Nashville |
||||||||||||||
Un film di Robert Altman.
Con Geraldine Chaplin, Karen Black, Keith Carradine, Gwen Welles.
continua»
Drammatico,
durata 159 min.
- USA 1975.
MYMONETRO
Nashville
valutazione media:
4,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Robert Altman e l'incubo americanodi StefanoFeedback: 0 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 15 gennaio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
24 personaggi diversi che casualmente si ritrovano tutti quanti a Nashville, in Tennessee, in occasione del Festival nazionale della musica country; per cinque giorni, per la durata del Festival, le loro rispettive vicende si intrecceranno le une con quelle degli altri, disegnando un’ironico, amaro e dissacrante ritratto dell’America degli Anni ’70. È questa la trama di “Nashville”, il maggiore capolavoro del mitico regista Robert Altman e di sicuro uno dei migliori film mai realizzati. Accolto dalle lodi entusiastiche della critica all’epoca della sua uscita, nel 1975, il film resta ancora oggi uno straordinario esempio della grande cinematografia d’autore americana e un magnifico, terrificante affresco della moderna società dello spettacolo. Robert Altman ha rivoluzionato le regole del cinema regalandoci questa inquietante saga americana che, nelle due ore e mezza di film, segue con sguardo distaccato ma al tempo stesso partecipe le vite e i destini dei suoi protagonisti, gente comune e divi dello show-business, in un grandioso dramma corale. La macchina da presa si muove agile e attenta attorno a questi personaggi, catturando immagini di vita quotidiana e frammenti di conversazione , sguardi nascosti e falsità mascherate sotto una patina di ipocrisia, con in sottofondo un’eccellente colonna sonora (compresa la splendida “I’m easy”). C’è una diva del country baciata dal successo ma a un passo dal baratro della depressione, e la giovane star pronta a soffiarle il posto; c’è un cantante dispotico e puritano che inneggia al patriottismo e sua moglie, assorbita dal culto necrofilo di JFK; c’è una madre di famiglia impeccabile (la bravissima Lily Tomlin) che si lascia andare a una breve avventura con un fascinoso cantante donnaiolo; c’è una moglie in fuga che sogna di diventare una star e una bizzarra e cinica giornalista inglese che infila una gaffe dietro l’altra. Nel frattempo, un misterioso politico senza volto conduce la sua martellante propaganda elettorale a base di frasi fatte e di luoghi comuni. Indimenticabile il finale del film, quando, durante il megaconcerto di chiusura del Festival, uno squilibrato spara un colpo di fucile alla star sul palcoscenico. Ma lo spettacolo deve andare avanti: e così il cadavere viene portato via in fretta e furia, mentre il pubblico indifferente riprende a cantare in coro “It don’t worry me”, non me ne importa nulla.
[+] lascia un commento a stefano »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | stefano 2° | gianni lucini 3° | g. romagna 4° | urbano78 5° | andrea alesci 6° | il cinefilo |
Premio Oscar (6) Golden Globes (10) David di Donatello (2) Articoli & News |