stellina 89..
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lunedì 16 luglio 2007
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ragazzi questo film e' ...
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Io l`ho visto tantissimissime volte...ogni volta che lo vedo mi fa riflettere,ed entro un po' in "paranoia" sia perche' e' stata una storia vera e sia perche' mi identifico un po' in Christiane..avevo un ragazzo tossicodipendente(lo e' tutt`ora) e nel periodo in cui uscivo con lui vidi x la 1^ volta questo film.piansi tanto la prima volta.capii quanto soffriva il mio amore,mi resi conto sul serio quanto sono fragili queste xsone e mi cadde all`improvviso la benda dagli occhi..per quanto avrei potuto ancora strigere tra le mie braccia il mio carlo? sarei diventata pure io come lui? sono forse come christiane che x amore sceglie di fare la solita vita del suo ragazzo? magari si..in quel periodo questo film mi trasformo' mi ero posta davanti 2 scelte: lasciar perdere carlo x sempre, oppure andare avanti rischiando le malattie,le sofferenze,il suo assenteismo,l`ansia delle ambulanze che sfrecciano in citta' con qualche altro la paura di non vederlo mai piu'in giro x la citta` a chiedere i soliti spiccioli.
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Io l`ho visto tantissimissime volte...ogni volta che lo vedo mi fa riflettere,ed entro un po' in "paranoia" sia perche' e' stata una storia vera e sia perche' mi identifico un po' in Christiane..avevo un ragazzo tossicodipendente(lo e' tutt`ora) e nel periodo in cui uscivo con lui vidi x la 1^ volta questo film.piansi tanto la prima volta.capii quanto soffriva il mio amore,mi resi conto sul serio quanto sono fragili queste xsone e mi cadde all`improvviso la benda dagli occhi..per quanto avrei potuto ancora strigere tra le mie braccia il mio carlo? sarei diventata pure io come lui? sono forse come christiane che x amore sceglie di fare la solita vita del suo ragazzo? magari si..in quel periodo questo film mi trasformo' mi ero posta davanti 2 scelte: lasciar perdere carlo x sempre, oppure andare avanti rischiando le malattie,le sofferenze,il suo assenteismo,l`ansia delle ambulanze che sfrecciano in citta' con qualche altro la paura di non vederlo mai piu'in giro x la citta` a chiedere i soliti spiccioli...?be`, sono passati dei mesi...ma ho scelto la seconda.sono sempre qui che penso a lui e al suo futuro...ci siamo lasciati ma gli voglio ancora bene.forse perche l`ho sempre amato,forse se magari avesse visto il film non sarebbe caduto in questo baratro...nel libro,christiane dice: "a casa di mia zia sopra il mio letto c`era un poster imponente.era una siringa con una mano di scheletro sullo sfondo...sotto una scitta che diceva:comincia con la curiosita'...finisce cosi"....questo film secondo me vuole mandare 1 messaggio preciso:a cadere nel baratro non ci vuole niente...e' per uscirne che ci vuole tutto il resto..
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[+] buona fortuna
(di sergio)
[ - ] buona fortuna
[+] la forza di non lasciarsi coinvolgere
(di sicilia75)
[ - ] la forza di non lasciarsi coinvolgere
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priscoma
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venerdì 24 agosto 2007
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giovani angeli decaduti
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Leggere il libro è un'esperienza molto più profonda e significativa, ma anche vedere questo film è bello e toccante. Le scene davvero penetranti, ancor oggi a ben 26 anni di distanza, sono quelle che passano in rassegna i tanti adolescenti distrutti dalla eroina nella Berlino di allora: sono giovani angeli le cui ali sono state spezzate da un mostro che tutti hanno affrontato con la sfrontatezza della propria età e con l'iniziale presunzione di esser capaci di dominarlo. Del resto, il confine tra cadere nella droga e non caderne è molto labile. E tutti gli adolescenti che hanno vissuto un po' per strada lo sanno. Cadere nella droga nella Berlino di allora doveva esser ancora più facile. Peccato che nel film non si veda niente della risalita dall'inferno della giovane Christiane F.
