Titolo originale | Reflections in a Golden Eye |
Anno | 1967 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 108 minuti |
Regia di | John Huston |
Attori | Elizabeth Taylor, Brian Keith, Marlon Brando, Julie Harris, Robert Forster, Harvey Keitel Robert Forster. |
Tag | Da vedere 1967 |
MYmonetro | 3,07 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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La moglie di un maggiore americano, che alloggia con lui in un campo militare, annoiata dalla vita che vi si conduce, tradisce il marito e riceve visi...
CONSIGLIATO SÌ
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La moglie di un maggiore americano, che alloggia con lui in un campo militare, annoiata dalla vita che vi si conduce, tradisce il marito e riceve visite notturne di un soldato, bruscamente interrotte dal marito tradito, a sua volta turbato da pulsioni omosessuali.
Nei pressi di un campo militare della Georgia vivono due coppie infelici. La prima con il maggiore Perdenton sessualmente ambiguo e sposato con una donna tutto pepe. La seconda, i signori Langdon, travagliata dalla perdita di un figlio piccolo, con lei che ormai è affetta da nevrosi e depressione. Le loro storie si intrecciano con la signora Perdenton che tradisce il marito con il colonnello [...] Vai alla recensione »
Ottimo film di Huston,tratto dall'omonimo romanzo di Carson McCullers.Il dramma di un uomo paradossale,in quanto militare(ossia simbolo di apparente virilità integerrima)ma costretto a celare la propria natura,ed ulteriormente esasperato da una moglie che al contrario non si pone inibizioni.Personaggio perfettamente reso da Brando,che aggiunse piccoli tocchi personali(come il gesto di lisciarsi [...] Vai alla recensione »
Film di nevrosi sublimate che daranno inevitabilmente luogo ad un tragico epilogo. Ottimi attori e ottime caratterizzazioni; la vena grottesca dà al racconto un sapore inquietante.
Capisco.. film datato se visto ai giorni nostri, tuttavia da un regista come Huston e un magnifico attore come Brando, ci si poteva (e doveva!) aspettare di più. La storia è poco interessante, la regia lenta senza motivo, la costruzione dei personaggi stereotipata e la Taylor quasi fastidiosa. Non si capisce nemmeno l'investimento di un budget così importante, per quei tempi, [...] Vai alla recensione »
COME AL SOLITO IN ITALIA QUESTO FILM NON ESISTE BRANDO GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE