Ennio Flaiano
È preoccupante la frequenza degli accenni al Cielo nei film di questi ultimi anni. Possiamo già contare una dozzina di personaggi che hanno visitato la sfera celeste per poi far ritorno sulla terra e mettere riparo ai loro guai; e angeli che sono piombati qui in borghese a collaudare il loro naturale ottimismo; e persino ufficiali d’aviazione che da lassù hanno sorvegliato le operazioni aeree dei loro reparti. Sembra che per molti autori il Cielo non abbia una funzione religiosa ma “suggestiva”: è qualcosa come il mare di Flaubert “che ispira pensieri profondi”. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4748 caratteri spazi inclusi) su 4 novembre 1950