The Fighter |
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Un film di David O. Russell.
Con Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 115 min.
- USA 2010.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 4 marzo 2011.
MYMONETRO
The Fighter
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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The fighter: ovvero l'empatia dei legami di sanguedi PinoDeLucaFeedback: 700 | altri commenti e recensioni di PinoDeLuca |
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domenica 6 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se non fosse che qualche scena e circostanza somigliano spudoratamente alle sequenze della saga di Rocky si potrebbe gridare veramente allo scandalo per chi assegna così tanti oscar a pellicole "emotivamente" mediocri, mentre a film come questo finiscono solo ... due statuette.
Un film che non è solo boxe (la definirei white-rock boxe per distinguerla dalla black hip-hop boxe), ma è denuncia, polemica, cronaca appunto perchè tratto da una storia vera. Com'è alle soglie del terzo millennio la vita di provincia americana in alcuni quartieri malfamati abitati da "immigrati"? Eccone un esempio eclatante e per certi versi incredibile, o meglio tanto simile a quella di analoghi quartieri europei e nostrani. Come si vive nell' abisso della dipendenza da droga sintetica, dove si può perdere tutto l'onore accumulato? Ecco un orgoglioso statunitense, passare attraverso un seguito "reportage" televisivo dalla prima pagina sportiva a quella di cronaca. E se i "media" (a volte anche i poliziotti) non fanno altro che il loro pur sporco mestiere-dovere, il richiamo giusto e non bacchettone a chi giudica violente certe visioni e non vieta ai minori (e ad alcune fasce sociali) altre pericolosi istigazioni è palese. Volete un ennesimo esempio del coacervo di sensazioni che possono spingere un uomo dal fango agli altari? Vi piace scoprire come la famiglia comunque essa sia composta - da figli e fratellastri - o come purtroppo sia divisa - con genitori soli e figli in comproprietà - consente di preservare forze morali e psicologiche di potenza inaudita? Oppure pensate che la famiglia non sia quel baluardo così incrollabile, ma un'esile legame a tratti così tenace e asfissiante? Prego accomodatevi (e poi ricredetevi). Vi piace gustare una storia di amore, semplice e prorompente come la splendida Amy Adams? O ancora vivere l'emozione della "fratellanza", del richiamo e dell'empatia del legame di sangue tra due essere umani congiunti pur solo per parte di cotanta dinamica e ancora avvenente (degna di oscar) madre? Tutto questo e possibile "assaporare" nella visione di "The fighter" dove non si vedono molti stereotipi e molti altri non fanno altro che apparire ad ogni piè sospinto. Evidentemente i campioni non si allevano (solo) nelle palestre supercientifiche ed asettiche, poi specie nel pugilato questo sembra un dogma assoluto. E' altrettanto indiscutibile che senza una donna al fianco (quella giusta), un manager o un allenatore "mitico" non c'è campione che si rispetti e che possa puntare veramente al top, altra circostanza inconfutabile. Ma le scene dove un uomo - veramente da oscar Bale nelle vesti di (ex) tossico) - si magnifica e si redime, si esalta e si purifica nella vittoria sofferta e mirabiliante del fratellastro, ebbene questo è un esempio innegabile di cinema di alta qualità. E' veramente impossibile che non si possa fare uno sforzo ed assegnare perequamente i premi e i riconoscimenti? A chi tanti e a chi niente sembra proprio uno schiaffo alla logica ed al buon senso.
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