dario
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giovedì 9 settembre 2010
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spietato
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Ottimo squarcio su un mondo abbandonato all'indifferenza, quello della gente umile e della disumanità di cui è circondato. esemplare l'episodio che vede Garrone aspirante seduttore della Cardinale. Zurlini vi profonde una meschinità palpabile, imbarazzante, coronando lo spirito del messaggio intellettuale e pratico. Il messaggio fa riflettere (o dovrebbe farlo) in quanto pone in primo piano la vittoria dell'egoismo più volgare, attenuato dalla sbalordimento sotterraneo di Perrin, il giovane che vorrebbe cambiare le cose, animato da una sincera misericordia nei confronti di una Cardinale allo sbando. Film forse troppo sottile e intelligente per il grande successo (Zurlini è molto più sensibile di Fellini e non accetta compromessi visivi o sceneggiature complesse e retoriche) ma resta una pietra miliare del neorealismo, una prova di come il neorealismo avrebbe dovuto essere (non certo quello superficiale che andava per la maggiore).
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Ottimo squarcio su un mondo abbandonato all'indifferenza, quello della gente umile e della disumanità di cui è circondato. esemplare l'episodio che vede Garrone aspirante seduttore della Cardinale. Zurlini vi profonde una meschinità palpabile, imbarazzante, coronando lo spirito del messaggio intellettuale e pratico. Il messaggio fa riflettere (o dovrebbe farlo) in quanto pone in primo piano la vittoria dell'egoismo più volgare, attenuato dalla sbalordimento sotterraneo di Perrin, il giovane che vorrebbe cambiare le cose, animato da una sincera misericordia nei confronti di una Cardinale allo sbando. Film forse troppo sottile e intelligente per il grande successo (Zurlini è molto più sensibile di Fellini e non accetta compromessi visivi o sceneggiature complesse e retoriche) ma resta una pietra miliare del neorealismo, una prova di come il neorealismo avrebbe dovuto essere (non certo quello superficiale che andava per la maggiore).
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[+] paragoni sbagliati
(di dante cruciani)
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antonio paiorano
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domenica 27 marzo 2005
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amore impossibile?
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Questo film di Valerio Zurlini è un film eccellente, un vero capolavoro. Claudia Cardinale interpreta il personaggio di Aida in maniera magistrale. Un film sociologico, psicoanalitico, ma anche un film dalle emozioni e dai sentimenti vividi, delineati con gesti, dialoghi, sguardi... piani sequenza indimenticabili.
La vidi per la prima volta che ero un bambino. L'ho rivisto dopo tanti anni nei giorni scorsi. Segnò il ragazzino di tanti anni fa. Ha segnato l'uomo adulto di oggi. Un film che fa meditare, riflettere. Un film che arricchisce il mondo interiore degli spettatoti.
Un ricordo per Valerio Zurlini. Un augurio per Claudia Cardinale. Ma anche Jacques Perrin se la cava egregiamente, così gli altri attori, da Corrado Pani a Gian Maria Volontè, a Riccardo Garrone, ecc.
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Questo film di Valerio Zurlini è un film eccellente, un vero capolavoro. Claudia Cardinale interpreta il personaggio di Aida in maniera magistrale. Un film sociologico, psicoanalitico, ma anche un film dalle emozioni e dai sentimenti vividi, delineati con gesti, dialoghi, sguardi... piani sequenza indimenticabili.
La vidi per la prima volta che ero un bambino. L'ho rivisto dopo tanti anni nei giorni scorsi. Segnò il ragazzino di tanti anni fa. Ha segnato l'uomo adulto di oggi. Un film che fa meditare, riflettere. Un film che arricchisce il mondo interiore degli spettatoti.
Un ricordo per Valerio Zurlini. Un augurio per Claudia Cardinale. Ma anche Jacques Perrin se la cava egregiamente, così gli altri attori, da Corrado Pani a Gian Maria Volontè, a Riccardo Garrone, ecc.
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gianleo67
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lunedì 1 ottobre 2012
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la disperata aida di zurlini
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Bella e giovane ragazza madre che si arrangia come ballerina, viene sedotta e abbandonata da ricco e cinico rampollo dell'alta borghesia parmigiana che la affida alle cure dello sprovveduto e romantico fratello minore. Questi se ne innamora cercando di aiutarla economicamente ma l'ingerenza dei familiari segna la fine di una improbabile relazione sentimentale. Zurlini attraversa una zona di confine tra i gia' esplorati territori della tradizione neorealista (componente descrittiva che disegna una cornice narrativa fatta di luoghi e impressioni della memoria personale e collettiva) e le nuove tendenze del cinema italiano degli anni '60 con una analisi, acuta e sensibile, di una dimensione sociologica e psicologica che lambisce l'esistenzialismo del cinema di Antonioni senza tuttavia radicalizzarne la visione e gli esiti, spostando sapientemente lo sguardo dai dettagli del reale a quelli impalpabili, ma non meno tangibili, della silente disperazione dei suoi fragili protagonisti.
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Bella e giovane ragazza madre che si arrangia come ballerina, viene sedotta e abbandonata da ricco e cinico rampollo dell'alta borghesia parmigiana che la affida alle cure dello sprovveduto e romantico fratello minore. Questi se ne innamora cercando di aiutarla economicamente ma l'ingerenza dei familiari segna la fine di una improbabile relazione sentimentale. Zurlini attraversa una zona di confine tra i gia' esplorati territori della tradizione neorealista (componente descrittiva che disegna una cornice narrativa fatta di luoghi e impressioni della memoria personale e collettiva) e le nuove tendenze del cinema italiano degli anni '60 con una analisi, acuta e sensibile, di una dimensione sociologica e psicologica che lambisce l'esistenzialismo del cinema di Antonioni senza tuttavia radicalizzarne la visione e gli esiti, spostando sapientemente lo sguardo dai dettagli del reale a quelli impalpabili, ma non meno tangibili, della silente disperazione dei suoi fragili protagonisti. L'umanesimo sociale di Zurlini sembra tanto interessato a connotare con precisione il contesto storico e ambientale di quegli anni (sovente i contrappunti musicali echeggiano le hit del momento tra Celentano, Mina, Paoli, Bindi, etc.) tanto a calarsi nel mondo interiore di personaggi che prefigurano, con i loro goffi tentativi di divincolarsi dalle ristrettezze della loro condizione, una società di incolmabili differenze sociali ed economiche che imperano sulla purezza dei sentimenti pregiudicando qualunque utopistica possibilità di libero arbitrio. Un mondo di cinici profittatori e di ipocriti intermediari dove anche l'ingenuo candore dello splendido protagonista viene alfine corrotto dalla volubilità dell'unico mezzo di scambio con valore corrente, dove l'unica lettera d'amore possibile si riduce ai fogli fruscianti di denaro sonante. E' il prezzo miserrimo di una incomunicabilità sociale, più che umana, dove l'individuo viene imbrigliato dalle necessità e le convenzioni di una reclusione civile che ne riduce la personalità ad una mera appartenenza di casta e per quanto possa tentare una disperata fuga in avanti, finisce per essere irretito dalle vigili sentinelle di una ineluttabile prigionia (la zia che sorveglia le finanze del giovane nipote, il solerte prelato che vigila sulle derive sentimentali del suo ingenuo allievo, la folta galleria di sordidi profittatori che cercano la compagnia interessata della bella protagonista). Bella e accurata la sceneggiatura, scritta a più mani dall'autore e da altri, che evita le perigliose secche di una deriva melodrammatica e la indimenticabile presenza scenica di un misurato e imberbe Jacques Perrin e una sensuale e disperata Claudia Cardinale. Triste elegia dell'amore impossibile.
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fedeleto
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venerdì 8 febbraio 2013
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aida,la valigia e zurlini
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Aida e' una ballerina che sogna una vita di successo.Ingannata da un ragazzo che la seduce e l'abbandona,Aida cerca disperatamente di ritrovarlo,ma quello che avra' sara' solo delusione,incontrando un ragazzo di 16 anni altolocato,fratello del seduttore che l'ha abbandonata.Questo ragazzo di nome Lorenzo provera' le prime pulsazioni d'amore,e tentera' di provvedere economicamente a lei,ma quando ci si mette in mezzo un prete le cose cambiano,ma rimane sempre una bella avventura poco dopo sulla spiaggia con un bacio tra il ragazzo e Aida che sembra diventare il desiderio appagato,ma perche' Lorenzo se ne andra' da lei lasciandole una busta con dei soldi dentro?Valerio Zurlini(le ragazze di San Frediano) dopo il capolavoro di Estate Violenta,firma un film sulla solitudine e sull'abbandono.
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Aida e' una ballerina che sogna una vita di successo.Ingannata da un ragazzo che la seduce e l'abbandona,Aida cerca disperatamente di ritrovarlo,ma quello che avra' sara' solo delusione,incontrando un ragazzo di 16 anni altolocato,fratello del seduttore che l'ha abbandonata.Questo ragazzo di nome Lorenzo provera' le prime pulsazioni d'amore,e tentera' di provvedere economicamente a lei,ma quando ci si mette in mezzo un prete le cose cambiano,ma rimane sempre una bella avventura poco dopo sulla spiaggia con un bacio tra il ragazzo e Aida che sembra diventare il desiderio appagato,ma perche' Lorenzo se ne andra' da lei lasciandole una busta con dei soldi dentro?Valerio Zurlini(le ragazze di San Frediano) dopo il capolavoro di Estate Violenta,firma un film sulla solitudine e sull'abbandono.Sceneggiato da Benvenuti,De Bernardi,Medioli,Griffi e lo stesso Zurlini,La ragazza con la valigia affascina lo spettatore in una storia molto delicata e interessante.Il personaggio di Aida e' affidato ad una bravissima Claudia Cardinale,che ricorda molto da vicino la Roberta di ESTATE VIOLENTA,anche lei e' vedova e madre,ma al contrario dell'altra ella non e' borghese ma anzi tutt'altro,e' una ragazza alla ricerca della fortuna e del successo.Lorenzo invece e' il ragazzo innamorato di Aida,sognante quando ella parla e dolorante quando sfida i pretendenti della ragazza,ma un particolare non puo' mancare,ovvero la valigia.Il legame tra i due e' sancito inizialmente da un gesto del ragazzo,ovvero quando le prende la valigia per accompagnarla appena la conosce,invece il ragazzo iniziale vuole disfarsi della borsa come appunto volesse disfarsi di lei.Inoltre nella scena finale abbiamo un colpo di scena,momento in cui Lorenzo cede una busta ad Aida con dentro i soldi,rimane questo uno dei finali piu' ambigui del cinema italiano,ovvero l'idealista e rispettabile Lorenzo,tratta Aida come un oggetto,e se prima ella poteva rappresentare l'oggetto,adesso ella diviene un oggetto.Non manca inoltre una piccola critica alla chiesa,come il prete che dice che rifiuta le duemila lire perche' troppo poche.Pertanto il film ha almeno due legami con il precedente ESTATE VIOLENTA,la scena della spiaggia tra i due che si baciano e' presente in tutti e due,come a significare il mare sinonimo di liberta' ove nessun vincolo puo' sopraggiungere e si vive l'amore libero,e non si puo' non citare il legame con la scena finale del treno,in estate violenta era Roberta la ragazza disperata che vedeva il suo oggetto dell'amore crescere,qui invece Lorenzo da ragazzo innamorato e idealista diventa materialista e ingenuo,Invece Aida diventa consapevole che ormai nessuno puo' amarla e comnprenderla manifestando cio' con uno sguardo perso intriso di delusione.Zurlini firma uno dei film piu' singolari che ancora una volta si incentra sulla solitudine che si vive(Lorenzo vive il suo amore internamente in maniera spesso e volentieri oltre che nascosta anche sofferente,come ad esempio la scena della festa,lo stesso vale per Aida che vive il suo segreto di ragazza madre-vedova),e proprio nella solitudine in una spiaggia si corona il sogno dei due di scambiarsi un bacio.Inoltre c'e' come sempre il tema dell'abbandono,momento in cui appunto i nostri sogni si sbriciolano di fronte alla realta'.Molte le scene che rimangono impresse,dalla scena della festa in cui Lorenzo tocca la mano di Aida,alla scazzottata con Romolo,ma il merito e' di Zurlini che riesce ad unire e dirigere un cast bravo.L'aida di verdi c'entra poco,se non nella Celeste Aida che mette Lorenzo nel giradischi.Buon film e buon cast.
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