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Leggere il libro è un'esperienza molto più profonda e significativa, ma anche vedere questo film è bello e toccante. Le scene davvero penetranti, ancor oggi a ben 26 anni di distanza, sono quelle che passano in rassegna i tanti adolescenti distrutti dalla eroina nella Berlino di allora: sono giovani angeli le cui ali sono state spezzate da un mostro che tutti hanno affrontato con la sfrontatezza della propria età e con l'iniziale presunzione di esser capaci di dominarlo. Del resto, il confine tra cadere nella droga e non caderne è molto labile. E tutti gli adolescenti che hanno vissuto un po' per strada lo sanno. Cadere nella droga nella Berlino di allora doveva esser ancora più facile. Peccato che nel film non si veda niente della risalita dall'inferno della giovane Christiane F. Non a caso una risalita che può avvenire solo lontano dalla città. Lei ce l'ha fatta. La sua amica Babsi e tanti altri no. Angeli abbattuti. Certo angeli non innocenti, ma sfrontati e ribelli. Angeli che si prostituiscono anche. Film-documentario forte.
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dodo
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lunedì 28 maggio 2007
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discreta resa del libro scandalo
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Il film è tratto da un "racconto confessione" che fece molto clamore all'epoca. E' la storia di una ragazzina di quattordici anni che piomba nel tunnel della tossicodipendenza. Il regista riesce a mediare bene gli eventi, in modo che risultino "veri". Tuttavia c'è qualche pecca non indifferente, sempre addebitabile alla regia che talvolta non lascia apprezzare il film in tutta la sua interezza, causando qualche perplessità.
Ad esempio il regista mostra scarsa conoscenza degli effetti delle droghe, che sembrano tutte creare gli stessi sintomi immediati (di assopimento), mentre non è così.
Non bisogna essere consumatori di droghe per sapere che gli effetti provocati da consumo di cocaina portano "galvanizzazione" ed euforia, quelli conseguenti all'assunzione di eroina provocano distaccamento totale dalla realtà.
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Il film è tratto da un "racconto confessione" che fece molto clamore all'epoca. E' la storia di una ragazzina di quattordici anni che piomba nel tunnel della tossicodipendenza. Il regista riesce a mediare bene gli eventi, in modo che risultino "veri". Tuttavia c'è qualche pecca non indifferente, sempre addebitabile alla regia che talvolta non lascia apprezzare il film in tutta la sua interezza, causando qualche perplessità.
Ad esempio il regista mostra scarsa conoscenza degli effetti delle droghe, che sembrano tutte creare gli stessi sintomi immediati (di assopimento), mentre non è così.
Non bisogna essere consumatori di droghe per sapere che gli effetti provocati da consumo di cocaina portano "galvanizzazione" ed euforia, quelli conseguenti all'assunzione di eroina provocano distaccamento totale dalla realtà.
Non è un passaggio superfluo, perchè intanto un regista deve conoscere i fenomeni che descrive (soprattutto se così risaputi) inoltre rende malissimo il passaggio da una sostanza stupefacente ad un altra. Elemento riscontrabile anche per chi ha letto il libro dal quale è tratto il film.
In ogni caso la "resa" della regia presenta anche altri difetti: non vengono minimamente delineati i rapporti familiari, o meglio la causa del "vuoto" affettivo che porta la ragazza adolescente a stare sempre fuori casa facendo una vita quasi da viandante.
Il film è anche eccessivamente lungo, e tendente alla monotonia, sempre con le stesse battute che si rifanno allo "smettiamo", "non ce la faccio, mi serve una dose", e il perbenistico quanto poco realistico "non iniziare, pensiamo tutti che è facile smettere e non è così".
La regia (Ulrich Edel) è comunque abile a sottolineare le cause psicologiche che sottostanno all'escalation "malata" della teen ager. Christiane è una ragazza sola, che si innamora di una ragazzo ed è spinta, per via della sua attrazione verso di lui, ad emulare ogni suo comportamento, anche quelli più degradati come masturbare le persone per procurarsi i soldi per una dose.
Tirando le somme il film non è mediocre, ma neanche troppo buono. E' un discreto film, da guardare senza eccessive pretese.
