Anno | 2013 |
Genere | Commedia |
Produzione | Spagna |
Regia di | Mar Coll |
Attori | Jordi Rico, Valeria Bertuccelli, Clara Segura, Pau Durà, Nora Navas Agata Roca, Mireia Piferrer, James Phillips (III), Jordi Costa (II), Ginette Muñoz, Max Megias, Lucia Jurjo, Rafa Cruz, Àngels Molner, Anna Carné, Carlin Miracle, Manuela Rubio, Andreu Solsona, Fanny Marsà, Núria Florensa, Vanessa Sala, Adriana Reguera, Quim Roca, Eva Blay, Manuela Nieto, Nely Reguera, Carlos Franco, Julià Minguillón, Iolanda López, Josep Lluís Gómez, David Cuspinera, Diego Vega (II), Jaume Longas, Ruth Alejandre, Alfonso Bayard, Oriol Freixenet, Cristina Carrasco Chaler, Mar Pawlowsky, Eva María Milara, Cristina Gàmiz, Jeny Poquet, Clara Haro, Cesc Sánchez, Violant Llopis. |
Tag | Da vedere 2013 |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 1 luglio 2014
CONSIGLIATO SÌ
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Geni è una quarantenne sopravvissuta ad un terribile incidente automobilistico. Dopo un anno le sequele e i postumi persistono: una zoppia della gamba destra e, soprattutto, un disorientamento mentale con insicurezza psicologica. Vive a Barcelona e appartiene ad una famiglia della buona borghesia. In passato è stata un brillante avvocato, ma ha perso l'impiego. Suo marito anziché dimostrarle vero amore, la tratta con condiscendenza paternalistica e spesso la rimprovera. Tutti i componenti della cerchia familiare, l'anziano padre, due sorelle, i cognati, e anche conoscenti e amici, si mostrano comprensivi, ma in realtà la compatiscono. Geni si sforza di riannodare le fila della propria esistenza, ma è evidente che fatica a rientrare nella "consueta normalità". Soffre di amnesie repentine, ma spesso le simula perché sente una profonda solitudine interiore e una crescente crisi di identità. I suoi comportamenti denotano incostanza e incoerenza, con derive tragicomiche, e un sostanziale tentativo di fuga da chi la circonda. Una nuova inattesa "lucidità", le fa notare l'assurdità di un mondo e di una quotidianità che non le sono più consoni. Un giorno si reca ad un'intervista per un posto dirigenziale in un'impresa di trasporti e ritrova Marina, una carissima amica d'infanzia argentina (una sequenza ricca di comicità paradossale). La donna, tornata in Spagna dopo anni di assenza, è in difficoltà economiche. Geni resta colpita dal modo di vivere libero e precario dell'amica. Quindi d'impulso cerca di aiutarla finanziariamente, ma, di fronte al rifiuto di quest'ultima, sente riaffiorare antichi contrasti e gelosie.
La trentenne Mar Coll ripropone un ambito familiare, di classe media, ricco di sfumature, come già nel suo riuscito primo lungometraggio, Tres días con la familia (2009). Anche in questo caso mette a nudo, con sottile umorismo e incisiva leggerezza, le relazioni interpersonali in un clan della tradizionale borghesia catalana. Osserva i personaggi e rappresenta gradatamente le relazioni occulte tra loro, evitando lo psicologismo manicheo, i toni didascalici e le facili soluzioni melodrammatiche. Come nel film precedente il motore della vicenda è un evento drammatico, ma vi sono differenze sostanziali. La storia non è più corale, ma bensì è centrata sulla protagonista, una donna matura sposata, che "agisce" in prima persona, mentre la famiglia, pur molto presente, diventa il contesto necessario. La fluida cadenza narrativa deriva da una sceneggiatura non convenzionale e credibile, firmata dalla stessa regista con Valentina Miso. La messa in scena esalta spazi e comportamenti e utilizza la zoppia fisica per parlare della claudicatio mentale di Geni, ma anche degli altri. La telecamera contempla i personaggi registrando i mutismi e le piccole ipocrisie (emblematiche sono le scene di conversazione durante i pasti, attorno a grandi tavole).
La tensione esistenziale è ben sostenuta da una straordinaria interpretazione, velatamente tragica, di Nora Navas, in veste di protagonista, che afferma progressivamente la propria deriva aliena e volontà di liberazione, ben lontana dagli stereotipi della "donna in crisi agonica". Al suo fianco vi è un ottimo cast di attori, diretto con felici intuizioni. Da segnalare anche l'insolita colonna sonora curata da Maik Maier che sottolinea gli stati d'animo alterni di Geni.