intervento di un genio, "Highlander" avrebbe potuto diventare, se non un capolavoro, un film di notevolissimo valore prima di tutto morale e, in conseguenza diretta di questo, anche scenico. Invece Mulcahy sforna un puro film di evasione che si tiene in linea col fin troppo proficuo filone fantasy (ma anche horror) che spadroneggiò nei cinema degli anni '80, una produzione che gode di buone trovate (il sempre grandissimo Sean Connery e l'uso delle canzoni dei Queen, ottime soprattutto nei frangenti in cui le immagini sono relative alla vita di MacLeod nel '500, riproducendo un corrispettivo cinematografico di quel concetto di sostanziale unità e simultaneità di passato e presente che Eliot nella "Waste Land" esprimeva sul versante letterario) ma che al contempo sbaglia spesso, a prescindere dall'esilità di fondo della storia per come la presenta il regista, cosa che costituisce un altro valore aggiunto in negativo: prima di tutto si nota una regia poco incisiva, che lascia passare sequenze senza che esse colpiscano chi guarda, ed inesperta, che in altre circostanze cerca di caricare artisticamente la scena con trovate che però risultano mediocri se non ridicole; gli scontri appaiono assolutamente fini a se stessi, privi di mordente e troppo succubi dell'influenza lucassiana di "Star Wars"; infine l'uso degli effetti speciali riporta alla mente gli infausti risultati dei B-movie del periodo, su tutti gli inguardabili episodi della serie "Venerdì 13" o "Hellraiser", opere nelle quali la spettacolarità riesce solo ad instupidire e devalorizzare pellicole già fallaci, proprio come in questo caso. Sarebbe dunque interessante chiederci perchè "Highlander", un film che a trent'anni dalla nascita risulta molto datato (mentre ci sono opere ben più vecchie destinate a rimanere eternamente visibili e godibili), abbia goduto di un tale successo, e darci una risposta, ma si rischierebbe di sfociare nella riflessione sociologica, il che si lega ben poco alla riflessione critica sul valore oggettivo di una pellicola cinematografica.
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