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(di travis)
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kelis
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sabato 1 settembre 2007
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a noi gli occhi
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D'accordo, non è un film adatto a tutti. Il tema che tratta è molto delicato.. proprio perchè si tratta di una storia vera, che è anche la storia di migliaia di ragazzi/e come christiane, che ci sono sempre stati e propbabilmente sempre ci saranno. Il problema della droga è sempre presente nel mondo, come lo era prima lo è anche adesso, l'unica cosa che cambia è l'informazione e anche il pensiero. Prima non tutti sapevano di quello che succedeva in quella stazione e chi lo sapeva faceva finta di nulla come se il problema non li riguardasse. Ora invece si conosce il problema, si cerca di fare qualcosa x ridurlo (anche se a parer mio non è una cosa che si può ridurre nè con l'informazione nè con le leggi nè con le condanne).
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D'accordo, non è un film adatto a tutti. Il tema che tratta è molto delicato.. proprio perchè si tratta di una storia vera, che è anche la storia di migliaia di ragazzi/e come christiane, che ci sono sempre stati e propbabilmente sempre ci saranno. Il problema della droga è sempre presente nel mondo, come lo era prima lo è anche adesso, l'unica cosa che cambia è l'informazione e anche il pensiero. Prima non tutti sapevano di quello che succedeva in quella stazione e chi lo sapeva faceva finta di nulla come se il problema non li riguardasse. Ora invece si conosce il problema, si cerca di fare qualcosa x ridurlo (anche se a parer mio non è una cosa che si può ridurre nè con l'informazione nè con le leggi nè con le condanne).. chi si droga, parliamoci chiaro, è perchè lo vuole, o comunque l'ha voluto almeno all'inizio. Se uno si vuole drogare lo fa punto. Come christiane.. non ha mai smesso del tutto di drogarsi, lo fa tutt'ora che ha ormai 40 e passa anni. E quando le chiedono perchè continua a prendere eroina lei risponde "perchè è buona!". E' dentro la testa che deve cambiare qualcosa. Tornando al film.. lo ritengo molto bello proprio per la crudità delle immagini che rendono benissimo l'idea di come sia la vita di un drogato. Se il film fosse stato meno crudo o meno mirato non avrebbe avuto lo stesso effetto. Perchè quello che deve succedere dentro di te dopo la fine del film dev'essere una sensazione di schifo verso quella realtà. E io sfido chiunque a non aver provato questa sensazione dopo aver visto il film.
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(di sergio)
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martuzzè
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giovedì 27 gennaio 2005
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il coraggio
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Christiane ha avuto una vita difficile e per dimenticare i suoi dispiaceri si è data alla droga,ha trovato l'amore in Detlef e nei suoi amici anche se era un'amicizia basata sull'eroina.
Era iniziato tutto come un gioco è si è trasformato una tragedia,si sfaldano i rapporti familiari dopo un po' anche quelli con gli amici, la salute inizia a cedere e lei comincia a pensare che non c'è l'avrebbe fatta, la prostituzione poi inizia a diventare pesante perchè come niente passa da qualche preliminare a veri rapporti con uomini di tutte le età, senza accorgersi che la sua vita si sta ormai rovinando anzi era già rovinata. Ma nonostante tutto in lei rimane la speranza che c'è l'avrebbe fatta, dopo tutti i tenativi di disintossicazzione lei capisce che non era solo lei il problema ma la città e la gente la portavano a drogarsi,le delusione e le sofferenze.
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Christiane ha avuto una vita difficile e per dimenticare i suoi dispiaceri si è data alla droga,ha trovato l'amore in Detlef e nei suoi amici anche se era un'amicizia basata sull'eroina.
