Una storia col fiato sospeso ,piena di spontaneità e sentimenti allo stato puro,conditi dalla magia della poesia di Shakespeare. Pauline ama,Pauline per questo semplicemente "è" come l'amore da lei definito davanti alle "sorde e cieche" compagne di college. Amare è volare sulla vetta come il falco,amare è mischiare il sangue e vedere al buio come le poiane,amare senza controllo, amare senza pensare a cosa c'è intorno. Tori,che all'inizio sembra pregna di tutto ciò, in realtà non lo ha capito e non ha la forza per viverlo,mentre Mary,inizialmente debole,ne imparerà il senso un po' alla volta,completando la sua rinascita (o forse vivendo la sua vera nascita) fatalmente proprio con la morte di Pauline. Mary semina umilmente nel giardino,Tori non saprà cogliere i frutti di quanto aveva seminato e li brucerà impietosamente, Pauline,che aveva fatto crescere l'albero più bello e più alto,non potrà goderne perché non sarà "un posto migliore di una stalla" senza la persona amata e perciò non riuscirà a trattenersi dal caderne giù.
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