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E' un film del 1962 che tratta un episodio della II guerra mondiale nel fronte del Pacifico intorno al 1942, quando gli USA cominciarono a risollevarsi dal disastro di Pearl Harbour. Il regista è Samuel Fuller bravo direttore noto per l'aggressività del suo stile narrativo, specialista in film di guerra, drammatici e western (Corea in fiamme, Il bacio perverso,La tortura della freccia, Il grande uno rosso). Il film prende spunto da un fatto storico relativo alle operazioni speciali nella Birmania occupata dai giapponesi e in particolare di una brigata USA di 3000 effettivi comandata dal generale Merril agli ordini del generale Stilwell vice di Lord Mountbatten comandante supremo del fronte indiano/birmano. La forza americana è rivale delle forze inglesi che sono preponderanti e cerca quindi di mettersi in vista.
Il gen. Merril (Jeff Chandler) riceve l'ordine di entrare in Birmania dove ci sarà l'offensiva inglese e distruggere la base nipponica di Imphal con la sua brigata di incursori denominata 5307, gli americani entrano nella giungla e dopo 300 km. (a piedi) con un clima infernale e dopo diversi combattimenti riescono ad occupare la base, ma gli effettivi sono stati gravemente decimati anche per le malattie (tifo e malaria). A questo punto Merryl pur consapevole dele disastrose condizioni del reparto, obbedisce all'ordine di Stilwell (John Hoyt) di attacare il campo di aviazione di Myrtyna e la città adiacente distante oltre 1000 km di giungla. Il soldati marciano con grandi fatiche e sacrifici perdendo gran parte degli effettivi, tutti sono in crisi compreso il fedele attendente di Merryl il tenente Stokton (Ty Hardin). Il film termina con la distruzione del campo di aviazione e Merryl colpio da un attacco cardiaco, mentre una voce fuori campo annuncia la conquista della città ed esalta l'eroismo dei soldati.
Fuller disconobbe il finale con la sparata patriottarda sulle virtù militatri dell'esercito, ma nel complesso L'urlo della battaglia è un buon film di guerra avvincente con uno stile asciutto e con un acuto approfondimento della psicologia dei protagonisti, in particolare ben delineata la figura di Merryl: non è un guerrafondaio che richiede sacrifici inumani ai suoi uomini il suo motto è "dopo un passo basta farne un altro" ma è ben consapevole delle loro sofferenze descritte con crudo realismo dal regista in continuo contrasto con il medico militare Kolodny (Andrew Duggan). E' un film senza retorica (salvo il finale) di un'impresa che storicamente comportò perdite enormi: su 2750 uomini impiegati i superstiti furono 130.
Bravo Jeff Chandler solido professionista che iniziò la carriera nel dopoguerra, ottenne la nomination per l'interpretazione di Kociss ne l'Amante indiana, interpretò melodrammi (Un solo grande amore,Vento di passioni) western (La tragedia del Rio grande) film d'avventura (Yankee Pascià), appare in questo film forse la migliore e sofferta interpretazione della sua carriera che terminò subito dopo finite le riprese a causa di un'operazione male eseguita che comportò la morte di Chandler nel 1962 a soli 42 anni.
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