Era iniziato tutto come un gioco è si è trasformato una tragedia,si sfaldano i rapporti familiari dopo un po' anche quelli con gli amici, la salute inizia a cedere e lei comincia a pensare che non c'è l'avrebbe fatta, la prostituzione poi inizia a diventare pesante perchè come niente passa da qualche preliminare a veri rapporti con uomini di tutte le età, senza accorgersi che la sua vita si sta ormai rovinando anzi era già rovinata. Ma nonostante tutto in lei rimane la speranza che c'è l'avrebbe fatta, dopo tutti i tenativi di disintossicazzione lei capisce che non era solo lei il problema ma la città e la gente la portavano a drogarsi,le delusione e le sofferenze. A 16 anni va via da Berlino per andare a vivere da una zia in un paese tranquillo dove non c'è la droga e dove la vita sembra felice... Riesce a uscire dal tunnel dopo aver visto i suoi amici morire mangiati dalla droga... E un libro esemplare un incubo da cui lei si risveglia, dovrebbe essere d'aiuto ai ragazzi per capire che la droga non è solo un divertimento ma è una condanna da cui non è sempre facile liberarsi...
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flegiàs tn
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giovedì 27 marzo 2008
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tematica scottante
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È una città lugubre e fredda quella che viene presentata fin dalle prime sequenze del film, con i casermoni della periferia di Berlino che connotano subito un luogo non ospitale in cui i rapporti umani non sembrano certo facilitati. Lo squallore urbano è confermato lungo tutto il film, che si svolge spesso per strada e in luoghi degradati, in particolare la stazione ferroviaria e le sue toilette o la metropolitana. Le uniche eccezioni sono i luoghi in cui i giovani protagonisti cercano il divertimento o l'evasione, soprattutto all'inizio del film: il Sound brulicante di suoni e di eccitazione, il grattacielo notturno che diventa una sorta di luogo magico prima della corsa a perdifiato sulle note di Heroes di Bowie: letteralmente, eroi almeno per una notte.
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È una città lugubre e fredda quella che viene presentata fin dalle prime sequenze del film, con i casermoni della periferia di Berlino che connotano subito un luogo non ospitale in cui i rapporti umani non sembrano certo facilitati. Lo squallore urbano è confermato lungo tutto il film, che si svolge spesso per strada e in luoghi degradati, in particolare la stazione ferroviaria e le sue toilette o la metropolitana. Le uniche eccezioni sono i luoghi in cui i giovani protagonisti cercano il divertimento o l'evasione, soprattutto all'inizio del film: il Sound brulicante di suoni e di eccitazione, il grattacielo notturno che diventa una sorta di luogo magico prima della corsa a perdifiato sulle note di Heroes di Bowie: letteralmente, eroi almeno per una notte.
Il degrado fisico si riflette anche sui rapporti umani, in particolare se osservato dal punto di vista privilegiato della protagonista tredicenne. La famiglia appare un nucleo destrutturato. Nonostante le apparenze, Christiane sembra soffrire molto la distanza nel rapporto con la madre, che di fatto è indifferente alla vita della figlia, e non coglie il suo progressivo cammino verso la disperazione. È emblematico il confronto con la madre della sua amica Kessi, che vedendo la figlia addormentata sulla banchina della metropolitana, l'apostrofa duramente e la riporta a casa, mentre Christiane rimane sola.
In questo panorama desolato, si staglia il tema principale del film, ovvero il rapporto con la droga. In un vero e proprio processo formativo, seppur degenerativo, Christiane passa dalla semplice curiosità al coinvolgimento diretto, nonostante l'iniziale rifiuto. Convinta di poter gestire le sostanze assunte, si ritrova presto in un vortice che non controlla. Il film, con l'alibi del realismo, utilizza in modo spesso spettacolare i vari buchi che disseminano il percorso di Christiane e dei suoi amici, spesso con uno stile derivato direttamente dall'horror. Non appare un caso che il film proiettato nella saletta del Sound, quando per la prima volta viene offerta droga alla protagonista, sia La notte dei morti viventi, e che la metafora tra zombie e personaggi sia spesso utilizzata. L'uso della droga, soprattutto all'inizio, appare per Christiane come una sorta di iniziazione, necessaria per sentirsi simile al gruppo che ha intorno e per affrancarsi dalla fanciullezza - il suo primo vero buco è il "regalo" per i suoi quattordici anni - con l'illusione di poter scoprire una propria nuova dimensione interiore. In questo senso, il film offre molti spunti relativi alle dinamiche di gruppo, con un rovesciamento costante dei valori. Il gruppo non appare mai come entità positiva, utile per un confronto o per uno stimolo reciproco, ma piuttosto come rifugio in cui far assopire la propria fragilità a fianco di altre debolezze, accettando lo sballo come soluzione temporanea all'incapacità di far fronte alle difficoltà del quotidiano.
Tale deriva influenza anche i rapporti personali che sembrano più intensi e sinceri. L'amore tra Christiane e Detlef vive momenti di tenerezza e di dolcezza e tra i due c'è una reale condivisione affettiva. Ma anche in questa dimensione la dipendenza dalla droga crea una barriera di incomprensione, sia per l'incapacità di Detlef di disintossicarsi - che lo porta a prostituirsi per avere i soldi della dose - sia per la voglia di emulazione da parte della protagonista, che a un certo punto vuole sentirsi più vicina al suo compagno anche attraverso la tossicodipendenza.
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[+] ben scritta ma....
(di sergio)
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[+] davvero poca fantasia...
(di cronix1981)
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saya95
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sabato 25 agosto 2012
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riflessioni...
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Ovviamente è un film molto cruento e realistico, e sono d'accordo sul fatto che un film non può farti cambiare idea, ma ti aiuta a prendere una decisione. Onestamente ho sempre pensato che si dovesse provare tutto nella vita, come si suol dire, per non avere rimpianti, e come la maggior parte dei personaggi sono convinta di avere un grande autocontrollo "posso smettere quando voglio", eppure ora, dopo il film, ho deciso di non farlo.
Si può smettere, ma si decide di non farlo.
Come in precedenza, sono sempre convinta che se inizio posso smettere quando voglio, ma sono altrettanto sicura che non vorrò smettere. Forse per orgoglio, ma penso che piuttosto che permettere al mondo di ucciderci, preferiamo auto-distruggerci.
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Ovviamente è un film molto cruento e realistico, e sono d'accordo sul fatto che un film non può farti cambiare idea, ma ti aiuta a prendere una decisione. Onestamente ho sempre pensato che si dovesse provare tutto nella vita, come si suol dire, per non avere rimpianti, e come la maggior parte dei personaggi sono convinta di avere un grande autocontrollo "posso smettere quando voglio", eppure ora, dopo il film, ho deciso di non farlo.
Si può smettere, ma si decide di non farlo.
Come in precedenza, sono sempre convinta che se inizio posso smettere quando voglio, ma sono altrettanto sicura che non vorrò smettere. Forse per orgoglio, ma penso che piuttosto che permettere al mondo di ucciderci, preferiamo auto-distruggerci.
Christiane però aveva dimenticato una cosa, un modo per evitare che il mondo ci distrugga non è farlo da soli prima che lo faccia lui, un modo, l'unico modo, è divertirsi. Nel Sound poteva scegliere un'altra strada, purtroppo si è innamorata della persona sbagliata al momento sbagliato.
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aristoteles
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martedì 8 settembre 2015
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ce la faremo?????
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Comincio da quello che non mi e' piaciuto.
Certamente, per quanto belli e giovani,i protagonisti non sono impeccabili nella recitazione.
Lei e' stata chiaramente scelta per quel delizioso volto angelico che quando inizia a sfiorire diventa un pugno nello stomaco.
I dialoghi non sono mai troppo convincenti e complessivamente la sceneggiatura poteva essere sviluppata in modo migliore.
Quello che convince e' il senso di degrado,la tristezza per tanti giovani vite distrutte dalla maledetta droga.
Sopratutto in quegli anni,l'informazione sulle malattie e sugli effetti della "roba" non era come quella odierna,e in tanti,oltre che farne uso,ne facevano sopratutto abuso con effetti devastanti.
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Comincio da quello che non mi e' piaciuto.
Certamente, per quanto belli e giovani,i protagonisti non sono impeccabili nella recitazione.
Lei e' stata chiaramente scelta per quel delizioso volto angelico che quando inizia a sfiorire diventa un pugno nello stomaco.
I dialoghi non sono mai troppo convincenti e complessivamente la sceneggiatura poteva essere sviluppata in modo migliore.
Quello che convince e' il senso di degrado,la tristezza per tanti giovani vite distrutte dalla maledetta droga.
Sopratutto in quegli anni,l'informazione sulle malattie e sugli effetti della "roba" non era come quella odierna,e in tanti,oltre che farne uso,ne facevano sopratutto abuso con effetti devastanti.
In questo,il film e' di una denuncia impeccabile e disarmante.
"CE LA FAREMO" purtroppo lo dicono ancora oggi.
Speriamo che un giorno non lo dica piu' nessuno,anche se i venditori di morte sono sempre dietro l'angolo.
Il monito del film e'impetuoso:Non Cominciate,difficilmente si torna indietro.
Non fosse per alcune scene troppo dure andrebbe visionato a scuola.
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maurizio biondo
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lunedì 23 maggio 2016
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e' un film sull'amore. superbo!
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Prezioso capolavoro filmico.
Profondo e delicato,crudo e irripetibile. La parte debole del film,è la canzone cantata al concerto da Bowie..è una forzatura che andava evitata...chissenefrega della presenza di Bowie in un film già capolavoro?!?!? Non ce ne era bisogno,una sottospecie di videoclip,buttato dentro il film. Per il resto è un intensissimo viaggio nei sentimenti umani.
La parte più coinvolgente ed emozionante,per me, è il delicatissimo amore che sospinge Cristiane verso Detlef...preziosissima resa cinematografica di un sentimento.
Non è un film sulla droga,è un film d'amore.
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Prezioso capolavoro filmico.
Profondo e delicato,crudo e irripetibile. La parte debole del film,è la canzone cantata al concerto da Bowie..è una forzatura che andava evitata...chissenefrega della presenza di Bowie in un film già capolavoro?!?!? Non ce ne era bisogno,una sottospecie di videoclip,buttato dentro il film. Per il resto è un intensissimo viaggio nei sentimenti umani.
La parte più coinvolgente ed emozionante,per me, è il delicatissimo amore che sospinge Cristiane verso Detlef...preziosissima resa cinematografica di un sentimento.
Non è un film sulla droga,è un film d'amore.....Cristiane ama Detlef.
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gondebec
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mercoledì 11 agosto 2021
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storie immemorabile film.
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Una specie di cult, alcune persone che si
riunivano per la condivisione e il divertimento sembrano
finire poi in un vortice di assurdità sino a diventare
tossici deliranti e sparlanti vs il cittadino onesto nella
speranza di espiare i peccati, peccato che
non gli crede nessuno, i problemi sorgono di solito quando non
possono più mantenere le promesse che son soliti fare per
la loro dose di roba. Film per qualche generazione di
persone, ogni tanto pure adesso in qualche posto ritornano a parlare
dello Zoo dove il direttore o il maestro non sembra che essere
un tossico alle prese con qualche dose di chissàcchè con
gli intenti di non sfigurare innanzi appunto a quello
zoo che lo sberleffa se non assume il comportamento
tipico dello zoo perchè gli ha fronito la sua maschera e il guadagno facile, per
il tempo più che delle mele delle pere, ora ci sembra quasi fantascienza
in quei periodi una forma d'esistenzialismo altresì
un pò per il titolo e per l'argomento più che il divertimento, sembra
degno comunque di molte cineteche e quasi memorabile film.
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Una specie di cult, alcune persone che si
riunivano per la condivisione e il divertimento sembrano
finire poi in un vortice di assurdità sino a diventare
tossici deliranti e sparlanti vs il cittadino onesto nella
speranza di espiare i peccati, peccato che
non gli crede nessuno, i problemi sorgono di solito quando non
possono più mantenere le promesse che son soliti fare per
la loro dose di roba. Film per qualche generazione di
persone, ogni tanto pure adesso in qualche posto ritornano a parlare
dello Zoo dove il direttore o il maestro non sembra che essere
un tossico alle prese con qualche dose di chissàcchè con
gli intenti di non sfigurare innanzi appunto a quello
zoo che lo sberleffa se non assume il comportamento
tipico dello zoo perchè gli ha fronito la sua maschera e il guadagno facile, per
il tempo più che delle mele delle pere, ora ci sembra quasi fantascienza
in quei periodi una forma d'esistenzialismo altresì
un pò per il titolo e per l'argomento più che il divertimento, sembra
degno comunque di molte cineteche e quasi memorabile film.
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